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dedicato alla natura e agli animali

 

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DEDICATO ALLE MIE AMICHE

 

 

SPERANZA

 

NOTIZIE DAL MONDO

SI E' SPENTO L'UOMO CHE SI E' DATO FUOCO (Giornale di Sicilia, 1998)

POMPINI A RAFFICA CARRARESE K.O. (Gazzetta dello Sport, 1992) (Pompini, era un giocatore del Livorno che in quella partita segno' 4 gol!)

FALEGNAME IMPAZZITO TIRA UNA SEGA AD UN PASSANTE (Corriere della Sera 1991)

TROMBA MARINA PER UN QUARTO D'ORA. (Corriere del Mezzogiorno, 1997)

FA MARCIA INDIETRO E UCCIDE IL CANE, FA MARCIA AVANTI E UCCIDE IL GATTO. (Corriere della Sera, 1992)

 INCREDIBILE! ALL'AEROPORTO SPARISCONO LE VALIGE DEL MAGO SILVAN (Il Messaggero del 29/08/01)

IN CINQUECENTO CONTRO UN ALBERO, TUTTI MORTI. (La Provincia Pavese)

VENDO GIOCHI E SERVIZI DI CARNEVALE. ASTENERSI BURLONI E PERDITEMPO

VENDESI AUTO TELEFONARE ORE PASTI. FRANCO.L'AUTO IN QUESTIONE E' URTATA, STRISCIATA E UN PO' AMMACCATA." SUL CARTELLO GLI HANNO AGGIUNTO: A FRA' ...........MAGNA TRANQUILLO.

QUESTA MACELLERIA RIMANE APERTA LA DOMENICA SOLO PER I POLLI. (Insegna di un negozio di Roma)

QUI CHIAVI IN 5 MINUTI. (Insegna di un negozio di Cuneo)

SI AFFITTA L'ABITAZIONE DEL TERZO PIANO, LA SIGNORA DEL SECONDO LA FAVEDERE A TUTTI. (Inserzione in una strada di Trapani)

 PER OGNI TAGLIO DI CAPELLI VI FAREMO UNA LAVATA DI CAPO GRATIS. (Insegna di un negozio di Reggio Calabria)

VENDO TUTTO PER ESAURIMENTO. (Insegna in un negozio di Brescia)

ELIMINAZIONE TOTALE BAMBINI A SOLE 29.000. (Insegna in un negozio di abbigliamento di Trieste)

FUNERALI A COSTI RIDOTTI. CINQUANTASEI RATE A PREZZI BLOCCATI. AFFRETTATEVI. (Pubblicità su La Nazione, Firenze)

SI FANNO GIACCHE ANCHE CON LA PELLE DEI CLIENTI. (Cartello in un negozio di confezioni di Latina)

SI AVVERTE IL PUBBLICO CHE I GIORNI FISSATI PER LE MORTI SONO IL MARTEDI' E GIOVEDI'. (Ufficio anagrafe di Reggio Calabria)

 

DOVE VIVO

                                          

 

Una serata medievale

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                                       CHICO

 

MY FANTASY

 

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A denti stretti

Post n°1099 pubblicato il 13 Maggio 2011 da luchizero

 

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Un giorno un fioraio va da un barbiere per un taglio di capelli. Dopo il taglio, chiede il conto, e il barbiere risponde: 'Non posso accettare soldi da voi, sto facendo il servizio gratuito per la comunità di questa settimana'.
Il fiorista è molto contento, saluta calorosamente e lascia il negozio.
La mattina dopo, quando il barbiere va ad aprire il suo negozio, trova un cartello con sopra “grazie” e una dozzina di rose davanti alla saracinesca.

Più tardi, un poliziotto passa dal barbiere, anche lui per un taglio di capelli, e quando cerca di pagare il conto, il barbiere di nuovo risponde: 'Non posso accettare soldi da voi, sto facendo il servizio per la mia comunità di questa settimana'.

Il poliziotto, felice, lascia il negozio. La mattina dopo, il barbiere trova davanti al negozio un foglio di carta con scritto “grazie” e una dozzina di ciambelle calde che lo aspettano alla porta.

Poi, un membro del Parlamento, venuto per un taglio di capelli, quando va per pagare il conto, il barbiere di nuovo gli risponde: 'Non posso accettare soldi da voi. Sto facendo il servizio alla comunità di questa settimana '.
 
