Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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Sbagliare è umano..

Post n°7573 pubblicato il 02 Giugno 2016 da nina.monamour

 

 

Chi ha per primo pronunciato questa frase? Che era letteralmente così "errare humanum est, perseverare autem diabolicum", pare il primo sia stato Seneca, durante una lezione, affermazione poi ripresa da altri, tra i quali Sant'Agostino.
Che ci si trovi d accordo o no con questa affermazione significa che sbagliare è naturale, fa parte del percorso della vita, sbagliando si impara, o si dovrebbe imparare a non ripetere quell'errore, chi persevera, di fatto non fa nulla per la sua crescita.

Diabolico, dunque il ciclo perverso con cui il soggetto gestisce la sua vita; on crescendo, continui a sguazzare nello stesso errore, e in tutti gli altri successivi .

Ormai è entrato nel nostro linguaggio comune l'aforisma errare è umano, perseverare è diabolico, lo diciamo tutte le volte in cui una persona, nei nostri confronti o di qualcun altro, commette un errore, ricommettendolo successivamente.

L’espressione si rifà a una frase di S. Agostino (Cadere nell'errore è stato proprio della natura umana, è diabolico insistere nell'errore per superbia, Sermones, a titolo informativo, l'autore utilizza l'espressione trattando di alcuni eretici), ma sono rintracciabili degli antecedenti nella letteratura non cristiana.

Ma soffermiamoci sul valore di questa espressione nel presente. Tutti siamo consapevoli, e probabilmente anche d'accordo, che commettere un errore è umano. In altre parole, sbagliare è comprensibile, in particolare se l'errore è commesso senza che il "responsabile" se ne sia reso conto. Siamo solitamente disposti a perdonare chi commette un torto, un errore, una mancanza nei nostri confronti o di qualcun altro, ma fino a un certo punto.

L'aforisma, infatti, chiarendo che perseverare è diabolico, fa intendere che continuare a perpetrare l'errore commesso, soprattutto se ce ne si è resi conto, è qualcosa di profondamente sbagliato, quasi di diabolico, contrario alla natura dell'uomo.

Apparentemente tutto questo appare condivisibile, e in un certo senso lo è. Accorgersi, infatti, di commettere un errore, e di perseverare in esso è come legittimare il proprio errore, un non volerlo correggere o eliminare dal proprio agire o dal proprio comportamento.

È però fondamentale fare una precisazione, che credo sia necessaria per capire come molto frequentemente l'aforisma errare è umano, perseverare è diabolico venga utilizzato in modo approssimativo e non corretto.
A commettere l'errore è solitamente qualcun altro rispetto a chi pronuncia questa frase. Di conseguenza, perché si possa parlare di diabolica insistenza sui propri sbagli, bisognerebbe considerare la presenza o meno di consapevolezza dell'errore. Per dirla con parole più semplici, è frequente che colui che commette l'errore non sia pienamente cosciente dell'errore stesso.

Ci permette quindi di riflettere sul valore profondo che può acquisire un aforisma apparentemente ovvio come errare è umano, perseverare è diabolico. Non perseverare nell'errore diviene possibile solo per chi l'errore lo ha compreso, fatto proprio, capito fino in fondo.



Frequentemente, al contrario, gli errori si giudicano e spaventano, ma non vengono compresi a dovere, né da chi li commette, né da chi è solamente uno spettatore. Non si tratta quindi di giustificare un errore, né di condannare chi lo commette (dobbiamo, semmai, condannare l'errore in sé, mai le persone!), ma di capire che la comprensione profonda dell'errore è la condizione necessaria per smettere di commetterlo.


 

Buona festa a tutti..

