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Un blog creato da Virplatonicus il 19/06/2006

Smisurata preghiera

Vita di un aspirante filosofo, disputazioni e dialoghi, alla ricerca costante di verità e virtù, viaggiando in direzione ostinata e contraria

 
 

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What a dream I had
Pressed in organdy
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Softer than the rain

I wandered empty streets
Down past the shop displays
I heard cathedral bells
Tripping down the alleyways
As I walked on

And when you ran to me
Your cheeks flushed with the night
We walked on frosted fields
Of juniper and lamplight
I held your hand

And when I woke
And felt you warm and near
I kissed your honey hair
With my grateful tears
Oh I love you girl
Oh I love you

Simon & Garfunkel

 

 

« Ma tu che stai, perché rimani?L'Ultrauomo »

Lettura filosofica del "Violinsta verde" di Chagall ("Dov'è quel vecchio suonatore?")

Post n°41 pubblicato il 08 Novembre 2006 da Virplatonicus
 

immagineVi propongo oggi una lettura particolare, filosofica, di questo quadro di Chagall, "Il violinista verde".

Anno: 1923- 1924
Tipologia: olio su tela - 198 x 108,6  cm.
Proprietà: New York (USA) - Museo Solomon R. Guggenheim

Dicono che Chagall avesse una particolare propensione per i musici. Che conoscesse l'importanza dell'arte, così come definita da Schopenhauer, e, in particolar modo, della musica? Un critico d'arte saprà dare risposta sicuramente meglio di me. D'altro canto, questa lettura che mi accingo a scrivere non è qualcosa di ufficiale, mi è venuto in mente, magari non ha alcun fondamento di verità, ma mi piace pensare che sia qualcosa di reale.

Abbiamo un personaggio verde, in primo piano, di grande stautura, in piedi sopra due tetti di casa, due piccoli uomini gli stanno a fianco, un cane lo guarda con apprensione. Ed egli suona, e gli altri lo sanno che lui suona. I toni dello sfondo fanno pensare ad una scena autunnale, anche in virtù dell'albero in basso a destra di chi guarda. L'autunno, quindi, un periodi di aria, di vortici d'aria, talvolta secca.
Il personaggio è Jones, il mitico suonatore di Edgar Lee Masters, che suona, verde di speranza. Egli è il prototipo dello Ubermensch, il Superuomo, colui che è al di là del bene del male. Non è una creatura leggendaria, così come pare essere lo Zarathustra di Nietzsche, anche se, la sua figura, è un ottimo modello. Jones, anche, può essere considerato un Superuomo. Egli cammina sopra gli umani, le bestie riconoscono la sua physis, e, come ad un absolutus Orfeo, chinano il capo, spinti anche dalla espressione coinvolgente e sapida della musica, manifestazione del dionisiaco, secondo Nietzsche, unico modo per il raggiungimento del Superuomo. Egli libera e fa danzare la sua volontà, la fa volteggiare davanti a sé, a ritmo della sua musica. Vive, senza rimorsi. Forse è bene proporre anche il testo poetico cui faccio riferimento:

Il suonatore Jones

La terra ti suscita
vibrazioni nel cuore: sei tu.
E se la gente sa che sai suonare,
suonare ti tocca, per tutta la vita.
Che cosa vedi, una messe di trifoglio?
O un largo prato tra te e il fiume?
Nella meliga è il vento; ti freghi le mani
perché i buoi saran pronti al mercato;
o ti accade di udire un fruscio di gonnelle
come al Boschetto quando ballano le ragazze.
Per Cooney Potter una pila di polvere
o un vortice di foglie volevan dire siccità;
a me pareva fosse Sammy Testa-rossa
quando fa il passo sul motivo di Toor-a-Loor.
Come potevo coltivare le mie terre,
- non parliamo di ingrandirle -
con la ridda di corni, fagotti e ottavini
che cornacchie e pettirossi mi muovevano in testa,
e il cigolìo di un molino a vento - solo questo?
Mai una volta diedi mani all'aratro,
che qualcuno non si fermasse nella strada
e mi chiedesse per un ballo o una merenda.
Finii con le stesse terre,
finii con un violino spaccato -
e un ridere rauco e ricordi,
e nemmeno un rimpianto.

Ecco qui il nostro Jones,quindi, divinamente rappresentato da Chagall. Egli è un uomo libero, suona per diletto, perché gli piace, lo fa entrare nel dionisiaco oblio, proprio del Superuomo. Egli è, in un certo senso, un nuovo Zarathustra, un profeta che per amore degli uomini e di sé suona, e il suo io riverbera su tutti noi, e siamo patecipi della sua eviscerazione metafisica.
E l'uomo che vola sopra di lui? Non è un uomo, è un anima salva (=spirito solitario, cfr. Dé André), ma lui immerso nell'apollineo desiderio di Bellezza, e vola fra le nubi del reale, che fuggono spinte dal vento irreale di Jones. Finii con le stesse terre,/finii con un violino spaccato -/e un ridere rauco e ricordi,/e nemmeno un rimpianto. Jones muore quando la sua ragione di vita, l'oblio musicale, cessa. Ma ha vissuto da Superuomo, è questo che conta.

Ho proposto questa lettura per persone che masticano un po' di Nietzsche e Schopenhauer (io stesso li conosco poco). Spero di esser stato chiaro. Ho voluto un po' sfatare la visione che si ha di solito del Superuomo, dimostrando quanto sia accessibile a tutti, qualora vogliano vivere con intensità e non come amebe. E ricordiamoci sempre che "Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante".

 
 
 
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SMISURATA PREGHIERA (DA “ANIME SALVE”, 1996)

Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità

Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie

Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità

per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità

ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere

Fabrizio Dé André

 

SHIVA

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SOCRATE

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PLATONE ED ARISTOTELE

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BUDDHA

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DORME, DORME PLACIDO SULLA COLLINA

“… E dov’è Jones, quel vecchio suonatore
che giocò con la vita per tutti i suoi novant’anni,
affrontando la tormenta a petto nudo,
bevendo e facendo chiasso,
senza mai un pensiero né a moglie, né a parenti,
non al denaro, non all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia ancora delle porcate di tanti anni fa
delle corse bel boschetto di Clary
di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield

(da “La Collina” di E.L. Masters)

 
 
 
 

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