Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Giugno 2014

INVITI ALLA CIECA

Post n°2390 pubblicato il 19 Giugno 2014 da Praj
 

Mi fanno sorridere gli inviti a dei corsi, workshops, ecc... inviati in automatico nei social networks, senza prima valutare, conoscere, a chi sono destinati. Potrebbe anche succedere, paradossalmente, che qualcuno che ha appena imparato l'aritmetica voglia insegnarla a chi già ben conosce la matematica superiore.



 
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INCOMPRENSIONI

Post n°2389 pubblicato il 18 Giugno 2014 da Praj
 

Se quel che c'è nel cuore e nella testa di ognuno è spesso molto, troppo, differente, non c'è meravigliarsi che poi non ci si capisca, che non ci s'incontri tanto facilmente. A livello esterno è ovvio che ciò accada. Non più se si va dentro di sè.



 
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FOLLA DI PENSIERI

Post n°2388 pubblicato il 18 Giugno 2014 da Praj
 

Quando i pensieri sono sempre una folla,
la nostra mente non può che essere folle.

 



 
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ORDINARIO, NON NORMALE

Post n°2387 pubblicato il 17 Giugno 2014 da Praj
 

Essere normale non vuol dire essere ordinario. Normale è colui che si adegua alla norma esteriore. Ordinario è colui che invece è semplicemente in sintonia con il suo ordine interiore.



 
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SIAMO STATI TUTTI GIOVANI

Post n°2386 pubblicato il 17 Giugno 2014 da Praj
 

La difficile e frequente incomunicabilità fra giovani e anziani consiste anche nel fatto che molti giovani non pensano (immaginano), nel dovuto modo, che pure gli anziani sono stati dei giovani. Al contrario, molti anziani non ricordano con doverosa obbiettività di come lo sono stati a loro tempo. Questo non considerarsi in maniera corretta fa sì che si perda il contatto, il filo della giusta comprensione reciproca, il rispetto delle parti, dei ruoli e delle funzioni. Questo scollamento va a scapito delle relazioni intergenerazionali in entrambe le direzioni, e non favorisce quello scambio fiducioso che, invece, sarebbe proficuo sia per i giovani che per gli anziani.


 
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NEL MEZZO VI STA IL GIUSTO

Post n°2385 pubblicato il 16 Giugno 2014 da Praj
 

C'è chi s'illumina d'immenso
o chi s'oscura nell'angusto,
per cui mi è chiaro il senso
che nel mezzo vi sia il giusto.

 
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MEDITARE NON E' PENSARE

Post n°2384 pubblicato il 16 Giugno 2014 da Praj
 

Se pensi quel che dici e dici quel che pensi sei concentrato e sincero.
Se osservi al tempo stesso anche quel che dici e pensi sei meditativo.



