Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 12/08/2015

AUTOPERDONARSI E PERDONARE

Post n°2988 pubblicato il 12 Agosto 2015 da Praj
 

Perdonare significa “dare come si faceva prima che si venisse feriti”. Ma ciò, secondo me, può succedere solo dopo che è accaduta una vera accettazione e perdono di noi stessi: che vuole anche dire riconoscimento dei nostri lati oscuri e luoghi potenziali di negatività, che anche in noi sicuramente albergano latenti, per ora solo dormienti. Se non ci si perdona, non è possibile accettare e perdonare gli altri, in particolare modo chi ci ha ferito o fatto del male, sotto quals...iasi forma. E’ la realizzazione che in noi c’è tutta l’umanità, che noi siamo anche il mondo e che se qualcuno ha fatto qualcosa di offensivo o negativo nei nostri confronti... dovremmo sapere che avremmo potuto essere invece noi a farlo nei suoi, soltanto ci fossimo trovati nelle sue stesse condizioni, in ogni senso. Questo a mio avviso andrebbe onestamente riconosciuto, davanti allo specchio della nostra coscienza, ben meditato, prima di giudicare e condannare senza appello. Con questo mi riferisco soltanto al nostro spirito interiore e non ad eventuali perdoni giudiziari che appartengono ad un altro piano della giustizia, e alla quale ora non mi sto riferendo.
La grande affermazione evengelica "Perdona loro perchè non sanno quello che fanno" allora va intesa, a mio modo di vedere, come la capacità di chi dimora nella consapevolezza compassionevole di vedere le cose, le conseguenze delle proprie azioni e quelle altrui da un punto di vista più ampio e da una sensibilità più profonda, manifestando la conseguente comprensione e compassione. Comprensione che, come un fuoco purificatore, alchemizza la sensibilità e l’intelligenza. Si può dunque dare e “insegnare”, attraverso un esempio sincero, a chi ci ha fatto del male e ferito, in ogni modo, una nuova disponibilità, una nuova apertura di credito, con questo nuovo spirito accettante, senza nemmeno sentirci fieri ed orgogliosi... ma solamente empatici, comprensivi... con rinata Coscienza.
Il perdono... è sempre ora e qui! Non c'é altro posto e momento per perdonarsi e perdonare... Per cui perdoniamo possibilmente subito, noi e gli altri, generosamente facendo pulizia... del passato... che è soltanto un gravoso fardello di dolore e sofferenza che ci portiamo inutilmente appresso. So che non è facile ma questa è la Via... il vero "lavoro" su noi stessi da fare.



 
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L'UMORISMO NON DEVE MANCARE

Post n°2987 pubblicato il 12 Agosto 2015 da Praj
 

La mancanza di senso dell'umorismo, l'incapacità di fare autoironia, il prendersi troppo sul serio, per me manifestano nell'uomo un pericoloso atteggiamento che può nuocere. Io credo che un uomo di spirito, che sia religioso o filosofico, non possa fare a meno di osservare con un senso di apertura, di buon umore, con il sorriso, i lati tragicomici, ambigui, contraddittori, del nostro essere sul palcoscenico della vita e averne amabilmente compassione. Permettersi la risata verso se stessi e le cose, seppur spesso terribili, del mondo è un grande toccasana: la medicina per molti disagi della mente, dell'anima.
La rigidità, invece, di certe posizioni, palesemente moralistiche, dottrinalmente schematiche, non indulgenti verso la precarietà delle espressioni umane è, di fatto, la via che porta nel vicolo cieco del dogmatismo, del fanatismo: quindi dell'odio, del rifiuto della diversità, dell'intollenza aggressiva, con le infauste conseguenze che ne derivano per tutti.



 
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