Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi di Giugno 2014
Mi fanno sorridere gli inviti a dei corsi, workshops, ecc... inviati in automatico nei social networks, senza prima valutare, conoscere, a chi sono destinati. Potrebbe anche succedere, paradossalmente, che qualcuno che ha appena imparato l'aritmetica voglia insegnarla a chi già ben conosce la matematica superiore.
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Se quel che c'è nel cuore e nella testa di ognuno è spesso molto, troppo, differente, non c'è meravigliarsi che poi non ci si capisca, che non ci s'incontri tanto facilmente. A livello esterno è ovvio che ciò accada. Non più se si va dentro di sè.
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Essere normale non vuol dire essere ordinario. Normale è colui che si adegua alla norma esteriore. Ordinario è colui che invece è semplicemente in sintonia con il suo ordine interiore.
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La difficile e frequente incomunicabilità fra giovani e anziani consiste anche nel fatto che molti giovani non pensano (immaginano), nel dovuto modo, che pure gli anziani sono stati dei giovani. Al contrario, molti anziani non ricordano con doverosa obbiettività di come lo sono stati a loro tempo. Questo non considerarsi in maniera corretta fa sì che si perda il contatto, il filo della giusta comprensione reciproca, il rispetto delle parti, dei ruoli e delle funzioni. Questo scollamento va a scapito delle relazioni intergenerazionali in entrambe le direzioni, e non favorisce quello scambio fiducioso che, invece, sarebbe proficuo sia per i giovani che per gli anziani.
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C'è chi s'illumina d'immenso
o chi s'oscura nell'angusto,
per cui mi è chiaro il senso
che nel mezzo vi sia il giusto.
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Se pensi quel che dici e dici quel che pensi sei concentrato e sincero.
Se osservi al tempo stesso anche quel che dici e pensi sei meditativo.
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Guardando una trasmissione televisiva alquanto bizzarra che parlava di esorcismi per scacciare il diavolo, ho sentito ribadire la nota frase usata per spaventare i non credenti: "l'astuzia del diavolo consiste anche nel far credere che egli non esiste".
A mio avviso, invece, è proprio questa frase che è psicologicamente malefica, diabolica: perché, se accettata, t'intrappola in una logica perversa che non ha senso. Si vuole forse affermare che chiunque non creda nel diavolo, in qualche modo, sia posseduto o stato indotto dalla sua abilità di fargli credere alla sua non esistenza?
Mi sembra una tesi piuttosto aberrante, non degna di un'intelligenza spirituale evoluta.
Secondo me, il diavolo - così come l'angelo all'opposto - è soltanto una forma simbolica, un principio e archetipo del negativo, del male complementare al bene nella Coscienza-Una.
Questi sono due aspetti parziali, relativamente interconnessi, della manifestazione che non possono sussistere l'uno senza l'altro.
E' tuttavia un dualismo che si può trascendere quando si accetta la propria interezza, includendo entrambe le polarità all'interno della visione del mondo e di noi stessi.
Il diavolo è solo una manifestazione dell'inconsapevolezza e del senso di divisione creato dall'ego, il quale prospera sul principio di separazione.
Il suo influsso diabolico, separativo, si dissolve in noi quando questa divisione e inconsapevolezza cessano e ci apriamo al senso di Unità.
Il Diavolo è dunque un costrutto mentale, un metaforico principio diventato l'icona che personifica il male, che ha potere su di noi però solo nella misura in cui siamo presi dall'energia che questa idea evoca.
Il pensiero del diavolo può dominarci solo se siamo identificati con l'immaginario relativo ad esso, e ne restiamo posseduti in maniera antagonistica, facendone una sorta di ossessione contro cui lottare utilizzando ogni forma di superstizione, sia sacra che profana.
Si tratta sempre e comunque di una dimensione mentale oscura sulla quale non abbiamo fatto luce. Fondamentalmente inconscia. E proprio per questo ambiguo e tenebroso aspetto che molti lo aborrono ed altri ne subiscono il fascino deteriore seducente.
