VASCO ROSSI

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ANTICIPAZIONE "LA STORIA SIAMO NOI"

Post n°168 pubblicato il 21 Novembre 2008 da blasco0082




VASCO
ROSSI



QUANDO
SCENDEVO DAL PALCO E PIANGEVO



 



Gli tiravano freccette di carta e
lo prendevano in giro. Poi, dall’umiliazione è passato alla rabbia: il Blasco
racconta a “LA STORIA SIAMO NOI” la sua vita di rockstar. Senza dimenticare,
incalzato da due fan speciali, gli anni bui.



 



EMILIO MARRESE



 



Tutto
cominciò quando gli tirarono addosso delle freccette di carta. “In piazza a
Vicenza” racconta Vasco Rossi. “Dopo un concerto del Psi vado su a cantare. Dei
ragazzi seduti al bar bevevano tranquillamente, facevano delle freccette di
carta e ce le tiravano. Mentre cantavo non sapevo come reagire. Mi sono
vergognato talmente tanto… Avevo 26 anni, facevo il dj, guadagnavo soldi, avevo
la macchina, un sacco di donne. Ma questa umiliazione era talmente grossa che
volevo sprofondare e sparire. Sono sceso dal palco alla fine e ho detto: “Io
questo mestiere non lo faccio neanche se me lo ordina il medico”. Poi, stavo andando
a casa in macchina da solo e a quel punto lì è scattato nella testa un
meccanismo: a quel punto ho detto no, adesso mi incazzo come una bestia. Mi è
venuta una rabbia… Io ero uno tranquillo. Da lì è cominciata la storia dei miei
concerti rock, perché dopo è stata sempre una guerra. Dopo, scendevo veramente
dal palco e facevo a botte, quando mi prendevano in giro. Tante volte sono
tornato a casa piangendo dai concerti, però quando ero sul palco non piangevo e
nessuno lo vedeva. Vedevano sempre la rockstar. Poi la sofferenza la scaricavo
cercando di scrivere delle canzoni più forti”. Benedetti quei bulletti
vicentini. Se gli avessero tirato delle lattine di birra, quella sera di trent’anni
fa, chissà cosa sarebbe diventato più di così, Vasco Rossi, la leggenda vivente
del rock italiano.



Questo e altro il Blasco lo ha
raccontato a LA STORIA SIAMO NOI di Giovanni Minoli, che gli ha dedicato uno
speciale a cura di Caterina Stagno, in onda mercoledì 26 alle 23.30 su RaiDue.
L’adolescenza,
Sanremo, il successo, la droga, le donne, la famiglia, la politica, Dio: tutto
Vasco Rossi, dalla V alla I, stimolato anche dalle domande dei suoi fan
speciali Valentino Rossi ed Eros Ramazzotti.



La
rabbia è sempre stata il suo additivo naturale. L’anno dopo le freccette di
Vicenza, suo padre morì improvvisamente al lavoro, sul suo camion. “È stato uno
shock terrificante. Però lui è entrato dentro di me con tutta la sua forza e io
sono diventato ancora più determinato, ancora più convinto. E dopo non
scherzavo più, dopo non ce n’era per nessuno, e veramente gli altri mi sembrava
che giocassero, mentre io no, io non giocavo più. A Sanremo, nell’82, io ero
già convinto, determinato a colpire quella platea televisiva in quei tre
minuti. Avevo perfettamente in testa cosa volevo fare. Non ero affatto fuori di
testa come pensavano tutti: erano fuori di testa tutti gli altri, tutti un po’ preoccupati
del vestito o di chi vinceva,, mi sembravano bambini dell’asilo. Io non potevo
scherzare, io dovevo arrivare, e sarei arrivato”.



La
rabbia era anche quella che si portava da Zocca, dov’è nato sull’Appennino. “Sono
arrivato in città e sembrava che l’avessi scritto in fronte che ero di
montagna, per cui ero considerato uno come oggi gli extracomunitari. Addirittura
nella scuola c’era una sezione per i montanari, la H”.



Altri
additivi invece lo hanno portato a farsi 22 giorni di carcere, nell’84. Ma la
sua dipendenza era iniziata prima. “Quando mi arrivò la cartolina del servizio
militare, improvvisamente, avevo dei problemi di cervello (…) Mi hanno
fortunatamente dato l’articolo 29, cioè incompatibilità per farmacodipendenza, perché
a quei tempi avevo già cominciato a prendere delle pastiglie che si usavano per
dimagrire a base di anfetamina. Con una al giorno, stavo molto bene, molto
magro, andavo fortissimo, non mi fermavo mai, stavo da dio, avevo trovato la
soluzione alla mia vita. Il problema è che dopo, per smettere, è stata
durissima (…). È quello che dico a mio figlio più grande: tanto vale che
cominci a provare adesso a divertirti senza sostanze, perché tanto prima o poi
dovrai smettere comunque. Nella vita sinceramente mi è sempre piaciuto frequentare
i limiti di tutto. Ma la libertà ha un senso se è comunque all’interno di un
limite, perché sennò non è libertà: è caos”.



La famiglia, dunque: “Non ne potevo
più di quella vita lì. Ho detto: adesso mi prendo il lusso di farmi una famiglia,
che per una rockstar è un bel lusso.
(…) A quel punto lì è
ovvio che non ti puoi più innamorare di qualcun altro. Devi metterti un po’ da
parte, insomma. Se dovesse finire il progetto con Laura, sicuramente non ne
faccio più un altro con un’altra. Torno da solo. Cambio la macchina, ma non la
donna”.



Vasco
non crede in Dio (“Credo che la vita non sia un dono, ma un caso”), non sa
nuotare (“Galleggio, come nella vita”) e non ha mai pensato di tuffarsi in
politica: “Non mi butterò mai in politica: mi sono già buttato abbastanza. Nel rock”.

 
 
 

VASCO BOY MUSIC N°51 DEL 1980

Post n°167 pubblicato il 17 Novembre 2008 da blasco0082




HO L’ANIMA FRAGILE



E IL CUORE



SELVAGGIO



 



Vasco
si “auto intervista” per noi, queste alcune sue affermazioni: “La parola rock
esige più rispetto – Per me rock è avere un manager coi Ray-ban e i capelli
lunghi, tenere i volumi delle chitarre alti, suonare delle sere bene e delle
sere male, sesso, furgoni, automobili e un gruppo affiatato – L’ostilità
iniziale della critica porta sempre fortuna – Mi piacciono le ragazze, ma anche
gli spaghetti alla carbonara – Sono sempre in forte passivo – Vivo a Bologna
che non è Los Angeles, ma è calda e confortevole”.



 



Era
un venerdì come tanti e stavo pensando a come avrei fatto a svegliarmi
l’indomani praticamente all’alba. Dovevo partire per un concerto un po’
distante da casa e per poter arrivare per le prove del pomeriggio avrei dovuto
compiere un sacrificio non da poco : ALZARMI
DI PRIMA MATTINA!
Ero preoccupatissimo per la situazione, quando ho sentito
suonare alla porta. Un vecchio amico, che non vedevo da anni, una personalità
“disgregata”, una “famiglia distrutta”. Mi dice che vuol farmi alcune domande
perché, essendo rimasto all’asciutto, voleva raggranellare qualche spicciolo
sulla mia pelle vendendo l’intervista a qualche giornale. Io gli rispondo che
secondo me non avrebbe guadagnato un gran che, ma lui insiste a tal punto che
decido di rispondere alle sue domande. Del resto, i motivi che lo spingevano a
rovinarmi ulteriormente la serata erano serissimi. Lui, che per comodità ho
sempre chiamato FELIX, prese degli appunti stenografici; io invece registrai
tutta la conversazione.



Cos’è quella cosa assurda che hai
sulla testa?



“Un
copricapo “sioux” regalatomi dal nonno paterno, molto utile per propiziarmi gli
dei prima della battaglia”.



