UOMO vs. NATURA

la natura si ribella all'uomo, perchè...

 

BLU PROFONDO

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

sebalioraTizianatp2002fleur79clibreriagiovanni23livemusik2010zampagna0mcmezzanibio.rafpasqmulantonella.contiSiMoNn22cdpumimax71dgl8pf60digaetano.gaetano
 

CORALLI A RISCHIO PIù DELLE FORESTE PLUVIALI

Un fondale marino con coralli e pesci |Leonard Low by Flickr

Le barriera coralline di due oceani, pacifico e indiano, si stanno spopolando: più velocemente di quanto si pensasse e in modo uniforme in tutti i fondali. I coralli, che abitano e costruiscono queste straordinarie architetture acquatiche, arretrano ogni anno di 1500 chilometri quadrati. Scompaiono più rapidamente delle foreste pluviali, polmoni verdi della terra.

 

 

« Messaggio #8oooooo COMBATTIMENTI TRA CANI »

IL PUNTERUOLO ROSSO

Post n°11 pubblicato il 03 Aprile 2008 da gemelli620

RHYNCHOPHORUS FERRUCINEUS(nome italiano Punteruolo Rosso) è questo il nome scientifico dell'insetto coleottero che sta uccidendo migliaia di palme. La specie è originaria dell'Asia Meridionale. Nel 1994 l'insetto è comparso in Europa e precisamente in Spagna; dall'anno 2005 è segnalato anche in Italia (Sicilia, Campagnia, Puglia, Lazio e Toscana). La diffusione del Punteruolo Rosso sta assumendo i connotati di una vera e propria emergenza fitosanitaria provocando estese morie di palme Phoenix fra cui in particolare, Phoenix Canariesis, Phoenix Dactilifera, Phoenix Sylevestris. Il coleottero agisce vivendo e sviluppandosi all'interno delle palme e le sue larve determinano gravi danni alle piante scavando gallerie e cavità all'interno del tronco e nei peduncoli fogliari. La presenza in Italia di questo insetto, un coleottero appartenente alla famiglia dei Cuculionidi, è nota già da diversi anni, ma solo recentemente la sua capacità infestante si è resa particolarmente estesa e manifesta. Gli insetti fitofagi, quelli cioè che vivono a spese dei tessuti vegetali, possono provocare alle piante ospiti danni di vario tipo; I sintomi dell'infezione sono l'asimmetria della chioma, la perdita dell'apice vegetativo, il collassamento e il dissecamento delle foglie fino al possibile schianto della pianta: i primi sintomi diventano evidenti quando ormai l'infezione è già ad un grado molto avanzato e, sopratutto in ambiente urbano e nei giardini domestici, il controllo del parassita con interventi insetticidi è di difficile attuazione sia a causa delle dimensioni delle piante che dell'essenza di prodotti fitosanitari impiegabili. Il servizio fitosanitario per le piante colpite, ha suggerito di impiegare insetticidi. Il loro impiego va ripetuto più volte e deve avvenire nel rispetto delle norme di sicurezza, tenendo conto che vanno immediatamente estirpate e incenerite. In particolare la potatura della palma va effetuata solo a foglie disseccate ed il proprietario deve provvedere all'immediato abbattimento delle piante infettate con successivo incenerimento o triturazione meccanica del materiale in impianti adeguati e autorizzati,previo trasporto con autocarri dentro contenitori a chiusura ermetica, o fare la segnalazione all'ufficio servizio tutela del verde pubblico di Catania. Quest'ultimo inoltrerà la segnalazione al servizio fitosanitario regionale, che provederà all'abbattimento delle piante infestate dal Punteruolo Rosso. Il mancato rispetto di tale obbligo, comporterà la denuncia all'autorità giudiziaria competente e l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del decreto legislativo 214/2005 che prevede il pagamento di una ammenda fino a 3000 euro.

Ed ecco un esclusivo video del Punteruolo Rosso in "azione". Da notare, al termine del video, l'inevitabile fine delle palme infestate

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Lanatura/trackback.php?msg=4420916

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
gemelli620
gemelli620 il 03/04/08 alle 11:59 via WEB
E'veramente un peccato che non si sia fatto niente per evitare tutto ciò.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: gemelli620
Data di creazione: 25/03/2008
 

LOTTIAMO O COLLABORIAMO?

 

PANDA GIGANTE

dgfhjgsdjhf

Le maggiori minacce per la sopravvivenza del Panda gigante sono la distruzione del suo habitat e il bracconaggio per esportarne la pelle. L'esame di immagini riprese da satelliti ha evidenziato che l'habitat adatto a questa difficile specie è diminuito del 50% durante gli ultimi 15 anni, ed è ora ridotto a 11.000 Kmq in sei aree isolate. La cattura accidentale in trappole poste per altri animali rappresenta un'altra importante minaccia.

Un’ulteriore grave problema per il Panda è la fioritura dei bambù. A intervalli regolari (da 10 a 100 anni, a seconda della specie) le piante di bambù fioriscono tutte insieme su grandi aree, e poi muoiono. Ci vuole circa un anno prima che germoglino di nuovo dai semi, ma possono passare 20 anni prima che la foresta possa nuovamente dare rifugio e nutrimento ai Panda. In questi casi gli animali devono trasferirsi in altre zone dove i bambù non sono fioriti. Nel passato ciò non era un grosso problema, ma con l'espansione delle popolazioni umane, vaste aree di foresta sono state tagliate per lo sfruttamento agricolo dei terreni, e gli spostamenti dei panda sono diventati difficili o addirittura impossibili.

 

SCIMPANZè

hdgjfhdsghf

La prima minaccia per la sopravvivenza degli scimpanzé è la diminuzione delle foreste, loro habitat naturale, distrutte per ricavare il legname o convertita in terreni coltivabili. In Africa occidentale, inoltre, il fenomeno dell’uccisione di scimpanzé per scopi alimentari è in allarmante aumento. L’uso di carne (“bushmeat”) di scimmia (gorilla, scimpanzé) e di antilopi di foresta sta avendo una diffusione preoccupante e non solo per uso locale. Anche se gli animali sono protetti legalmente in alcuni stati, le leggi sono spesso inefficienti e gli scimpanzé scompaiono ad una velocità allarmante.

 

FOCA MONACA DEL MEDITERRANEO


La foca monaca è il solo pinnipede che
 vive nei mari caldi, subtropicali emediterranei. Ne sopravvivono solo due specie, quella mediterranea e quella hawaiiana. Una terza, quella caraibica, è da poco estinta. La specie mediterranea è ridotta ad un numero di circa 400 individui ed è distribuita in piccoli gruppi su un areale molto vasto che abbraccia tutto il bacino del mediterraneo e le coste della Mauritania. Ci sono ancora circa 1000 foche monache nelle Hawaii, ma il loronumero diminuisce vistosamente ogni anno di più.
 La Foca monaca del Mediterraneo è una delle specie animali maggiormente minacciate d'estinzione al mondo; le stime della popolazione superstite indicano oggi un numero complessivo di circa 350-400 individui , sparsi principalmente tra le Isole Greche, le coste mediterranee della Turchia ed il Mar Nero.
 

GLI ANIMALI DEL MADAGASCAR

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963