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Il mio Visual Merchandising

Creato da officina.immagina il 08/11/2009

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Salve a Voi tutti, mi presento :

Post n°7 pubblicato il 08 Novembre 2009 da officina.immagina

 

 

           

Mi chiamo Walter, mi occupo di Visual Merchandising, e lavoro in questo campo da quando ero un ragazzino... specializzandomi come Visual Merchandiser. Ho lavorato per gruppi come " Bata " calzature, Sportland, attualmente lavoro per un gruppo del nord Italia leader nel settore dell'abbigliamento conformato. Il mio lavoro è la mia passione, la mia passione è la mia vita ...

...  Gioie e dolori ho vissuto in questo campo, ma creare apre la mente, donandomi l'energia che mi distingue dagli altri. Forme e colori animano il mio io, e il vostro?

Zingaro nell'animo, girovago cittadino del mondo e della bellissima Italia, lascio come una impronta il marchio Italiano che solo noi Italiani per stile e gusto sappiamo lasciare. Ho lavorato allestendo favolosi negozi all'estero : Dubai City - Kuwait city - Hamman - Tunisi - Berlino - Atene - Mosca - S.P.Burgo - Rostov - Graz ... oltre l'Italia...

Sensazioni bellissime, trovarsi in una vetrina dedicando cuore e anima in una immagine lontana da casa migliaia di chilometri... con persone diverse, abitudini diverse, modo di vivere il negozio diverso... tutto è diverso tranne la passione che trasmetti. Avvolgere in un velo  di colori fatto di forme in movimento gli occhi di chi ti guarda e che pian piano entra nel tuo mondo per farlo suo e viverlo intensamente...

Con questo BLOG ancora in costruzione vorrei dedicarmi a tutti Voi che iniziate questo mestiere, a tutti Voi che già avete iniziato, a tutti quelli che vorrebbero iniziarlo, ma che vivendo in contesti sociali poco propositivi cercano in tutti i modi d'imparare ma non sanno come...allestiscono il negozio in cui lavorano ma non sanno che possono migliorare, migliorare l'immagine vuol dire migliorare il  business. Crescere professionalmente in una società dove si viene bombardati da immagini ... differenziarsi. Mi rivolgo a tutti quelli che non possono partire in grandi città per frequentare corsi, molto molto costosi ... a tutti Voi che non avete il tempo perchè lavorate, a tutti quelli che comprono libri sul visual ma che non trovano il pratico per eseguirlo nel loro punto vendita, ma tante parole rivolte solo a negozi di grandi griffe,  o semplicemente a Voi che volete conoscere e non sapete come... TECNICHE, QUALITA', TRUCCHI, per allestire e gestire al meglio il vostro punto vendita... Ciao, a presto ragazzi...

                           

   

( questo è il blog madre " OFFICINA IMMAGINA  "  per continuare il viaggio sul blog una volta terminato  cliccate su " I MIEI BLOG AMICI  " visiterete ARTIMMAGINA.... in alto a sinistra "-1) Mondo del piegato..." ) e per entrare in Shopper Blog in " scrivi la frase più strana dei tuoi clienti "...vai al n° 2) ... troverai anche dei post sulle tipologie di cliente e come comunicare con la cliente.

         

 
 
 

A B C del Visual Merchandising

Post n°5 pubblicato il 08 Novembre 2009 da officina.immagina
Foto di officina.immagina

La conoscenza delle basi del colore è nelle fondamenta del sapere utilizzare il Visual Merchandising . Il colore rappresenta uno degli strumenti più efficaci per trasmettere un messaggio nella comunicazione visiva .

Grazie al suo uso possiamo veicolare informazioni semplici ma efficaci, Informazioni che possono essere ricordate, impresse nella mente suscitano emozioni che possono essere profonde, o addirittura scatenare repulsioni anche molto violente . Usando il colore nella comunicazione visiva , esso ci aiuta in quello che chiameremo processo di avvicinamento agli oggetti, come in questo caso utile per la vendita . In poche parole, il colore esercita nella nostra mente effetti suggestivi e persuasivi, le risonanze cromatiche stimolano  il nostro inconscio e pre-inconscio, per entrare in una forma di comunicazione forte e immediata .

IL COLORE COME " PAROLE "

                         

Il colore è usato come elemento espressivo,come delle parole,capaci di veicolare il messaggio

che ci vuol trasmettere.Ogni colore viene scelto per poter catturare l'attenzione dell'

osservatore e da una parte usato in particolar modo per descrivere,informare,e suggestionare

chi davanti ad una vetrina,ad un display,in un layout si sofferma a guardare trovando in ciò

che vede un appeal di tipo emotivo.

