Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°825 pubblicato il 25 Aprile 2015 da Nues.s

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Jeremy Geddes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il .. piccolo Aviatore, tra le macerie si avvento' tra matasse di cotone e seta, afferrando, ricongiungendo tra le mani, il suo aquilone.

Imprudente? Temerario?

Tra ordigni, spade e pistole, s'arrampico' su pe' l'armadio. Da una pila di biancheria che aspettava d'esser messa a posto, scruto' tre nappine rosse, frangiate tutte d'oro.

Da lì .. come in un prodigio si diresse fin dove il tratto accostava il percorso del Fiume Grande, laddove piccole case campestri, stringevano a sé tetti e miseria. Poi, piu' giu', tra quei barbini di promontori, si alleo' , ancora, attraverso le parole che si spandevano come il suono secco che fanno i tappeti quando vengono sbattuti sui loggioni, su, a prender aria. Per tutto il tempo continuo' a salire. Saliva e non si fermo' che sui gradoni perché l'ardua ascesa, avesse assunto in quella fatica a suggestione senza tempo, quella giusta pausa. O la vittoria. Torno' poi vorace, alla sua vecchia casa, quella dove nacque e mosse i primi passi. Una semplice casa di provincia, dove a ravvivar i ricordi, erano rimasti i profumi intatti, magici della sua infanzia. Nel confrontarsi col presente, inaridiva, si spegneva.

Ma aveva ancora voglia di immagini nette e fisionomie ben definite, il ragazzo. I suoi occhi ebbero fame, prima ancora del suo stomaco. Riprese il suo aquilone, il suo sogno che volava alto a fianco, questo piccolo impavido che scappava dalla guerra, trovandosi su spiagge, dove i giochi e le case dei pescatori, riempirono di mare l'altro volo. Quello della fatica, dell'orgoglio folle dei suoi anni. Di poter fuggire altrove. Plano'. Fece un bagno, un altro, tra quella brezza che invitava nelle voci degli amici che tra vento e cielo, tra fuochi e stelle e l'universo intero, interpretavano la sua stessa voce, conservandola dentro, come un incitare alla coscienza.

Il giovane, infine, si levo'. Rinfrancato d'aver girato mezzo mondo, il suo mezzo di fortuna lo porto' in un maniero incantato e molto antico. Lì si sfamo' per bene, riposo' in un caldo letto, celebro' un sonno ristoratore tra calde coltri di lenzuola, riconoscendosi fortunato d'esser stato il protagonista di quella Storia. Spense il rumore attorno, volle fare l'astronauta.



 

 Per il tempo che passo', quel solo libro addosso fu capace di così tanto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
fran111
fran111 il 26/04/15 alle 19:35 via WEB
Come, quando , la Libertà era , e' ,e rimarrà la compagna di un volo sempre nuovo da Vivere. Questo sento leggendo questa bellissima storia ,sempre profondi i tuoi post. Un saluto e grazie della tua cara presenza. Rosy
 
fran111
fran111 il 27/04/15 alle 23:24 via WEB
Non potevo per educazione e soprattutto rispetto per la tua bella persona , non passare a salutare.Ho cancellato tutto e non so quando ritornero' , grazie per la gentilezza che hai avuto per Me, un abbraccio. Rosy
 
 
Nues.s
Nues.s il 29/04/15 alle 21:05 via WEB
Grazie, davvero. Torna solo quando vuoi, puoi, senti che è tempo di liberare quel senso di ..
 
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