UOMO vs. NATURA

la natura si ribella all'uomo, perchè...

 

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CORALLI A RISCHIO PIù DELLE FORESTE PLUVIALI

Un fondale marino con coralli e pesci |Leonard Low by Flickr

Le barriera coralline di due oceani, pacifico e indiano, si stanno spopolando: più velocemente di quanto si pensasse e in modo uniforme in tutti i fondali. I coralli, che abitano e costruiscono queste straordinarie architetture acquatiche, arretrano ogni anno di 1500 chilometri quadrati. Scompaiono più rapidamente delle foreste pluviali, polmoni verdi della terra.

 

 

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Post n°15 pubblicato il 04 Aprile 2008 da gemelli620

La Biodiversità è essenziale, ed è in pericolo!
COUNTDOWN 2010

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“Raggiungere entro il 2010 una riduzione significativa dell’attuale tasso di perdita della biodiversità”

 

 

Un obiettivo ambizioso e lodato come un passo storico verso la giusta direzione; Da allora, diversi reports scientifici hanno confermato la gravità della situazione, rilevando che circa i due terzi degli ecosistemi nel mondo sono in declino.

 

È stata aggiornata la "Lista rossa" delle specie minacciate, pubblicata dalla World Conservation Union (IUCN), che adesso individua 16.119 singole specie considerate a rischio, molte delle quali comprendono animali facilmente riconoscibili.

 

Sono trascorsi 13 anni dall’approvazione da parte della Comunità Europea, più di 100 partners fra governi locale e nazionali, fra organizzazioni non-governative e aziende hanno iniziato ad accettare questa sfida. Hanno così creato il COUNTDOWN 2010 finalizzato ad anticipare, prevenire e combattere alla fonte le cause di significativa riduzione o perdita della diversità biologica in considerazione del suo valore intrinseco e dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici;

 

Ci sono sette aree prioritarie per arrestare la perdita della biodiversità entro i prossimi anni:

1. Le specie e gli ecosistemi hanno bisogno di spazio per crescere e riprendersi. Almeno il 10% di tutti i tipi di ecosistema dovrebbero essere posti sotto protezione per preservare la natura ed i paesaggi naturali.

2. Senza biodioversità non ci sarà più agricoltura. Le pratiche agricole non dovrebbero mettere a rischio la sopravvivenza delle specie: migliorare la diversità delle terre coltivate e ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti sono chiavi per salvare la biodiversità.

 

3. Il 75% delle zone di pesca sono interamente sfruttate o sovrapescate. Specie come il merluzzo, l’eglefino e l’halibut sono già minacciate. Se non proseguiamo verso un uso sostenibile, non sarà più disponibile pesce sufficiente per i nostri nipoti.

 

4. Le strade, fabbriche e abitazioni distruggono gli habitat per gli animali e le piante.

Un esempio importante è l'abbattimento illegale della foresta amazzonica per strade o pascoli.

 

5. Il cambio del clima è considerato la sfida maggiore per l’umanità. Con il cambiare delle condizioni, gli ecosistemi e gli habitat cambieranno anch’essi. Combattere il cambiamento del clima e assicurarsi che le specie possano migrare o adattarsi ai nuovi ambienti rappresenta un obbligo per tutti noi.

 

6. Se si rilascia una specie fuori del suo habitat usuale, potrebbe semplicemente morire.

 

7. La biodiversità è il fondamento dello sviluppo sostenibile. Le sue funzioni nell’ecosistema forniscono le basi per l’intera attività economica.

 

Intanto la lista Rossa delle specie minacciate o scomparse e dei loro preziosi ed irripetibili habitat che ne garantiscono la salvaguardia e la conservazione non solo non si arresta ma cresce: la perdita di specie procede oggi ad un ritmo anche di 1000 volte quello naturale.

 

Mancano solo 2 anni al 2010 e purtroppo ancora manca questo piano di azione;

 

La Biodiversità è essenziale, ed è in pericolo

I Governi hanno promesso di salvare la biodiversità entro il 2010

 

E’ tempo di passare dalle parole ai fatti!

