A TE AMICO MIO...22/7/2008 IERI... UN ANNO FA Stavamo lavorando insieme. Decidemmo di smettere alle 11.30. Era sabato. Io dovevo andare ad un laghetto di acqua sorgiva con degli amici. Tu...tu eri invitato a pranzo da amici. Ci lasciammo erano le 11.35. Alle 11.57 una telefonata.....Enzo vieni....-Carmine ha fatto un incidente- Arrivai sul posto. La moto era nel campo. La... mia moto... era nel campo... Tu...tu eri in terra coperto da un lenzuolo. Il poliziotto non voleva farmi avvicinare. Mi arrabbiai molto e lo feci da parte. Mi avvicinai e tolsi il lenzuolo. Sul tuo volto era abbozzato un mezzo sorriso. Non un segno, non una escoriazione. Un mezzo sorriso. Mi voltai verso il poliziotto e dissi -è svenuto, ma non si è fatto niente- il poliziotto....rimise il lenzuolo sul tuo corpo e mi spostò da parte.....dicendomi... - mi dispiace....- Non capivo....non potevo capire. 20 minuti prima stavamo ridendo e scherzando insieme... Addio amico mio. Hai lasciato questo mondo con un sorriso Addio amico mio....mi hai lasciato....mi hai lasciato ed io avevo bisogno di te. Addio amico mio...hai sempre chiamato me per risolvere le tue questioni, ora...ora io avrei bisogno di te e....tu non ci sei più. Ieri....un anno fa. A te.... AMICO MIO
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L'AMORE...Gli amori più duraturi sono quelli non corrisposti: ti restano nel cuore, conficcati come una scheggia, per sempre. E ad ogni respiro ti mozzano il fiato. E ad ogni battito ti straziano il cuore. E se anche poi col tempo possono fare meno male, ogni volta che vedrai la pioggia battere sui vetri, quella scheggia che dà lì non se ne mai andata ti ricorderà con una fitta che il tuo cuore non ha mai smesso di sanguinare per quel dolce sogno svanito. |
Post n°862 pubblicato il 04 Aprile 2014 da eric65v
Così questa Europa unita, che dovrebbe significare pace e prosperità per tutti i popolo, rivela d'essere un tumore maligno che succhia energia in forma economica ai singoli paesi col significativo impoverimento delle famiglie e dei singoli che non vedono futuro per i loro figli. Secondo il giornalista Mario Giordano, come riportato nel suo libro: Non vale una lira, la macchina burocratica europea, costa milioni di euro. I vari parlamentari spendono più di due milioni e mezzo di euro in rinfreschi, mentre i concittadini di questi parlamentari si suicidano perché non arrivano a pagare le bollette di luce e gas o per comprare lo stretto necessario ai loro figli. Per il rinnovo del centro fitness interno al parlamento di Bruxelles si sperperano quattro milioni di euro annui, mentre le singole nazioni tagliano i fondi alla sanità, impedendo ai cittadini di avere le necessarie cure mediche tramite ospedali o centri sanitari che necessitano di essere ristrutturati. Hanno costruito una sede a Strasburgo con l'utilizzo di milioni di euro pubblici, che non viene utilizzata, perché poco pratica per i parlamentari.
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