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Messaggi di Luglio 2012

Perchč di Certe Emozioni...non si butta via niente.

Post n°71 pubblicato il 27 Luglio 2012 da non_muoverti

 

 

Avverto l'inquetudine di  tutto quello mi resta appeso nel profondo del mio sguardo e anche la consistenza leggera di quello che pesa molto, di tutto quello che mi osserva, con un'apparente opulenza, senza più convicermi come faceva un tempo. Sento la leggerezza delle lacrime che lascio scorrere, che non escono per opprimere ma solo per liberare qualcosa che ancora non so, che scoprirò quando sarà il momento. Sento la delicatezza della notte che avanza e della luna che si gode il suo meritato sole che durante il giorno le rubiamo. Sento la fragilità della vita che scorre, la sua importanza intrecciata con tante insicurezze. Talvolta ho paura, lo confesso, paura di non essere pronta ad invecchiare da sola...passa un musica come un velo di armonie lontante che invadono tutto lo spazio possibile. Anche il mal di testa è lieve a ricordarmi che,ogni tanto dovrei anche riposare, che ci vuole un niente a cadere, che ci vuole poco anche a vincere. Che succeda o l'una o l'alto è solo questione di prospettive diverse e di diversi punti di vista.

C'è un leggero zampettare nella stanza, che mi fa sorridere e sentire meno sola, che accarezza il tempo e quel bisogno, mai appagato, di carezze che ci si porta dento.

Non ho parole nè pensieri, nessun tentativo di trasformare ciò che è reale in una nuvola a cui dare la forma che mi piace.

Non ci sono forme, solo una flebile luce che ammorbisice i contorni, immagini che mi scorrono davanti ogni giorno, che spesso guardo distratta. E' leggero il ricordo che prende dentro come un abbraccio, cercato, rubato e tanto sperato, ma poi mi lascia andare e resta solo il ricordo dell'energia nelle mani, dello sguardo e di un sorriso che afferro in contropiede...prima che svanisca.

 

 
 
 

Segnali Dal Cielo

Post n°70 pubblicato il 21 Luglio 2012 da non_muoverti

 

 

Si chiaccherava stasera, amabilmente in compagnia di mia madre e di una mia cugina, sedute fuori in giardino. Ogni tanto uno sguardo al cielo per bearmi della sua immensità intoccabile e pura, persa in una nostalgia che poco o nulla può colmare e che resta sullo sfondo, come le note di un basso continuo che inquieta l'ascolto. A volte si smette di guardare il cielo, pretendendo magari di raccontarlo per farlo vivere a qualcun'altro. Ma capita, però che la ricerca verso noi stessi ci porti a guardare il cielo direttamente e renderci conto che possiamo sfiorarlo , ed è tutta un'altra musica. Perchè se lo di può toccare, ci si può anche sporcare di cielo. Propio come ci si sporca di fango, di terra di vita vissuta, così vale anche per il cielo: ne abbiamo bisogno.

Si parlava, dicevo. Un chiacchericcio leggero e allegro di quello che non impegna la mente ma che, anzi, la lascia libera anche di pesare ad altro...a mio padre, ad esempio, che non ho mai conusciuto, la cui assenza ha scandito ogni istante della mia vita. Il cui nome non sono mai riuscita a pronunciare quasi si trattasse di un tabù. Eppure stasera è successa una cosa straordinaria, di quelle che se non vedi non ci credi, di quelle che quando le racconti, nessuno ti presta ascolto.

Ed ecco, che in mezzo al chiacchericcio me  ne esco con questa frase: - mamma, l'uomo di cui stai parlando, per caso, era un amico dio mio Papà?-

Si guardava il cielo e si parlava e nell'esatto istante in cui ho pronunciato la parola papà una grandissima e luminosissima stella cadente ci passa sopra la testa...la scia è rimasta visibile per alcuni secondi donandoci una visione davvero incantata, lasciandoci ammutolite.