Non mi sembra comunque il tipico
copricapo pellerossa!



“È
vero, è stato “urbanizzato” e ha preso molta umidità, ma si intona molto bene
con la camicia”.



 Ti
preoccupi spesso degli accostamenti?



“No,
ma ogni tanto ci prendo e quindi mantengo quelle posizioni”.



Non vorrei che tu pensassi delle
cose sbagliate sul mio conto e prendessi di conseguenza le mie domande alla
leggera!



“Io
prendo tutto sul serio, ma non posso nemmeno cambiare l’acqua in vino”.



OK, vedrò di fregarti strada
facendo; cosa ne pensi della situazione musicale italiana?



“Stanno
bruciando del legno bagnato”.



Ma dovrai pure avere delle opinioni
in merito.



“Innanzi
tutto non sono un critico, per cui la mia visione della musica è molto
istintiva e soggetta a umori variabili. Ho detto che c’è molto fumo… ma ti
potrei dire che ascolto volentieri Bennato, Lucio Dalla, Loredana Bertè. Che
ammiro soprattutto De Gregori, e che l’unica novità sono gli Skiantos”.



Come ti sei formato musicalmente?



“Negli
anni Sessanta ascoltavo l’Equipe 84, i Beatles e i Rolling Stones; tra i due
decenni Lucio Battisti, successivamente i cantautori che ho citato prima
assieme alle grosse band degli anni Settanta: dai Deep Purple ai Led Zeppelin,
dai Pink Floyd ai Genesis, dai King Crimson agli Yes, dagli Allman Brothers
agli Eagles. E ancora: Jimi Hendrix, Janis Joplin, David Bowie, Bob Dylan,
Bruce Springsteen, Lou Reed… e chi più ne ha più ne metta”.



E oggi?



“Oggi
le mie preferenze vanno più agli Lp che ai singoli personaggi. In genere quando
escono dischi nuovi, ne prendo uno per uno e per una decina di giorni non
ascolto altro o quasi. Comunque i miei gusti sono svariati e vanno dagli Ac/Dc
ai Police, da Gary Numan a Robert Palmer, dai Queen agli ultimi Pink Floyd, da
John Lydon (Sex Pistols, P.I.L.) ai Clash”.



Ti consideri un cantante rock?



“Ecco
una domanda che mi da ai nervi. Secondo me la parola rock è usata troppo male
in Italia. Si parla di rock, poi vai a sentire ed è disco music oppure samba o,
nel migliore dei casi, un funky di ritorno. Io nell’album ho messo qualche pezzo
di rock ‘n’ roll e dal “vivo” tutti i pezzo sono molto più “tirati”, ma
preferisco siano gli altri a dire se tutto ciò ha a che fare col rock. Questa
parola esigerebbe molto più rispetto”.



Rock è forse un modo di vivere?



“Ecco,
hai centrato il punto. Per me rock è avere un manager coi Ray-ban e i capelli
lunghi, tenere i volumi delle chitarre molto alti, suonare delle sere bene e
delle sere male, sesso, furgoni, automobili, e avere un gruppo veramente
affiatato”.



I ragazzi del tuo gruppo sono
bravi?



“Si,
ma non vuol dire niente. Non ho mai voluto avere un insieme di “sideman”da
studio. Se ci sono troppi problemi in giro i miei ragazzi suonano male, perché
sono degli emotivi; comunque non scendono mai sotto un certo standard, anche
perché sanno di dover pagare dei prezzi altissimi”



Torture?



“No comment”



How
much time do you need to keep youeself in top condition?
(Di quanto tempo hai bisogno per
carburare?)



“La
mattina, qualche ora”.



Tu e il tuo gruppo siete mai stati
aiutati da qualche organizzazione “gay”?



“È
un discorso nuovo per noi. Alcuni dei ragazzi ne sarebbero felicissimi”.



Perché sei diventato “cantante”?



“Mia
madre ci ha sempre tenuto”.



Diciamoci la verità, Vasco, i
critici non si sono innamorati di “Colpa D’Alfredo”.



“È
vero, per me era sufficiente un finto orgasmo, ma con alcuni non si è arrivati
nemmeno al “petting””.



Come ti spieghi questa situazione?



“Il
mio prodotto si presta a delle critiche, ma quelle che ho letto dimostravano
una superficialità di ascolto (e di giudizio) troppo evidente per ritenerle
valide. Attribuisco il fatto anche a cause esterne, come non avere alle spalle
grossi e potenti sponsor, non essendo inserito in alcun movimento più o meno
d’avanguardia, aver utilizzato musicisti sconosciuti e… non aver mai usato
brillantina Linetti!”.



Perché invece il disco è piaciuto
al pubblico?



“Perché
il pubblico è senz’altro più spregiudicato e meno prevenuto della critica.
Comunauq l’ostilità iniziale della critica ha sempre portato molta fortuna”.



Dicono che copi gli stranieri!



“Ancora
questa storia! Cosa posso dire, d’altronde vi dimenticate sempre che canto in
italiano. Certo, faccio un genere, specie in concerto, che in Inghilterra e in
America impazza da molto tempo. Comunque la domanda è tutta sbagliata!”.



Ma il nome Steve Rogers Band?



“È
nato per caso, senza calcolo e senza pensarci molto. Per questo ci siamo
affezionati: non si cambia il proprio nome anche se non è esattamente alla
moda”.



Spiegati meglio.



“È
un nome che ha per noi una storia, uno spessore, non è stato studiato a
tavolino. Steve Rogers esiste: è un ex musicista spudoratamente americano, che
suonava con noi l’anno scorso e del quale non si hanno più notizie”.



Cosa vuol dire “spudoratamente americano”?



“Ascoltare
i Doobie Brothers”.



Dicono che ti piacciono molto le
ragazze, è vero?



“Si,
mi piacciono anche molto gli spaghetti alla carbonara, ma è anche vero che la
musica senza sesso verrebbe a stancare”.



Come ti piace vivere?



“Adeguo
immediatamente il mio sistema di comodità al portafoglio”.



E in questo momento?



“Sono
in forte passivo”.



Con gli alcolici e le sigarette?



“Strettissimo
con le seconde, al bisogno per i primi”.



Dove vivi?



“A
Bologna. Non è Los Angeles, ma è molto calda e confortevole”.



Se non facessi il cantante che
lavoro ti piacerebbe fare?



“Non
ci ho mai pensato, forse il tecnico del suono o qualcosa di altamente
specializzato nel campo delle perforazioni petrolifere. O forse il delinquente…
oppure Klaus Kinski…”.



Ti piacciono le automobili?



“Ci
vivo praticamente dentro”.



Ti sei mai innamorato?



“M’innamoro,
ma non mi piego”.



Tutto ciò si rispecchia nelle tue
canzoni?



“Le
mie canzoni sono parte di me e chiaramente subiscono la mia volubilità fino in
fondo. Questo è quello che la critica chiama “avere le idee poco chiare”. Certo
tutto viene mediato dalla professionalità, ma non voglio comunque che questa
abbia il sopravvento”.



Potresti chiarire questo puno?



“No!
Puoi benissimo rileggerti la risposta che ho appena dato e lasciarmi andare a
letto!”.



 



 



Qui
finisce il nastro. Felix due giorni dopo venne arrestato per guida senza
patente, ubriachezza molesta, offesa e resistenza a pubblico ufficiale,
associazione a delinquere, banda armata, atti osceni in luogo pubblico,
vilipendio alla Costituzione e furto di gasolio! Gli trovarono in tasca anche
alcuni semi di “roba”. La sua rovina fu totale. Non ebbe neppure il tempo di
vendere questa intervista. Quindi ho pensato di venderla io, a prezzo di costo
e alla memoria di Felix



 



VASCO
ROSSI

 
 
 

NEWS: LA STORIA SIAMO NOI E IL DVD DI BOLOGNA!!

