Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Dicembre 2015

Augurissimi a tutti Voi..

Post n°7363 pubblicato il 29 Dicembre 2015 da nina.monamour

Blog chiuso per ferie

 

Il blog chiude le serrande per 10 gg.


25122014 chiuso vacanze natale

 

Finalmente si parte..

Vado a prendere un pò di sole

 

 

chiuso-per-ferie

 



 E intanto..

 

Cosa mi auguro?
Mi auguro di incontrare persone che mi aiutino a crescere.
Ho ancora tanto da imparare.
Mi auguro che ci sia gente capace vedere e prendere il meglio da me senza succhiare l'anima. Ho tanto da dare.

Mi auguro di incontrare persone che non abbiano voglia di fare i maestri.
Mi auguro di trovare qualcuno che sappia ascoltare anche il battito d'ali a distanza di chilometri.
Qualcuno che non viva nel proprio mondo e misuri tutto con i suoi parametri.

Mi auguro di essere argine e di incontrare qualcuno che rimanendo fiume sia capace di essere mare.

Cosa mi auguro?

Mi auguro di sorridere un pò di più e poterlo donare a chi se lo merita.
Mi auguro di non essere più stanca e svegliarmi presto la mattina, ma non per andare a lavoro, per respirare la giornata.
Mi auguro di essere più egoista e di incontrare meno egoisti. Almeno siamo pari!

Mi auguro di stringere una mano e arrivare a sentire il battito del suo cuore.

Mi auguro che vadano in ferie la mia malinconia, la nostalgia, la tristezza, l'autocritica, il pessimismo e la mia inquietudine, e pure un pò di sfiga!
Che tornino a lavoro il mio ottimismo, l'ironia, la simpatia,
la creatività, la fiducia e la forza.

Mi auguro di tirare fuori dal sacco, gli auguri migliori di quelli mai fatti, mai pensati o mai sognati da regalare ad ognuno
di Voi e augurare...

"Che tu sia felice."


 

 


 
 
 

Cocktail di Capodanno..

Post n°7362 pubblicato il 29 Dicembre 2015 da nina.monamour

Qualsiasi cosa abbiate deciso di fare a Capodanno, a mezzanotte alzerete i vostri calici per il brindisi benaugurale!


 

Se non sarete in giro per ristoranti o locali, ma avete deciso di preparare voi stessi una cena o un brindisi per salutare il vecchio anno che se ne va e festeggiare il nuovo anno in arrivo, non potrete non pensare al drink con cui brindare!

Preferite andare sul classico e presentare uno champagne o uno spumante secco o dolce, per paura di non riuscire a fare di meglio? Con questi suggerimenti potrete preparare dei cocktail originali e scenografici, che piaceranno ai vostri ospiti e li faranno sentire ancora più a loro agio e pronti alla festa.


E' un cocktail alcolico, adatto ad ogni gusto e quasi ad ogni età.

Buon anno nuovo!


Chicchi alcolici


 

1 melograno, Tequila

Mettete in freezer per almeno 1 ora la bottiglia di tequila e dei bicchierini da grappa (tanti quando sono gli ospiti).
Aprite un melograno e sgranatelo, poi conservatelo in frigo.
Passato il tempo necessario riempite per 2/3 i bicchierini ghiacciati di chicchi di melograno e versateci sopra la tequila.
Gustare sorseggiando e soprattutto masticando i chicchi, che daranno un particolarissimo sapore al drink.

Punch all’ananas



2 tazze di limonata, 2 tazze di succo di limone, 3 tazze di succo d’ananas

2 tazza di gingerale, 1 tazza di vodka, ghiaccio

Mescolate gli ingredienti in una ciotola capiente e tenete al fresco fino al momento di servire. Presentate in un bicchiere a coppetta, con cubetti di ghiaccio, una fettina di ananas e qualche amarena per dare colore.

 


 

 

fonte: web

 
 
 

Gustose tartine danesi con salmone..