 
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ESORCIZZA L'ESORCISTA

Post n°2383 pubblicato il 15 Giugno 2014 da Praj
 

Guardando una trasmissione televisiva alquanto bizzarra che parlava di esorcismi per scacciare il diavolo, ho sentito ribadire la nota frase usata per spaventare i non credenti: "l'astuzia del diavolo consiste anche nel far credere che egli non esiste".
A mio avviso, invece, è proprio questa frase che è psicologicamente malefica, diabolica: perché, se accettata, t'intrappola in una logica perversa che non ha senso. Si vuole forse affermare che chiunque non creda nel diavolo, in qualche modo, sia posseduto o stato indotto dalla sua abilità di fargli credere alla sua non esistenza?
Mi sembra una tesi piuttosto aberrante, non degna di un'intelligenza spirituale evoluta.
Secondo me, il diavolo - così come l'angelo all'opposto - è soltanto una forma simbolica, un principio e archetipo del negativo, del male complementare al bene nella Coscienza-Una.
Questi sono due aspetti parziali, relativamente interconnessi, della manifestazione che non possono sussistere l'uno senza l'altro.
E' tuttavia un dualismo che si può trascendere quando si accetta la propria interezza, includendo entrambe le polarità all'interno della visione del mondo e di noi stessi.
Il diavolo è solo una manifestazione dell'inconsapevolezza e del senso di divisione creato dall'ego, il quale prospera sul principio di separazione.
Il suo influsso diabolico, separativo, si dissolve in noi quando questa divisione e inconsapevolezza cessano e ci apriamo al senso di Unità.
Il Diavolo è dunque un costrutto mentale, un metaforico principio diventato l'icona che personifica il male, che ha potere su di noi però solo nella misura in cui siamo presi dall'energia che questa idea evoca.
Il pensiero del diavolo può dominarci solo se siamo identificati con l'immaginario relativo ad esso, e ne restiamo posseduti in maniera antagonistica, facendone una sorta di ossessione contro cui lottare utilizzando ogni forma di superstizione, sia sacra che profana.
Si tratta sempre e comunque di una dimensione mentale oscura sulla quale non abbiamo fatto luce. Fondamentalmente inconscia. E proprio per questo ambiguo e tenebroso aspetto che molti lo aborrono ed altri ne subiscono il fascino deteriore seducente.
In realtà è solo una abnorme proiezione dell'ego, un oblio della nostra reale natura Divina.
Se ci riconosciamo in questa natura facciamo il vero esorcismo contro ogni credenza nel diavolo.




 
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NON GUARDARE L'ABITO

Post n°2382 pubblicato il 14 Giugno 2014 da Praj
 

Fino a che fai riferimento a tonache, divise, ordini, sette, chiese, ecc... perché cerchi in quegli abiti o in particolari figure carismatiche una qualche autorevolezza a cui affidarti, forse non sei ancora all'altezza di essere un semplice individuo, ordinario e libero.


 
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DIMENTICARE IL PRESENTE

Post n°2381 pubblicato il 14 Giugno 2014 da Praj
 

Ormai tutti sanno, in teoria, che il momento presente è l'unico momento che si può davvero vivere, ma poi in pratica sembra invece che tutti (o quasi) se lo dimentichino.



 
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SADICI PIANGENTI

Post n°2380 pubblicato il 13 Giugno 2014 da Praj
 

Confesso che sono allergico ai sadici piangenti

 

 
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DA QUI SI PUO' PARTIRE

Post n°2379 pubblicato il 13 Giugno 2014 da Praj
 

Credo che se vogliamo cambiare il mondo per viverci meglio non ci convenga discutere di rapporti di natura politica, inevitabilmente dualistici e pieni di soggetti e oggetti, né dei loro rapporti reciproci; e nemmeno adottare programmi pien...i di cose che gli altri devono fare. Questo tipo di approccio, secondo me, parte dalla fine scambiandola per l'inizio. I programmi di natura politica sono importanti prodotti finali della Qualità sociale, ma sono efficaci solo se è valida la struttura soggiacente dei valori sociali. I valori sociali sono giusti soltanto se sono giusti quelli individuali. Il posto per migliorare il mondo è innanzitutto nel proprio cuore, nella propria testa e nelle proprie mani; è da qui che si può partire verso l'esterno.
Altri possono parlare di come ampliare il destino dell'umanità. Io voglio soltanto parlare di come si aggiusta una motocicletta. Credo che quel che ho da dire io abbia un valore più duraturo.

da: "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Robert M. Pirsig - Adelphi Edizioni
 


 
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VIRTU' NATURALE

Post n°2378 pubblicato il 12 Giugno 2014 da Praj
 

Come il benefattore nobile è colui che dona senza mostrarsi, l'onesto virtuoso è chi non sbandiera la sua onestà, per lui naturale come il respiro.