Post n°166 pubblicato il 15 Novembre 2008 da blasco0082

ciao a tutti...

riportiamo direttamente dal blog del mitico Massimo Poggini un paio di
notizie in anteprima che siamo certi vi faranno piacere...



Notizione per i fan del Blasco: mercoledì 26 novembre andrà in onda una
puntata del prestigioso programma "La storia siamo noi" (in seconda
serata su Rai2) dedicata al numero uno tra i nostri rocker. Gli inviati
del programma curato da Giovanni Minoli hanno girato l’Italia per mesi
intervistando numerose persone che Vasco lo conoscono bene, dalla sua
compagna Laura Schmidt (è la prima volta che rilascia un’intervista
televisiva) al manager nonchè amico d’infanzia Floriano Fini, dal primo
mentore Gaetano Curreri al coriaceo ufficio stampa Tania Sachs, dal
produttore Guido Elmi a Massimo Poggini, curatore di questo blog nonché
biografo del rocker di Zocca. Insomma, il programma dovrebbe essere una
gustosissima chicca per tutti i fan. Due giorni dopo, cioé il 28
novembre, dovrebbe uscire il Dvd che Vasco ha registrato durante i due
concerti che ha fatto lo scorso settembre a Bologna.





beh, direi che una notizia migliore per iniziare bene il weekend non ci poteva essere, no?

ora non ci resta che puntare il videoregistratore per "La storia siamo noi" e fare il conto alla rovescia per il dvd... ;)



fonte: fratelli di vasco

 
 
 

MASSIMO POGGINI - VASCO ROSSI, UNA VITA SPERICOLATA

Post n°165 pubblicato il 13 Novembre 2008 da blasco0082
Foto di blasco0082

Oggi Vasco Rossi è un mito, un eroe, l'unica rockstar italiana capace
di conquistarsi la complicità di una straordinaria folla di fan di
tutte le età. Questo libro è l'appassionato racconto, ricchissimo di
notizie di prima mano, delle origini di questo mito: la biografia più
esauriente sui primi anni della sua carriera, che racconta passo dopo
passo i sogni, i primi successi, ma anche le delusioni e le esibizioni
nel locali semivuoti. Dalla vittoria all'Usignolo d'oro (il
corrispettivo modenese dello Zecchino d'oro) all'esperienza traumatica
del collegio presso i salesiani, dalla fondazione del primo locale
vicino a Zocca all'Università frequentata a Bologna negli anni caldi
della contestazione, dalla nascita di Punto Radio nel 1975 al primo 45
giri inciso nel 1978, dalle memorabili partecipazioni a Sanremo ai
trionfi di Vita Spericolata e dell'album "Bollicine", dall'arresto per
detenzione di cocaina fino alla rinascita come artista e come uomo.



Nell'inserto finale, vero libro nel libro, una raccolta di foto e
documenti molto rari, oltre a una vera chicca per tutti i fan: le
pagine del diario di Vasco tenuto nel tour dell'83.

 
 
 

Zocca avrà un teatro e il museo di Vasco

Post n°164 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da blasco0082

Via libera del Comune alla realizzazione dell’opera in pieno centro

 

ZOCCA.
Un museo permanente dedicato a Vasco e un teatro polivalente capace di
ospitare convegni, feste, manifestazioni musicali e folcloristiche e in
prospettiva anche un cartellone di prosa. Il via libera a tutto questo
è stato dato dal Comune nell’ultimo consiglio comunale.
Un teatro
polivalente adiacente il municipio, capace di ospitare commedie,
manifestazioni a 360 gradi e avere uno spazio museale permanente
dedicato al rocker di casa, Vasco Rossi.
E’ questo il progetto
approvato dalla maggioranza di centrosinistra e dalla giunta guidata
dal sindaco Carlo Leonelli nell’ultimo consiglio comunale. «Zocca ha
bisogno di un teatro, di una struttura polivalente che possa ospitare
le tante attività culturali e ricreative che vengono organizzate in
paese. Non solo: un centro che possa essere un riferimento culturale
per questa fascia della montagna - spiega il sindaco Carlo Leonelli -
E’ per questo che abbiamo deciso di realizzare un teatro. Il progetto è
già stato definito e l’investimento previsto si aggira sui 440mila euro
che copriremo in parte con un contributo di 200mila euro della
Fondazione Cassa Risparmio di Modena, altri 40mila euro dovrebbero
arrivare dalla Provincia che a sua volta riceverà un finanziamento
dalla Regione. Abbiamo già l’ok dell’Arpa e dell’Usl, il progetto è
moderno e interessante e contiamo di iniziare i lavori nei primi mesi
del 2009. Vi troveranno spazio la scuola di musica di Zocca, le tre
associazioni teatrali, tra cui quella dialettale, e soprattutto avremo
dei locali che potranno accogliere un museo permanente dedicato a Vasco
Rossi».
Un museo per la rockstar che ha contribuito a rendere
celebre la cittadina appenninica e che accoglierà fotografie del Vasco
sconosciuto, premi, i primi dischi. E’ in fondo l’obiettivo che si era
posta già l’iniziativa che Zocca aveva ospitato tempo fa e dedicato
alla rockstar, raccogliendo un grande consenso di pubblico soprattutto
giovanile.
«Il teatro ospiterà un centinaio di posti a sedere e la
sua realizzazione rispecchia quanto ci eravamo prefissi nel programma
iniziale della legislatura: mettere tra le priorità del Comune una
grande attenzione al mondo giovanile e a quello culturale perchè Zocca
è una cittadina viva, che richiama persone anche dalle altre realtà
vicine e che d’estate ha turisti. Il teatro era una esigenza
improrogabile e farà fare un salto di qualità culturale, con la
possibilità - aggiunge Leonelli - di ospitare anche un calendario di
prosa. E’ anche questo l’obiettivo a medio-lungo termine che ci siamo
posti».
In attesa di avere un cartellone di prosa come gli altri
centri più importanti del modenese, la patria di Vasco ha acceso il
semaforo verde sul passo più importante e gravoso che, nella prima
parte del nuovo anno, la vedrà aprire il cantiere del teatro che
troverà posto in uno spazio del municipio oggi occupato da attività
sportive minori.

 
 
 

Vasco Rossi girerà un dvd a Bologna

Post n°163 pubblicato il 18 Settembre 2008 da blasco0082

Bologna - Vasco Rossi girerà un dvd per testimoniare il bagno di folla
ai due concerti che terrà domani e sabato a Bologna. Lo ha annunciato
lui stesso in una intervista all' edizione bolognese del Resto del
Carlino.

''Riempire due sere di fila lo stadio di Bologna non
era nemmeno nei miei sogno più sfrenati, direi che sono stupefatto - ha
detto Vasco - Ci girerò un dvd, 'Live in Bologna', così sarò sicuro di
non essermelo sognato e rimarrà nella storia''.

fonte: quotidiano nazionale

 
 
 

VASCO.08 LIVE IN CONCERT - DATA ZERO

Post n°162 pubblicato il 01 Agosto 2008 da blasco0082

Riparte ufficialmente il conto alla rovescia!

Riparte VASCO LIVE IN CONCERT.08 da Teramo il 5 SETTEMBRE con la data ZERO della seconda parte del tour!!

Un'altro splendido viaggio sta per cominciare!!!!


intanto....BUONA ESTATE A TUTTIIIIIIIIIIIII!!!!







*Ai soci del FAN CLUB è come sempre riservato l’INGRESSO GRATUITO!!!!!

X info scrivete a : redazione@vascorossi.net



VI ASPETTIAMOOOOOOOOO!!!!!!!



Un caro saluto

LA REDAZIONE


www.vascorossi.net

 
 
 

VASCO.08 LIVE IN CONCERT: RADDOPPIO A TORINO E BOLOGNA!