Post n°7361 pubblicato il 28 Dicembre 2015 da nina.monamour

Deliziose tartine danesi farcite con fromaggio spalmabile, maionese e salmone. Una ricetta danese ricca e stuzzicante per i prossimi giorni di festa.

Veloci da preparare, sono ottime per l'aperitivo e conquisteranno parenti e amici.



Le Smörgåsbord sono deliziose tartine, o canapè se preferite chiamarle così, di origine danese. Sottili fette di pane di segale, oppure ai cereali, spalmate con una sfiziosa crema al formaggio, maionese e per completare del gustoso salmone affumicato con un filo d'olio extravergine e una leggera splverata di pepe.

Parenti e amici apprezzeranno queste deliziose tartine danesi che andranno letteralmente a ruba. Lasciatevi tentare e preparate queste semplici ma squisite bontà che saranno protagoniste in tavola tra gli antipasti natalizi.

Adatte anche per l'aperitivo, preparandole magari in versione finger food, quindi leggermente.
Ottime anche per un buffet servite su vassoi, queste tartine saranno molto apprezzate.

Se i vostri commensali amano il salmone il successo sarà assicurato, un antipasto leggero, semplice e originale per una cucina internazionale da realizzare in pochi minuti.

Ingredienti

 2 fette di pane di segale o pane ai cereali,  2 cucchiai di formaggio cremoso tipo Philadelhia, 2 cucchiai di maionese, un cucchiaino di succo di limone, salmone affumicato a fette 100 gr circa, un goccio di olio, qualche goccia di limone da mettere sul salmone, sale fino, pepe nero.



Per prima cosa prendete le fette di pane ai cereali oppure il pane di segale e tagliatele a metà.

In una ciotola amalgamate il formaggio cremoso (tipo Philadelphia) con la maionese, poi aggiungete un cucchiaino di succo di limone e mescolate bene il tutto.

Ora prendete il pane tagliato e spalmate ogni tartina con un pò di crema al fromaggio e maionese. Mi raccomando siate generosi con la crema e poi adagiate sopra ad ogni tartina una fetta di salmone affumicato.

Mettete sul salmone qualche goccia di olio e qualche goccia di limone, infine condite con un pizzico di sale e una spolverata di pepe e disponete i canapé direttamente su un vassoio da portata e mettete in tavola, oppure riponete in frigorifero fino al momento di servire.

Potete preparare le tartine danesi con qualche ora di anticipo, si conserveranno perfettamente in frigorifero e le potete portare in tavola o nel buffet quando arriveranno gli ospiti.  

Un originale antipasto danese che ben si adatta al menù del cenone, squisito salmone affumicato servito con una crema di formaggio che conquisterà tutti i commensali.

Non vi resta che pensare ad un menu' a base di pesce per le feste, oppure proporre queste deliziose tartine danesi anche per l'aperitivo in compagnia degli amici più cari che non possono far altro che gradire quest'antipasto originale e sfizioso. Il salmone poi è il pesce delle feste per eccellenza, ragion per cui non può mancare in tavola!




 
 
 

Care donne..

Post n°7360 pubblicato il 28 Dicembre 2015 da nina.monamour

Marilyn Monroe andava a dormire con due gocce di Chanel n.5,





oggi Johnny Depp è un pirata del deserto per la nuova fragranza Sauvage di Dior.




Ma oggi c’è un nuovo profumo che fa impazzire tutti e la testimonial è la più famosa seduttrice della storia "Cleopatra".

Si chiama Afarsemon e non è ancora sul mercato, ma manca veramente poco. Presto le donne di tutto il mondo e di tutte le età potranno avere il potere seduttivo della regina d’Egitto.

Il segreto della donna che ha fatto girare la testa a Giulio Cesare e Marcantonio è stato svelato. L’afarsemon è una pianticella con dei graziosi fiorellini gialli che cresceva nelle oasi nei pressi del Mar Morto. Qui Erode aveva allestito un vero e proprio centro benessere dove Cleopatra e Marcantonio passavano dei soggiorni meravigliosamente romantici.