Commenti al Post:
Superblogger
Superblogger il 02/06/16 alle 13:00 via WEB
Di solito considero questo aforisma di Seneca un invito a non desistere nel raggiungere i nostri obiettivi.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 17:21 via WEB
Seneca asserisce che è normale che l'errore avvenga, ma dall'accettazione dell'umana debolezza non bisogna trarre motivo per continuare nella trascuratezza, bensì fare esperienza degli errori commessi per evitarli il più possibile. Desistere dal fare sempre gli stessi errori, è frequente che colui che commette l'errore non sia pienamente cosciente dell'errore stesso, quindi come farà a raggiungere i suoi obiettivi?
 
bepaapranz
bepaapranz il 02/06/16 alle 13:16 via WEB
Ciao Anna mare oggi niente?
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 16:24 via WEB
Sono stata tre ore questa mattina Beppe, una bella giornata oggi al Sud, buon pomeriggio.
 
avvbia
avvbia il 02/06/16 alle 13:23 via WEB
Si oggi un po' di filosofia un po' di saggezza e mi è piaciuta la sottigliezza per cui l'errore è spesso COLPOSO e no doloso e quindi l'errante..nn se ne rende conto. . Il detto(afotisma vero e proprio nn è..) in realtà vuiole dire soprattutto che se si sbaglia devesi non perseverare perchè la nostra INTELLIGENZA E esperienza dovrebbero-come dire- darci una mano. Ma l'uomo è testardo e quindi.senza considerare i vizi che sono ripetitivi.. fu tutto il contrarioo di ciò chevorrebbe fare. Il ocntrairo del detto è..il lupo perde il pelo.... oppure come si dice in sicilia cu nasci tunnu un po moriri quadratu. tu capisci il siciliano: baci oggi che è festa.gino
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 16:24 via WEB
Ciao Gino tutti siamo consapevoli, e probabilmente anche d'accordo, che commettere un errore è umano. In altre parole, sbagliare è comprensibile, in particolare se l'errore è commesso senza che il "responsabile" se ne sia reso conto. Siamo solitamente disposti a perdonare chi commette un torto, un errore, una mancanza nei nostri confronti o di qualcun altro, ma fino ad un certo punto. Il perseverare è diabolico, fa intendere che continuare a perpetrare l'errore commesso, soprattutto se ce ne si è resi conto, è qualcosa di profondamente sbagliato, quasi di diabolico, contrario alla natura dell'uomo. Un sorriso e buona festa.
 
ritasimio
ritasimio il 02/06/16 alle 13:43 via WEB
Sbagliare è umano.....però non sempre ..buon 2 giugno....nina...sotto la pioggia....ciaoooo rita
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 17:06 via WEB
Mi dispiace per te Rita, quì splende il sole, ci voleva dopo due giorni di pioggia, buona festa anche a te.
 
jo23jo
jo23jo il 02/06/16 alle 14:27 via WEB
non sempre sbagliare vuol dire poca intelligenza, anzi a volte è il contrario e che riuscire nel nostro intento non è facile mai, bisogna provare con tutte le risorse di cui siamo dotati consapevoli che il fallimento o riuscita è un atto di coraggio che non deve sminuire il tuo Io. l'aforisma menzionato è proprio in situazioni ripetitive meccaniche ....un caro saluto in questo giorno piovoso ....jo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 16:41 via WEB
Non si tratta di giustificare un errore, né di condannare chi lo commette (dobbiamo, semmai, condannare l'errore in sé, mai le persone), ma di capire che la comprensione profonda dell'errore è la condizione necessaria per smettere di commetterlo. Un sorriso Jo, quì splende il sole.
 