Cerco con lo sguardo gli occhi di mia madre, già lucidi di emozione e penso che si....che Lui è passato per salutarci, per dirci che ci osserva e ci segue da lassù e che in fondo non ci ha mai lasciato del tutto. Che ha lasciato lungo i nostri cammini le sue tracce per indicarci la via, che forse, talvolta non sono riuscite a riconoscere. E ora capiso con rammarico, che se avessi seguito quei segnali avrei commesso meno errori. Ma la consapevolezza cambia tutto . Mi rendo conto che il vero rammarico verso un proprio errore, nato onestamente da una scelta che non va nella direzione voluta, porta frutti impensabili. Al contrario del senso di colpa, che aiuta soltanto a chiudersi a riccio in meccanismi spaventosi, il vero dispiacere, genuino e sincero, attinge in sé una forza magistrale: un'energia che solleva le pietre, che intriga e spinge ad agire, ben prima che i dubbi lo impediscano. 

A ben vedere, col tempo, quell’errore può rivelarsi nient’altro che una scelta, da cui si può imparare, a cui ci si affeziona o verso cui, comunque, non si può essere indifferenti, perché nonostante tutto è parte di te.

 
 
 

Le Parole Che Non Ho Detto

Post n°69 pubblicato il 12 Luglio 2012 da non_muoverti

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

N. Hikmet

 

 

 

 

Mi rendo conto che vivo gran parte delle mie giornate come se, davanti a me, avessi del tempo infinito e infinite occasioni da cogliere. Il domani mi si presente come qualcosa di indistinto, uno spazio, però, in cui ogni cosa è possibile e in cui ripongo tutte le mie speranze affinchè i miei sogni nel cassetto, escano e diventino reali e i miei desideri arrivino a compimento.

Ed allora mi trovo a pronunciare frasi come " il prossimo mese", "la prossima settimana", "alla prossima occasione".... "un domani...." ma poi, quel domani non arriva mai o, in definitiva, anche se arriva non è mai come mi ero aspettata dovesse essere. Non sarà mai "quel viaggio", sarà "un'altro viaggio" non sarà mai più lo stesso spettacolo, sarà "un'altro spettacolo".

 Lo confesso, questo mi accade sovente per pigrizia, ma più spesso per una sorta di consapevole abbandono che mi fa perdere di vista l'obbiettivo, chi sono e cosa voglio dalla vita. E anche perchè mi piace fantasticare ad occhi aperti, ma poi mi manca la determinazione necessaria per fare quel passo avanti che serve per realizzare i miei sogni.

 vorrei tanto riuscire a modificare questo mio atteggiamento e soprattutto mi auspico di poter dire alle persone che entrano nella mia vita, quello che penso di loro, brutto o bello che sia. Perchè anche questo è un discorso che rimando ad "un'altro giorno" e non vorrei, un domani, vedermi costretta a lanciare una bottiglia con un messaggio dentro, con la speranza che a pescarlo sia la persona giusta. Quando, quella persona, fino a poco tempo prima era proprio accanto a me.

 Oggi sono un po' melanconica ma una cosa mi sento di suggerirvi: quello che di più bello vorreste dire, ditelo subito!

 

 
 
 

Piccola eccezione....ma mica poi tanto

Post n°68 pubblicato il 06 Luglio 2012 da non_muoverti

         ombra

 

Chi mi conosce bene sa che odio generalizzare, non cedo ai luoghi comuni ma faccio una piccola eccezione per parlare dei maschi egocentrici (fermo restando che anche alcune donne lo sono)

Alcuni maschi italiani lo sono un pocchettino di più forse per "colpa" di alcune madri che hanno inculcato nella loro testolina l'autovenerazione. Le mamme, ne sono sicura, agiscono in buona fede, ma lo sappiamo bene che le strade per l'inferno sono lastricate di buone intenzioni. Ora analizziamo come: "oggi facciamo la pasta al ragù ma senza carne perchè a Gigino non piace la carne"

