UOMO vs. NATURA

la natura si ribella all'uomo, perchè...

 

BLU PROFONDO

 
 

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CORALLI A RISCHIO PIù DELLE FORESTE PLUVIALI

Un fondale marino con coralli e pesci |Leonard Low by Flickr

Le barriera coralline di due oceani, pacifico e indiano, si stanno spopolando: più velocemente di quanto si pensasse e in modo uniforme in tutti i fondali. I coralli, che abitano e costruiscono queste straordinarie architetture acquatiche, arretrano ogni anno di 1500 chilometri quadrati. Scompaiono più rapidamente delle foreste pluviali, polmoni verdi della terra.

 

Ultimi Commenti

estraneoinme
estraneoinme il 30/11/08 alle 00:12 via WEB
Che dirti,sono affascinato dalle foto e da quello che ho letto nel blog. Anzi sono affascinato ma anche tremendamente incazzato pensando a quanto siamo Stupidi noi Umani. Uso una frase vecchia ma in questo momento indispensabile: GRAZIE DI ESISTERE, forse non si potrà cambiare il corso delle cose,ma almeno qualcosa per miglorarlo si proverà a fare. Buona vita e se ti va, contattiamoci,i blog sono belli per questo.
 
sik87
sik87 il 05/05/08 alle 10:46 via WEB
E' davvero bello il tuo blog e condivido tutti gli argomenti trattati...amo la natura e sono colpita dalla sempre più indifferenza dell'uomo...
 
gemelli620
gemelli620 il 04/04/08 alle 19:41 via WEB
Sia direttamente, attraverso l'interferenza nell'habitat naturale, sia indirettamente, attraverso i cambiamenti climatici, l'uomo è la causa comune di questa accresciuta minaccia.. Sappiamo che la perdita di biodiversità sta aumentando, non rallentando.. La biodiversità non può essere salvata dai soli ambientalisti!!!!!
 
gemelli620
gemelli620 il 04/04/08 alle 15:51 via WEB
Salvaguardare non è l’unica cosa da fare, ma se non li proteggiamo le estinzioni sono garantite.. Secondo me è anche un problema di costi. L’equipe di ricercatori ha stimato che per ciascuno dei luoghi chiave i progetti di tutela arriverebbero a costare annualmente fino ai 3 milioni e mezzo di dollari, anche se conforta la notizia che per il gran numero di essi si spenderebbe al massimo un migliaio di dollari.. L’unico modo per ottenere risultati concreti è collaborare in stretta sinergia con le comunità locali dei territori interessati. Ho letto giorni fa in un articolo, che in Madagascar si sono ottenuti fondi per costruire scuole, pozzi, giardini così la comunità ha potuto toccare con mano i benefici che si ottengono proteggendo la fauna selvatica. Dai un’occhiata a questo sito: http://www.virgilioweb.it/animaliestinti.htm
 
gemelli620
gemelli620 il 04/04/08 alle 15:34 via WEB
Per riuscire su scala mondiale occorrono alleanze fra tutti i settori della società, tale responsabilità deve essere assunta da tutti coloro che hanno il potere e le risorse per agire infatti la realtà politica ci mostra che non servono solamente politici e funzionari impegnati per sfruttare questa opportunità, ma anche un pubblico interessato ed informato.
 
gemelli620
gemelli620 il 03/04/08 alle 11:59 via WEB
E'veramente un peccato che non si sia fatto niente per evitare tutto ciò.
 
modelle.vegan
modelle.vegan il 02/04/08 alle 13:58 via WEB
Hai ragione...!! Inutile come il massacro dei poveri polli, degli agnelli, dei vitelli. Cavoli, l'uomo ha tante alternative, perchè deve ammazzare, lui che può vivere senza farlo? Un bacio! simo
 
mungibello
mungibello il 02/04/08 alle 01:29 via WEB
MA PERCHE' TUTTO QUESTO? Questo è un esempio lampante di quanto l'uomo sia capriccioso e venale. Eppure nel mondo l'uomo può gustare tante prelibatezza ma perchè rischiare l'estinzione di questi magnifici esemplari. Forse solo per il piacere di gustare una rara prelibatezza? o forse l'uomo vuole come sempre dimostrare la sua superiorità anche su questi animali dall'aspetto cosi' maestoso ma allo stesso tempo così innocuie importanti per l'equilibrio del nostro ecosistema.
 
