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Fede e ragione

Post n°1351 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Attraverso un semplice schema che aiuta a evidenziaredei rapporti, si può dire che la ragione si serve del sentire un po’ come lafede si “serve” della ragione.

Solo così il sentire può realizzarsi influendo sullaragione, e la ragione si realizza approfondendo la fede.

Se non vi fosse stato il peccato originale, la ragionesarebbe stata umanamente infallibile, ma se, pur in assenza del peccatooriginale, non avesse avuto il dono della grazia, sarebbe stata non sololimitata alle cose conformi alla natura umana, ma anche, se così si può dire,meno perfetta e avrebbe faticato di più per “armonizzare” i limiti naturalidell’uomo, e perciò anche i limiti terreni della ragione con quelli delsentire.

Dopo il peccato originale il sentire si è moltosvincolato dalla ragione e la ragione è diventata fallibile, cosicché è facilecadere sia nel sentimentalismo, che nel razionalismo, che sono due forme disentimentalismo, perché non assecondano un esame obbiettivo della realtà, ma,contrapponendosi nel primo caso alla razionalità e nel secondo caso al sentire,escludono parte della realtà umana per seguire i pregiudizi e la “pancia”.

Il sentire è razionale se è sottoposto alla ragione ela ragione “sente” se ragiona.

Un esempio riduttivo e schematico: l’intuizione, che alivello cerebrale è un po’ come la facoltà di emettere giudizi processandoquasi istantaneamente una sterminata quantità di informazioni che giungonoattraverso i sensi, se viene recepita come fosse una sorta di istinto, puòportare a errori clamorosi, che può evitare se è sottoposta alla ragione.

La ragione, infatti, tiene conto sia del fatto che isensi sono fallibili, sia che la realtà che i sensi percepiscono non èschematica, sia che alcune informazioni sfuggono, sia che noi “processiamo”secondo “programmi” e schemi condizionati… 

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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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