-ad ogni colore corrisponde un 'emozione

e ad ogni emozione è legato da un livello psicologico in grado d'influenzare il nostro incoscio.

La semantica del colore rappresenta una forma fondamentale caratterizzante del prodotto che si vuol presentare. Una seduzione commerciale . Più diventa un atto semiotico ( comunicazione attraverso il prodotto ), più il colore diventa parte prioritaria nello studio per l'ideazione di un nuovo prodotto .

Nell' A  B  C  del Visual Merchandising non troviamo solo la conoscenza del mondo dell'

espressione dei colori ma anche una conoscenza basata sull'analisi delle % di prodotto

per base che dobbiamo inserire in un punto di vendita, e di conseguenza che % di

prodotto dobbiamo esporre, legato a sua volta al monitoraggio dei suoi venduti in un

area dedicata a esso per clima/ periodo; Il Visual Merchandising è l'esposizione del

prodotto giusto al momento giusto . La conoscenza della concorrenza, del vicinato,

delle ultime novità... porta il visual ad entrare nella conoscenza di un micromarketing

 per adeguare e gestire al meglio le sue risorse e migliorarle in un presente rivolte nel

futuro. 

° presenta al pubblico in modo chiaro e leggibile l'assortimento

° identifica con il prodotto esposto l'identità dell'insegna

° suggerisce acquisti complementari e multipli

° anticipa i desideri del cliente

° crea eventi per far vivere emozioni

° ottimizza l'organizzazione degli spazi per migliorare l'incremento di un prodotto

° migliora il feedback con la rotazione del prodotto

           

 

 
 
 

Come e dove nasce il Visual Merchandising

Post n°4 pubblicato il 08 Novembre 2009 da officina.immagina
Foto di officina.immagina

Nel periodo del Rinascimento liberato dal feudalesimo iniziano ad apparire nei Comuni liberati da questo potere le prime botteghe artigiane in cui vengono dedicate delle aree per una vendita al dettaglio . Con la rivoluzione indutriale appaiono le prime macchine e con l'avvento di esse i prezzi si abbattono e la produzione inizia ad aumentare per colpire un pubblico a vasta scala . Grazie alla privatizzazione dello spazio nascono i primi negozi in cui si favorisce la contrattazione e lo scambio di merci per denaro. Questa evoluzione non è solamente sostenuta dalla fascia borghese ma grazie alla nascita di grandi promotori finanziari il nuovo mercato si sviluppa in grande scala riuscendo a viaggiare oltre confine .

Con la nascita dei grandi imperi coloniali, Francia ed Inghilterra, nasceranno i primi department store, aree di grandi dimensioni che si differenziano dai negozi di vendita al dettaglio grazie alla possibilità di ospitare una svariata gamma di prodotti, pronti a soddisfare ogni esigenza . Da adesso in poi il consumatore si trova in una realtà in cui ha la possibilità di interagire con il prodotto , toccando e provando senza impedimenti saltando quella fase d'intermediazione verbale con il venditore . Prende luce il Visual Merchanding. Il V. Merchandising nasce per l'esigenza di risolvere problematiche di vario genere :

- Organizzativo : per la presentazione di grandi quantità di merce

- Promozionale : creazione di nuovi stimoli di prodotti non primari

- Comunicativo : presentazione di un prodotto evitando l'intermediazione  con il venditore

Così facendo si è aumentata la necessità di andare oltre la presentazione interna del prodotto nel P.D.V , avendo solo come intermediario con il prodotto il venditore, nascono così le prime vetrine , capaci di presentarsi oltre quell'area circoscritta da mure per avere la capacità di porgersi ad un vasto pubblico in un contesto urbano .

                                 

Prive di esperienza acquisita col tempo le prime vetrine si basano su di una espressione semplice basata su forme, colori e sulle simmetrie esposte in una immagine prettamente promozionale. Ora, nei nostri tempi le vetrine sono proprio luoghi di culto dell'immagine, di spettacolarizzazione del prodotto ben espresso  da regole precise di semantica . A NOI IL FAVOLOSO MONDO DEL VISUAL MERCHANDISING.

