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Messaggi del 05/04/2017

 

Film nelle sale da domani

Post n°13741 pubblicato il 05 Aprile 2017 da Ladridicinema
 

 

I Puffi: Viaggio nella foresta segreta
I Puffi: Viaggio nella foresta segreta
The Lost Village
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Animazione, Avventura, Family
  • NAZIONALITA': USA
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Kelly Asbury
  • CAST: Demi Lovato, Rainn Wilson, Joe Manganiello
Il segreto
Il segreto
The Secret Scripture
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Drammatico
  • NAZIONALITA': Irlanda
  • ANNO: 2016
  • REGIA: Jim Sheridan
  • CAST: Rooney Mara, Eric Bana, Theo James
La meccanica delle ombre
La meccanica delle ombre
La mécanique de l'ombre
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Azione, Thriller
  • NAZIONALITA': Belgio, Francia
  • ANNO: 2016
  • REGIA: Thomas Kruithof
  • CAST: François Cluzet, Alba Rohrwacher, Denis Podalydes
La parrucchiera
La parrucchiera
La parrucchiera
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Drammatico
  • NAZIONALITA': Italia
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Stefano Incerti
  • CAST: Pina Turco, Massimiliano Gallo, Cristina Donadio
L'altro volto della speranza
L'altro volto della speranza
Toivon tuolla puolen
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Drammatico
  • NAZIONALITA': Finlandia
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Aki Kaurismäki
  • CAST: Sherwan Haji, Sakari Kuosmanen, Ilkka Koivula
Libere, disobbedienti, innamorate
Libere, disobbedienti, innamorate
Bar Bahr
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Drammatico
  • NAZIONALITA': Israele, Francia
  • ANNO: 2016
  • REGIA: Maysaloun Hamoud
  • CAST: Sana Jammelieh, Shaden Kanboura, Mouna Hawa
MMA Love Never Dies
MMA Love Never Dies
MMA Love Never Dies
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Azione
  • NAZIONALITA': Italia
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Riccardo Ferrero
  • CAST: Claudio Del Falco, Roberta Giarrusso, Luca Lionello
Ovunque tu sarai
Ovunque tu sarai
Ovunque tu sarai
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Commedia
  • NAZIONALITA': Italia, Spagna
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Roberto Capucci
  • CAST: Ricky Memphis, Primo Reggiani, Francesco Montanari
Piccoli crimini coniugali
Piccoli crimini coniugali
Piccoli crimini coniugali
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Commedia, Noir, Thriller
  • NAZIONALITA': Italia
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Alex Infascelli
  • CAST: Sergio Castellitto, Margherita Buy
Power Rangers
Power Rangers
Power Rangers
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Azione, Fantascienza
  • NAZIONALITA': USA
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Dean Israelite
  • CAST: Dacre Montgomery, Naomi Scott, RJ Cyler
the startup
the startup
the startup
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Drammatico
  • NAZIONALITA': Italia
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Alessandro D'Alatri
  • CAST: Andrea Arcangeli, Paola Calliari, Matilde Gioli
Underworld: Blood Wars
Underworld: Blood Wars
Underworld: Blood Wars
  • DATA USCITA: 06/04/2017
  • GENERE: Azione, Horror
  • NAZIONALITA': USA
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Anna Foerster
  • CAST: Kate Beckinsale, Tobias Menzies, Theo James
Piani paralleli
Piani paralleli
Piani paralleli
  • DATA USCITA: 07/04/2017
  • GENERE: Documentario, Biografico, Musicale
  • NAZIONALITA': Italia
  • ANNO: 2017
  • REGIA: Gianni Di Capua
 
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La Bella e la Bestia, unico film milionario al box office

