Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8214 pubblicato il 29 Novembre 2017 da nina.monamour
Nelle ultime settimane e negli ultimi giorni Ostia è stata teatro di diversi episodi che l'hanno portata al centro della cronaca nazionale. L'8 novembre scorso Roberto Spada, fratello minore di Carmine "Romoletto" Spada, ritenuto dagli inquirenti boss dell'omonimo clan, ha aggredito con una testata ed a manganellate gli innviati della trasmissione televisiva, poi negli ultimi giorni due uomini sono stati "gambizzati" di fronte ad una pizzeria e sabato scorso sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro un'abitazione della famiglia Spada. Una situazione di tensione che ha portato il sindaco di Roma, Virginia Raggi, a caldeggiare l'ipotesi di inviare l'esercito sul litorale romano. L'Europarlamentare Alessandra Mussolini, invece, intervenuta ai microfoni di una radio rievoca il suo celebre nonno, "In due o tre mesi risolverebbe tutto". Intervistata dalla trasmissione radiofonica Ecg condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su "Radio Cusano Campus" Alessandra Mussolini ha dichiarato che per risolvere la preoccupante situazione di Ostia ci vorrebbero "due o tre mesi di mio nonno". Un ascoltatore intervenuto ha poi domandato se "servirebbe Benito Mussolini per riportare l'ordine sul litorale romano", e lei ha replicato "Si, quando già sono presenti le forze di polizia che vanno in giro la popolazione è più tranquilla" ha replicato la nipote del duce. Mancavano pochi minuti alle 22.00 di giovedì scorso quando un uomo con il volto coperto da un casco ha sparato diversi colpi di pistola davanti ad una pizzeria ubicata in via delle Canarie, ferendo alle gambe il padre della proprietaria del locale ed il pizzaiolo che ci lavora. Un vero e proprio agguato dietro al quale, secondo gli inquirenti, ci potrebbe essere un regolamento di conti o questioni legate al racket. Nella serata di sabato scorso, invece, ben cinque colpi di pistola sono stati sparati contro il portone di casa di un appartenente alla famiglia Spada in Via Forni, ritenuto il quartiere generale del clan. Successivamente sarebbe stata presa a botte anche la porta di casa del fratello. In entrambi i casi non c'è stato spargimento di sangue. Secondo le forze dell'ordine si potrebbe trattare di un episodio di guerra tra bande criminali operative nel territorio del litorale romano; intanto proseguono le indagini delle forze dell'ordine su entrambi gli episodi. Un ritorno al fascismo? Buona giornata |
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Ho studiato il fascismo in una raccolta storica di Renzo De Felice, iscritto al P.C.I., storico che ha spiegato esaustivamente quel periodo di dittatura che ci ha messo nei guai. Però, siccome De Felice ha analizzato quel periodo senza salire sul carro dei vincitori (che notoriamente dettano le pagine storiche, a loro vantaggio ovviamente), è stato messo da parte. Io lo considero una persona di grandissimo rispetto per il certosino ed equilibrato lavoro che fece al tempo in questa materia.
Inutile chiamare in causa Alessandra Mussolini che è una voce persa nel deserto giusto dare fiato a timori inutili. Tra l'altro la storia del prefetto Mori si sa che non ebbe quell'esito sperato, ancorché la democrazia in Italia, per quanto bistrattata, non è per nulla in pericolo.
Anzi, stante alle ultime alzate d'ingegno del noto fiorentino, con la scusa di voler bloccare le fake news magari con un algortimo speciale ideato da quei spargiletame del N.Y.T., omologhi di un noto quotidiano italiano (se uno le leggesse con attenzione e facesse le opportune verifiche, si accorgerebbe che se ad es. non hanno link di riferimento, tali sono e le cestinerebbe), vorrebbe mettere la mordacchia a tutto quello che non gli piace.
Se volessi giocare a ping pong potrei ricordarti certi comunisti che hanno inneggiato all'URSS, all'invasione dell'Ungheria, della Cecoslovacchia e che oggi hanno ancora la faccia tosta di continuare a dispensar (spesso inutili) consigli. Uno in particolare che, per di più, è dal 1978 affiliato ad una potente loggia massonica (la Three Eyes)..
Ad Ostia c'è una giusta lotta contro la criminalità organizzata che mira ad affari illeciti, per troppi anni trascurata di governi che ci sono succeduti. Criminalità che in tutti i modi prova ad infilarsi nei gangli politici, creando scompiglio, seminando zizzania per ricavarne vantaggi.
E' giusto mettere in atto tutto quello che la sicurezza di Ostia e non solo richiede (se guardiamo ad altre regioni italiane e cioè Campania, Calabria, Siclia e Puglie, la criminalità organizzata non è sconfitta, lo stato non è molto presente perchè quei fenomeni non sono per nulla sotto controllo come dovrebbe essere). Se i corpi armati dello stato sono all'oggi sotto organico di parecchie migliaia di unità e non si provvede adeguatamente a rimpinguarle, la risposta mi sembra molto semplice, per non dire ovvia. Se non vi sono istituti di detenzione a sufficienza e leggi troppo permissive, la certezza della pena va a farsi friggere.
