Creato da: DauraFerrari il 09/09/2005
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NOSTALGIA PERSA

Post n°87 pubblicato il 29 Marzo 2007 da DauraFerrari

Torno adesso dal lavoro.
Sentivo una certa malinconia, non capivo cos'era. Ho attaccato su un cd dei Queen, mentre scolavo una Desperados.
Non l'ho mai potuto vedere, quel grand'uomo.
Disperazione assoluta, meglio rintanarmi nel mio buio col suo dolce canto...



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Curiosità Vampirica

Post n°86 pubblicato il 28 Novembre 2006 da DauraFerrari
Foto di DauraFerrari

Mucchio di cd da ascoltare stanotte, mucchio di canzoni da spulciare e valutare.

Salta sempre all'occhio un'amico della notte, un compagno delizioso prima dell'oscuro sonno...

Questa volta aggrappo la mia solitudine a due senza titolo, una parola scarabocchiata sulla plastica e una copertina senza il nome del gruppo.

Il mio stereo si riempe di uno strano EBM in cui detta legge il mio strumento, il violino...

E come vorrei risuonare il mio violino con le note gelide e terrificanti di qualche spartito goth, qualche pazzesca infermità mentale dei polpastrelli che sfiorano le corde. Rivorrei il mio violino, quello che il mio bisnonno costruì per suo figlio, che poi venne consegnato a me.

Nonno, se puoi sentire la musica celestiale che proviene da queste casse, fai in modo che quel gioiello ritorni a me e ti prego dammi un po' di conforto in queste mie ore inutili!

 
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CON UNA NOTTE COSI'

Post n°85 pubblicato il 20 Novembre 2006 da DauraFerrari
Foto di DauraFerrari

Anche per stasera opto per una nottata di metal a tutto andare. E come non partire con uno dei cd del mio dj preferito, che mi ha proprio lanciato sul letto qualche giorno fa, la solita aria di chi sa che mi farà saltare sul letto come una cavalletta, lisciandosi poi la barba e facendole prendere quella forma da demone dell'Inferno...

Nightmare Heaven dunque, del cd The Shame Mirrors degli Arcturus.

The subjects of sleep
Their faces once awake
on sodomy and death
and smoke and laughter
their feet no longer
underground

The snow hides the traces
never set in a first place

This negative kingdom
hey horrible and white
the angels all stone
passing their years
hoping to be saved
from oblivion
...by oblivion

And the miracle is that
nothing has happened
nothing has a history
or a name

Only the voice
of falling snow

E poi qualcosa di più strano, tra le pazzie di un piccoletto qual è Rob Zombie con Dragula

Dead I am the one, Exterminating son
Slipping through the trees, strangling the breeze
Dead I am the sky, watching angels cry
While they slowly turn, conquering the worm

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Dead I am the pool, spreading from the fool
Weak anmd want you need, nowhere as you bleed
Dead I am the rat, feast upon the cat
Tender is the fur, dying as you purr

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Do it baby, Do it baby
Do it baby, Do it baby
Burn like an animal

Dead I am the knife, dig into the skin
Knuckle crack the bone, 21 to win
Dead I am the dog, hound of hell you cry
Devil on your back, I can never die

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Do it baby, Do it baby
Do it baby, Do it baby
Burn like an animal

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Dig through the ditches,
Burn through the witches
I slam in the back of my
Dragula

Infine un po' di EBM per rendere più profonda la notte, appena all'inizio...portiamola all'estremo confine del nero, alle porte dell'aria gelida tra queste montagne su cui c'è solo una finestra illuminata ed è quella al mio fianco, sì, dall'esterno di sicuro si intravede la mia ombra che si muove al ritmo di questa musica, così oscura, così cattiva, così...coinvolgente: Funkervogt, Machine Zeit!

 
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Post N° 84

Post n°84 pubblicato il 27 Ottobre 2006 da DauraFerrari

Arrieccomi più in forma che mai, dopo un silenzio profondo come gli abissi di Mordor (ma almeno ci sono).

E questa volta sono su internet per restarci un bel po' di tempo, senza il fiato sul collo, senza regole e anche senza pretese da parte di nessuno.