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Commenti al Post:
gemelli620
gemelli620 il 04/04/08 alle 15:34 via WEB
Per riuscire su scala mondiale occorrono alleanze fra tutti i settori della società, tale responsabilità deve essere assunta da tutti coloro che hanno il potere e le risorse per agire infatti la realtà politica ci mostra che non servono solamente politici e funzionari impegnati per sfruttare questa opportunità, ma anche un pubblico interessato ed informato.
 
gemelli620
gemelli620 il 04/04/08 alle 19:41 via WEB
Sia direttamente, attraverso l'interferenza nell'habitat naturale, sia indirettamente, attraverso i cambiamenti climatici, l'uomo è la causa comune di questa accresciuta minaccia.. Sappiamo che la perdita di biodiversità sta aumentando, non rallentando.. La biodiversità non può essere salvata dai soli ambientalisti!!!!!
 
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INFO


Un blog di: gemelli620
Data di creazione: 25/03/2008
 

LOTTIAMO O COLLABORIAMO?

 

PANDA GIGANTE

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Le maggiori minacce per la sopravvivenza del Panda gigante sono la distruzione del suo habitat e il bracconaggio per esportarne la pelle. L'esame di immagini riprese da satelliti ha evidenziato che l'habitat adatto a questa difficile specie è diminuito del 50% durante gli ultimi 15 anni, ed è ora ridotto a 11.000 Kmq in sei aree isolate. La cattura accidentale in trappole poste per altri animali rappresenta un'altra importante minaccia.

Un’ulteriore grave problema per il Panda è la fioritura dei bambù. A intervalli regolari (da 10 a 100 anni, a seconda della specie) le piante di bambù fioriscono tutte insieme su grandi aree, e poi muoiono. Ci vuole circa un anno prima che germoglino di nuovo dai semi, ma possono passare 20 anni prima che la foresta possa nuovamente dare rifugio e nutrimento ai Panda. In questi casi gli animali devono trasferirsi in altre zone dove i bambù non sono fioriti. Nel passato ciò non era un grosso problema, ma con l'espansione delle popolazioni umane, vaste aree di foresta sono state tagliate per lo sfruttamento agricolo dei terreni, e gli spostamenti dei panda sono diventati difficili o addirittura impossibili.

 

SCIMPANZè

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La prima minaccia per la sopravvivenza degli scimpanzé è la diminuzione delle foreste, loro habitat naturale, distrutte per ricavare il legname o convertita in terreni coltivabili. In Africa occidentale, inoltre, il fenomeno dell’uccisione di scimpanzé per scopi alimentari è in allarmante aumento. L’uso di carne (“bushmeat”) di scimmia (gorilla, scimpanzé) e di antilopi di foresta sta avendo una diffusione preoccupante e non solo per uso locale. Anche se gli animali sono protetti legalmente in alcuni stati, le leggi sono spesso inefficienti e gli scimpanzé scompaiono ad una velocità allarmante.

 

FOCA MONACA DEL MEDITERRANEO


La foca monaca è il solo pinnipede che
 vive nei mari caldi, subtropicali emediterranei. Ne sopravvivono solo due specie, quella mediterranea e quella hawaiiana. Una terza, quella caraibica, è da poco estinta. La specie mediterranea è ridotta ad un numero di circa 400 individui ed è distribuita in piccoli gruppi su un areale molto vasto che abbraccia tutto il bacino del mediterraneo e le coste della Mauritania. Ci sono ancora circa 1000 foche monache nelle Hawaii, ma il loronumero diminuisce vistosamente ogni anno di più.
 La Foca monaca del Mediterraneo è una delle specie animali maggiormente minacciate d'estinzione al mondo; le stime della popolazione superstite indicano oggi un numero complessivo di circa 350-400 individui , sparsi principalmente tra le Isole Greche, le coste mediterranee della Turchia ed il Mar Nero.
 

GLI ANIMALI DEL MADAGASCAR

 
 

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