Post n°161 pubblicato il 09 Luglio 2008 da blasco0082

RADDOPPIO A TORINO E BOLOGNA!

 

 

Vista l’enorme richiesta di biglietti per il concerto torinese di Vasco Rossi, per il quale sono disponibili gli ultimissimi biglietti, e per il concerto di Bologna, per cui i biglietti sono già esauriti, Milano Concerti ha il piacere di annunciare che il Vasco.08 Live In Concert replicherà l’appuntamento bolognese del 19 con un secondo concerto il 20 settembre, e quello del 4 ottobre a Torino il giorno seguente. I biglietti per il secondo show torinese saranno in vendita dalle 22:00 di stasera, 8 luglio, sul sito TicketOne www.ticketone.it  e dalle 10:00 di domani, 9 luglio, in tutti i punti vendita autorizzati. I biglietti per il secondo spettacolo al Dall’Ara di Bologna saranno invece disponibili dalle 22:00 del 9 luglio sul sito TicketOne www.ticketone.it e dalle 10:00 del 10 luglio in tutti i punti vendita autorizzati.

 

 

12 settembre             UDINE               Stadio Friuli

19 e 20 settembre     BOLOGNA       Stadio Dall’Ara

26 settembre             BARI                 Arena Della Vittoria

4 e 5 ottobre             TORINO            Stadio Delle Alpi

 
 
 

Vascomunity: il Social Network per gli amanti di Vasco

Post n°160 pubblicato il 06 Luglio 2008 da blasco0082

E’ nato il Social Network dedicato a tutti gli amanti di Vasco Rossi!

Senza Parole: http://vascommunity.ning.com

 
 
 

Messina: bagno di folla per "Blasco"

Post n°159 pubblicato il 05 Luglio 2008 da blasco0082

sabato 05 luglio 2008

Il concerto di Vasco Rossi ha accomunato ieri sera, all’insegna della musica d’autore, un bagno di folla di calabresi (tantissimi reggini) e di siciliani di ogni età, sotto l’unico cielo dello stadio San Filippo di Messina.

A distanza di un anno esatto il cantautore modenese è tornato tra le due sponde dello Stretto per proporre il suo “Vasco ’08 Live in Concert”. Unica tappa per Calabria e Sicilia ed ultima del tour (che si compone di poche date in cartellone) per questa estate, per poi riprendere a Settembre.

Un ritorno per bissare il successo del max concerto del luglio 2007. E il successo, come previsto, è stato bissato. Ancora una volta il “Blasco” nazionale ha fatto ‘suonare e cantare’ lo stadio.

Stracolmo il San Filippo, in ogni ordine di posti. Nell’area prato in particolare numerosi giovani hanno ‘preso posto’ sin dal mattino, resistendo per tutta la giornata all’afa e al sole cocente da 40° in attesa di Vasco, della sua musica. Il concerto è iniziato come previsto poco dopo le 21. Poi al via il tanto atteso spettacolo (i biglietti per Calabria e Sicilia sono andati a ruba sin da fine inverno), e vero tifo da stadio per Vasco: sempre giovane e sempre ‘di moda’, da generazioni e per più generazioni.

Due ore e più di musica, di brani eseguiti dal vivo da Vasco, padrone della scena da vero professionista qual è, accompagnato dalla sua eccezionale band, su un palco enorme, pieno di luci, con una scenografia modernissima e ai lati più max schermi.

Oltre due ore di emozioni: una sorta di viaggio musicale tra ieri e oggi. Tra i ricordi sul filo del revival intramontabile ‘targato’ Vasco. Tra rock, melodie ed i successi più recenti come “il mondo che vorrei”. Una sequenza di brani snocciolati davanti ad un enorme tappeto di pubblico, di luci, di telefonini pronti a fotografare ‘l’evento’, di cori, di braccia alzate ondeggianti al ritmo della musica.

Sul palco il Vasco di sempre. Soprattutto la voce ‘fisica’ di sempre, nonostante siano trascorse anche per lui più primavere da quella stupenda “Albachiara” con cui chiude sempre i suoi concerti. Ed è sempre standing ovation assicurata. Per lui e per i suoi bravissimi musicisti.

I concerti, l’abbraccio del bagno di pubblico degli stadi, sono linfa vitale per Vasco, che ama ‘tuffarsi’ anima e corpo nelle arene. Infatti in occasione della conferenza di presentazione a Genova dell’ultimo tour, ha dichiarato, parafrasando il suo ultimo brano: “Il mondo che vorrei è sempre in tour, con gli stadi pieni, con sempre un altro concerto da fare. Stare fermo mi fa star male. Per me cantare davanti a cento persone o centomila non fa differenza: si canta sempre per un’anima sola”. E lui canta non solo con la voce ma con il corpo, con l’anima. Appunto con fisicità. Per lui, lo ha visto bene il pubblico siciliano e reggino del San Filippo, cantare è comunicare. Comunicare messaggi, sentimenti, amore, rabbie, paure: ciò che spesso solo con la musica si riesce a dire. Per stare meglio.

Anche per questo Vasco Rossi ha ricevuto nel maggio del 2005 dall’Università Iulm di Milano la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione. 

www.strill.it

 
 
 

Il regista di 'Albakiara' svela qualche dettaglio in più

Post n°158 pubblicato il 01 Luglio 2008 da blasco0082

Il film "Albakiara", ispirato a una delle più celebri canzoni di Vasco Rossi, uscirà nelle sale cinematografiche a fine settembre.
Nel frattempo il regista Stefano Salvati regala qualche anticipazione, spiegando innanzitutto che prima di far vivere la storia sulla carta sono state fatte ben 800 interviste agli studenti di medie e licei di tutta Italia.
"Mi sono reso conto di quello che sta accadendo nel nostro Paese", ha dichiarato, "c'è amoralità, decadenza, sembra che l'educazione non conti più".
Per questo motivo è stato scelto di raccontare il "lato scuro" della gioventù di oggi, tra sesso e droga, perché "le scuole ne sono piene, se non ti fai di cocaina non sei trendy".
I protagonisti della pellicola sono Laura Galante (nella parte di Chiara, la brava ragazza) e il figlio del rocker, Davide Rossi (nella parte di un dj dalle particolari abitudini sessuali).
Davide racconta di come "papà non era contento all'inizio, voleva che io studiassi", ma il ventiduenne aspira a diventare un bravo attore. (Fonte: Corriere della Sera)

 
 
 

VASCO.08 LIVE IN TOUR

Post n°157 pubblicato il 27 Giugno 2008 da blasco0082

RITORNA A SETTEMBRE!

Riparte da Udine il 12 settembre il Vasco.08 Live In Concert. Sono oltre 500.000 gli spettatori che hanno partecipato alla prima parte del tour 2008 che termina proprio in questi giorni con le due date a Salerno (27 e 28 giugno) e quella di Messina (4 Luglio). Da record le quattro date consecutive a Roma e a Milano per circa 280.000 persone, le due ad Ancona per oltre 70.000, e la memorabile esibizione all’undicesima edizione dell’Heineken Jammin’ Festival al Parco San Giuliano di Venezia. Il Blasco è anche quest’anno il re indiscusso degli stadi.

Per questo a grande richiesta Milano Concerti ha il piacere di aggiungere quattro nuove date al calendario; il giro del rock’n’roll show di Vasco riprenderà a settembre e toccherà quattro città non ancora visitate nella prima parte del tour:

12 settembre             UDINE                        Stadio Friuli

19 settembre             BOLOGNA                Stadio Dall’Ara

26 settembre             BARI                          Arena Della Vittoria

4 ottobre                   TORINO                    Stadio Delle Alpi

I biglietti saranno in vendita dalle ore 22:00 di lunedì 30 giugno tramite il sito www.ticketone.it e dalle 10:00 di martedì 1° luglio nei punti vendita TicketOne e nelle prevendite autorizzate.

ATTENZIONE AI BIGLIETTI CONTRAFFATTI.

