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A novembre

Post n°307 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da fedechiara
 

Possiamo immaginare il panico che si è diffuso nel quartier generale di Hillary Rodham Clinton ieri sera, quando i media giornalistici hanno diffuso 'all over the world' la ferale notizia di una ripresa di indagini sulle famigerate mails fatte scorrere sul suo server privato per chissà quali miserabili ragioni di 'polvere sotto il tappeto' e frettolose archiviazioni di atti pubblici concernenti la sua disastrosa politica geo strategica in qualità di segretario di stato dell'amministrazione Obama.

E se considerate la sua quindicinale attività di avvocato al servizio delle grandi corporations dell'industria e del denaro potete avere un'idea di quali gigantesche menzogne Hillary abbia raccontato nei comizi con perfetta faccia di tolla ai suoi probabili elettori sul merito della lotta alla povertà, della pietas dovuta ai ceti popolari e ai meno fortunati, e del maggior riguardo politico per i neri rivoltosi, gli ispanici immigrati e tutto quel mondo di sfigati e poveri cristi che dovrebbero eleggerla al sacro soglio della presidenza degli Stati Uniti d'America – mettendola definitivamente al riparo dalle accuse gravissime che la insidiano dappresso e che Donald Trump ha giurato di farle pagare incriminandola di fronte a un grand jury.

E possiamo divertirci a giocare al vecchio gioco del 'cui prodest' e interrogarci quanto vogliamo sul 'chi è' e su quale curriculum politico abbia il direttore del F.b.i. che quell'inchiesta ha riaperto a undici giorni dal voto, ma la botta ricevuta da quella perfetta macchina di menzogne politiche che è Hillary Clinton e dalla sua gioiosa macchina da guerra e da soldi elettorale e dal suo staff e dai suoi danarosissimi supporters industrial-finanziari è la botta di un Tir che ti investe di lato e fa deragliare il treno di una campagna elettorale che lei per prima ha voluto sporca e vigliacca - e ha attaccato a testa bassa il suo rivale sullo scivoloso terreno dei suoi rapporti con le donne e trascurato il civile confronto politico sui temi tragici che infiammano il mondo intero : le economie in declino storico e le maledette migrazioni che accentuano il trend economico negativo e disseminano devastante povertà anche nella fortezza Occidente assediata da migliaia di pretesi profughi ogni giorno.

E il discredito che ne viene alla Clinton si estende alla famiglia presidenziale Obama, che pudore istituzionale vorrebbe defilata e meno esposta a fianco di una candidata così opaca e moralmente discutibile e l'abbiamo vista, invece, e ascoltata, marito e moglie baldanzosi, dire al mondo quanto brava presidente sarà quella tale, l'avvocato delle corporations che nasconde le mails pubbliche per chissà che miserabili ragioni di opportunità politica.

Pollice verso e fuori i leoni.

 

A 8 giorni dal voto spuntano altri messaggi dal computer di Hillary. Lei: "I federali spieghino, vogliamo i dettagli". Trump: "Più grande scandalo politico dal Watergate"
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