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Gli spacciatori di inganni verbali e di conflitti

Post n°306 pubblicato il 26 Ottobre 2016 da fedechiara
 

Il lettore di Primapagina, Ugo Tramballi, inviato del Sole 24 ore, stamattina aveva la voce soddisfatta del tifoso la cui squadra ha fatto gol e lanciava commenti irridenti e impietosi verso ‘quelli di Gorino’: i manifestanti della frazione di Goro, Ferrara, che hanno respinto con successo le donne e i bambini che la politica dell’accoglienza renzian-alfaniana aveva d’imperio destinato in quelle plaghe nebbiose e malate di solitudine. Uno per ogni mille abitanti, aveva detto l’Alfano furioso mesi fa, ma, poi, aumentando il numero degli sbarchi e l’arrembaggio dei profughi e dei clandestini, due ogni mille, poi tre, poi quattro e domani cinque, sei, sette, dieci, com’è inevitabile fintantoché non viene chiuso il rubinetto degli sbarchi e la frontiera sud troverà pace e regola comunitaria (chissà mai e chissà quando).

E la vicenda ha tutte le caratteristiche per un ‘gioco delle tre carte’ in cui i nostri baldi s-governanti possono giocare truffaldinamente tutta la loro disperazione per la posizione di squilibrio politico in cui li ha precipitati la folle politica immigratoria dei 4000 migranti che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste e mostra i centri di accoglienza al collasso e un rancore sordo levarsi dalla pancia del paese reale: ‘quelli di Gorino’ oggi, ma ieri ‘quelli di Quinto’ e l’altro ieri ‘quelli di Tor Sapienza’ – andate nelle emeroteche e ripescatevi gli articoli che sono stati scritti in quei giorni di respingimenti sociali pregressi e di rivolte sociali contro l’africanizzazione del paese e il melting pot sociale imposto a forza e senza neanche un referendum indetto sulla questione ‘immigrazione’ che ci dica se la maggioranza del paese è a favore o contro gli immensi numeri dei migranti che assaltano le nostre frontiere – e siamo ormai soli in Europa a dare faticosa e rancorosa accoglienza alla marea umana.

E paghiamo cara la follia e l’ipocrisia dello slogan ‘salviamo vite’ che, invece, incrementa statisticamente il conto dei morti annegati in parallelo al numero dei barconi e dei gommoni che si mettono in mare e la realtà dei fatti è che continuare a ‘salvare vite’ come pretendono quei folli e ipocriti s-governanti significa accogliere nuovi poveri in un’economia che più fragile non si può – e integrare chi non trova lavoro è proposito pio e velleitario perché ci mostra, invece, i mendicanti agli angoli delle strade sempre più numerosi ad ogni nuovo sbarco e le cronache dei giornali locali che si riempiono di notizie sulla ‘lotta al traffico di droga’, gestito in maggioranza, nei parchi e nei giardini pubblici, da nigeriani e magrebini.

E gioverà rispolverare le statistiche sul numero di detenuti immigrati e ospiti nelle patrie galere per smentire e smascherare l’ipocrisia dei buonisti di ogni risma e carità pelosa che si riempiono la bocca di ‘misericordia’ e ‘accoglienza’, ma non sanno offrire, né possono, dati i numeri dei clandestini e dei senza lavoro che importiamo ogni giorno, una credibile politica di inserimento sociale e di vivibilità delle nostre città europee ridotte a ghetti e ‘slums’ e ‘giungle’.

Mandiamoli a casa questi inetti e ipocriti s-governanti che spacciano per bontà la loro insipienza e la loro cattiva politica immigratoria. Sono spacciatori di pretesi valori che dicono ‘cristiani’ e abili negli inganni verbali e preparano, invece, i mille conflitti sociali che verranno.

 
 
 
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