Eccomi dopo un lungo viaggio di metallo, dalla Croazia a Torino, da Torino a Stoccolma, più metalrulez che mai.

Ho lasciato il paesino sperduto e mi sono inserita in uno stereo come una vecchia canzone in una vecchia cassetta da 90 minuti (Holy Diver, Ronnie James Dio).

E intanto scopro che gli ormai antichi Black Sabbath si sono dati una rispolverata e sono scesi dal comò per suonare con lo stesso Dio...

Gallina vecchia farà buon brodo?

 
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Post N° 83

Post n°83 pubblicato il 07 Giugno 2006 da DauraFerrari

Finalmente! Finalmente a Camden Town!

Se n'era andata di corsa, il più velocemente possibile, tacchettando sull'asfalto finchè non aveva fermato un taxi e vi era salita con il cuore ancora in gola: il colloquio con i suoi parenti era stato più teso del solito e non sopportava di essere apparsa agitata, di aver dimostrato davanti a tutti di provare qualcosa, qualcosa di brutto per quegli sguardi accusatori.

Ma poi era arrivata alle porte di quella via tutta colori e luci e gente come lei.

Era entrata nel suo negozio e aveva deciso di farsi un nuovo regalo: prese una thiara da uno scatolone dei nuovi arrivi e se lo mise nella taschetta della giacca.

Andò in camera sua, che si trovava nel piano sopra il negozio.

Spense la luce. Si addormentò.

Sognò.

Sognò dei fari accecanti e la gelida sensazione della pioggia sulla pelle...

 
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Post N° 82

Post n°82 pubblicato il 17 Maggio 2006 da DauraFerrari

Stava aspettando il suo amico alla stazione di Green Park, poco prima di Picadilly Circus.

Quando arrivò il treno che aspettava, con sopra l'amico Devil che si sbracciava per richiamare la sua attenzione, saltò poco prima che le porte automatiche si chiudessero.

I due si salutarono facendo gran cagnara.

"Dio di bestia, sei andato forte ieri!"

"Sì, peccato per la macabra interruzione!"

"Non ti preoccupare, i Carabinieri non ti hanno trattenuto in Italia, no?"

"No, in effetti no. Ma sono partito con lo stesso volo con cui è stato trasportato il cadavere, visto che la tipa era inglese."

"Su un volo di linea?"

"Dio bestia, sì, lo sai quanto sono famosi per le loro attrezzature, in Italia."

"La tua vecchia patria è ben strana! Vabbè, dai, la cosa ti farà solo che pubblicità. La moto l'hai lasciata dai tuoi o l'hai fatta riportare qui?"

"Qui, qui, non ci vivo senza Harley."

"Bestia, scendiamo, siamo a Leicester Square, dobbiamo aspettare la linea Nord per arrivare a Camden Town."

 
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Post N° 81

Post n°81 pubblicato il 17 Maggio 2006 da DauraFerrari

La canzone qui sotto in parte continuava la storia, in parte era dedicata al mio criceto Sonne (e anche all'altro mio criceto, Bagigio).

Vi voglio bene, cricetini, è un peccato che non vi posso coccolare perchè siete dal mio fidanzato e i miei non vogliono che io abiti con lui finchè non compirò diciotto anni.

Mi dispiace, piccolini, la mamma vi vuole bene...

(Sonne, Rammstein, 2001)

 
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Post N° 80

Post n°80 pubblicato il 17 Maggio 2006 da DauraFerrari

Eins, zwei, drei, vier, fünf, sechs, sieben, acht, neun, aus

Alle warten auf das Licht
Fürchtet euch, fürchtet euch nicht
Die Sonne scheint mir aus den Augen
sie wird heut Nacht nicht untergehen
und die Welt zählt laut bis zehn

Eins
Hier kommt die Sonne
Zwei
Hier kommt die Sonne
Drei
Sie ist der hellste Stern von allen
Vier
Hier kommt die Sonne

Die Sonne scheint mir aus den Händen
kann verbrennen, kann euch blenden
wenn sie aus den Fäusten bricht
legt sich heiss auf das Gesicht
sie wird heut Nacht nicht untergehen
und die Welt zählt laut bis zehn