         

 
 
 

Una immagine vale più di 1000 parole

Post n°3 pubblicato il 08 Novembre 2009 da officina.immagina
Foto di officina.immagina

In questo inizio secolo notiamo  che il panorama sociale tra individuo e società per quanto riguarda il commercio sta cambiando, in una forma di rapporti diretti tra aziende e consumatori, grazie alla frammentazione dei contesti comunitari sino a ieri dedicate in particolar modo a forme di società esclusive...oggi, i messaggi comunicativi arrivano in modo ampio, ben preciso entrando nelle case delle famiglie che sempre più passano le giornate in grandi contesti comunicativi " i centri commerciali " e negozi di città...La grande offerta porta alla classificazione di questa categoria per soddisfarne usi e consumi , identificando la tipologia d'acquisto. Comprare oggi è sempre meno legato alla necessità, entrando nel piacere e nell'ozio il consumatore a cui non manca nulla nel suo armadio oggi si trova dinanzi a spazi commerciali trasformati in palcoscenici della società, un vero e proprio contenitore scenico che  racchiude ogni mutazione delle esigenze del cliente . Centri in cui l'architettura d'interni , il retail design hanno ben lavorato per dedicarsi alla SEDUZIONE del messaggio scenico adeguando di volta in volta la distribuzione degli spazi, l'estetica, incrociando la presentazione del prodotto secondo ai cambiamenti di umori della potenziale clientela . E' qui che il VISUAL MERCHANDISING entra in scena aprendo il sipario presentandosi sotto una forma in cui avvolgere il consumatore con SEDUZIONE, EMOZIONE . Il V.Merchandising suggerisce tecniche e procedimenti per riempire questo contenitore di significati comunicativi entrando in EMPATIA con il consumatore, esaltando le proprietà che già si trovano scritte nei prodotti . Il V. MERCHANDISING prova semplicemente ad enfatizzarli, a renderli leggibili per dare una determinata consistenza nel desiderio comune di chi vende e di chi compra . Il merchandiser deve avere la capacità di usare le tecniche espositive per poter rappresentare al meglio l'immagine del marchio o l'insegna per cui sta operando.  

MONDO VETRINA " IL BIGLIETTO DA VISITA "...

Quante tipologie di vetrine conosciamo ? E  quante ne troviamo in giro ?

ne distinguiamo 3 :

- Vetrina chiusa

- vetrina semiaperta

- Vetrina Aperta

La " vetrina chiusa " è indicata per grandi superfici commerciali ad un prodotto costoso. Da escludere il suo utilizzo in negozi di piccole dimensioni. La vetrina chiusa isola il prodotto dal resto del negozio evitando così ogni possibile confusione proveniente dall'interno, ma è anche vero che isola il passante nel sbirciare l'interno del negozio qual'ora si ha un allestimento ben ordinato e impattante con una esposizione di rimando.

Ieri : in queste vetrine la merce veniva esposta in modo statico, normale , senza alcuna emozione. Gonne, pantaloni, maglie... erano inseriti in modo banale senza coinvolgere nessun tipo di clientela.

Oggi l'esposizione del prodotto in modo creativo accompagnato da messaggi, scenografie, diretta ad un certo tipo di consumatore porta l'immagine della vetrina a non vendere solo il prodotto ma l'emozione, la storia di quel negozio, di quel marchio...

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La " vetrina semiaperta " è indicata per i negozi di piccole dimensioni. E' una vetrina che permette di focalizzare il prodotto allestito nella zona "QUINTA " ma contemporaneamente di sbirciare nel suo interno. La parte aperta, in cui si può guardare l'interno porta ad una accurata attenzione sull'ordine e la giusta presentazione dle prodotto in cui troverà spazio su mensole, scaffali, frontali...

Ieri : si allestiva il display che si vedeva dalla vetrina con il tema dela vetrina per poter avere continuità ad incuriosire maggiormente il consumatore...

Oggi : si allestisce il display con altra merce per dare ancora maggiore curiosità e offerta al consumatore.

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La " vetrina Aperta " . il suo reale scopo é quello di presentare l'assortimento interno. E' escluso l'arredo ma possono alloggiare busti, manichini, attrezzature e fondali.

Ieri : si adattava a negozi di piccole superficie ( lascia intravedere l'ambiente interno e crea l'illusione di una superficie di vendita più ampia ) .

Oggi : si trovano anche in negozi di medie dimensioni .

Questa vetrina comporta una manutenzione maggiore, bisogna cambiare costantemente l'allestimento interno visibile dalla vetrina.

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TRA QUESTE TRE STRUTTURE NE RICONOSCIAMO 5 ...

- Vetrina Mista

- Vetina Commerciale

- Vetrina Scenografica

- Vetrina Pubblicitaria

- Vetrina Minimalista

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1) La " Vetrina Mista " è l'insieme di merce, spazi vuoti , decorazioni e attrezzature distribuita in modo equo. L'allestimento contribuisce a dar spinta al prodotto ruotando intorno ad esso . La vetrina mista viene chiamata vetrina italiana . E' una fusione tra le varie tipologie di allestimento. Gli spazi vuoti servono come punto di respiro e di riposo ; sono punti che servono nella guida corretta dell'occhio del consumatore in modo da non appesantirlo, ma di seguirlo dolcemente. " RIPOSO " perchè la vetrina potrebbe risultare troppo carica e non ben bilanciata quindi si ha la necessità di donare dei luoghi vuoti o meno carichi , appunto di "RESPIRO " . 

