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Messaggi del 16/02/2017

La mosca bianca

Post n°3590 pubblicato il 16 Febbraio 2017 da valerio.sampieri
 

La mosca bianca

Una Mosca diceva: - Quanno l'omo
vô fa' capì ch'er tale è un galantomo
lo chiama mosca bianca: e questo prova
ch'er galantomo vero nun esiste
perché la mosca bianca nun se trova.
Io, però, che ciò avuto la fortuna
de nasce mosca nera, che me manca
per esse onesta? Che diventi bianca
come un razzo (1) de luna... -
E co' 'st'idea fissata ne la mente
stette tutta la notte
framezzo a le ricotte,
fece un bagno de latte e diventò
d'una bianchezza propio rilucente.
Uscì, volò, ma subbito fu vista
da un Re, collezzionista de farfalle,
che la mésse ar museo co' lo spillone
ficcato ner groppone.
La Mosca disse: - È questa la maniera
de premià l'onestà de le persone?
Quant'era mejo se restavo nera!

Nota:
1 Un raggio.

Trilussa
Trilussa, Tutte le poesie, Mondadori, 1954, pag. 323

 
 
 

Nevicata

Nevicata

Pe' certi scuri vicoli infami,
su quarche casa scommunicata,
la neve scenta ne la nottata
forma capricci, crocé, ricami.

Fiocchi de neve, come farfalle
morbide, fitte, bianche, leggere,
hanno coperto le case nere
come volessero riconsagralle.

E 'gni casetta t'appare all' occhi
timida, bianca ... Ciai l'impressione
che c'è passata la communione,
la communione ... venuta in fiocchi.

Mo che le vedi pulite e belle,
a luce d'arba, prima der sole,
pareno proprio tante chiesole,
pareno proprio tante cappelle.

E tu, miranno 'sto bianco esterno,
pensi e domanni: Ma in che maniera,
si nun più tardi de ierassera
ereno tanti siti d'inferno?

Ma, appena er sole sarà spuntato,
onore e fiocchi se squajeranno,
e 'ste casette ritorneranno
er vituperio der vicinato.

Giulio Cesare Santini
Strenna dei Romanisti, 1958, pag. 33

 
 
 

Le funtane de piazza S. Pietro

Le funtane de piazza S. Pietro

"Je ne vous dis rien de la colonnade au devant de l'église: vous la connoissez; mais vous n'avez pas vu jouer les deux fontaines à coté de l'obélisque. Figurez-vous deux feux d'artifice d'eau qui jouent toute l 'année jour et nuit, sans interruption; je n 'ai rien trouvé qui m'ait fait plus de plaisir. Tous les jours je vais leur faire une visite d'amitié, surtout quand le soleil donne dessus».
Di: Boosses, Lettres familières, XXXVI.

È inutile, Giggetto, nu m'incanti:
dimme quer che te pare, io t'arisponno
che nu le trovi in tutto quanto er monno
du' funtane più belle e più sgargianti.

Ma guarda sì che pioggia de brillanti!
sì che sbruffi d'argento! E in de lo sfonno
le colonne che fanno er girotonno·
co tutte quele stàtuve de santi.



Qual è la mejio? Ste domanne tue
me fanno ride. Pija questa o quella,
la bellezza è compagna in tutt'e due.

Eppoi sèntime a me: qua nun se sbaja:
tra le du' zinne d'una donna bella
a quale je daressi la medaja?

Guidon Selvaggio
Strenna dei Romanisti, 1958, pag. 8

 
 
 
 
 

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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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