Eins
Hier kommt die Sonne
Zwei
Hier kommt die Sonne
Drei
Sie ist der hellste Stern von allen
Vier
Hier kommt die Sonne
Fünf
Hier kommt die Sonne
Sechs
Hier kommt die Sonne
Sieben
Sie ist der hellste Stern von allen
Acht, neun
Hier kommt die Sonne

Die Sonne scheint mir aus den Händen
kann verbrennen, kann dich blenden
wenn sie aus den Fäusten bricht
legt sich heiss auf dein Gesicht
legt sich schmerzend auf die Brust
das Gleichgewicht wird zum Verlust
l ässt dich hart zu Boden gehen
und die Welt zählt laut bis zehn

Eins
Hier kommt die Sonne
Zwei
Hier kommt die Sonne
Drei
Sie ist der hellste Stern von allen
Vier
Und wird nie vom Himmel fallen
Fünf
Hier kommt die Sonne
Sechs
Hier kommt die Sonne
Sieben
Sie ist der hellste Stern von allen
Acht , neun
Hier kommt die Sonne

 
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Post N° 79

Post n°79 pubblicato il 17 Maggio 2006 da DauraFerrari

La donna che, uscita dall'ospedale, aveva preso un taxi, si stava dirigendo a una riunione di famiglia convocata da suo zio, il più ricco esponente.

Quando suonò il campanello della villa di campagna le venne ad aprire Therese, una dolce vecchina, cameriera in quel residence da ormai cinquant'anni.

"Signora! Entri! Fa freddo!"

Anche se in verità un'afa strana, e quasi inconcepibile nel londinese, si stava spargendo nell'aria da quella mattina (in contrasto al freddo pungente che aveva provato quella poveretta di sua sorella la notte che era stata uccisa, che burla...). Therese voleva solo essere gentile, o perlomeno alleviare in parte il peso delle parole che sarebbero calate sulla signora alla riunione da tutti i parenti.

Essi infatti si erano sempre vergognati delle gemelle Charm, uniche che avevano sì fatto i soldi, sì aperto delle attività, ma in generi completamente diversi di vendita: possedevano un'intera catena di negozi d'abbigliamento con sede centrale a Camden Town, nel cuore di Londra, la via del metallo.

Therese l'accompagnò dai carnefici canticchiando Loving You del Re. Si voltò di scatto davanti alla porta e, agitandole l'indice davanti al naso le disse:

"1957, cara mia! 1957! Impara: always true, true to you. Mi ricordo quando eri piccola, ascoltavi quei gruppi lì...i Deep Porpul, i Deep Porpol...deriva tutto da là! Tutto tutto."

E aprì la porta a vetri. La fece passare.

Ogni sguardo di ogni persona nella stanza era puntato su di lei.

 
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Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 17 Maggio 2006 da DauraFerrari

La ragazza stava chiusa nella cella frigorifera, tra lastre di gelida lamiera, nel buio non solo della morte...

Quando entrò nell'obitorio una donna alta e magra, con abiti degli ultimi anni dell'Ottocento, sobri e decadenti nel loro monotono alternarsi di nero e scarlatto.

La donna, con cipiglio nervoso, si rivolse al medico che l'aveva accompagnata in quel luogo. L'uomo pareva stupito dall'abbigliamento e dall'atteggiamento di lei, tanto quanto lei pareva indifferente alla cosa:

"Dovrà dirmi se la vittima è sua sorella o meno..."

Procedura alquanto inutile, dato che le due gemelle, quella morta e quella viva, si assomigliavano in ogni particolare (perfino nel colore pallido-cadaverico). L'unica differenza era lo stile nel vestirsi, nel truccarsi e nell'acconciarsi: la morta era una punk dal primo capello all'ultimo calzino a righe verdi e nere, la viva era una goth dal cappellino ricamato alla scarpetta di velluto.

Quando la donna vide il cadavere della sorella non ebbe nessuna reazione. Mosse scolasticamente la testa ad accennare un sì, poi si voltò e uscì dall'obitorio indifferente.

Qualcosa era successo tra le due, ma aveva a che fare con l'omicidio?

 
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