Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 31/01/2015
Post n°3871 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da pierrde
Pochi giorni fa, il 28 gennaio, Robert Wyatt ha compiuto 70 anni e noi abbiamo pensato che il modo migliore per festeggiarlo sia quello di offrire un piccolo florilegio di alcuni dei brani che ha scritto e interpretato in una lunga e straordinaria carriera. Lo abbiamo sempre ammesso, siamo fans incalliti di Wyatt: la sua voce, morbidamente screziata, capace di mescolare gioia e malinconia, è una delle più belle che abbiamo mai ascoltato. Wyatt continua a colpirci con la forza delle sue invenzioni musicali e l'originalità delle scelte di repertorio. Questa notte ci muoveremo in senso quasi cronologico, tralasciando di proposito tutte le sue collaborazioni e offrendo solo un parziale ritratto della sua carriera…
https://www.facebook.com/pages/Battiti-Radio-3/44450512099?fref=nf |
Post n°3870 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da pierrde
Sembra incredibile che i colleghi siano stati così ingenerosi con lei. "Non tutti, ma certamente quelli della mia area musicale sì. Non è edificante essere definita la "Dylan in gonnella". Con i jazzisti è una storia diversa, Wayne Shorter al Luminato Festival di Toronto disse: "Joni è una di noi". Mingus mi spronava a suonare la chitarra jazz". Nella seconda parte della sua carriera si sarebbe presa la rivincita lavorando con i grandi del jazz. "Non fui io a supplicare Mingus di fare un album insieme, come hanno detto, fu lui a cercarmi perché voleva collaborare con me prima di morire. Il mio manager disse: se lo fai rischi di deragliare. Ridicolo. Ma aveva ragione, fui scomunicata; i jazzofili dissero che sfruttavo Mingus. Insomma, musicalmente mi ritrovai nella terra di nessuno". Che ricordo ha dell'incontro con Miles Davis? "La prima cosa che mi disse fu (imita la voce afona del trombettista): adoro i tuoi quadri. Così non ebbi il coraggio di chiedergli di suonare con me - avrei adorato. Quando morì, ebbi l'occasione - ero con Wayne Shorter - di incontrare i familiari; suo figlio mi confidò che negli ultimi giorni Miles non faceva che ascoltare i miei album, aveva l'intera discografia. Avrei dovuto osare di più, non essere così intimidita dalla sua fama di bad boy". Cosa ascolta oggi quando ha bisogno di musica? "Duke Ellington. È così armonicamente vario, originale e innovativo da lasciare stupiti anche dopo numerosi ascolti. L'unica musica del XX secolo che ancora mi sembra freschissima. Come Kind of blue di Miles, posso ascoltarlo ogni giorno. Chi dice che John Coltrane è superiore a Duke e Miles è un pazzo". È certamente consapevole di aver ispirato più di una generazione di artiste. C'è qualcuna che le ha toccato il cuore? "No. (lungo silenzio) Forse mi è sfuggito qualcosa? Niente che mi abbia colpito come quel che ho fatto io con Mingus. Che coppia! Avevamo la stessa sensibilità. Maria Callas, lei sì che mi tocca il cuore. E Patsy Cline. E la giovane Judy Garland. (lungo silenzio) Nessun'altra". Fonte: Intervista di Giuseppe Videtti http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/01/30/news/joni_mitchell_sono_meglio _di_dylan_co_ma_da_donna_mi_snobbano-106107686/?ref=HRERO-1 |
Post n°3869 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da pierrde
Charles Lloyd ha firmato per la Blue Note Records e pubblicherà Wild Man Dance, il suo primo album per l'etichetta in 30 anni, il 14 aprile L'album è una registrazione dal vivo di una suite di lungo formato commissionata dal Festival Jazztopad a Wroclaw, in Polonia , ascoltata anche a Milano in autunno nella rassegna Aperitivo in Concerto. Lloyd presenterà negli Stati Uniti la prima del "Wild Man Dance Suite" il 18 aprile presso il Metropolitan Museum Temple di Dendur a New York City, in seguito quattro notti al SFJazz (23-26 aprile ) a San Francisco. Lloyd si esibirà anche con il suo quartetto al New Orleans Jazz & Heritage Festival il 2 maggio. |
Dove va il jazz italiano oggi? Uno dei segnali per capirlo è la produzione discografica. È dai cd in circolazione che fuoriesce un quadro in genere attendibile delle personalità musicali principali o di quelle emergenti, delle formazioni, delle etichette di major e di indipendenti che si muovono sul mercato. Questo volume allora non è una semplice rassegna di articoli dell’Autore apparsi sulla stampa sia specializzata che non a sua firma fra il 1999/2000 e il 2014, oltre a diversi appunti e “Asterischi”. In realtà si presenta come un breve almanacco sul jazz nazionale su disco, in un periodo abbastanza lungo, arricchito anche da aforismi e abstracts, immagini e riflessioni, diretto anche a un pubblico di non specialisti
Clicca qui per il download del libro in Pdf:
http://www.amedeofurfaro.it/rokdownloads/libri/il%20giro%20del%20jazz%20in%2080% 20dischi/STAMPA%20GIRO%2080%20DISCHI.pdf |
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