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SnAtCh - Lo StRaPpo

Post n°7 pubblicato il 02 Maggio 2008 da alessiatekno

Franky, Quattrodita, viene spedito da Anversa a New York per consegnare un diamante di ingente valore ad Avi, un boss mafioso. Fa una sosta a Londra per smerciare altre pietre di poco valore. Viene avvicinato da Boris, Lametta, e convinto a puntare su un incontro di boxe illegale. Si tratta di una trappola per poterlo rapinare. Intanto il Turco e Tommy stanno organizzando con Testarossa, il pericoloso boss locale, un incontro truccato. Quando Mickey O' Neil manda al tappeto un loro pugile lo convincono a prendere parte all'incontro. Deve andare giù alla quarta ripresa. Mickey accetta ma quando è sul ring non riesce a sottomettersi e vince. Cominciano i guai con Testarossa che però ha visto l'abilità di Mickey e lo arruola. Ma Avi, a New York non sta con le mani in mano. Viene a conoscenza del furto e parte, assistito da Pallottola, per vendicarsi. Film fumettistico di Ritchie che dimostra di essere qualcosa di più del "signor Madonna". Gag all'acido muriatico, un ritmo che ogni tanto accelera improvvisamente e, soprattutto, una miriade di personaggi che vanno e vengono ma che sono descritti con cura nel loro lato 'dark'. Siamo dalle parti di Trainspotting e di Fight Club. Qui si tratta di divertimento al vetriolo. Con un piccolo problema: c'è il rischio della ripetitività.

Doppio registro narrativo tenuto sotto controllo dal regista/sceneggiatore il cui primo ciak, fuori campo, coincide con un casting originale, brioso e indovinato. Brad Pitt si rilassa nel ruolo dello zingaro-pugile irlandese, dall'idioma incomprensibile. Benicio Del Toro si "maschera" da rapinatore e tutti gli altri (molti arrivano dall'opera prima di Ritchie) abbracciano i ruoli con orgoglio e autoironia. Mentre il regista gioca con i dialoghi e con le inquadrature, i suoi attori, appena usciti dalla scuola dei duri, spietati, furbi, smaliziati e infantili, si lanciano, come maratoneti, nella pista disegnata per loro da un intreccio arzigogolato, straripante, fratto. La doppia velocità è l'unità di misura della forma narrativa. Il colpo di scena è la norma e non l'eccezione. La ronde dei balordi, feroci e ridicoli, vigliacchi e cialtroni, accelera e frena all'improvviso. Flash avanti e indietro, frame stop, ralenti, tagli vorticosi tonificano uno spiritoso e arguto talento visivo. La frenesia è il bioritmo cinematografico che coniuga il neopop e l'irresistibile sfrontatezza del cool

 
 
 

LOST

Post n°6 pubblicato il 09 Aprile 2008 da alessiatekno

Vorrei veramente stringere la mano all'ideatore di questo telefilm...un malato....che con la sua malattia ha creato una storia mozzafiato....non è scontato, una trama avvincente, con mille colpi di scena...una volta che lo inizi a vedere diventa una malattia!!!! fidatevi per me è stato così...sono arrivata a metà della III° serie e non riesco a finire di vederla.... non voglio finire di vederla...non è ancora uscita la IV°!!!!! Ve lo consiglio!!!!!!!!!!!!!!!

Qualche informazione: Lost è un serial televisivo americano d'avventura. Trasmesso a partire dal 2004 negli Stati Uniti, è ambientato su una misteriosa isola tropicale in cui si ritrovano i sopravvissuti di un incidente aereo. Il serial, le cui riprese si svolgono principalmente sull'isola di Oahu (Hawaii), è prodotto negli USA dalla ABC, Bad Robot Productions e Grass Skirt Productions. La storia è stata scritta da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, mentre la musica è opera di Michael Giacchino. Lost si è aggiudicato il Golden Globe per la miglior serie drammatica 2006. Il produttore esecutivo della serie Carlton Cuse, ha detto che fissare la data per il gran finale sarebbe stato l'ideale per il team per sviluppare al meglio la storia con tutti i misteri e gli enigmi irrisolti. Nell'intervista rilasciata Damon Lindelof e Carlton Cuse spiegano: "Questa storia ha un inizio, una parte centrale e una fine, annunciando esattamente quando la serie finirà, sarà possibile far proseguire la vicenda nella giusta direzione al giusto ritmo". Sempre Cuse proponeva il 100esimo episodio come gran finale, quindi l'arrivare alla quinta stagione. Il presidente dell'ABC si è dimostrato però contrario dichiarando che, se fosse stato il caso, avrebbe cercato nuovi produttori per far continuare la serie. Alla fine è stato raggiunto l'accordo ed è stato annunciata la fine di Lost prevista per il 2010, con altre 3 stagioni da 16 episodi senza interruzioni, per un totale di 48 puntate[1], negli anni 2008, 2009 e 2010. Lo sciopero degli sceneggiatori della WGA ha però condizionato la realizzazione di questo progetto: prima dell'inizio dello sciopero, infatti, sono stati girati soltanto 8 dei 16 episodi previsti per la quarta stagione, che hanno cominciato a essere trasmessi a partire dal 31 gennaio 2008. In seguito, dopo la conclusione dello sciopero, i produttori della serie hanno dichiarato di poter realizzare altri 5 episodi entro la fine della stagione televisiva, portando così gli episodi della quarta stagione della serie a 13. Nella stessa sede, i produttori hanno dichiarato che i tre episodi mancanti non saranno persi, ma saranno recuperati nelle due stagioni successive.

 
 
 

Un'opera d'arte!!!

Post n°5 pubblicato il 31 Marzo 2008 da alessiatekno

" Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio" (Hubert)

L'odio è un film in bianco e nero del 1995 di Mathieu Kassovitz.