SI CONSIGLIA DI ACQUISTARLI SOLO NELLE PREVENDITE AUTORIZZATE.

Per maggiori informazioni Milano Concerti (a Live Nation company)

02 5300 6501 – info@milanoconcerti.netwww.livenation.it – SITO UFFICIALE: www.vascorossi.net

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LO SPETTACOLO

E’ uno spettacolo potente, “maschio”, molto rock. Di rock duro e rigoroso come l’ultimo album. Vasco dal palco trasmette una  rabbia e una forza incredibili. Trascinato anche da una band di altissimo livello, grande energia e affiatamento: una band che si diverte sul palco e fa divertire il pubblico! 

Parte “Qui si fa la storia” e fin dalle prime battute si percepisce che non dà un attimo di tregua, è godimento puro e fiato sospeso dal primo all’ultimo brano. Per oltre 2 ore e mezza. Tanto dura la scaletta che si compone di più di 30 brani, inclusi due medley.

L’anima e il ritmo della scaletta sono dettati dalle nuove canzoni, che ci sono tutte, o quasi (mancano solamente “Non vivo senza te” e “Ho bisogno di te”).

Tutte sono collegate tra loro dai temi che più spesso ricorrono nelle sue canzoni: contro l’ipocrisia, l’intolleranza, i limiti alle libertà individuali, l’indifferenza.

Torna tutto: non è un caso che siano stati scelti brani come “T’immagini” e “La Noia”  particolarmente attinenti a “Il mondo che vorrei”, con la differenza che oggi l’ironia della prima si è trasformata in  disincanto. Senza peraltro significare rinuncia al sogno di una “Vita spericolata” che qui Vasco canta in versione acustica, pianoforte e voce. 

Sono di grande attualità in questa “società così nobile e così antica” canzoni come “Non appari mai” , “L’uomo che hai qui di fronte” e  “Gli spari sopra”, che dimostrano la continuità e la coerenza dell’artista.

Come sempre la scaletta prevede brani di grande intensità come “Un senso” e “Sally” e momenti di puro divertimento, tra sesso e rock’n roll, con canzoni come “Gioca con me”, il nuovo singolo.

IL PALCO, “Un mostro di ferro vero”

Il palco su cui si muove Vasco è maestoso, ricco di effetti spettacolari. Ideato dallo studio Gio Forma, è largo 70 metri,  profondo 22 metri, alto 25 metri (per un totale di 903 metri quadri di piano calpestabile). Le sue principali caratteristiche sono:

- Il fondale semicircolare che si sviluppa per 42 metri, composto da circa 1000 specchi convessi che  riflettono tutto quello che c’è intorno;

- 2 megaschermi ad altissima definizione di tecnologia MiStrip (barre led luminose) di metri 9 x 14 che rimandano le immagini dal palco;

- 1 gigantesco anello ellittico  centrale sospeso in aria, composto da 300 barre MiStrip luminose  per effetti e immagini dall’alto;

- 2 passerelle semicircolari laterali, lunghe 20 metri che entrano fra il pubblico, come per un abbraccio, facendolo sentire sul palco.

Il tocco di magia finale sarà dato dal gioco di luci, studiate dal light design Giovanni Pinna.

LA BAND, “la migliore del mondo”

-       STEF BURNS - chitarra

-       MAURIZIO SOLIERI - chitarra

-       CLAUDIO GULINELLI - basso

-       MATT LAUG - batteria

-       ALBERTO ROCCHETTI - pianoforte

-       FRANK NEMOLA - tastiere

-       ANDREA INNESTO - sax e cori

-       CLARA MORONI - cori

I NUMERI

1000 specchi circolari utilizzati per la scenografia
518 corpi illuminanti
3 mega schermi
50 bilici per il trasporto della struttura
70 auto per il trasporto della crew
210 persone al seguito
1 meteorologo
2 IT manager
4 router per altrettanti reti wireless
100 pm, stampanti e plotters

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Post n°156 pubblicato il 26 Giugno 2008 da blasco0082

“PER QUANTO RIGUARDA ROCCIA SONO SERENO. LO CONOSCO DA VENT’ANNI ED È UNA BRAVA PERSONA. AVRÀ COMMESSO QUALCHE SCIOCCHEZZA E DOVRÀ SPIEGARLA AGLI INQUIRENTI.. MA IN QUESTA STORIA. NONOSTANTE I TITOLI DEI GIORNALI PARLINO SOLO DI LUI, I CRIMINALI VERI SONO ALTRI. LA VERITÀ VERRÀ FUORI E SARÀ CERTAMENTE PER LUI MOLTO MENO GRAVE E INQUIETANTE DI QUELLA CHE RACCONTANO OGGI I GIORNALI.”

..E’ SUCCESSO TUTTO ALL’IMPROVVISO, IERI MATTINA A VENEZIA: ROCCIA AGLI ARRESTI DOMICILIARI!
UN FULMINE A CIEL SERENO PER TUTTI NOI.
E PER VASCO CHE, APPRESA LA NOTIZIA, ESPRIME LA SUA SOLIDARIETA’ NEI CONFRONTI DI ROCCIA E DICHIARA: “PURTROPPO FREQUENTANDO UN SACCO DI GENTE DIVERSA OGNI GIORNO PUO’ CAPITARE DI TUTTO, ANCHE DI INCAPPARE IN PERSONE CHE POTREBBERO ESSERE INDAGATE PER UN QUALSIASI MOTIVO”.
E’ SERENO VASCO E FIDUCIOSO: ”LASCIAMO CHE LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO, SONO SICURO CHE IL MALINTESO VERRA’ CHIARITO AL PIU’ PRESTO”.
E’ TRANQUILLO ANCHE OGGI QUANDO SI RECA PRESSO LA PROCURA DI BOLOGNA,
CHIAMATO DAL GIUDICE COME TESTIMONE INFORMATO DEI FATTI: “E’ STATO UN INCONTRO SEMPLICE E CORDIALE, DURATO UN PAIO DI ORE. CERTO, SONO ANCORA SCIOCCATO E FRASTORNATO, NON DORMO DA DUE GIORNI!” SONO GIORNATE LUNGHE E FATICOSE MA I NUMEROSI MESSAGGI DI SOLIDARIETA’ CHE CI ARRIVANO SONO UNA CONSOLAZIONE.
IN ATTESA CHE LE MISURE CAUTELARI VENGANO REVOCATE, OGNUNO CONTINUA A FARE IL SUO LAVORO: LA PROCURA INDAGA, I GIORNALISTI SCRIVONO E VASCO E’ FINALMENTE IN VIAGGIO PER SALERNO DOVE LO ATTENDONO IN CONCERTO.

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NEWS

Post n°155 pubblicato il 23 Giugno 2008 da blasco0082

LA NAZIONE - IL RESTO DEL CARLINO - IL GIORNO Domenica 22 Giugno

HEINEKEN JAMMIN'
E' VASCO-FOLLIA
E LUI AGGIUNGE
4 DATE AL TOUR

VENEZIA - Fan in coda fin dalla mattinata, ieri al Parco San Giuliano di Mestre, per il Vasco Day dell'Heineken Jammin' Festival. Alla sua quarta esperienza in 11 anni sul palco della rassegna, Vasco Rossi, MisterAlbachiara, ha infiammato gli animi sugli accordi d <<Qui si fa la storia>> per poi traversare oltre una trentina di canzoni coi cori inesausti di un pubblico entusiasta. Un successo inesauribile, visto che al suo tour sono state aggiunte quattro date (raddoppiabili) a settembre: Udine, Bologna, Bari e Torino.

 
 
 

INTERVISTA VASCO XL DI GIUGNO

Post n°153 pubblicato il 04 Giugno 2008 da blasco0082

SIETE SOLO VOI...