Il membro del Parlamento, felicissimo di questa notizia, lascia il negozio. La mattina dopo, quando il barbiere va ad aprire, trova davanti al negozio una dozzina di altri parlamentari in fila, in attesa di un taglio di capelli gratuito.

E questo, amici miei, illustra la differenza fondamentale tra i cittadini del nostro paese, e i politici che la gestiscono!


I politici e pannolini,  hanno qualcosa in comune….

HANNO BISOGNO DI ESSERE CAMBIATI SPESSO E PER LO STESSO MOTIVO!

Se non inoltrate la presente alla Vs. mailing list, non succederà niente, né disgrazie né vincite miracolose..

Semplicemente si convivrà con se stessi, sapendo che ci si è negati l’opportunità di ridere con gli altri.

 
 
 

una radiosa .... un abbraccio

Post n°1098 pubblicato il 10 Maggio 2011 da anais05

 **********

Stenderò il mio conforto
nel tempo e negli  spazi,
in armonia con tutto ciò
che circonda la mia
esistenza quotidiana.

 

 

 

 
 
 

Per tutte le Mamme

Post n°1097 pubblicato il 07 Maggio 2011 da luchizero

www.ilovegif.net

 
 
 

un pensiero x un grande amico ...serena notte..kisss

Post n°1096 pubblicato il 27 Aprile 2011 da anais05

 
 
 

Riflessioni

Post n°1095 pubblicato il 24 Aprile 2011 da luchizero

Oggetto: IL PIANTO DEGLI AGNELLI E IL DOLORE DEL MONDO

di Susanna Tamaro

 Da: info@lacoscienzadeglianimali.it

 