mungibello
mungibello il 02/04/08 alle 01:11 via WEB
Ognuno di noi ogni giorno contribuisce in parte al disastro naturale del nostro pianeta. Capita spesso di camminare per strada e vedere cartacce per terra, nelle aiuole, sparse qua e là, le buche delle lettere piene di volantini pubblicitari, sprechiamo tonnellate di carta senza nemmeno accorgecene senza pensare che esse derivano dalle foreste che ormai stanno diventando solo un lontano ricordo.
 
gemelli620
gemelli620 il 01/04/08 alle 23:42 via WEB
Non potevo immaginare prima di vedere questo video di quanto fossero a rischio le foreste nel mondo. l'uomo è molto egoista perchè soddisfa sempre e solo se stesso senza mai pensare ALLE CONSEGUENZE!!!! e che conseguenze!! sarei ipocrita se dicessi che il legname non rappresenti un'importante fonte per noi uomoni ma perchè abusarne?????
 
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INFO


Un blog di: gemelli620
Data di creazione: 25/03/2008
 

LOTTIAMO O COLLABORIAMO?

 

PANDA GIGANTE

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Le maggiori minacce per la sopravvivenza del Panda gigante sono la distruzione del suo habitat e il bracconaggio per esportarne la pelle. L'esame di immagini riprese da satelliti ha evidenziato che l'habitat adatto a questa difficile specie è diminuito del 50% durante gli ultimi 15 anni, ed è ora ridotto a 11.000 Kmq in sei aree isolate. La cattura accidentale in trappole poste per altri animali rappresenta un'altra importante minaccia.

Un’ulteriore grave problema per il Panda è la fioritura dei bambù. A intervalli regolari (da 10 a 100 anni, a seconda della specie) le piante di bambù fioriscono tutte insieme su grandi aree, e poi muoiono. Ci vuole circa un anno prima che germoglino di nuovo dai semi, ma possono passare 20 anni prima che la foresta possa nuovamente dare rifugio e nutrimento ai Panda. In questi casi gli animali devono trasferirsi in altre zone dove i bambù non sono fioriti. Nel passato ciò non era un grosso problema, ma con l'espansione delle popolazioni umane, vaste aree di foresta sono state tagliate per lo sfruttamento agricolo dei terreni, e gli spostamenti dei panda sono diventati difficili o addirittura impossibili.

 

SCIMPANZè

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La prima minaccia per la sopravvivenza degli scimpanzé è la diminuzione delle foreste, loro habitat naturale, distrutte per ricavare il legname o convertita in terreni coltivabili. In Africa occidentale, inoltre, il fenomeno dell’uccisione di scimpanzé per scopi alimentari è in allarmante aumento. L’uso di carne (“bushmeat”) di scimmia (gorilla, scimpanzé) e di antilopi di foresta sta avendo una diffusione preoccupante e non solo per uso locale. Anche se gli animali sono protetti legalmente in alcuni stati, le leggi sono spesso inefficienti e gli scimpanzé scompaiono ad una velocità allarmante.

 

FOCA MONACA DEL MEDITERRANEO


La foca monaca è il solo pinnipede che
 vive nei mari caldi, subtropicali emediterranei. Ne sopravvivono solo due specie, quella mediterranea e quella hawaiiana. Una terza, quella caraibica, è da poco estinta. La specie mediterranea è ridotta ad un numero di circa 400 individui ed è distribuita in piccoli gruppi su un areale molto vasto che abbraccia tutto il bacino del mediterraneo e le coste della Mauritania. Ci sono ancora circa 1000 foche monache nelle Hawaii, ma il loronumero diminuisce vistosamente ogni anno di più.
 La Foca monaca del Mediterraneo è una delle specie animali maggiormente minacciate d'estinzione al mondo; le stime della popolazione superstite indicano oggi un numero complessivo di circa 350-400 individui , sparsi principalmente tra le Isole Greche, le coste mediterranee della Turchia ed il Mar Nero.
 

GLI ANIMALI DEL MADAGASCAR

 
 

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