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Hostel II, ritorno all'ostello.

Post n°297 pubblicato il 06 Luglio 2007 da Pars1fal

Hostel: Part II, USA 2007, regia di Eli Roth, con Jay Hernandez, Bijou Phillips, Milan Knazko, Jordan Ladd, Richard Burgi, Roman Janecka, Roger Bart, Edwige Fenech, Lauren German, Heather Matarazzo, Vera Jordanova.

Da Filmup.com
"Tre giovani americane in viaggio nel vecchio continente decidono di trascorrere il fine settimana con un'europea brillante e raffinata che le invita in un luogo esotico con terme naturali dove potranno rilassarsi, rinvigorirsi e rafforzare i legami tra loro."

Quentin Tarantino punta a diventare l'Alfred Hitchcock degli anni duemila, manca solo che si inventi un gingle e si metta di profilo facendo emergere la sua silouette, anch'essa sempre più panciuta. Sotto l'ala protettiva del "Quentin Tarantino presenta", Eli Roth plasma sulla scia del successo di Hostel un secondo capitolo tutto al femminile, prendendo anche in prestito da Grindhouse la bionda Jordan Ladd. Senza essere troppo "spoiler", il film inizia dove ha termine il primo episodio, con l'unico sopravvissuto in arrivo in Italia. Proprio nel bel paese, precisamente a Roma (vi lascio immaginare gli stereotipi, dalle parolacce scritte sul treno alle magliette di Totti) tre studentesse americane di belle arti decidono di concedersi una vacanza a Praga, fin quando, convinte da una sedicente amica straniera, cambiano il loro tragitto in direzione Slovacchia. Simpatico e dovuto (almeno da parte di regista e produttore) il cameo iniziale di Edwige Fenech, di nuovo nei panni di una professoressa anche se in questo caso ermeticamente succinta. "Mi sono divertita moltissimo. Per tutte le riprese mi ha detto che ero fantastica. La giornata in cui abbiamo girato il mio cameo, l'11 settembre, è andata benissimo, sono tornata ad interpretare dopo anni il ruolo della professoressa. Ho apprezzato questa opportunità è stato un atto d'amore di Eli e di Quentin Tarantino. Mi ha stupito inoltre che un regista così giovane potesse conoscere la mia filmografia. Sono stata molto lusingata" ha dichiarato la Fenech a Cinema Zone. Il mio giudizio sul film è oltremodo lusinghiero, non mi aspetto mai molto dai sequel. Anzi devo ammettere che per buona parte del film ho provato molta più tensione rispetto alla visione del primo episodio. Ciò che li constraddistingue, e che fa scivolare Hostel II verso film come Saw, allontanandolo dalla costola originaria, è essenzialmente l'elevato uso, estremo nell'ultima parte del film, di esplicite scene appartenenti al genere "gore", molto splatter rispetto alle sensazioni più ricercate provate precedentemente. Nel suo funzionare, il "meccanismo" sanguinario voluto da Roth regala rivisitazioni originali di scene da cineteca-horror (ad esempio il vampiresco "bagno di sangue" termale). Purtroppo al raggiungimento del suo climax, e all'ostentazione della tortura, la pellicola perde di smalto e ripiomba in ciò che in fondo in fondo è sempre stata, un B-Movie. Roth fa inoltre ricorso a un umorismo nero e grottesco, caricaturizzando talvolta anche fin troppo i personaggi (ricordate il gruppo di teppistelli?), dissipando il bagaglio di inquietudini accumolate "visione facendo".

CURIOSITA'
Per gli amanti di Desperate Housewives sarà un piacere ritrovare protagonisti di questa pellicola Roger Bart (il farmacista innamorato di Bree Van De Kamp/Marcia Cross) e mr "The Sentinel" Richard Burgi (l'ex marito di Susan Mayer/Teri Hatcher).

voto 7--/10*

(*il voto è personale e puramente indicativo)

 
 
 
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