MODO

Le tre ossicine finali sono le falangi delle dita. Il metacarpo e la parte a noi riconoscibile dalla parte terminale...le "nocche" del dorso.

Le nocche, il metacarpo, sono tenute insieme dai tendini flessori e distensori...sono quei filetti che si dedono attraversare la mano longitudinalmente.

Quando piegate le dita e formate il pugno...i destensori del dorso si distendono, i flessori si contraggono e le nocche tendono ad aprirsi tipo ventaglio.

Vi sembra un sitema solido ora che sapete come funziona?? Il corpo umano è sorprendente ma il buon Dio non i ha fatti di ferro.

E' per questo che un pugile che si rispetti, abituato a tirare pugni dalla mattina alla sera, con i guanti e sul sacco, ha almeno 4 fratture del metacarpo su ogni mano avute in allenamento o durante un incontro!!!...e voi volete tirare un pugno a mano nuda, magari in un punto duro come il mento o la testa, senza avere la preparazione di un pugile...per difendervi?....pensateci bene.

Avendo capito che il pugno è cosa da professionisti, meglio passare oltre.

Il palmo della mano è una zona sorprendente. Se la mano è distesa, il palmo, è morbido e fragile, ma se la mano si tende verso l'alto distendendo i muscoli del palmo, questi consolidano le ossa del carpo, dei tunnel carpali, dei tendini, contro la testa dell'ulna e del radio.

Qual'è il risultato? Una struttura d'acciaio.

Molti lo hanno dimenticato...ma il Karate, che è lo stile di Okinawa della mano aperta, sviluppava tutta una serie di tecniche micidiali solo con il palmo. Purtroppo ad oggi, il karate, è diventato in occidente, una disciplina che ha dimeticato le sue origini e le sue finalità.

...quindi. Se volete difendervi seriamente iniziate a capire come si usa ilpalmo della mano.

Ci vediamo a Settembre.

Buona Estate a tutti, i miei studenti e a tutti coloro che seguono con interesse questo piccolo blog.

Grazie

.