Post n°13740 pubblicato il 05 Aprile 2017 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
Brutto weekend al boxoffice italiano: La Bella e la Bestia è l'unico film "milionario", con un incasso arrivato a 17,6 milioni complessivi, ma le nuove entrate hanno più o meno deluso tutte. La meno peggio è stata Ghost in the Shell che nell'arco dei quattro giorni dalla release ha incassato quasi 1 milione di euro, ma le altre sono andate decisamente male, finendo tutte sotto il mezzo milione di euro da Classe Z a Il Permesso - 48 ore fuori a La verità, vi spiego, sull'amore. Unica nota positiva del fine settimana, almeno quanto a media per sala, è il mini exploit de La vendetta di un uomo tranquillo, film spagnolo che ieri è anche riuscito ad entrare in top ten, al decimo posto, ma per il resto i dati sono preoccupanti. Questa settimana arrivano in sala ben 14 film, ma nessuno pare avere la forza per ottenere risultati interessanti. Oggi si comincia con il documentario Raffaello - il Principe delle Arti in 3D, mentre da giovedì sarà la volta de I Puffi: Viaggio nella foresta segretaIl SegretoPower RangersThe Start Up e Underworld: Blood Wars

Box Office USA
Il mercato americano si dimostra eufemisticamente più vivace di quello nostrano e questo weekend c'è stata la sorpresona che non t'aspetti. Nonostante un terzo weekend eccezionale, che lo ha portato a una manciata di milioni da quota 400, La Bella e la Bestia è stato battuto da The Boss Baby, che ha riscosso un successo molto superiore a quello previsto dagli analisti. Il film animato della Fox/Dreamworks è partito fortissimo con quasi 50 milioni di dollari, tenendo a distanza il colosso Disney, che si è fermato a 47,5. I due film "per famiglie" hanno stritolato Ghost in the Shell che ha terminato il weekend con meno di 20 milioni complessivi, un dato nettamente peggiore rispetto a quanto preventivato dagli analisti (che stavolta hanno completamente sbagliato le previsioni). Sicuramente il film con Scarlett Johansson non passerà i 100 milioni e rischia di finire ben al di sotto anche di quota 50. Il film ha ottenuto 40 milioni da 50 paesi e domani analizzeremo in dettaglio le sue performance. Resiste Power Rangers, che resta in doppia cifra con 14,5 milioni, mentre iniziano a perdere colpi, logicamente, Logan e Get Out, entrambi andati benissimo. La prossima settimana arrivano in sala la commedia Going in Style e il nuovo film dei Puffi, ma l'attesa è tutta per The Fate of the Furious, che sbancherà il boxoffice la settimana successiva... 

 
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È morto il politologo Giovanni Sartori, aveva 92 anni da la stampa

Post n°13739 pubblicato il 05 Aprile 2017 da Ladridicinema
 

È morto a 92 anni Giovanni Sartori, uno dei massimi politologi a livello internazionale, il più importante in Italia: a lui si deve la nascita della “scienza politica” come disciplina accademica nel nostro Paese. Sue espressioni brillanti sono entrate nel linguaggio comune come “Porcellum” e “Mattarellum”, coniate per designare le leggi elettorali italiane. Caustica anche la definizione che aveva dato del ventennio berlusconiano, che aveva definito “sultanato”. Sartori può essere considerato uno dei principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, dei sistemi di partito e dell’ingegneria costituzionale nel mondo accademico internazionale. 

 

Editorialista del Corriere della Sera, è stato autore di decine testi fondamentali, tradotti in molte lingue, in cui ha parlato di democrazia, di partiti e di sistemi di partito, di teoria politica e di analisi comparata, di ingegneria costituzionale. L’ultimo, La corsa verso il nulla, del 2015, dedicato ad alcuni temi cruciali del nostro tempo: la crisi della politica, i labili confini tra libertà e dittatura, il «conflitto di culture e di civiltà» fra Islam e cristianesimo, la «guerra terroristica» e la «guerra al terrorismo».  

Nato a Firenze il 13 maggio del 1924, nella sua carriera è stato insignito di otto lauree honoris causa, nel 2005 ha ricevuto il prestigioso Premio Principe delle Asturie, considerato il Nobel delle scienze sociali. Dal 1979 al 1994 ha ricoperto la cattedra “Albert Schweitzer Professor in the Humanities” alla Columbia University, era professore emerito di Scienza politica all’Università di Firenze. È stato sposato con la nobildonna Giovanna di San Giuliano, e, dall’autunno 2008, è stato fidanzato con l’artista italiana Isabella Gherardi, con la quale si è unito a nozze nell’ottobre del 2013. 