A DARE UN SENSO A QUESTA VITA CHE UN SENSO NON CE L’HA

GLI STADI PIENI LO ASPETTANO, IL PUBBLICO E’ GIA’ IN DELIRIO E LUI (IN UN’INTERVISTA MOLTO INTIMA) DICE: PRIMA HO SOLO PAURA MA POI…

 

“Spesso mi sveglio e piango”, dice Vasco. “La mattina certe volte sono in una crisi tale che vorrei non essere, vorrei continuare a dormire”. E seduto a un tavolo in una grande stanza durante le prove del tour. Gli altri della band dietro di noi stanno cenando. Mentre dice questa cosa terribile e tranquillo. Assolutamente tranquillo. Vasco Rossi. Per vederlo si muovono a centinaia di migliaia. Chissà quanti di loro farebbero qualsiasi cosa per essere qui con lui a condividere questo momento. Che infatti non sembra reale: non sei davanti solo a un uomo, sei davanti a un’icona. Uno con cui sei cresciuto, di cui hai cantato le canzoni sulla spiaggia. Un tuo amico. Sembra così ma ovviamente non è così. È uno sconosciuto. Che però si comporta come un amico, senza mai guardare nessuno dall’alto in basso. E così cominci a capire perché è speciale. Capisci perché acquista un senso fargli l’ennesima copertina: non stai celebrando un rito stanco. Stai facendo la copertina a uno speciale. E non è solo la musica. La gente che riempie gli stadi non vuole soltanto condividere delle emozioni, ma portare a casa l’essenza di un illuminato. Non il grande sapiente, l’intellettuale, ma il barcaiolo di Siddharta. L’unico, in mezzo a tanti che si riempivano la bocca, a non avere nessuna importante risposta da dare: però guidava la barca e la portava al di là del fiume.

È quello che fa Vasco. Non ha risposte da dare a chi viene a vederlo. Non ha risposte neanche per se stesso. E lo dice con una sincerità che ti lascia attonito. Lui, al contrario di tutto quello che si possa pensare, sembra non avere difese. La storia è cominciata pochi giorni prima della data zero di Genova, inizio del tour 2008. Vasco e la sua band stanno facendo le ultime prove. La mattina ho appuntamento con Tania, molto più di un ufficio stampa. È una delle persone che lo seguono da sempre e da sempre lo protegge dagli interessi indiscreti di giornalisti e non solo. Non vede l’ora di partire. Come scoprirò presto, tutte le persone che circondano Vasco sono colpite dallo stesso incantesimo. Una sorta di fede, di vocazione, un innamoramento che li rende orgogliosi e felici di stargli accanto e di lavorare per lui. Dopo varie vicissitudini arriviamo a Pieve di Cento, una cittadina vicino Bologna, in mezzo a una campagna piatta, piuttosto anonima. Il Grand Hotel        Bologna, dove si svolgono le prove, è un luogo assurdo. Un Hotel per convegni che sa di vecchi tempi, perso nel nulla. Molto diverso dal Rossluyn Hotel di Los Angeles dove Vasco ha girato il primo video dell’album, IL MONDO CHE VORREI. Superata la grande hall si attraversa un lungo corridoio, e finalmente si arriva davanti a una porta a vetri con la scritta “vietato l’accesso ai non addetti”. Entriamo. Appare subito Maurizio Solieri, il chitarrista storico, e il “Gallo”, Claudio Golinelli, ex bassista di Gianna Nannini che lo segue fin dagli anni 80. Di fronte a lui, Andrea Innesto, sassofono, Frank Nemola, programmatore e trombettista, Alberto Rocchetti, mago delle tastiere dalla barbetta arancione. Poi “gli americani”, come li chiamano tutti. Sono il sorridente Stef, alla chitarra, e il serissimo Matt, “picchiatore” di batteria instancabile. In un angolo, la corista Clara Moroni. Il direttore di palco Diego Spagnoli e il manager Floriano Fini controllano che tutto funzioni. È ”la famiglia rock” di Vasco, come la chiama lui. Arriva. I fan che circondano l’albergo non possono avvicinarsi, ma un piccolo gruppo viene invitato ad assistere alla prova. La band prova tutti i brani, uno dopo l’altro: LA NOIA, NON APPARI MAI, L’UOMO CHE HAI DI FRONTE, SIAMO SOLO NOI (<<Mia mamma mi diceva sempre “Sei solo te, Sei solo te, che ti comporti così”. Quindi la canzone è stata una reazione mia nei confronti della mamma>>, ha spiegato Vasco) e SALLY. <<Così è da brivido>>, dicono tutti alla fine. Ogni tanto Vasco fa una pausa, accende una sigaretta, beve un bicchiere d’acqua (niente più whisky), fa qualche commento: <<Bella. È venuta proprio bene>>. È una versione bonsai di quello che sarà il grande concerto. Dopo ogni brano è coperto di sudore. Ogni tanto scompare e poi riappare con una maglietta diversa. Prova le entrate, corre, si scatena e cerca con lo sguardo il consenso di chi gli sta intorno. Tutti lo guardano trasportati, anche chi ha visto le prove infinite volte. C’E’ CHI DICE NO, GLI SPARI SOPRA, fino all’ultima: IL MONDO CHE VORREI. Tania si dispera perché scopre che non hanno messo in scaletta una delle sue preferite: VIENI QUI. Cerca di convincerli a inserirla: <<Non può mancare>>, insiste. Il produttore Guido Elmi, irremovibile, spiega perché la cosa è assolutamente impossibile e ci racconta come avviene la scelta dei brani: <<Vengono sempre decisi due o tre mesi prima del concerto. È tradizione che io per Pasqua, prepari una serie di opzioni guardando le vecchie hit, i pezzi che non si fanno da anni, il disco nuovo e le richieste dei fan. Poi Vasco mi dice quali vuole fare e quali no, e iniziamo a provare>>. Fuori ci sono ancora decine di fan di tutte le età. Lorena, una maestra, racconta che ha insegnato le canzoni di Vasco a tutti i bambini della scuola materna: <<Ho fatto di tutto perché i miei bambini lo vedessero dal vivo. Volevo che capissero che è una persona reale, che non sta soltanto dentro i cd e nella tv>>. Io, per fortuna, ormai non ho dubbi in proposito, l’ho visto in carne ed ossa e lo incontro di nuovo a fine giornata. Ritorniamo all’inizio: il tavolo della grande stanza, Vasco di buon umore che parla tranquillo e proprio non te lo vedi che si sveglia e si mette a piangere: <<Lo so>>, continua davanti alla mia sorpresa, <<questo è un periodo in cui mi sta andando tutto benissimo dal punto di vista artistico, ma è uno dei periodi più brutti della mia vita dal punto di vista psicologico. Deve essere la legge del contrappasso>>. Però piangere fa bene, purifica, dico io cercando un po’ ingenuamente di consolarlo. Lui si intenerisce e accenna una risata. <<E’ vero, dopo ci si sente meglio, però io non vorrei mica piangere>>, il suo accento emiliano non può fare a meno di trasmettere allegria anche quando si parla di disperazione. <<La sofferenza sarebbe meglio che non ci fosse, però è anche una cosa che rafforza, ti fa diventare più sensibile, ti fa capire un sacco di cose>>. Ma fa paura, come tutte le emozioni forti. <<Si, penso che tu abbia ragione, molti ne hanno proprio paura. Per me invece le emozioni sono davvero importanti. Ed è importante che siano forti. Mi piace molto arrivare al limite e poi fermarmi sull’orlo>>. Il suo sguardo diventa improvvisamente furbo e, al tempo stesso, luminoso: <<Sono sempre riuscito a fermarmi sull’orlo. Però mi piace rischiare. La vita in fondo è questo. Io consiglio di buttarsi sempre nelle emozioni forti>>. Un’emozione forte, per i suoi fan è, ovviamente, quella del concerto… <<Quest’anno faremo il tipico concerto dell’album nuovo. Anche se bisogna rinunciare a molte hit, voglio che sia lo spettacolo di questo disco e di questo momento>>. Solo che gli anni passano e quello che un tempo diceva con rabbia o ironia, ora lo dice con sempre più amarezza. >>E’ sempre un po’ lo stesso discorso visto in un altro modo. È il mio percorso artistico, che è partito trent’anni fa e ha fotografato i momenti che vivevo, ma i concerti di fondo sono sempre quelli. Esprimo delle sensazioni che sono comuni a tante persone, quelle che non sono mai contente, che non trovano mai pace, che trovano molto faticosa la vita perché tradisce sempre, ma che, nonostante tutto, combattono. Gente che non si riconosce nelle leggi dettate da quelli che predicano bene e razzolano male. Noi preferiamo predicare male, ma razzolare bene>>. Ma allora com’è il mondo che vorresti? <<Dico sempre che il mondo che vorrei non è questo qua, però non voglio dire come dovrebbe essere. Non ho una ricetta, io sono un artista, non un politico>>. Troppo facile? Comunque non fa una piega. E la famosa “vita spericolata”? <<Beh sono ancora qui>>, ride. <<Sono partito pensando che volevo andare a tutti i costi al cuore della gente e non me ne fregava un cazzo di morire. Faceva parte della mitologia di quei tempi. Mio padre è morto a cinquantasei anni dopo essere stato in campo di concentramento per una guerra di cui non gliene fregava un cazzo, io potevo tranquillamente sacrificare la mia vita per una cosa in cui invece credevo. Poi a un certo punto mi sono trovato sopravvissuto. Diciamo che oggi sono la dimostrazione vivente che la vita spericolata può essere vissuta tranquillamente. Con tutto quello che hanno scritto su di me, sono proprio contento di essere ancora vivo e di stare anche meglio di tanti altri>>. Ma salire sul palco ti emoziona come una volta? <<Si. Non sono cambiato per niente, mi è cambiato tutto il mondo intorno, ma io dentro sono rimasto identico. Se penso al palco provo una sensazione di totale terrore. Una paura enorme. Ho solo imparato a non pensarci prima. Però appena parte la musica tutto comincia a funzionare. Mi concentro sulla canzone e torno a vivere le stesse emozioni che ho provato nel momento in cui l’ho scritta. Quando sento che gli altri vivono la stessa cosa mi sento in comunione con una specie di “anima” enorme. La grande anima umana, che esiste veramente, bisogna provarlo. Se pensassi che mi stanno guardando non saprei più dove mettere le mani>>. Mentre lo dice Vasco mette davvero le mani dietro la schiena mostrandosi timido improvvisamente: <<Non ci devo proprio pensare. Essere sul palco mi fa salire un’adrenalina tale che quando scendo faccio fatica a fermarmi. Magari sto sveglio fino al giorno dopo. Piano piano tutti se ne vanno e io mi ritrovo da solo. Ecco, quando se ne vanno tutti sento davvero una gran solitudine. Ma al tempo stesso è un momento di grande soddisfazione>>. Avere tanti così tanti fan sempre intorno non ti dà fastidio? <<Io starei sempre lì con loro, perché mi fanno piacere, tenerezza. Mi eccito quando vedo la gente, e dato che sto molto spesso solo, quando li incontro mi emoziono molto>>. E quando sei da solo cosa fai? <<Da solo non sto molto bene, mi arrangio, ho trovato delle soluzioni. Metto continuamente a posto la rubrica del telefonino, leggo, guardo dei film, dei telefilm. Però sto meglio insieme alla gente>>. Sei un amante della libertà però non puoi nemmeno andare a comprare un libro in libreria. <<Si, è vero. Questa è mancanza completa di libertà, ma è il prezzo che si deve pagare. Mi piace il successo, perché mi fa capire che quello che sto facendo è giusto, ma la celebrità non mi piace. Mi piacerebbe avere il successo senza la celebrità>>. L’intervista è finita. È giunto il momento di salutarci. <<Mi ha fatto molto piacere incontrarti>>, dice stringendomi la mano. È calore vero, non un gesto meccanico, che mi fa tornare in mente una sua frase: <<La mia non è tristezza. È amarezza. Ha ragione Houellebecq quando dice: “La vita comunque la vivi finirà per spezzarti il cuore””. Anche se hai raggiunto quello che desideravi. Perché l’artista è un uomo normale: magari ha fatto una cosa straordinaria, ma lui resta un uomo, è la cosa in sé che è straordinaria>>. Ecco perché Vasco è speciale.

