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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 08/07/2012
Post n°2317 pubblicato il 08 Luglio 2012 da pierrde
Pensando a Gianluigi Trovesi, musicista che ha operato da corsaro lungo i confini che una volta separavano le musiche e le genti, scattano una serie di associazioni tanto immediate quanto equivoche. Si tratta, innanzitutto, di jazz? Senza dubbio sì. E, altrettanto indiscutibilmente, no. Renato Magni, dal libretto del Dvd Ho sempre apprezzato Gianluigi Trovesi, il musicista bergamasco protagonista di questo film-documentario di Sergio Visinoni, per quella sua visione assolutamente personale della musica. Indubbiamente è un jazzista, ma tra le sue fonti ispirative giocano un ruolo determinante le esperienze bandistiche, la musica popolare e le arie d'opera. Frutto di una tradizione e di un mondo, quello della provincia, che oramai è stato inglobato e mercificato dalla modernità. Questa semplice constatazione è il punto di partenza di questo documentario, ma forse sarebbe più corretto chiamarlo film di improvvisazione, dove Trovesi, tra un progetto musicale e l'altro, si racconta e ci racconta le sue origini popolari intrise di passione per la musica in ogni sua accezione e forma. Dicevo che più che un tradizionale documentario su un musicista l'opera di Visinoni sembra improvvisata tra le pieghe della narrazione biografica e le prove con i colleghi, componenti della banda o affermati jazzisti vissuti con eguale considerazione. Per me, bergamasco da parte di madre, i dialoghi in dialetto sono quanto di più vivo e sincero, rendendomi la dimensione umana del musicista quanto mai palpabile e condivisibile. Avendo alle spalle un buon numero di concerti di Trovesi alle prese con i più disparati progetti, quello che mi manca nel film è la sua pungente ironia, la dialettica irresistibile che solitamente infarcisce le sue presentazioni durante le serate. Arguto e colto Trovesi è però un musicista che affonda buona parte delle sue radici nel terreno della musica popolare. Come lui stesso argomenta in un dialogo del film, la sua visione della musica è ricca di sfaccettature, e anche quando è impegnato nei progetti più dichiaratamente improvvisati e liberi si può cogliere negli assolo un bagliore di humor, un accenno a temi o a danze, uno squarcio lirico in cui fa capolino la melodia. Il cortile della musica è ora disponibile in dvd e garantisco gli appassionati che l'ora di film passa fin troppo velocemente e alla fine rimane il desiderio di conoscere ancora di più l'uomo e la sua musica.
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