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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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RINUNCIA NON MONDANA

Post n°2737 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da Praj
 

Molte volte si sente dire che un individuo inserito nella realtà mondana non può praticare una concreta ricerca interiore, perché è troppo occupato a far fronte a tanti impegni di vario genere che gli impediscono di dedicarsi a quello che, invece, chi si ritira in uno spazio consono, di tranquillità e di silenzio, può fare molto meglio. Come ad esempio: monasteri, ashrams, comunità spirituali...
Si crede che chi è oberato da molte incombenze non possa praticare un lavoro su se stesso, come chi invece ha preso la via della rinuncia al mondo, andando a vivere in realtà protette da molte situazioni ritenute disturbanti il proprio cammino. Si ritiene, erroneamente a mio avviso, che le interferenze dovute agli obblighi sociali o famigliari siano un problema, il quale offre scusanti per giustificarsi rispetto all'indisponibilità verso la propria evoluzioni spirituale.
Invece vorrei dire che gli obblighi sociali e famigliari certamente possono interferire, interferiscono, ma sono proprio questi "ostacoli" che mettono in evidenza la qualità della nostra comprensione e crescita. Sono proprio le difficoltà del vivere nel mondo che ci mostrano quanto sia solida e non velleitaria la nostra maturità interiore.
Se non c'è questa continua verifica, il nostro sentirci spirituali è un fatto effimero, astratto, fumoso. La "fuga" dal mondo trasforma la ricerca in una specie di droga, in un bisogno di pace e tranquillità, senza le quali non siamo in contatto con l'essenza di noi stessi. Invece, per me è proprio nella routine, nella bagarre del mondo che va ritrovato il punto d'equilibrio e di serenità interna, comunque sia. Altrimenti ci stiamo raccontando delle balle. Abbiamo paure e desideri che non vogliamo vederci e con le quali non vogliamo confrontarci.
La crescita spirituale può benissimo accordarsi con la vita nel mondo materiale. Non c’è contraddizione. Bisognerebbe però tener presente una cosa: le problematiche materiali dovrebbero avere una funzione subordinata, e la crescita spirituale dovrebbe rimanere la priorità. Mai la crescita spirituale dovrebbe essere sacrificata alla dimensione materiale. In qualunque momento, qualora fosse necessario, l’aspetto materiale può essere sacrificato alla vita spirituale. Se questo è chiaro, non ci sono problemi. Il problema si presenta solo perché il lato materiale diventa il padrone, e nonostante ciò si desidera ancora la crescita spirituale. La spiritualità non può crescere come dimensione secondaria. Lo spirito non può essere un servitore del corpo. La spiritualità deve essere l’elemento primario, allora tutto può avere la funzione subordinata ed essere utile. Allora la vita materiale, con le sue difficoltà e pericoli, diventa una sadhana, una utile disciplina con cui fare i conti, una palestra che può aiutare la nostra evoluzione spirituale. Quindi ritengo che la rinuncia non debba essere connessa al rinunciare al mondo, ma a ciò che il mondo vorrebbe – con i suoi valori, i suoi beni - noi ci identificassimo, rinunciando a riscoprire la nostra Essenza, la nostra profonda natura spirituale.

 
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Commenti al Post:
LUCE55YOGI
LUCE55YOGI il 27/02/15 alle 17:37 via WEB
L'essere umano deve comprendere che prima d'esser tale è un "Essere Spirituale".La sua ricerca interiore va vissuta col mondo che lo circonda,nel frastuono e nella serenità della sua quotidianità.Anche un angolo tranquillo della propria casa può essere un luogo di connessione con se stessi,un tempio da onorare.Non ci sono ostacoli che tengano per ritrovarsi, senza escludersi da impegni familiari o lavorativi.Volere è potere, se lo si desidera fortemente si trova sempre seppur minimo un momento per onorare se stessi spiritualmente, alla scoperta di ciò che si è realmente,semplicemente...pura Essenza.Complimenti Praj per questo tuo scritto,l'ho apprezzato molto.Sempre di gran significato anche le immagini che posti che fanno da cornice al tutto.Buon prosieguo di serata con un ^____^da una piccola Anima.Namaste
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 27/02/15 alle 20:05 via WEB
Apprezzo e condivido i tuoi magnifici commenti. Potreebbero anche essere dei bei post. Ringraziandoti per i tuoi contributi, augurandoti una buona serata, Anima Lucente. Namastè. :-)
(Rispondi)
TeleLucem
TeleLucem il 28/02/15 alle 20:22 via WEB
La società non educa gli uomini ad ascoltare la propria voce interiore, ma favorisce, invece, la normalizzazione sociale. E l'abitudine consolidata è quella di "fare" qualcosa, di "prendere", di "aggiungere": l'ego, come sai, è molto subdolo ed insospettabile! Il ricercatore spirituale si trova completamente spiazzato, alla ricerca di qualcosa che non si può trovare, e per questo motivo continua a prendere delle enormi cantonate appresso agli impostori. Penso che una buona cosa, forse l'unica che si possa realmente fare, è diffondere il concetto che non c'è nulla da aggiungere ma, piuttosto, molto da togliere, da abbandonare; incluse credenze, preconcetti e quant'altro... Praj, i tuoi post sono sempre stimolanti. Saluti.
(Rispondi)
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