Le passeggiatine al chiaro di luna e la passione travolgente erano avvolti dal profumo dell’afarsemon. Che, vista la testimonial d’eccezione, fu prodotto su scala industriale e divenne un must have delle matrone romane.

Bene, Aaron Fait, botanico italiano e ricercatore dell’università ebraica del Negev, ha identificato e ripiantato l’afarsemon. Lo sta coltivando nel lussuoso giardino botanico di kibbutz di Ein Gedi. E il suo progetto è quello di portare sul mercato il profumo e una gamma di cosmetici identici ai prodotti di bellezza che erano molto in voga nell’antichità.

Insomma, donne di tutto il mondo, dovete pazientare un po’ e quando arriverà probabilmente avrà dei costi elevatissimi. Ma tra non molto avrete tra le mani lo stesso profumo che usò Cleopatra per impregnare le vele della nave (che trasportava fanciulli nudi danzanti) con cui sedusse Marco Antonio.

Altro che Chanel n. 5




Un saluto a tutti..




 
 
 

Alfred e Mary McGann..

Post n°7359 pubblicato il 28 Dicembre 2015 da nina.monamour

Chi crede ancora nella magia del Natale, sa che ogni tanto avvengono dei piccoli miracoli, chiamatele coincidenze se siete più scettici, che fanno bene al cuore. Ebbene è stata da poco ritrovata una letterina indirizzata a Babbo Natale risalente, pensate, ai primi anni del 1900.

La toccante storia arriva direttamente da New York, o meglio da un camino che il Signor Peter Mattaliano stava pulendo in vista delle feste, durante le operazioni di pulizia della canna fumaria, ha scoperto i resti di una letterina a Santa Claus datata 1905 o 1906, scritta da due fratellini di 6 e 9 anni, Alfred e Mary McGann.




I bimbi erano figli di immigrati irlandesi cattolici, di origini umili, ma ciò nonostante molto generosi anche con chi era meno fortunato di loro. Nella parte finale della missiva, infatti, si legge: "Ti prego non dimenticarti dei poveri", un augurio da parte della piccola Mary che ha iniziato con "Caro Babbo Natale, sono molto contenta che stai arrivando stasera. Mio fratello vorrebbe che tu gli portassi una macchina, ma so che non puoi permetterla quindi portagli quello che credi sia meglio".



Alfred, dal canto suo, chiese un tamburo e altri semplici doni. Il signor Mattaliano, anche lui originario di una famiglia di immigrati, è andato in fondo alla storia e con l'aiuto degli archivi e di alcuni ricercatori del New York Times, ha scoperto che i bimbi avevano perso il papà nel 1904, che Mary ha lavorato come stenografa e Alfred in una copisteria e che sono morti negli anni ’80 nel Queens senza figli.

L’uomo è uno sceneggiatore e ha tutta l’intenzione di far conoscere al mondo la storia della famiglia McGann; sta infatti cercando finanziatori per promuovere il progetto e al NYT ha dichiarato: "Sarà un messaggio che servirà a infondere generosità e speranza negli altri, una sorta di testamento di umili immigrati di New York”".


 

 

 
 
 

Gli uomini intelligenti..

Post n°7358 pubblicato il 27 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

 Amo gli uomini.
Quelli intelligenti.
Non quelli che sanno scrivere, quelli sono molti.
Gli uomini che amo io ti sanno guardare dritto negli occhi,
e pretendono il tuo sguardo.
Non ti dicono che ci tengono a te ma lo dimostrano.
Ti impongono di ascoltarli.
Non si arrendono di fronte ad un malinteso.
Comprendono la fragilità dietro una parola dura.
Stimano il tuo cuore, sanno che la tua testa
è proprio nella scatola cranica,
e per questo ti desiderano.
Amo gli uomini
per cui tutto è risolvibile.
Quelli con cui puoi guardare le stelle, in silenzio
parlare di abissi o banalità e farci l'amore,
da donna e da femmina.
Quelli che sanno che, quando sei tra le loro braccia
non sei da nessun'altra parte.