Il fondo Sartori  

Nel maggio del 2016 ha donato alla Biblioteca del Senato 5.000 volumi, 10.000 opuscoli e migliaia di carte: il “Fondo Sartori”, una ricchissima bibliografia nelle discipline filosofiche, sociologiche e politologiche, che la Biblioteca “Giovanni Spadolini” offre alla consultazione di cittadini e studiosi in una Sala dedicata al politologo. 

 
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Idlib, le domande da porsi prima che sia troppo tardi

Post n°13738 pubblicato il 05 Aprile 2017 da Ladridicinema

Idlib, le domande da porsi prima che sia troppo tardi
 


Sarebbero cento i morti a seguito di un bombardamento con armi chimiche realizzato dalle forze siriane. Il web è invaso dal nuovo orrore che proviene dalla Siria, precisamente da Khan Shaykun, provincia di Idlib.


Il fantomatico Osservatorio siriano per i diritti umani ha subito dato in pasto al mondo il colpevole di tanto orrore: ovviamente Assad.

Un copione già visto. Già al tempo della strage di Goutha – agosto 2013 – il mondo occidentale aveva accusato Assad di avere usato armi chimiche contro i suoi nemici. Tesi che è ormai diventata mainstream, ma che non risponde alle tante obiezioni mosse da un’inchiesta realizzata dal premio pulitzer Seymour Hersc, che in base a informazioni ricevute dall’apparato militare americano  ha scoperto che l’accusa contro il governo di Damasco non aveva alcun fondamento (vedi nota precedente).

 

Anzi, sempre secondo Hersc, furono i ribelli a compiere quella strage, per forzare gli americani a intervenire nel conflitto.

 

Peraltro anche le indagini sul terreno realizzate a suo tempo dall’Onu non hanno dato risultati tali da suffragare in maniera indiscutibile la colpevolezza di Assad riguardo l’eccidio. Ma tant’é.

 

Da tempo Idlib è diventata roccaforte delle forze anti-Assad e luogo di rilevanza strategica in questa guerra. L’ultima ridotta che le forze anti-Assad non possono assolutamente perdere, pena la loro disfatta definitiva.

 

Ma quanto accaduto oggi va al di là delle strategie applicate nel teatro di guerra. A rischio è la fragile tregua di cui si sono fatti garanti russi e turchi, che aveva portato un primo vero negoziato tra il governo di Damasco e le forze anti-Assad.

 

Già, perché se è stato Assad a bombardare salta tutto. Come detto a dare la notizia al mondo è stato il fantomatico Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha un organigramma alquanto semplice: è formato da una solo persona che vive a Londra. È lui a riportare i dati rilevati sul terreno dalle forze di opposizione. Si può intuire quindi l’attendibilità e la terzieta’ della fonte.

 

Il fatto che tanti esponenti politici occidentali abbiano sposato subito la tesi fornita da detto Osservatorio senza che sia stata esperita alcuna indagine sul terreno lascia del tutto basiti.

 

Val la pena ricordare che dopo la strage di Goutha, Russia e Stati Uniti avevano trovato un accordo per distruggere tutto l’arsenale chimico di Damasco. Cosa effettuata dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw). Assad non ha più armi del genere.

 

Ma ordigni chimici sono stati usati sicuramente dai ribelli, come riferito dal magistrato Carla del Ponte, alla quale l’Onu aveva dato l’incarico di indagare sulle violazione dei diritti umani in Siria.

 

Peraltro armi chimiche sono state rinvenute ad Aleppo dalle forze russe e siriane nelle zone orientali della città, quelle sotto il controllo dei cosiddetti ribelli. Come ricorda l’agenzia di stampa iraniana Fars, i russi avevano ufficialmente invitato la Opcw a prendere visione di tali rinvenimenti. Invito che l’Agenzia aveva inspiegabilmente declinato.