La Pasqua si avvicina. Gli scaffali dei supermercati sono un trionfo di uova di cioccolata di ogni dimensione, di colombe con tutte le possibili varianti — con uvetta, senza uvetta, ricoperte di cioccolata, con lo zabaione — per accontentare i gusti più stravaganti. Da qualche anno poi, alle più tradizionali colombe, si sono affiancati dolci a forma di campane e di agnelli, anche questi in svariate versioni. Per chi vive in campagna, e ha lo sguardo abituato ad osservare ciò che succede nella realtà circostante, la Pasqua è quel momento in cui le gemme sui rami iniziano a ingrossarsi e i peschi e gli albicocchi, spesso temerariamente, schiudono i loro fiori. Le prime lucertole si svegliano e il loro fruscio si sente in prossimità dei muretti mentre le uova dei rospi, avvolte a migliaia da una lunga collana gelatinosa, ondeggiano tra le piante dei laghetti. Nel sottobosco spuntano le primule, le violette, i crochi, le pervinche e il mesto pigolio invernale degli uccelli si trasforma nella grande sinfonia che prelude al corteggiamento. Il periodo che precede la Pasqua è il periodo in cui la vita si muove nuovamente verso la sua pienezza e, con questa sua forza oggi così poco compresa, spinge anche noi a rinnovarci, ad abbracciare con una nuova visione lo scorrere incerto della vita. Anche molti animali partecipano a questo rinnovamento. La maggior parte dei capretti e degli agnelli nascono con la luna piena di febbraio e, dopo i primi giorni di timidezza trascorsi zampettando dietro l'ombra rassicurante della madre, si lanciano in corse scatenate con i coetanei del gregge. Chi non ha mai visto gli agnellini giocare, non avrà mai un'immagine chiara della gioia che può pervadere la vita. Si inseguono in gruppi, sterzano, cambiano direzione, saltellano sulle zampe anteriori e posteriori, se c'è un punto più alto nel pascolo, una roccia, un tronco abbattuto, un fontanile, fanno a gara a saltarvi sopra e questo per loro è il massimo divertimento, e poi di nuovo riprendono a rincorrersi, ogni tanto si affrontano e si caricano a testate, simulando l'età adulta. Poi le madri li richiamano, e allora è tutto un correre, un raggiungere con misteriosa abilità, tra la folla del gregge, la propria genitrice, uno spingere con testa, un vibrare di codine soddisfatte. Sul pascolo scende allora il tenero silenzio della poppata. Ma poi un giorno, poco prima della Pasqua, mentre gli agnellini pan di spagna sorridono invitanti sui banchi dei supermercati, nelle campagne arrivano i furgoni e caricano i piccoli delle pecore e delle capre. La gioia se ne va dai pascoli e subentrano gli strazianti belati delle madri che per tre giorni corrono incredule da un lato all'altro chiamando a gran voce le loro creature con le mammelle gonfie di latte. Poi, dopo tanta agitazione, sulle campagne scende il silenzio e i pascoli tornano ad essere delle distese brulle in cui i corvi zampettano tra le madri svuotate dal dolore. Intanto gli agnellini, avvolti nel cellophan, sono arrivati nei banconi dei supermercati: interi, a pezzi, o solo la testa, che pare sia una prelibatezza. Non posso non sussultare quando vedo, schiacciati dalla pellicola, quegli occhi opachi e quei dentini che già strappavano la prima erba. L'altro giorno mi ha chiamato un'amica che lavora vicino al mattatoio. «Mi sono messa i tappi, ma non serve a niente. Vengono scaricati ogni giorno, a centinaia, e urlano con voci da bambini, disperate, rauche, in preda al terrore, ma, a parte me, nessuno sembra farci caso. In fondo ogni anno è così. È la vita, è la tradizione, è Pasqua e questo è il rumore della Pasqua». Già, perché la Pasqua è soprattutto un pranzo tradizionale, una mangiata di quelle che si fanno di rado, con l'abbacchio trionfante in mezzo alla tavola, un abbacchio ridotto a prelibatezza culinaria, a segno di una cultura gastronomica mai tradita, spogliato da ogni valenza che superi il tratto gastrointestinale. Ma in quei belati, in quelle urla, in quella vita che è pura innocenza, non è forse celata la domanda più profonda sul senso dell'esistere? Perché la morte irrompe e devasta, senza guardare in faccia nessuno. Nella nostra società così asettica e così impregnata di onnipotenza, lo dimentichiamo un po' troppo spesso, ma dimenticare l'ingombrante presenza della morte vuol dire abdicare, fin da principio, al senso della vita. Quando la morte scende su uno dei miei animali, gli altri fanno dei lunghi giri per non avvicinarsi al corpo, per non guardarlo e, per qualche giorno, il loro comportamento cambia, diventa stranamente assente, come se qualcosa, al loro interno, all'improvviso avesse cominciato a vibrare in modo diverso. La contemplazione della morte non può non provocare un profondo senso di timore, timore per quell'occhio brillante che improvvisamente diventa opaco, per quel vivo tepore che si trasforma in fredda rigidità. È per questa ragione che tutte le culture dell'uomo hanno sviluppato dei rituali di macellazione per rendere questo passaggio meno temibile — temibile per l'animale, ma temibile soprattutto per noi, temibile per la potenza evocativa racchiusa nel sangue che scorre. Ma in una società come la nostra, totalmente profana, in cui nulla è più sacro e gli unici timori concessi sono legati alla materia, la catena di morte del macello non è che una realtà tra le altre. Le urla degli agnelli sono un rumore di fondo, uno dei mille rumori che frastornano i nostri giorni. E forse non sapere ascoltare questo lamento è il non saper ascoltare tutti i lamenti — i lamenti delle vittime delle guerre, dei malati, dei bambini torturati, uccisi, delle persone seviziate, abbandonate, dei perseguitati, di tutte quelle voci che invano gridano verso il cielo. È anche il non saper ascoltare il nostro lamento, di persone sazie, annoiate, risentite, incapaci di vedere altro orizzonte oltre quello del nostro minuscolo ego, incapaci di interrogarci, di affrontare le grandi domande e di accettare il timore che, da esse, inevitabilmente deriva. Sdraiati sul comodo divano della teodicea, continuiamo a ripetere che Dio non può esistere perché permette il male degli innocenti e questo assunto ci placa, ci quieta, ci mette dalla parte della ragione, proteggendoci dall'insonnia delle notti e dall'angoscia straziante del dolore del mondo. Quanti orrori — e quanti errori — derivano da quest'immagine di Dio onnipotente, da quest'idea di un Dio con la barba, seduto su una nuvola, parente stretto di Zeus, con i fulmini in mano, pronto a scagliarli sugli empi della terra. L'onnipotenza di questa società ipertecnologica, non deriva forse proprio da questo? Dio non è onnipotente, come ci aveva promesso, e dunque diventa nostro compito assumerci l'onnipotenza, raddrizzare le cose storte in cose dritte, creare il paradiso in terra, un paradiso in cui la giustizia finalmente trionfa, grazie alle nostre leggi. Il paradiso in terra però, come già abbondantemente ci hanno mostrato le tragedie del Novecento, ben presto si trasforma nel suo opposto perché, quando l'uomo crede di agire unicamente secondo i principi assoluti della ragione, sta già srotolando un reticolato e prepara potenti luci al neon per illuminare ogni angolo della prigione. Forse il pianto delle migliaia di agnelli immolati per routine consumistica in questi giorni non è che il pianto di tutti i milioni di vite innocenti che ogni giorno in modi diversi, da che mondo è mondo, vengono stritolate dal male. E quel pianto che si alza verso il cielo senza ottenere risposta, ci suggerisce forse che il passaggio, la vera liberazione — la vera Pasqua — è proprio questa. Sapere che Dio non è onnipotente, ma, come Agnello, condivide la stessa nostra disperata fragilità. E solo su quest'idea — sull'idea che condividiamo la fragilità, che le tue lacrime sono le mie e le Sue sono le nostre — si può immaginare un mondo che non scricchioli più sotto il delirio dell'onnipotenza ma che si incammini nella costruzione di una vera umanità.