Al tempo ho partecipato per molti mesi alla sorveglianza di territori in Sicilia perchè le forze dell'ordine potessero fare esclusivamente il proprio lavoro istituzionale: mi sono reso conto che è la presenza costante, continua e martellante dello stato, non far respirare sta gente dedita al malaffare e disarticolarla, dando copro a quelle "istruzioni per l'uso" di Falcone che scrissi qui da te tempo addietro e che non piacciono a certa maghistratura, altrimenti è tempo perso.
Questo, oltre che mettere in campo un lavoro di sradicamento di certa mentalità dura a morire, cioè insistendo sulla cultura dell'onestà in primis a tutti i livelli, soprattutto quelli scolastici. Il problema è estremamente complesso, la commistione criminalità/politica c'è, però io lascerei agli addetti ai lavori la ricerca della risoluzione di questa problematica ultra decennale e di evitare processi di piazza come certo giornalismo becero mette in atto da diverso tempo. Quello che conta sono le sentenze passate in giudicato, il resto è solo un pour parler. Questo non lo dico io ma lo prescrive la nostra beneamata costituzione.
A questa disinformazione a cui stanno lavorando i governi di tutto il Mondo ed esperti informatici, nessuno può e vuole mettere il bavaglio, ci mancherebbe, ma appunto perché si deve salvare la democrazia, e le notizie false sono uno strumento proprio per minarla, occorre al più presto trovare una soluzione, che da una parte inibisca questi delinquenti che spargono letame, dall'altra faccia in modo che questo non significhi la perdita della libertà di espressione a tutti i livelli. Compito non facile ma neanche impossibile.
al contrario, poiché ormai le persone si cibano smepre più di Internet, diventerà sempre più difficile distinguere il vero dal falso (parlo di falso acclarato non di opinioni che possono essere oviamente diverse e contrastanti), così come nel Medioevo si tornerà a manipolare le coscienze, specialmente di chi è più debole e meno informato, procurando danni enormi alla società civile e in definitiva alle nostre democrazie.
Scusa Nina se mi sono permesso di interloquire con un tuo ospite, ma non si può sempre addossare al malcapitato Renzi tutte le malefatte del Mondo (di sbagli per carità ne ha commessi), perché le persone vanno giudicate dai fatti e non coi preconcetti o dal tifo di parte o dalla simpatia o antipatia che può riscuotere una persona. Del resto ci sono apposta le elezioni, per riconfermare chi si ritiene aver fatto bene o per cambiare se si giudica il suo operato negativo...così si fa in democrazia, ma non come in Italia che si fomentano risse e calunnie, propaganda continua, giudizi feroci per lo più senza le conoscenze per giustificarli e sguaiate urla all'untore di turno, come se si dovesse votare ogni giorno.
Ciao...CARLO.
Uno dei creatori della Ue, il potente massone Jaques Attali, "tutor" di Macron, ebbe a dire (tratto da Liberation 5.maggio.2000) «Internet rappresenta una minaccia per quelli che sanno e decidono. Perché da accesso al sapere non seconmdo il cursus gerarchico.» Robe da non credere..
D'altro canto è stato Renzi a tirare fuori questa faccenda dopo una chiara presa per i fondelli di Grillo in una foto in cui apparivano personaggi politici di sx al funerale di Riina. Pure un distratto, anche un idiota sa che quello è un falso.
Se una persona mette un minimo di attenzione quando legge, se non vi sono pezze d'appoggio, può tranquillamente dubitare della veridicità di certe affermazioni.
I fake non li fa solo Renzi, li fanno tutti, però le fake news sono tali solo se non riguardano un tema politicamente corretto. Ovvero c’è una specie di indulgenza quando le bufale sono scritte a titoli cubitali su qualche giornale progressista e riguardano una causa giudicata buona: la notizia resta falsa, anche se il fine è sacrosanto.
In campo politico Renzi ha le sue colpe, ha fatto un'infinità di promesse non mantenute e la gente,specie quella che soffre per certe sue "disattenzioni", se le ricorderà al momento del voto.
Avere in mano le redini del paese comporta oneri ed onori, ancorchè quando Renzi ha promesso di lasciare la politica se avesse perso il referendum costituzionale, com'è avvenuto, non l'ha mantenuta (e con lui la nota montevarchina), ebbene tutto questo pecca non solo di mancanza di serietà ma di arroganza, di protervia allo stato dell'arte, dipresa in giro anche verso suoi elettori. Ci sarebbe molto altro da dire ma non ho tempo e voglia di continuare.
Grazie a te per la cortese attenzione, ti auguro una buona notte. Vincenzo