 

Possibile che anche a Idlib, come già ad Aleppo e altrove, i cosiddetti ribelli custodissero armi chimiche. Armi distrutte inavvertitamente dal raid dell’aviazione di Damasco. Come è possibile che i cosiddetti ribelli abbiano fatto esplodere tali armi di proposito, per cercare di attirare sulla Siria un intervento militare occidentale, l’unica chanche che hanno per ribaltare le sorti di una guerra ormai perduta.

 

Sicuramente Assad non ha nulla da guadagnare da una simile azione: sta riconquistando palmo a palmo il Paese, strappando città e villaggi dalle mani dei terroristi, mentre, in parallelo i suoi stanno trattando con quelle forze jihadiste che hanno accettato di partecipare ai negoziati.

 

Non solo, solo due giorni fa sia il Capo del Dipartimento di Stato che l’ambasciatrice all’Onu degli Stati Uniti avevano dichiarato all’unisono e non certo casualmente che la permanenza al potere di Assad non era più un problema insuperabile per gli Stati Uniti (vedi nota).

 

Un’apertura di credito per il presidente siriano che l’attacco chimico di oggi cancella. Non è da escludere, anzi è probabile, che sia stato proprio la chiusura di questa finestra di opportunità l’obiettivo di questa operazione militare-mediatica.

 

Restano poi le domande sulle immagini che si stanno riversando via web. Le persone colpite dall’agente chimico impiegato (già individuato, senza alcuna analisi, come gas sarin…), sono trattate dai medici senza alcuna precauzione del caso (vedi foto sopra).

 

Senza cioè guanti e mascherine, nonostante in altre immagini si veda perfettamente che hanno in dotazione tali indumenti protettivi. Un’anomalia che suscita qualche punto di domanda.

 

Ma al di là delle domande inevase e delle conclusioni affrettate, val la pena di soffermarsi su altro. Ieri il mondo ha pianto le vittime dell’attentato di San Pietroburgo. Un’anomala ondata di simpatia si è riversata dall’Occidente verso la Russia colpita al cuore dal Terrore.

 

La tragedia aveva anche riavvicinato Washington a Mosca, con una conversazione telefonica tra Trump e Putin nella quale si è ipotizzata una qualche forma di collaborazione contro il terrorismo.

 

Non solo: timidi segnali indicavano che sul teatro di guerra, le forze americane e quelle russe, e i loro rispettivi alleati curdi e siriani, avrebbero potuto coordinarsi per attaccare la roccaforte dell’Isis a Raqqa. Cooperazione, magari da effettuarsi sottotraccia, foriera di sviluppi virtuosi per la stabilizzazione siriana (vedi nota).

 

Oggi tutto questo, nonostante sia accaduto solo ieri, è un passato relegato all’oblio. Tra l’America e la Russia è tornato il gelo. E il mondo non piange più i morti di San Pietroburgo, ma quelli siriani, uccisi, come da narrazione ufficiale, dall’alleato di Putin. Questo l’effetto della strage, vera o artefatta che sia, di Idlib.

 
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2 aprile, "Giornata mondiale contro le Bufale". Soros chiama, Sky e Repubblica rispondono... da antidiplomatico

Post n°13737 pubblicato il 05 Aprile 2017 da Ladridicinema
 

2 aprile, Giornata mondiale contro le Bufale. Soros chiama, Sky e Repubblica rispondono...

Incombe la Giornata Mondiale contro le Bufale: il Fact Checking Day, indetto, per il 2 aprile, dallo statunitense International Fact-checking Network del Poynter Institute. Iniziativa certamente lodevole, se non fosse finanziata, principalmente, da George Soros, e se non fosse supportata da praticamente tutti i principali media che campano di bufale.

In Italia l’evento è promosso da TG-Sky (si veda, ad esempio, il suo apologetico servizio sui “liberatori di Sirte” o sull’orfanotrofio di Damasco) che ha messo su l’immancabile corso di formazione per studenti, dal Corriere della Sera (le ultime sue bufale sono analizzate qui e qui) e – ça va sans dire - da Repubblica. Alla quale abbiamo dedicato, addirittura, un videoclip.

 


Francesco Santoianni

 
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