Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
Messaggi del 10/04/2014
Post n°3415 pubblicato il 10 Aprile 2014 da pierrde
Diretto da Mark French e presentato l'anno scorso alla prima edizione del Film Makers Festival di Hastings (Regno Unito), Hear Now è un ritratto del sassofonista Trevor Watts e un omaggio alla sua lunga carriera, da Spontaneous Music Ensemble e Amalgam alla Moire Drum Orchestra e fino ai giorni nostri, con ampie riprese di recenti concerti in duo con Veryan Weston e in quartetto con Weston, John Edwards e Mark Sanders. Ora è anche un dvd prodotto dallaFmr. Fonte: http://www.hibou-anemone-bear.com/ |
Post n°3414 pubblicato il 10 Aprile 2014 da pierrde
La musica contenuta nell'album segue uno schema accuratamente elaborato. Le quattro sezioni della suite rimandano a una specie di cammino spirituale. Le quattro parti hanno una forte connotazione drammaturgica, ognuna di loro contribuisce a creare un climax di tensione per poi raggiungere una distensione finale: la parte 1, introdotta da una sorta di fanfara e dal celebre riff ostinato di basso in fa, è il preludio alla scoperta del divino, la tensione cresce nella parte 2 per raggiungere poi l'apice nella parte 3, la sezione più veloce. Un lungo e melodico assolo di contrabbasso introduce l'ascoltatore alla quarta e ultima parte, il salmo finale di ringraziamento che si conclude ciclicamente con una fanfara simile a quella della parte 1 in modo da dare alla suite un andamento circolare e unitario che si riallaccia all'inizio della stessa. Oltre ad una differenza di atmosfera le parti centrali si differenziano dal pre e dal postludio anche per la forma: la 2 e la 3 presentano una strutta più jazzistica, suddivisa in chorus, ventiquattro battute nella seconda parte e un blues di dodici nella terza. La prima e la quarta invece sono più libere e non ancorate ad una progressione di accordi ricorrente. Fondamentalmente tutto il concetto alla base dell'opera, esprime la profonda gratitudine provata dall'artista verso un'entità superiore che lo ispira nel suo cammino. L'artista ammette che il talento da lui posseduto è dono di un potere soprannaturale spirituale più elevato. Resolution Se per Acknowledgement era bastata una sola take, per questa traccia ci vollero quattro tentativi abortiti e una versione non utilizzata, prima di arrivare alla versione finale al sesto tentativo. A differenza della prima parte della suite, la seconda parte torna a territori ed atmosfere più familiari agli ascoltatori di musica jazz. Con il suo preludio apparentemente sottomesso, Garrison accresce le aspettative per l'entrata fragorosa del sax di Coltrane. Il suono tempestoso del sax tenore conduce la band attraverso un brano jazz oscillante in tempo 4/4. Tyner suona un assolo di pianoforte di alta intensità e passione, divenuto in seguito un modello per molti pianisti. Tyner e Coltrane qui sono perfettamente coordinati. Alla fine del pezzo Coltrane lascia il campo al pianista prima che il brano termini con un rullo di tamburi e un colpo di piatti da parte di Jones. Fonte: Wikipedia |
QUESTA NOTTE A BATTITI VIAGGIAMO SUL FILO DELLE CORDE.. Con la musica di Ernst Reijseger - che continua a intrecciare il suo violoncello con la poetica di Werner Herzog - e con quella del chitarristaGareth Dickson, toccante come sempre nella sua nuda semplicità cantautoriale. E ancora corde, organizzate in quartetti d'archi e formazioni orchestrali, che in una miscela di tradizioni colte e popolari ci conducono in uno straniante percorso alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi con le riletture di classici del rock, del tango, del jazz e della musica per film. Concludiamo con le esplorazioni timbriche del pianista Nicola Guazzaloca che entra fisicamente all'interno del suo strumento, colpendo, sfregando, pizzicando, le corde del pianoforte nel suo primo disco in solitudine e in compagnia dell'ottimo Francesco Guerri.
|
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21