diogene51
diogene51 il 02/06/16 alle 15:05 via WEB
Il guaio è che chi commette un errore, non lo capisce subito e a volte ne fa altri dello stesso tipo prima che avvenga qualcosa che gli fa capire cosa ha fatto. I peggiori errori sono quindi errori nel comportamento. Io ne ho fatti e parlo con cognizione di causa. Non tutto è così chiaro nella vita, che altrimenti non sarebbe così complicata. Certo, se uno ha visto le conseguenze del suo errore, non lo rifarà, ma solo se è riuscito a mettere in rapporto tali conseguenze con l'errore e se l'errore è emendabile, cioè se, a qualche livello, si può tornare indietro. In tali circostanze, quindi, perseverare non è diabolico, ma inutile. Come al solito è la consapevolezza, la capacità di interpretare il proprio comportamento a fare la differenza. Ho l'impressione che penserai che sono matto. Ciao Nina!
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 17:13 via WEB
Ma quale matto, ah, ah, comprendo perfettamente ciò che hai scritto. La comprensione dell'errore, è qualcosa di molto sottile e profondo, che non riguarda l'aver preso atto che, ad esempio, un gesto sia considerato sbagliato o che causi danno a se stessi o a qualcun altro. Comprendere l'errore vuol dire averne piena coscienza, abbracciare con la mente e le idee quella situazione, afferrarne completamente, senza che sfugga, il senso. La comprensione di qualcosa passa attraverso un complesso processo di interiorizzazione, di presa di coscienza. Non è sufficiente, dunque, far presente che una cosa sia sbagliata. Se colui che sbaglia (anche se siamo noi stessi) non fa propria la consapevolezza e la coscienza dell'errore, è facile che continui a commetterlo. Tutti abbiamo commesso errori, anche io, l'importante capirli in fondo. Buona festa Renato.
 
Vince198
Vince198 il 02/06/16 alle 15:43 via WEB
Chissà che Seneca the old non abbia tratto l'ispirazione da filippiche ciceroniane («Cuiusvis hominis est errare: nullius nisi insipientis, in errore perseverare»)! Ma non importa: importante è rendersi conto, comprendere l'essenza degli errori compiuti e cercare, trovare il rimedio adatto, altrimenti perseverare diventa sul serio diabolico specie se consapevoli. Adesso però faccio un piccolo distinguo: nel mondo dei sentimenti, laddove la ragione non trova spazio se non per temperare sentimenti come la passione in un rapporto amoroso, si può ricadere nel medesimo errore, sempre che si tratti di errore. Ne ho le prove (personali) ^____*
Buona festa Anna, un abbraccio ^____^
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 17:52 via WEB
Il modo di dire "errare humanum est..ecc..ecc..è liberamente tratto da un'espressione di sant'Agostino, anche se esistono diversi antecedenti in latino precristiano, di cui il più significativo è ripreso, come ben scrivi Vince, da Cicerone (Filippiche, XII. 5), "Cuiusvis hominis est errare: nullius nisi insipientis, in errore perseverare". E' cosa comune l'errare; è solo dell'ignorante perseverare nell'errore. In sintesi Vince per trarre un messaggio positivo da tutto ciò, impariamo dai nostri errori, e cerchiamo di non ripeterli. Per quanto riguarda i sentimenti, sì, perseverare nello stesso errore, è molto facile. Ti auguro una serena Festa.
 
omerostd
omerostd il 02/06/16 alle 16:23 via WEB
Ciao Nina. Buon 2 giugno anche a te. Nel 1946 avevo 18 anni e posso dire IO C' ERO. anche se non ho votato. Un abbraccio, Omero.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 17:37 via WEB
Ciao Omero, quanta acqua è passata sotto i ponti, tu c'eri e ancora sei un giovincello, un abbraccione e buona festa anche te.
 
monellaccio19
monellaccio19 il 02/06/16 alle 17:35 via WEB
E' proprio l'aggiunta del verbo che se non usato "ad capocchiam", indica l'insistenza sempre sullo stesso errore. Si presume quindi che chi esprima in italiano o in latino questo aforisma, sia ben consapevole di cosa stia dicendo e come sia effettivamente reiterato l'errore che rileva. L'altro, probabilmente, se si becca il verbo perseverare, sarà bene che rifletta sull'accusa e riveda al rallenty l'errore commesso e provveda, ammesso che lo riconosca e si rende conto che non sia la prima volta. Insomma, prima di parlare riflettiamo: eviteremo di ripetere errori ed eviteremo di riprendere ingiustamente chi magari sbagli per la prima volta. Come vedi non sei sola a perderti quando scrivi. Io da mo' ave, che mi so' perso!!!!! Buona sera Nina.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 20:59 via WEB
Si cerca d'attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto. Sostanzialmente essa si rifà (anche se non letteralmente) come ho già scritto a qualcuno, ad un'espressione di sant'Agostino, anche se esistono diversi antecedenti in latino precristiano. Per finire errare è umano, ma perseverare è diabolico, e la terza possibilità non è concessa. Insomma, se facciamo degli errori vediamo di non ripeterli più di due volte! Buona serata Carlé.
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 02/06/16 alle 19:02 via WEB
Perseverare, più che diabolico penso sia sciocco, Nina buon fine giornata e buon 2 Giugno, anche se siamo verso la fine, C.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 20:52 via WEB
Buona Festa anche a te Carlo.
 