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2) La " Vetrina Commerciale " è caratterizzata in prevalenza di merci in composizioni di gruppo, ma allo stesso tempo conserva spazi vuoti che valorizzano il prodotto. E' una vetrina in cui pur eliminando ogni tipo di decorazione possiamo esprimere al meglio il prodotto che andremo ad esporre. E' qui che vien fuori il talento del vetrinisita... esprimersi solo con la merce.

 composta da un 65 - 70 % dalla pubblicità/grafica ed un 30 % di merce

 

 

 vetrina che può essere usata per :

- Funzioni d'uso

- Esposizioni d'interni

- A tema

 

composta dal 60% attrezzatura - 20% merce - 20% riposo  

 

3) La " vetrina Scenografica " utilizza molto la decorazione e si pone l'obiettivo di promuovere il negozio. Si usa nelle grandi aree commerciali. E' anche chiamata vetrina d'immagine, ricca di emozioni e suggestioni. A volte con la decorazione si esagera proprio per catturare l'attenzione del passante. Attenzione però, ricordatevi che la decorazione deve essere ben bilanciata ed esposta con coerenza, rischiereste di sopraffare il prodotto portandolo quasi alla sua totale scomparsa.

composta da un 15 % di merce , un 15 % di atrezzatura , un 25 % di riposo ed un 45 % dalla decorazione.

 

 

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 4) La " Vetrina Pubblicitaria " è usata per promuovere i prodotti . Troviamo esposizione minima di merce, mentre il livello grafico è ben evidenziato.

Possiamo trovare :

- Cartellonistica

- Gigantografie

Vetrina selettiva , decide chi far entrare e chi no.

 

 

  5) La " Vetrina Minimalista "  è usata invece per esporre un prodotto in modo impeccabile, perfetto, su attrezzature dal gusto raffinato. In queste vetrine , a volte possiamo trovare fondali fotografici.

 

Ha solo un rischio, potrebbe accadere che la sua realizzazione possa sembrare uguale ad altre già eseguite o già esistenti . 

La vetrina è il luogo dove colori, figure, parole o frasi ad effetto presentano una strategia per attirare l'attenzione. E' il bilgietto di visita del negozio. Progettata per creare l'immagine dello spazio d vendita.

E' un luogo dove raccontare il prodotto che si vuol vendere e il servizio che si vuol proporre.

E' un luogo di forti comunicazioni in cui il consumatore diviene l'attore principale in un contenitore scenico preparato per lui .

 

 

 

per allestire correttamente :

- Definire il destinatario

- Usare codici di linguaggio del target individuato

- Scegliere canali di trasmissione adeguati

- Verificare gli effetti suscitati

evitare le fonti di disturbo :

- Non si sono eseguite le scelte precise

- Luce troppo forte, troppo debole

- Dei colori impropri

- Messaggio incomprensibile

- Non eseguire vetrine che possano suscitare le suscettibilità degli altri

 

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NON E' FINITA QUI!! ALL'INTERNO DI ESSE ESISTONO : 

- VETRINA AD UN COLORE

- VETRINA A DUE COLORI

- VETRINA A TRE COLORI

La " vetrina ad un colore " è una vetrina realizzata ad un solo colore per ottenere una facile memorizzazione dei prodotti esposti . Il colore può essere presentato nelle sue diverse gradazioni .

La " vetrina a due colori " è una vetrina in cui possiamo realizzare forti contrasti , se usiamo colori come verde e rosso, viola e giallo ... si ottengono tinte di forte richiamo per l'occhio del passante .

La " vetrina a tre colori " è il numero massimo consentito nella vetrina... se usiamo un fondale neutro possiamo azzardare ad un quarto colore...ma senza esagerare.

Ne esiste anche una quarta , la " vetrina Bianco e nero " . Servono per esprimere sobrietà, sono due non colori e ben in contrasto. Indicata  per articoli raffinati, eleganti, adatta per ogni stagione. Dona un effetto optical in stile anni 70. Molto facile da realizzare.

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 QUANTO TEMPO PUO' RIMANERE UNA VETRINA ?

La durata di una vetrina dipende  dal punto del negozio in cui si trova .

verificate  :

1) ci sono fermate dell'autobus

2) è una di passaggio veloce, lenta... per il pedone.

3) ha una strada a scorrimento veloce per le auto

4) il senso di marcia

5) clima/periodo/eventi... 

se la vetrina si trova in un quartiere con una strada tranquilla e il negozio ha una clientela fissa la vetrina deve essere cambiata con una frequenza maggiore , si consiglia una per settimana. 

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