 

 
 
 

Bonjour, bonjour..

Post n°7357 pubblicato il 27 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

Stamattina fa decisamente freddo.

 Sono semplici le cose che rendono speciale un nuovo giorno,
un abbraccio, un bacio, un sorriso
e un buongiorno al profumo di caffè!
E poi oggi abbiamo un motivo in più per sorridere,
è Domenica!



Buona colazione

 Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito..

 

 
 
 

(。-‿-。)

Post n°7356 pubblicato il 26 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

Circondati solo di cose belle.
Di abbracci che fanno respirare.

Di persone che insegnano.
Di anime affini a te.
Circondati e fatti abbracciare.

Decidi tu, in silenzio e dolcezza,
quasi con buonumore, chi accogliere dentro l'anima.
E respira a pieni polmoni l'amore intorno.
Perché ce n'è ed è tanto.
E perché non vale la pena mai perdere un sorriso.


 


 

 
 
 

Fanno da scudo ai cristiani sul bus..

Post n°7355 pubblicato il 26 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

"Ammazzateci tutti musulmani e cristiani, oppure lasciateli andare".

Con questo gesto di estremo coraggio e lucida follia un gruppo di kenioti musulmani ha evitato l’ennesima carneficina di civili cristiani ad opera del gruppo jihadista somalo Al Shabaab.  

La comitiva si trovava a bordo di un autobus nei pressi di El Wak, Nord del Kenya, a pochi chilometri dal confine con la Somalia, quando i guerriglieri hanno assaltato l’automezzo e hanno intimato ai passeggeri di scendere. Cristiani da una parte, musulmani dall’altra, in un rituale diventato ormai tragicamente comune in questa parte d’Africa.

Inginocchiati, con un mitra alla nuca e ormai rassegnati alla morte, i kenioti cristiani, che stavano tornando a casa da Nairobi per celebrare il Natale, sono stati miracolosamente graziati dalla reazione inattesa dei connazionali musulmani, che si sono frapposti tra loro e i terroristi come scudi umani. Un gesto che ha messo in fuga i guerriglieri, basiti e frustrati da tanto coraggio.  

Durante l’assalto, in preda al panico, due kenioti, la cui confessione religiosa è ignota, hanno provato a scappare e sono stati uccisi. L’autista e altri due passeggeri sono stati feriti, ma non sembrano in pericolo di vita. 

Una reazione estrema che dimostra come la popolazione del Nord del Kenya, prevalentemente musulmana e di origini somale, sia esausta dei ripetuti attacchi delle milizie jihadiste di Al Shabaab che stanno mettendo in fuga cristiani e non dall’arida e povera regione settentrionale del Paese.  

Nel 2015, proprio a seguito di un’esecuzione a opera del gruppo fondamentalista islamico in cui erano stati divisi i cristiani dai musulmani, più di duemila persone tra maestri di scuola e operatori sanitari, anche occidentali, hanno deciso di abbandonare l’area per motivi di sicurezza.

Un episodio identico, e con un finale ben più drammatico, si era verificato un anno fa, quando 36 cristiani kenioti, sempre a bordo di un pullman di ritorno per le festività natalizie, erano stati sequestrati dalle milizie somale. Non essendo in grado di recitare i versetti del Corano furono trucidati sul posto. È di otto mesi fa il dramma del campus dell’Università di Garissa, terroristi somali uccidero 147 ragazzi "colpevoli" di professare una fede differente da quella dei jihadisti. 

Secondo i servizi di intelligence kenioti, nelle ultime tre settimane almeno 200 terroristi sarebbero entrati nel Paese. Un ulteriore incentivo al progetto del Presidente Kenyatta di realizzare un muro lungo tutto il confine tra Kenya e Somalia per provare ad arginare la minaccia terroristica.