 

 
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INVISIBILE TRASMISSIONE

Post n°2377 pubblicato il 12 Giugno 2014 da Praj
 

C'era una volta il figlio di un ricco possidente che si fece mendicante e condusse per anni e anni una vita errabonda. Avendo lasciato ormai da tempo la famiglia, aveva dimenticato il volto dei genitori e la loro dimora.
Ma un giorno il des...
tino volle che il giovane si ritrovasse proprio dinanzi alla splendida casa paterna. Guardando ogni particolare di quella dimora preziosa, si sentì invadere dal disgusto e dal timore, e stava per fuggire nuovamente. Ma il padre l'aveva riconosciuto e per indurlo a tornare ricorse a uno stratagemma: ordinò a uno dei suoi servi, il più sicuro e fidato, di seguirlo indossando un abito logoro e sporco, quasi fosse anch'egli un mendicante, dividendone la misera esistenza e il cibo precario. A poco a poco tra i due si stabilì un rapporto di fiducia, che ben presto si trasformò in amicizia profonda. Il servo, gradualmente, assunse un ruolo di guida, e il figlio del possidente lo imitava in tutto quello che faceva.
Qualche tempo dopo il servo entrò alle dipendenze di colui che era già suo padrone, e il giovane lo seguì. Venne inizialmente assunto come garzone: aveva il compito di assistente di cucina e doveva occuparsi delle mansioni più umili.
Successivamente gli fu permesso di entrare al servizio particolare della famiglia. Con il tempo il suo spirito si trasformò, adeguandosi alla ricchezza della casa in cui abitava. E finalmente il padre, comprendendo che il giovane era ormai maturo, lo mandò a chiamare e gli rivelò che era suo figlio, e che un giorno avrebbe ereditato i suoi beni.
È, questa, una metafora dello shiho, la trasmissione del maestro al discepolo.

 
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INVIDIA COPERTA

Post n°2376 pubblicato il 11 Giugno 2014 da Praj
 

Solo se gioisci di un successo altrui è possibile che accada anche a te.
L'invidia o l'ostentata indifferenza, invece, sono il segno certo che non ti è accaduto.




 
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RIMANDARE

Post n°2375 pubblicato il 10 Giugno 2014 da Praj
 

Rimandare ciò che può essere fatto adesso non è una dimostrazione di mancanza d'ansia. Rivela piuttosto un'inconscia voglia di rimozione di un'incombenza non gradita, di una responsabilità o di un impegno.
E' bene quindi non nasconderselo, fingendo sia una scelta dettata da un carattere spensierato e tranquillo.

 

 

 
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NE' PRESUNTUOSI NE' MODESTI

Post n°2374 pubblicato il 10 Giugno 2014 da Praj
 

E' meglio essere modesti che presuntuosi. Meglio ancora è essere né modesti né presuntuosi, ma semplicemente autentici, consapevolmente se stessi.



 
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ARIA DI CAMBIAMENTO

Post n°2373 pubblicato il 09 Giugno 2014 da Praj
 

Spira un'aria forte, la voglia di cambiamento. Lo si percepisce da mille cose, da tanti sentimenti in ebollizione, diversi, ma tutti orientati verso un cambiamento necessario. Dunque, va sostenuto e ognuno può contribuire allo stesso in base alla propria sensibilità e capacità. Chiararamente, non basta in cambiamento in sè, se non c'è un conseguente miglioramento generale, effettivo e duraturo. Teniamoci pronti all'evoluzione in atto.




 
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PACE INTROVABILE

Post n°2372 pubblicato il 09 Giugno 2014 da Praj
 

Se non riesci a trovare la pace,
almeno lascia che la pace possa trovarti




 
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L'ISOLA FELICE

Post n°2371 pubblicato il 08 Giugno 2014 da Praj
 

Siamo circondati da ultra fanatici, da nuovi estremisti di ogni genere e natura. Per non combatterli sul loro terreno dove giganteggiano per profusione energetica, preferisco andarmene in esilio sull'isola felice del buon senso, in questi tempi molto poco frequentata. Lì la temperatura psicologica è sempre mite, il clima è riposante e l'atmosfera respirabile.



 
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