 

Di Lorenza Biasi

 
 
 

In 65mila all'Olimpico per Vasco Rossi

Post n°152 pubblicato il 30 Maggio 2008 da blasco0082

ROMA (29 maggio) - «Chi detiene il potere ha sempre bisogno che le persone siano affette da tristezza. Noi siamo qui questa sera per portarvi un po' di gioia». E' il grido di Vasco Rossi ai 65 mila dello stadio Olimpico di Roma mentre la chitarra elettrica di Stef Burns fende la notte.

Qui si fa la storia, è il pezzo scelto per aprire il primo dei due concerti romani, il secondo sarà sabato, di Vasco 2 tutto esaurito. Il rocker è insieme alla sua band su un palco di 70 metri ricco di effetti, con un fondale semicircolare ricoperto da 1.000 specchi convessi che riflettono tutto quello che c'è intorno. Due ore è durato lo show,  una trentina i pezzi in scaletta, fra quelli dell'ultimo album e i grandi successi che hanno reso immortale Vasco. 

«Il mondo che vorrei», l'ultimo album, ha venduto 500 mila copie, mentre gran parte dei suoi colleghi pubblica compilation. Il tour di Vasco sta registrando poi il tutto esaurito con il raddoppio delle date. Domani è esaurito a Roma, il 7 giugno a Milano San Siro, il 14 giugno ad Ancona, (ci sono ancora biglietti per la data del 15 giugno), esaurito anche il 27 giungo a Salerno. Restano ancora biglietti per il 21 giugno all' Heinecken Jammin' Festival, il 28 giugno a Salerno e il 4 luglio a Messina. Complessivamente per questo tour sono stati venduti 500 mila biglietti.

L'apertura del concerto - sarà «rigorosamente rock, molto duro, maschio, tosto, se possibile più duro di quelli passati, meno celebrativo e molto lungo, quasi tre ore», aveva anticipato lo stesso Vasco - è dedicata ai pezzi dell'ultimo album che la gente ha già imparato a memoria: come ormai da abitudine per Vasco, l'atmosfera è quella di un grande evento rock molto duro. La band è strepitosa sostenuta dal portentoso batterista Matt Laug.

La scaletta è pensata come un viaggio attraverso il repertorio più conosciuto, con qualche ripescaggio del passato, anche sorprendente, soprattutto nel primo medley dove brani come Ormai è tardi, Non mi va, Ci credi, Susanna, Deviazioni, O colpa di Alfredo sono legati uno all'altro da citazioni di epoca Sex drugs e Rock'n'Roll compreso. Il momento più classico è quello centrale aperto da Siamo solo noi e composto da Sally, uno dei pezzi più belli scritti sulla follia, Rewind, stupendo, C'è chi dice no, Gli spari sopra e il Mondo che vorrei. Anche il sottofinale è dedicato ad un medley, questa volta acustico, con Toffee, Ridere di te, Brava Giulia, Dormi dormi, Va bene va bene. Poi gran finale con due pezzi-simbolo: Vita spericolata, in versione acustica con pianoforte e Albachiara, da sempre deputato a chiudere i concerti con tutto il pubblico che canta in coro.

Vasco è apparso in grande forma, è più sicuro sul piano vocale e conta sul suo straordinario rapporto con il pubblico che lo adora. Nei suoi concerti sono proprio i fan uno spettacolo nello spettacolo e si sa che Roma in quanto ad entusiasmo non è seconda a nessuno. Ormai «il signor Rossi» può contare su un repertorio di tre decenni di canzoni e su un numero di hit che in Italia ha pochi confronti. Su queste canzoni si sono formate diverse generazione di fan che continuano ad amarlo senza condizioni.

