Post n°2545 pubblicato il
22 Settembre 2014 da
Praj
Ogni tanto m'imbatto in qualcuno che segue o cerca una via spirituale, il quale ha delle serie difficoltà in famiglia o in coppia a comunicare i suoi interessi interiori, quando l'altro non è interessato o addirittura ostile a che ciò accada. A volte costui, per quieto vivere, o per una pseudo accettazione, porta avanti questa sua istanza di ricerca quasi di nascosto per non turbare o crearsi problemi con il partner lo osteggia e anche irride. Mi chiedo come ci si possa far ricattare fino a questo punto, su un bisogno così fondamentale come la conoscenza di se stessi, per mantenere in piedi una relazione che impone una sorta di clandestinità solo per non andare in crisi e generare un conflitto permanente. Perchè fa così paura o disturba il partner che ama essere libero, seppur solo in senso così pulito e degno? Non vedo amore in tutto ciò: solo possessività, controllo e insicurezza... Non penso sia giusto assecondare tale ricatto, anche se possono essere figli di mezzo.
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Praj il 23/09/14 alle 11:49 via WEB
Come tu fai giustamente notare, Sofiastrea, questo problema può essere visto anche da un'altra prospettiva: perché dobbiamo per forza trovare conferme nell'altro/altri di quello che facciamo? In più di un caso magari l'altro che ci rimprovera potrebbe anche aver ragione, e se di Consapevolezza si tratta, magari a modo
suo (con modi errati sicuramente) magari gira il coltello nella piaga dei nostri piccoli fanatismi, pseudo-conseguimenti illusori ecc. In questo caso l'altro (che sia il partner, il parente, l'amico) incarna il vero Guru, che senza pietà ci dà la mazzata del risveglio dalle nostre fantasie spirituali... Questo fatto ovviamente fa imbestialire tantissimo l' "ego-spirituale"...
La ricerca spirituale può essere certamente condivisa, ma non proposta né imposta a nessuno. Quando è il momento il risveglio accade, e la ricerca non è la causa, ma il sintomo del Risveglio.
In altri casi, proprio perché di energie si tratta, spesso gli altri si sentono scossi dal "voltaggio" del nostro cercare e si spaventano... Ecco perché secondo me chi "pratica" (annovero tutti quelli che fanno qualsiasi cosa di spirituale sotto questo verbo), con l'esperienza impara ad essere estremamente riservato sulla sua ricerca e sui suoi conseguimenti, veri o presunti! Ciò non va confuso con l'avarizia: è bellissimo parlare di queste cose e condividerle, ma il seme della Realizzazione germoglia sotto terra, da solo, protetto... Un abbraccio. :-)
(Rispondi)
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il 09/07/2023 alle 12:42
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