 
 
 

Felice Pasqua a tutti

Post n°1094 pubblicato il 22 Aprile 2011 da luchizero

www.ilovegif.net . .Notizia presa dal  Web

Data della Pasqua e ricorrenze cristiane legate al paganesimo
Vi siete mai chiesti come mai il giorno di Pasqua è così mobile sul calendario? Si potrebbe dire che è quaranta giorni dopo Carnevale. Facile, ma come sappiamo quando è Carnevale?
Sappiate che si parte con il calcolo della Pasqua e di conseguenza sa quando è Carnevale. Per sapere il giorno di Pasqua si parte dal solstizio di primavera che è il 21 Marzo, poi si deve verificare quando è il plenilunio, la luna piena, la domenica successiva al plenilunio è il giorno di Pasqua.
Un pò di storia....
La data era stata ereditata dalla Pasqua di Israele, che santificava i tempi agricoli come l’equinozio di primavera, ma con i due imperi ci furono alcune divergenze sanate con un editto imperiale.
Come vedete molte feste cattoliche si basano su ricorrenze pagane o sui cicli delle stagioni e sulla vita agricola che in passato era regolata su pratiche rurali.
Ci sono vari esempi, come la festa di Ognissanti, che si celebra il 1° Novembre, ha origine celtiche. Le popolazioni erano solite dividere l’anno in 2 fasi, una era quella della nascita, del rigoglio della natura e la ricorrenza era a Maggio, l’altro periodo era quello del letargo, della natura dormiente e si festeggiava a Novembre.
Ricorrenze simili erano in uso presso gli antichi romani e quando Cesare conquistò la Gallia queste festività si riunirono. Nel corso dei secoli quella che si riferisce all’addormentarsi della natura in inverno diventò il 1° Novembre e quella di Maggio (il 13) venne assegnata dal cristianesimo alla celebrazione di tutti i santi; nell’evoluzione dei secoli la Chiesa volle unire le celebrazioni a Novembre spostando la festa di Ognissanti.
Per il mondo non cattolico è rimasta e in seguito “importata” la festa di Halloween (All Hallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia) che celebra la notte degli spiriti, dei morti, collegata quindi alla “morte” della natura dal 31 Ottobre al 1 Novembre.
 
Sempre seguendo le tradizioni agricole, alla natura addormentata, fu poi inserita la celebrazione dei Morti, il 2 Novembre, dalla Chiesa cattolica.
Anche Ferragosto, che la Chiesa cattolica ha poi fatto coincidere con la celebrazione dell’ascensione di Maria Vergine, erano le Ferie di Augusto, giorni dedicati alla celebrazione di feste in onore di divinità e dell’imperatore, spiegato così anche il nome e perché si dice “andare in ferie” equivalente a “andare in vacanza”.
 
Altre ricorrenze si sono poi perse nel corso dei secoli, altre sono rimaste solo in alcune culture, è però interessante come ci sia stato un riciclo di date e riti e simboli perché talmente assunti e in uso dalla gente che la Chiesa è stata costretta ad adeguarsi per avere seguito dal popolo della campagna.
Pensate che ancora oggi si ricordano come giorni più freddi dell’anno i giorni della Merla (29, 30 e 31 Gennaio) che sono premonitori di come sarà la Primavera, il 13 Dicembre Santa Lucia come giorno più corto che ci sia perché in passato cadeva il 22 Dicembre del calendario solare (solstizio d’inverno) e altre ricorrenze simili.