TRAMA: Il film narra le vicende di tre ragazzi delle banlieue di Parigi, a Les Muguets, il giorno e la notte seguente la guerriglia urbana con la polizia scatenatasi a causa del pestaggio durante un interrogatorio subito da Abdel Ichah, 16 anni, un ragazzo del quartiere, ora in coma. Gli scontri vengono mostrati all'inizio del film con immagini documentaristiche di archivio reali. Vinz (Vincent Cassel), ebreo, è pieno di rabbia. Vede se stesso come un teppista che merita rispetto, che crede debba essere conquistato con la violenza. Hubert (Hubert Koundé) è un pugile di colore che cerca di vivere con tranquillità il ghetto, odiando ciò che vede intorno a se, acuito dalla devastazione durante gli scontri notturni della palestra che gestiva. Saïd (Saïd Taghmaoui), magrebino, ha un fratello maggiore, malavitoso da tutti temuto e rispettato; cerca di cavarsela restando a metà strada tra la responsabilità e la violenza del ghetto. Durante gli scontri, un agente perde la pistola; la trova Vincent, che giura di uccidere un poliziotto nel caso in cui Abdel muoia. Il film racconta, con precisi riferimenti cronologici, del giorno e della notte successive agli scontri. Miglior regia al Festival di Cannes nel 1995.

 
 
 

La vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati

Post n°4 pubblicato il 27 Marzo 2008 da alessiatekno

AMERICAN HISTORY X

Cosa dire...stupendo...attori bravissimi, storia bellissima ed originale uno tra i migliori film che tratta questo argomento !!! se non lo avete ancora visto FATELO SUBITO!!!

Trama
E’ la storia di Derek Vinyard (Edward Norton), un giovane skinhead neofascista appena uscito di prigione, e del fratello minore Danny (Edward Furlong) che vuole seguirne le orme. Nel rapporto tra i 2 fratelli interviene il prof. Swiney, un insegnante di colore che, avendo già avuto Derek al liceo, comprende la situazione di Danny. Il prof. Swiney dà un compito a Danny: scrivere una tesi sul fratello maggiore e sugli eventi che lo hanno portato in carcere. Dai flash-backs affiora un Derek violento e intollerante sia nelle parole che nei fatti. Una sera, dopo un violento scontro con i suoi ex-camerati, Derek spiega a Danny cosa l’ha fatto cambiare e cosa l’aveva spinto a diventare un “discepolo di Cristo”, il gruppo neofascista di cui faceva parte. Il racconto di Derek convince Danny e gli fa capire che sono stati l’odio e la rabbia a mandarlo in prigione. Ma quando la serenità sembra tornare, ecco la tragedia finale: la mattina dopo Danny è ucciso nei cessi della scuola da un ragazzo di colore con cui aveva avuto un diverbio il giorno prima. Il film si conclude con Derek che piange sul fratello morto e fa capire come l’odio sia una palla al piede.
La frase finale del film è emblematica “L’odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena.”
Bravissimo, anzi impareggiabile, Edward Norton in un film che è tra le massime espressione della sua bravura.

 
 
 

FRIENDS

Post n°3 pubblicato il 27 Marzo 2008 da alessiatekno

Secondo me uno tra i telefilm più belli...divertente ma allo stesso tempo riesce a trattare argomenti seri senza mai annoiare!!!

QUALCHE INFORMAZIONE: Friends è una sit-com statunitense creata da Marta Kauffman, David Crane e Kevin Bright (Bright-Kauffman-Crane Productions) e prodotta dalla Warner Bros. È stata trasmessa per la prima volta dal network radiotelevisivo statunitense NBC ed è composta da dieci stagioni: il primo episodio è andato in onda il 22 settembre 1994, mentre l'ultimo il 6 maggio 2004. La serie televisiva narra la vita di sei amici che vivono a New York nel quartiere noto come Greenwich Village. Ogni stagione è composta, in media, da 24 episodi di circa 22 minuti, per un totale di 236 episodi. Nella versione originale alcuni episodi durano più di 22 minuti ma sono stati ridotti a 22 minuti nella versione italiana. Una delle caratteristiche della serie (ormai di tutte le sit-com americane) è che in molte occasioni il pubblico ha assistito alla proiezione dello show dal vivo, e le sue reazioni (le risate, gli applausi, ecc.) sono state registrate e inserite poi nel montaggio definitivo prima della messa in onda. Nel doppiaggio italiano, invece, le risate sono state preregistrate e gli applausi sono stati cancellati (come si può desumere da una visione comparativa dell'audio originale inglese e di quello italiano grazie all'edizione in DVD della serie). In molte occasioni, infatti, il pubblico in sala ha reagito con grande entusiasmo, e persino urla ed incitamenti aperti, a quanto avveniva sullo stage: ad esempio quando hanno fatto la loro comparsa in qualità di guest star attori del calibro di Bruce Willis e Brad Pitt. Friends è una commedia prevalentemente incentrata sui rapporti e sfortune amorose dei sei amici. Uno dei tanti motivi del successo di Friends è la capacità di aver toccato temi considerati prima d'ora inappropriati in una serie televisiva come l'omosessualità, le mamme in affitto, la pornografia o la sessualità, in maniera semplice e non volgare. Questo stile narrativo è stato poi adottato da altre serie televisive più recenti, ridisegnando il concetto di sit-com. Inoltre la travagliata ed altalenante storia d'amore tra due personaggi, ovvero tra Ross Geller e Rachel Green è una delle colonne portanti della serie. Alla fine della settima serie, in più, Monica Geller e Chandler Bing si sposano e successivamente adottano due bambini, Monica e Chandler, e si trasferiscono fuori New York, senza mai lasciarsi.

 
 
 
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