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Hai avuto un pensiero azzeccatissimo. Se un giovane defe fare beneficenza, la fa a chi ne ha davvero bisogno e non ai parrucconi in cravatta. ciao alla prossima

sono esperienze che insegnano ai figli cose che noi genitori non possiamo insegnare; sono esperianze che insegnano a noi genitori cose che non potremmo impararare in nessun altro modo, perchè il coinvolgimento emotivo di avere un figlio lontano e impegnato in azioni di volontariato ci apre gli occhi e il cuore...... E qualche volta finisce che anche i meno giovani ritrovano il coraggio di rimettersi in gioco e dedicare il tempo delle vacanze a persone meno fortunate... Non è poi così scomtato che gli adulti sappiano apprezzare la gioia di dedicarsi agli altri. grazie

complimenti per la riflessione purtroppo la tendenza umana è quella di soffermarsi sulle azioni e non guardare oltre per chiedersi il perchè delle proprie e della motivazioni degli altri! due anni fa ho avuto l'opportunità di fare volontariato in Kenya e quando le persone lo sanno si congratulano con me perchè come sempre ci si ferma a valutare l'azione in sè... e nessuno mi chiede qual'era la mia motivazione, se era voglia di sentirsi utile,di far bella figura, di fare la paladina della giustizia o qualcosa del genere... tutto questo mi fa pensare ad un personaggio che parlava di belle azioni che se sono fatte con le motivazioni sbagliate non hanno nessun valore di fronte a Dio. mi auguro che altri giovani si muovano nel volontariato con questa volontà di non lasciarsi incantare dalle proprie azioni e dalla riconoscenza ma da una compassione reale!

grazie.

Sono finita per caso sul tuo blog dopo aver digitato le parole "volontariato" e "repubblica dominicana" su google. Ebbene si, sono alla ricerca di un'altra esperienza come quella che anche io ho fatto in Kenya l'anno scorso e che ha lasciato un segno dentro di me che spero non venga mai cancellato dal cinismo che mi circonda. Mentre ero lì un'altra volontaria francese mi disse "Lo sai che queste persone le avresti certamente aiutate di più devolvendo a loro l'importo del tuo biglietto aereo?" Questa frase mi ha gelato...e ancora mi viene in mente in quei momenti in cui la gente si congratula per l'esperienza che ho scelto di fare. Perchè ho capito di essermi sicuramente arricchita molto più io di loro in quei mesi...perchè loro continuano a combattere con i loro problemi senza avere le armi adeguate, io invece vedo oggi i miei problemi...e sorrido per quanto sono insignificanti di fronte al senso della vita. Che poi quale sia questo senso io non lo so...lo vado cercando. In giro per il mondo. Ho un solo rimpianto: tornata a Roma sono stata travolta dal caos e dallo stress della mia solita vita, e il Kenya è rimasto "congelato" in un angolino del mio cuore. Un'esperienza forse troppo breve per poter sradicare le mie nevrosi da 24enne italiana... Per questo HO BISOGNO di ripetere. Di ricominciare. Di continuare. Di non lasciare che la mia anima si irrigidisca e si conformi a ciò che vedo intorno a me e non mi piace. Perchè fare qualcosa senza essere pagati, e per di più a disposizione di qualcuno che non si aspetta quasi nulla da te....dà una sensazione di libertà e pace che qui non avremo mai. Rapiti come siamo dalla velocità e dai rumori delle nostre città. E allora concordo con tutti voi: il mio tempo libero (perchè non pagato) scelgo di spenderlo con chi ne ha bisogno... Perchè c'è gente che apprezza il mio tempo forse più dei soldi del mio biglietto aereo! Un'ultima cosa: chi parte ha un compito importante quando è sul posto perchè è ambasciatore di un mondo imperfetto; ma ancora più importante quando torna a casa, perchè purtroppo c'è gente che non crede neppure alle immagini della tv e ignora che possa esistere qualcuno che non può permettersi neppure di BERE! Buon viaggio a tutti....

belle parole, vere e sicuramente sincere, ciao