dinobarili
dinobarili il 02/06/16 alle 19:02 via WEB
Bel post. Complimenti. Felicissima serata. Dino
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 02/06/16 alle 20:52 via WEB
Grazie Dino, un abbraccio e buona serata.
 
maresogno67
maresogno67 il 02/06/16 alle 22:24 via WEB
ammettere di sbagliare sta diventando roba da extraterrestri! ciao, gi
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 03/06/16 alle 09:57 via WEB
Ammettere di aver sbagliato è sinonimo di umiltà, grazie Gianni e buona giornata.
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 03/06/16 alle 07:41 via WEB
Ciao...Il talento della bambina del video è naturale come il disegno tracciato dalla polvere sulle ali di una farfalla. Ti invito a guardarlo fino in fondo. Sorridente giornata, Sal
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 03/06/16 alle 09:58 via WEB
Piu' tardi lo vedrò Sal, intanto buona giornata.
 
tanmik
tanmik il 03/06/16 alle 08:15 via WEB
Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. …..Un abbraccio ...MIK http://img.topimmagini.com/to/venerdi/venerdi_039.jpg
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 03/06/16 alle 10:02 via WEB
In effetti oggi è una splendida giornata, sole e caldo. Buon fine settimana Mik.
 
Kasimir.Malevic
Kasimir.Malevic il 03/06/16 alle 10:00 via WEB
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra", sperando che sia una sola e non una sassaiola. Che tutti si possa sbagliare non ci piove, e naturalmente mi ci metto anch'io, e sono in buona compagnia in quanto - stanto ai racconti della dottrina cattolica, anche tanti Santi hanno sbagliato. Quello che non mi convince è "perseverare autemen diabolicum", in quanto, anche se il mio comportamento non fa testo - e quindi irrilevante, continuo a fare gli stessi errori, e mi chiedo se questo dipenda dal fatto che di "facciate" ne debba ricevere ancora tante, anche se non vivo più nella spensierata giovinezza. Ciao Nina e buona giornata - Tommaso
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 03/06/16 alle 13:26 via WEB
Quante volte sbagliamo e ci ripromettiamo che quella è l'ultima volta? Quante volte percorriamo ostinati quella strada che sappiamo già in partenza non ci porterà da nessuna parte? Cadiamo, poi ci rialziamo e come automi torniamo a fare quelle cose, ad inseguire quelle persone e a visualizzare quei sogni che ci hanno portato alla rovinosa caduta. Fare errori è patologicamente umano, ne facciamo in continuazione e quasi sempre non ci bastano per capire che stiamo sbagliando in qualcosa. Ci mettiamo troppo tempo prima di accorgerci che qualcosa nella nostra vita non funziona ed il perpetuo ciclo del rialzarci dopo essere caduti dovrebbe suonare come un campanello d'allarme nelle nostre teste, ma niente, andiamo avanti finché sbattiamo il naso un'altra volta. Non è stupidità la nostra, ma orgoglio ed incapacità di ammettere l'errore; l'umiltà non ci appartiene, siamo troppo superbi e convinti di noi stessi per imparare dagli sbagli ed invertire la rotta verso orizzonti migliori. Buona giornata Tommaso.
 
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