Mondo Jazz
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
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batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 22/04/2014
Post n°3450 pubblicato il 22 Aprile 2014 da pierrde
Stasera la studentessa alta con gli occhi azzurri e i capelli biondi corti, quel tipo di faccia ossuta che gli è sempre piaciuta, sta seduta al tavolo numero quattro con le sue due amiche. Hanno fatto tutto il viaggio da White Plains per sentire Mingus e sono di ottimo umore. Quando tra un set e l'altro lui le raggiunge ridono tutti, per qualsiasi sciocchezza. Lei ha passato da poco i vent'anni, suo padre è un lattaio, studia da infermiera a Westchester, ama il jaz e si chiama Judy. Il mio ragazzo chiede se la può accompagnare a casa. Fino a Westchester!? - splendido, ma dovrà accompagnare anche Roxanne e Mary Lou, Ok? Lei civetta e gli fa un sacco di domande impertinenti. Gli piace il suo atteggiamento gioviale. Ma lei si zittisce e ascolta con interesse quando il critico inglese si avvicina, chiedendo se può fare un'intervista.
- Come descriverebbe la musica che suona adesso? Il mio ragazzo appoggiò il piede contro quello di Judy sotto il tavolo. Il mio ragazzo si alza e sta pensando: perché mi sono cacciato in questa situazione? Non gli piace parlare di argomenti seri quando sta lavorando, interrompe l'atmosfera naturale che dovrebbe continuare a fluire oltre gli intervalli. Perciò torna sulla pedana arrabbiato, annuncia il primo pezzo Hellview of Bellevue e parte su un tempo furibondo. I musicisti reagiscono con una grande esplosione di energia, i fiati scorrono per frasi incredibilmente frenetiche arrampicandosi su e giù per le ottave, agganciati a finali scoppiettanti. E' un set da pazzi.
Una nota doverosa: Mingus, nel corso dell'intera narrazione, come se esistesse una dissociazione tra chi scrive e il protagonista del racconto (così non è trattandosi di un'autobiografia), parla di sé usando il termine il mio ragazzo. » brano tratto da Peggio di un bastardo di Charles Mingus - Ed. Marcos y Marcos Fonte: http://www.kalporz.com/stalla/mingus2.htm Foto dal sito della casa discografica Rhino Records : http://www.rhino.com/article/happy-birthday-charles-mingus |
Stringente nei toni, assolutamente lontano da clichè e manierismi, l'universo sonoro di Bley è carico di sostanza e immune da dimostrazioni di virtuosismo o ricerca di facile emotività. In questo Play Blue forse i due brani più rappresentativi ed incisivi sono proprio "Flame" e "Longer", sostanzialmente due ballate in cui riluce il lirismo coinciso ed efficace, il tocco preciso e l'efficacia nel creare una palpabile tensione alternando staccato e legato. Leggi la recensione completa su: http://www.traccedijazz.it/index.php/recensioni/26-recensioni-discografiche/338-paul-bley-play-blue |
Post n°3448 pubblicato il 22 Aprile 2014 da pierrde
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