 
 
 

mail sbagliata......

Post n°1093 pubblicato il 21 Marzo 2011 da gardeniagardenia

quando mandi una mail assicurati che l'indirizzo sia scritto perfettamente..(presa dal web)

Una coppia decide di passare le ferie in una spiaggia dei Caraibi, nello stesso hotel dove passarono la luna di miele 20 anni prima.

Però, per problemi di lavoro, la moglie non può accompagnare subito il marito: promette di raggiungerlo alcuni giorni dopo.

Quando l'uomo arriva, entra nella camera dell'hotel e vede che c'è un computer con l'accesso a Internet.

Decide allora di inviare una e-mail a sua moglie, ma sbaglia una lettera dell'indirizzo e, senza accorgersene, la manda a un altro indirizzo.

La e-mail viene ricevuta da una vedova che sta rientrando dal funerale di suo marito e che decide di vedere i messaggi ricevuti.

Suo figlio, entrando in casa poco dopo, vede sua madre svenuta davanti al computer e sul video vede l'e-mail che lei stava leggendo:

Cara, sono arrivato. Tutto bene. Probabilmente ti sorprenderai di ricevere mie notizie per e-mail, ma adesso anche qui hanno il computer. Appena arrivato mi sono assicurato che fosse tutto a posto anche per te quando arriverai lunedì prossimo... Ho molto desiderio di rivederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo, come lo è stato il mio.

N.B. Non portare molti vestiti, perché qui fa un caldo infernale!!!

 
 
 

Un po' di Trilussa

Post n°1092 pubblicato il 20 Marzo 2011 da luchizero

 
 
 

buon giovedi kisss

Post n°1091 pubblicato il 12 Marzo 2011 da anais05

***********

La lettera A è la prima dell'alfabeto, perciò è ricca di energia e di creatività perche rappresenta un inizio.Essa racchiude in sè la capacità di concretizzare le idee e di trasmormare le intuizioni in realtà.A è la vocale più aperta..,indica quindi una certa apertura mentale,predisposizione all'ascolto e chiarezza di idee. Di solito si ride"in A"(HAHAHA) o si grida"in A".proprio per farsi sentire. Le persone che hanno il nome che comincia per A, hanno molte idee da realizzare, sono concrete e preferiscono i fatti alle parole.Spesso sono persone tenaci nel raggiungere gli obiettivi che si sono  prefissate. Sono brave  a trovare nel mondo materiale i mezzi  per tradurre  in realtà i loro sogni....

Aprire la mente e concretizzare il pensiero.

 
 
 

un kissss

Post n°1090 pubblicato il 08 Marzo 2011 da anais05

DONNA

 E bello essere donna..
le donne sorridono quando vogliono gridare,
cantano quando vogliono,
piangono quando sono felici,
ridono quando sono nervose,
si battono per quello che vogliono ,
e amano senza condizioni,
si accontentano di piccole cose,
ogni uno di noi e nato da una donna,
e il cuore delle donne che fa girare il mondo.
***ANAIS***

 
 
 

1 serena e divertente settimana ..con affetto...kisss

Post n°1089 pubblicato il 08 Marzo 2011 da anais05

 Imomenti piacevoli della vita non sono molti;
e il più delle volte occore crearli artificiosamente.
MA anche questa è una forma imitativa dell'essere umano,
che desidera rivivere quei piacevoli istanti che talvolta gli eventi spontaneamente ci offrono.
***ANAIS***

 
 
 

AUGURI

Post n°1088 pubblicato il 07 Marzo 2011 da luchizero

 
 
 

luigi e Dany..Buon San Valentino!!!!!!!..un abbraccio

Post n°1087 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da gardeniagardenia

gemelleglitter

 
 
 

Ci siamo

Post n°1086 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da luchizero

www.ilovegif.net

Dietro gentile suggerimento

 
 
 

*

Post n°1085 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da anais05

 

 SPLENDORE
Emana splendore ciò che brilla di luce propria.
Splendido si può dire  anche di un comportamento di una persona,
e arricchisce di una connotazione di auturità la stessa bellezza.
buon inizio settimana.