In realtà è solo una abnorme proiezione dell'ego, un oblio della nostra reale natura Divina.
Se ci riconosciamo in questa natura facciamo il vero esorcismo contro ogni credenza nel diavolo.
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Fino a che fai riferimento a tonache, divise, ordini, sette, chiese, ecc... perché cerchi in quegli abiti o in particolari figure carismatiche una qualche autorevolezza a cui affidarti, forse non sei ancora all'altezza di essere un semplice individuo, ordinario e libero.
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Ormai tutti sanno, in teoria, che il momento presente è l'unico momento che si può davvero vivere, ma poi in pratica sembra invece che tutti (o quasi) se lo dimentichino.
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Altri possono parlare di come ampliare il destino dell'umanità. Io voglio soltanto parlare di come si aggiusta una motocicletta. Credo che quel che ho da dire io abbia un valore più duraturo.
da: "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Robert M. Pirsig - Adelphi Edizioni
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Come il benefattore nobile è colui che dona senza mostrarsi, l'onesto virtuoso è chi non sbandiera la sua onestà, per lui naturale come il respiro.
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Ma un giorno il des...tino volle che il giovane si ritrovasse proprio dinanzi alla splendida casa paterna. Guardando ogni particolare di quella dimora preziosa, si sentì invadere dal disgusto e dal timore, e stava per fuggire nuovamente. Ma il padre l'aveva riconosciuto e per indurlo a tornare ricorse a uno stratagemma: ordinò a uno dei suoi servi, il più sicuro e fidato, di seguirlo indossando un abito logoro e sporco, quasi fosse anch'egli un mendicante, dividendone la misera esistenza e il cibo precario. A poco a poco tra i due si stabilì un rapporto di fiducia, che ben presto si trasformò in amicizia profonda. Il servo, gradualmente, assunse un ruolo di guida, e il figlio del possidente lo imitava in tutto quello che faceva.
Qualche tempo dopo il servo entrò alle dipendenze di colui che era già suo padrone, e il giovane lo seguì. Venne inizialmente assunto come garzone: aveva il compito di assistente di cucina e doveva occuparsi delle mansioni più umili.
Successivamente gli fu permesso di entrare al servizio particolare della famiglia. Con il tempo il suo spirito si trasformò, adeguandosi alla ricchezza della casa in cui abitava. E finalmente il padre, comprendendo che il giovane era ormai maturo, lo mandò a chiamare e gli rivelò che era suo figlio, e che un giorno avrebbe ereditato i suoi beni.
È, questa, una metafora dello shiho, la trasmissione del maestro al discepolo.
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Solo se gioisci di un successo altrui è possibile che accada anche a te.
L'invidia o l'ostentata indifferenza, invece, sono il segno certo che non ti è accaduto.
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Rimandare ciò che può essere fatto adesso non è una dimostrazione di mancanza d'ansia. Rivela piuttosto un'inconscia voglia di rimozione di un'incombenza non gradita, di una responsabilità o di un impegno.
E' bene quindi non nasconderselo, fingendo sia una scelta dettata da un carattere spensierato e tranquillo.
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E' meglio essere modesti che presuntuosi. Meglio ancora è essere né modesti né presuntuosi, ma semplicemente autentici, consapevolmente se stessi.
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Spira un'aria forte, la voglia di cambiamento. Lo si percepisce da mille cose, da tanti sentimenti in ebollizione, diversi, ma tutti orientati verso un cambiamento necessario. Dunque, va sostenuto e ognuno può contribuire allo stesso in base alla propria sensibilità e capacità. Chiararamente, non basta in cambiamento in sè, se non c'è un conseguente miglioramento generale, effettivo e duraturo. Teniamoci pronti all'evoluzione in atto.
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Siamo circondati da ultra fanatici, da nuovi estremisti di ogni genere e natura. Per non combatterli sul loro terreno dove giganteggiano per profusione energetica, preferisco andarmene in esilio sull'isola felice del buon senso, in questi tempi molto poco frequentata. Lì la temperatura psicologica è sempre mite, il clima è riposante e l'atmosfera respirabile.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24