E bravo Gigino nel tuo nome si è compiuto un'attentato alla nostra buona cucina italiana! Lo stesso Gigigno da adulto, sarà incapace di parlare agli altri se non di se stesso, avrà uno scarso e superficiale interesse per la vita degli altri e continuaerà a servire ai suoi ospiti, piatti geneticamente modificati a seconda del suo orribile gusto. Allo stesso modo la fidanzatina di Gigino, con la quale è uscito un paio di volte, si sentirà dire, mentre è intenta a limarsi le unghie "Eufemia, io sono una persona poliedrica e complessa, con seri drammi esistenziali e io ...... beh ecco io lo vedo che stai soffrendo per me ma io non volevo farti soffrire!".
Gigino caro, a parte che sei riuscito a dire "io" 4 volte nella stessa frase, e poi Eufemia non sta soffrendo, sta solo soffiando sulle unghie per fare asciugare lo smalto.
Ci vuole una gran dose di autostima, ma io propendo per la presunzione per credere di poter far soffrire una persona , ma in realtà non è così semplice. In primis bisogna avere una presa significativa sull'altra, io per esempio mi interesso a qualcuno se si distingue per gentilezza, per buon umore, per carattere, per educazione e discrezione. Poi, naturalmente bisogna aver condiviso. Non si può aver nostalgia di ciò che non si è mai avuto.
Questo della condivisione è un punto molto importante, perchè il tipico maschio egocentrico tende a pensare che il suo fascino latino faccia svenire le donne con la sola imposizione dello sguardo. Non funziona così.


Il fatto che una donna sia ben disposta nei tuoi confronti non significa che ti ami alla follia. Non significa nemmeno che ti desideri alla follia. Significa solo che è ben disposta nei tuoi confronti perchè le è stato insegnata una parola che si chiama educazione e rispetto ma che forse nella tua testolina non è mai entrata.

E a quel punto tu, Gigino, potrai decidere di fare addormentare Eufemia spiegandole come il tuo corpo e il tuo spirito siano patrimonio del genere femminile e di come questo potrebbe procurarle infinita sofferenza o puoi scegliere di stare zitto.
Io ti consiglio la seconda opzione.

 Dicevo della condivisione...bisogna avere un trascorso insieme, giorni, mesi, anni, per poter ferire una persona. E bisogna, in quel tempo aver donato molto di sè, bisogna esserci stati nei momenti in cui era importante esserci, e aver risposto a promesse, proposte, desideri ma soprattutto bisogna metterci la faccina Gigino. In poche parole Gigino se vuoi essere veramente importante per qualcuno, quel qualcuno deve essere importante per te.

 In caso contrario, non preoccuparti di poter far soffrire nessuno. A meno che tu non non indossi un buffo costume alla Borat e il tuo cavallo nero si chiami bianchino.. ma in quel caso faresti solo ridere.

 

 

 
 
 

Danza Lenta

Post n°67 pubblicato il 05 Luglio 2012 da non_muoverti


 

 

Hai mai guardato I bambini
In un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia
Quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno
In volo?
Quando dici "Come stai"?"
Ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita
Ti stendi sul tuo letto
Con centinaia di questioni successive
Che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà
Mai detto a tuo figlio, lo faremo domani?
Senza notare nella fretta,
Il suo dispiacere?
Mai perso il contatto,
Con una buona amicizia che poi è finita
Perchè tu non avevi mai avuto tempo
Di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà

Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte
Ti perdi la metà del piacere di andarci.

Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
E´ come un regalo mai aperto .. . . Gettato via.

La vita non è una corsa.
Prendila più piano
Ascolta la musica
Prima che la canzone sia finita.

ieri pomeriggio ho capito che stavo correndo troppo ho capito che pretendo troppo da me stessa , essere forti è necesseraio quando non hai nessuno su cui puoi contare, ma anche quella forza finisce e l'ho capito ieri sera, al rientro a casa quando mi sono resa conto che non ricordavo le ultilme ore che avevo trascorso, con mia madre e mia figlia, non ricordavo di aver acquistato una maglietta nè tanto meno di averla provata, non ho ricordato il caffè preso al bar e non ho ricordato di aver preso il costume da bagno a mia figlia. Per circa un paio d'ore il mio cervello è andato in tilt...buio totale....tabula rasa. Credo sia un campanello d'allarme, un richiamo a rallentare il ritmo di vita....a non colmare di input una mente che ha dimostrato essere sufficientemente colma, tanto da riscahiare la tracimazione.

Stamattina alla 4 partenza per il mare, che dista 40 minuti di strada, obbiettivo: aspettare l'alba tutti assieme, con tutti coloro che costituiscono la mia famiglia

la mia mamma, e i miei due adorati figli...e non dimentichiamoci MILU la nostra cucciola...l'imperativo è stato; rallentare, respirare, svuotare la mente dalle preoccupazioni, essere li solo per riempire di sole occhi e mente...nient'altro, seguendo pigri l'evoluzione di un gabbiano sul pelo dell'acqua  

 

 
 
 
 
 
 
 

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