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A Lezione di legalità

Post n°749 pubblicato il 04 Aprile 2014 da massimo.maneggio
 

RENDE A lezione di legalità: continuano i cicli seminariali di “Pedagogia della R-Esistenza”, sempre gremiti di ospiti e di tanti studenti alla ricerca di un riscatto. Il tema proposto, non a caso, è stato tra i più sentiti, per il ricordo alle donne e ai bambini colpiti dalla mano crudele della ‘ndrangheta, con la memoria che, senza andare troppo lontano, ci riporta subito ai fatti accaduti, nelle scorse settimane, a Cassano allo Ionio con il piccolo Cocò Campilongo. Nella sala dell’University Club il dibattito, così, si è allargato a più voci, tutte legate da un unico filo resistente: quello della giustizia e della legalità. Vari i saluti, partendo dal rettore Gino Crisci, che ha esortato i ragazzi a cercare la legalità giorno dopo giorno, contribuendo a vivere in un ambiente più sereno, così come sono state utili le indicazioni di Roberto Guarasci, componente del senato accademico universitario. Il professor Giancarlo Costabile, invece, ha introdotto i due super ospiti: il procuratore capo di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, e Pier Paolo Bruni, Pm della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Costabile, come sempre energico e schietto, ha esortato i ragazzi a credere maggiormente nella voglia di riscatto di questa terra, dichiarando che il lavoro fatto dai magistrati non dovrà essere mai svolto nella solitudine, ma insieme al supporto vitale di tanti cittadini per bene. Lo stesso Costabile, inoltre, ha tirato le orecchie alla vecchia università che, spesso, non ha combattuto il potere, rimanendo in un silenzio complice. Spagnuolo e Bruni hanno, poi, raccontato ai ragazzi, con il cuore in mano, la loro lotta quotidiana e l’impegno per non cedere di un millimetro alle mafie. Gli stessi si sono auspicati anche un cammino comune da fare insieme alle istituzioni, per delegittimare il potere mafioso e dare, così, un primo calcio all’illegalità. In chiusura, spazio per il professor Michele Borrelli che, da buon pedagogista, ha mostrato come il pensiero kantiano sia, in fondo, molto più vicino di quanto si pensi, in un mondo dove l’economia, la politica e la cultura sembrano aver perso la moralità.

Massimo Maneggio

L'0ra della Calabria

4-4-14

 
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Commenti al Post:
balimbalo
balimbalo il 05/04/14 alle 12:11 via WEB
mah, a me pare che, come sempre, si campi di parole... parole... parole... Indubbiamente non fa male ricordare alla gente che cosa è lecito e che cosa non lo è, repetita juvant. ma credete forse che essa non lo sappia già? Avete veramente un concetto bassissimo dei calabresi...; che cosa può fare in concreto qualcuno quando gli intimano, minacciandolo, di non far uscire certe notizie sul giornale? ciò che va insegnato è abbandonare certa politica, nemica dello sviluppo e del progresso, votando diversamente, e pretendere i servizi dagli enti locali e da quelli che ci lavorano. Non credo che con il pensiero kantiano si risolva nulla di ciò di cui la gente non dispone perché intenzionalmente privata della possibilità di agire. saluti
(Rispondi)
 
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