 

 
 
 

Buona Befana a tutti

Post n°1083 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da luchizero

www.ilovegif.net

Ogni riferimento a

1° ) fatti

2°) immagini

e' puramente voluta

 
 
 
 
 

Buone Feste a Tutti

Post n°1081 pubblicato il 15 Dicembre 2010 da luchizero

www.ilovegif.net me ne sono accorto da solo

e' da un po' che sono poco presente in linea

ma posso asicurarvi che non mi sono dimenticato

 ne degli amici ne delle amiche

il mio pensiero e' sempre per Voi

Con qualcuno ci sentiamo telefonicamente ,

 spero di sentirvi Tutti

per gli Auguri

un grandissimo abbraccio

luigi

 
 
 

*** un pensiero nn ti ho dimenticato***

Post n°1080 pubblicato il 27 Novembre 2010 da anais05

 

 
 
 
 
 

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Puoi controllare se hai posta nella Tua messaggeri

Inviato da strega74_1

 

 

f11.gif

una semplice rosa

in dono della tua grande amicizia..

grazie di esistere

da angela703

http://s2.tinypic.com/35dbvbk.jpg

 un dono di diana.fini

 

 da gardeniagardenia

 

PREMI RICEVUTI

                          

 

 

 

 

0034d308127f45b49e51b7313165754c.jpeg

grazie alla mia amica gardeniagardenia

 PER QUESTO REGALO

Questo non è un premio
ma un abbraccio speciale 

 un attestato di stima e d'affetto

Da parte di strega 74_1

PREMIO BRILLANTE BLOG E PAPA' VIRTUALE

Premio blog

per miglior persona e sensibilita'

 

 

da Angela 703


 

Image Hosted by ImageShack.us

premio per l'amicizia portata nel cuore (strega74_1 

 

 

premio "Brillante Webloglive" da gardeniagardenia

 

 

 

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CONTRO L'ABBANDONO

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Dedicato a tutti gli animali

 

  Il fenomeno del randagismo assume dimensioni sempre più preoccupanti nel nostro paese, sono migliaia i cani abbandonati ogni anno, e circa 550.000 quelli reclusi nei canili. Molti comuni sono impreparati a gestire il fenomeno del randagismo e affidano la gestione dei canili ad esterni pagando una diaria per cane che varia dai 2 ai 7 euro.Questo meccanismo ha determinato la nascita di un business milionario dove l'interesse dei gestori non è rivolto ai cani in custodia, ma alla cospicua opportunità di profitto che essi rappresentano: 1000 cani possono fruttare fino a 2,5 milioni all'anno. Così i cani vengono relegati in strutture sovraffollate e totalmente inadatte, in condizioni sanitarie inadeguate, privati di cure veterinarie, maltrattati e denutriti: puoi vederlo con i tuoi occhi su www.nolager.com

 

MY FANTASY

 

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BAROMETRO DI ALTRI TEMPI

 

ANNI 60

Quei favolosi anni '60  

Durante gli anni Sessanta si è sviluppata una mentalità nuova e vivace e l'immagine femminile ha abbandonato i cliché rigorosi per respirare ”aria nuova” e si è servita anche della moda come bombola d'ossigeno. La donna ha abbandonato i cliché rigorosi degli anni precedenti per respirare un aria nuova,e la moda ne è testimone. Negli anni dei Beatles, dei figli dei fiori e del pensiero di liberta di Keurak gli abiti erano abbelliti da stampe floreali, i Jeans erano a zampa d’elefante mentre i capelli si portavano lunghi lasciati sciolti oltre le spalle e legati da un laccio sottile sulla fronte, moda derivata dagli Hippy. In Kings Road e Piccadilly spopolavano provocanti minigonne.Questi sono anche gli anni dell'optikal dei disegni geometrici prevalentemente in bianco e nero.. 

     I Beatles nascono nel 1940 con la nascita di John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e si completano nel '43 quando viene alla luce George Harrison! Nel 1970 le strade dei quattro ragazzi di Liverpool si separano ufficialmente!Oggi, alzando gli occhi al cielo, spiccano tra tutte due stelle, le più belle, le più luminose... sono le stelle di John e George!Paul e Ringo vivono la loro vita con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande... ma forse neanche loro sanno quanto!