 
 
 

Vasco Rossi in concerto allo stadio Olimpico

Post n°151 pubblicato il 29 Maggio 2008 da blasco0082

Navette tra le 23 e l'1,30, oggi e domani, tra piazza Mancini e le stazioni Termini e Tiburtina, Potenziate le notturne n1 e n2.

Roma - Oggi e domani notte, in occasione dei concerti di Vasco Rossi allo stadio Olimpico, Atac, Trambus e Tevere Tpl hanno predisposto un servizio di trasporto dedicato per favorire il deflusso dei partecipanti. Il servizio, attivo tra le 23 e l’1,30 di oggi e venerdì, sarà di tipo navetta, ossia senza fermate intermedie e collegherà la zona dello stadio (piazza Mancini), con i due snodi della stazione Termini e della stazione Tiburtina.

Questa notte, inoltre, per facilitare il ritorno a casa dei fan di Vasco saranno potenziate le prime due ore di servizio dei collegamenti notturni n1 e n2, che seguono rispettivamente il percorso delle linee A e B del metrò. Intensificata anche la n25 (limitatamente al tratto Cassia/Giustiniana – Cassia/Tomba di Nerone – Vigna Stelluti – Corso Francia – Foro Italico - viale Tiziano – piazzale Flaminio – via Veneto - piazza Venezia).

Per la notte di venerdì, invece, intensificata la sola n25. Il venerdì e il sabato, infatti, la metro B e i bus Ma1 e Ma2 (che dalle 22 sostituiscono in superficie i treni della metro A), sono in servizio fino all’1,30 di notte, quando effettuano le ultime partenze dai capolinea.

Fonte: www.atac.roma.it

 
 
 

Rock, disperazione, energia. C'è Vasco Rossi all'Olimpico

Post n°150 pubblicato il 29 Maggio 2008 da blasco0082


MARCO MOGETTA C’era chi non lo credeva possibile, e invece Vasco è riuscito a stupire ancora una volta i suoi fan romani. Ad un anno dal "Vasco Live2007", il rocker di Zocca si appresta infatti a tornare sui suoi passi per varcare nuovamente gli ingressi dello Stadio Olimpico, e calare così quel terzo poker di presenze a decennio nella capitale che ha contraddistinto la sua lunga carriera. Dopo la data zero di Genova, in cui si è esibito "soltanto" per quindicimila persone, Vasco è ora pronto a dare inizio al tour del suo nuovo album, "Il mondo che vorrei", a cui il provoca(u)tore attingerà a piene mani, senza però dimenticare di lasciare spazio alla parte classica, e più arrabbiata, del suo repertorio. La volontà è infatti quella di lasciarsi alle spalle le atmosfere celebrative che avevano contraddistinto lo show dello scorso anno, per realizzare un concerto "rigorosamente rock, molto duro, maschio, tosto, se possibile più duro di quelli passati". Questo dunque lo spirito del "Vasco.08 Live in Concert". Gli organizzatori, che hanno previsto un numero complessivo di mezzo milione di spettatori alla fine di questo ennesimo viaggio di Vasco, hanno nuovamente fatto le cose in grande, realizzando una scenografia capace di competere con quella strepitosa dello scorso anno. Dopo i cristalli, le palme e i cubi al laser, ecco una nuova cornice a semicerchio composta da migliaia di specchi sferici grigio metallico, "il colore del rock". Tre ore di grande musica, quelle attese per questo concerto, in cui Vasco cercherà ancora una volta di rinsaldare quel contatto col pubblico che dà un senso al suo lavoro, alla sua vita, e che lo spinge a tornare spesso in sala d’incisione, malgrado la noia che si prova in quei posti, dove è però necessario passare se si vuole realizzare qualcosa che dia la possibilità di incontrare nuovamente i suoi fan. In alcune recenti dichiarazioni, Vasco ha manifestato una rinnovata saggezza, sentenziando che in questo suo nuovo lavoro «il filo conduttore è il disincanto, perché il mio rock è disperato e ho preso atto che il mondo fa schifo, però anche la disperazione nella musica si tramuta in gioia e io la porto in giro volentieri». Un mondo che piace sempre meno quindi, quello in cui Vasco si sente di vivere, anche per colpa del potere, cui fa riferimento citando Spinoza, dicendo che «il potere ha bisogno che la gente, che le persone siano affette da un po’ di tristezza. E allora noi cerchiamo di portare in giro un po’ di gioia». Più equilibrato quindi, e forse più maturo, ma solo apparentemente lontano dai tempi del "Vado al massimo Tour" del 1982 a Sabaudia. Se infatti c’è una cosa di cui si può essere certi, è che lo spirito di Vasco Rossi è oggi lo stesso di ieri, e la prova è nei testi di canzoni culto che, trenta anni dopo la loro nascita, parlano ancora di sesso, rabbia, sogni e disinganni.

 
 
 

Uno nessuno centomila…. Vasco Rossi

Post n°149 pubblicato il 26 Maggio 2008 da blasco0082

“Effetto Vasco

RAIDUE giovedì 29 maggio in prima serata


In contemporanea con l’inizio del concerto della prima delle due date che segna il debutto a Roma del tour di Vasco Rossi Live ’08, Raidue propone giovedì 29 maggio, in prima serata, in diretta dallo Stadio Olimpico (dove si tiene il concerto) “Effetto Vasco. Uno nessuno centomila… Vasco Rossi”.
Un progetto innovativo per raccontare il personaggio, la sua musica, il suo mondo e il rapporto con i fans, alla base di un programma voluto dalla rete televisiva che sta facendo della musica uno degli assi portanti della sua linea editoriale.
Il racconto televisivo parte mentre il grande rocker comincia la sua esibizione davanti al pubblico dell’Olimpico. Lo stesso artista racconta direttamente ai telespettatori il suo essere, uomo, artista e “uno, nessuno, centomila”.
“Io sono la voce di quelli che non hanno voce”: così si definisce Vasco..........
Intervallato da alcuni brani del concerto live trasmessi in diretta, il programma vede protagonisti anche i fans, dentro e fuori lo Stadio Olimpico.
Vengono così raccontate le emozioni e le aspirazioni di quella che è diventata in qualche modo la famiglia allargata di Vasco. Le telecamere hanno seguito alcuni momenti della trasferta verso la capitale di un gruppo di fans, a partire dai preparativi del viaggio. Il racconto prosegue, poi, con uno spaccato del backstage e della grande macchina organizzativa che necessita per la costruzione di un grande evento come il Vasco Rossi Live’08, con tutte le figure professionali che supportano il grande circo dello spettacolo.
..... Alla stesura del programma ha collaborato creativamente lo stesso Vasco Rossi, insieme con Giorgio Verdelli, Tania Sachs e Davide Fiorani. La regia è di Rinaldo Gaspari e Maurizio Malabruzzi.

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VASCO ROSSI: MERITO 8 COME CANTANTE E 6 COME UOMO

Post n°148 pubblicato il 21 Maggio 2008 da blasco0082

VASCO ROSSI: MERITO 8 COME CANTANTE E 6 COME UOMO

Ha incontrato anche alcuni fans Vasco Rossi, al termine della conferenza stampa che si e' svolta a Genova per presentare il concerto in anteprima che si svolgera' domani sera nel capoluogo ligure e il tour ufficiale che iniziera' il 29 maggio dalla Capitale. A un giovane che gli chiedeva di darsi un voto come cantante e come uomo, Vasco ha risposto: "A Vasco cantante un volto alto, 8 e mezzo, mentre a Vasco uomo, ne ho ancora da correre, la sufficienza, un bel 6".

 
 
 
 

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