 

LA STORIA

Dopo il successo clamoroso dei gruppi musicali (Beatles e Rolling Stones e i moltissimi altri che sono seguiti, in Gran Bretagna e in tutto il mondo), anche in Italia negli anni '60 prese il via un prevedibile processo di imitazione. Contribuivano a sostenere il nuovo fenomeno due elementi: la egemonia culturale che andava esercitando sul costume la Gran Bretagna (e più in generale il mondo anglosassone) e la fame di musica e di novità del mercato italiano della musica, allora uno dei più ricchi del mondo. Formare un complesso, come venivano chiamati allora i gruppi beat, non era difficile, il repertorio poteva essere ricavato dai successi inglesi, recuperabili sul posto dopo qualche viaggio, oppure ascoltando Radio Caroline o Radio Luxembourg, le radio private musicali inglesi. Anche la tecnica non era un problema, bastava un minimo di capacità di padroneggiare gli strumenti, sia per la semplicità del genere beat, sia per gli standard piuttosto bassi ai quali tutti si uniformavano (i virtuosi di chitarra dovevano ancora arrivare, così come gli assolo di basso e batteria mutuati dal jazz). Ascoltando molti dei primi 45 giri degli inizi dell'epoca beat ci si può fare una idea della tecnica spesso elementare e quasi sempre derivativa dai modelli stranieri. Ci pensava l'entusiasmo sia di chi suonava sia di chi ascoltava a compensare tutto. La formazione tipica era mutuata da quella dei Beatles: voce e chitarra ritmica (di accompagnamento), chitarra solista, basso, batteria. La chitarra ovviamente era elettrica, tipicamente una semplice Fender, spesso usata senza distorsore o altri effetti. Alcuni seguivano la variante Stones, con un cantante front-man aggiunto, libero da strumenti da suonare, se non un tamburello con cui sottolineare il ritmo. Altri cercavano la originalità attraverso uno strumento ulteriore, tipicamente l'organo Hammond o Vox o Rhodes, secondo il modello degli americani Doors o, più tardi, degli inglesi Procol Harum e Moody Blues. Nel momento magico del Rhythm & Blues  Beatles e dei Rolling Stones, di darsi una immagine riconoscibile e che consentisse diqualcuno tentò anche l'innesto del sax. I complessi cercavano, sul modello dei emergere dalla massa, nonché di identificare i musicisti come partecipanti ad un gruppo. Poteva essere il taglio di capelli, o i vestiti - travestimenti da utilizzare. Molti usavano abiti tutti uguali, sempre del tipo giacca e cravatta, come i Beatles degli inizi, che potevano trasformarsi anche in una specie di travestimento se l'abito era particolarmente estroso (per esempio una divisa militare, o un abito di colore insolito, o un costume di epoche passate). L'uniformità non doveva però essere eccessiva, per consentire di fare emergere individualità e qualche fenomeno di proto-divismo, soprattutto incentrato sul cantante, che era solitamente il front-man. E che infatti, sul modello straniero, spesso era tentato di abbandonare il gruppo e tentare la carriera solistica.
 

IL BILANCIO

Tra le migliaia di complessi degli anni '60 decine, o forse centinaia, sono arrivati alla notorietà, con articoli sui giornali specializzati (Giovani, Big, Tutto Beat), presenza alla radio, passaggi in televisione o nei festival. La grandissima maggioranza non ha superato la fine dell'era beat, nei successivi anni '70 alcuni si sono riconvertiti al pop melodico all'italiana (Gens, Bertas, Cugini di campagna) rimanendo nel circuito professionale. Alla fine degli anni '60 psichedelia e nuovo rock hanno reso definitivamente obsoleto il beat e hanno anche richiesto a chi vi si cimentava una preparazione musicale molto più accurata. Un numero ristretto di gruppi musicalmente preparati ha proseguito il cammino negli anni '70 evolvendo nel ben più impegnativo genere progressive: sono i Quelli, che hanno dato origine alla Premiata Forneria Marconi, Le Orme, i New Trolls, i Califfi (che realizzarono l'apprezzato disco progressive Fiore di metallo). Al folk-rock impegnato approdarono gli Stormy Six e due ex esponenti del beat, Demetrio Stratos dei Ribelli e Paolo Tofani dei Califfi, che furono tra i fondatori degli Area. Di tutti i complessi beat soltanto due, diversissimi, sono ancora attivi: i Nomadi e i Pooh, anche se i secondi sono stati realmente un complesso beat solo per pochissimo tempo, nelle fasi iniziali della loro carriera (ma non hanno mai dimenticato le loro origini beat).
 

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