 

 

 
 
 

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Post n°7354 pubblicato il 26 Dicembre 2015 da nina.monamour




Non sporcate l'aria al bambino che respira il Natale, non togliere il cielo a chi nelle stelle

trova la speranza di una magia nuova.

Il Natale è una promessa che non si perde nel vento perché, nel suo piccolo cuore,

rimane la certezza più bella.





Finché avrai sogni, avrai desideri, finché avrai desideri,
avrai fantasia, finché avrai fantasia,
avrai sempre l'età giusta per la giovinezza





 
 
 

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Post n°7353 pubblicato il 25 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

Il Natale spesso è una festa rumorosa, ci farà bene stare un po’ in silenzio,

per sentire la voce dell’Amore. 

 

 

E un pensiero speciale ai meno fortunati, a chi soffre, a chi non ha famiglia, a chi non solo non ha un albero addobbato, ma vive a luci spente, non visto, non ascoltato.

Per loro la speranza che nella notte dei miracoli, un miracolo accada, che trovino calore, serenità e mani amiche a sostenerli.

 

 

Per noi la speranza che i nostri cuori non siano mai "sordi", "ciechi" e "muti" e le nostre mani mai vuote.
Auguri a tutti per un mondo migliore, fatto di uomini migliori..

 

 
 
 

Alla mia adorata mamma..

Post n°7352 pubblicato il 25 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

Quando ero bambina mi prendevi per mano ed hai cercato con tutte le tue forze di preservarmi da ogni male, lasciando che nelle notti più buie io potessi sentire il lieto dondolio delle tue braccia, come fossero culla dorata per una figlia amata.

Mamma hai scelto un giorno speciale per volare nel regno del Signore.

Grazie mamma tenerissima per avermi amata e fatta sempre sentire meravigliosa.

 

 

Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore.
Puoi perdere la loro presenza, la loro voce, il loro profumo.



Ma ciò che tu hai da loro imparato, ciò che ti hanno lasciato, quello non lo perderai mai.
 

In questi giorni, se ti manca qualcuno, si sente ancora di più.

 


Il tempo passa
I sentimenti cambiano
Le persone ci lasciano
Ma il cuore non dimentica mai.



Quando ero triste, mia madre mi diceva di chiudere gli occhi e

di pensare ad una cosa bella.

Ora ho gli occhi chiusi e penso a lei..

Sempre e per sempre unite, buon Natale Mamma

 

 
 
 

Per stupire gli ospiti..

Post n°7351 pubblicato il 24 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

La bottarga è un alimento che si ricava dalle uova di tonno o di muggine che vengono salate ed essiccate. I due tipi di bottarga sono molto diversi tra loro per colore e sapore, quella di tonno è più saporita ed ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella di muggine è di colore ambrato e ha un sapore meno intenso della bottarga di tonno.

È un ingrediente storicamente molto diffuso in Sicilia e in Sardegna, utilizzato come antipasto o come condimento per la pasta, nella maggior parte dei casi semplicemente grattugiata come se fosse formaggio. La bottarga si è poi estesa anche a tutta la zona tirrenica regalando negli anni gustose ricette per arricchire paste e risotti.

Tagliatelle bottarga, vongole e limone

 

 

Ingredienti:

 400 gr di tagliatelle all’uovo, 1 kg di vongole, 40 gr di bottarga di tonno o muggine, 20 ml di succo di limone, 1 spicchio di aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, sale q.b.,pepe macinato q.b., olio extra vergine di oliva q.b.

Preparazione

Cominciate a preparare le tagliatelle con bottarga, vongole e limone, dalla pulizia delle vongole. Assicuratevi che non contengano sabbia all’interno del guscio picchiettandole una ad una su un tagliere dal lato dell’apertura.

Se dal guscio esce sabbia scura vuol dire che la vongola è piena di sabbia e quindi non utilizzabile. Ora passate al lavaggio delle vongole, sciacquandole più volte sotto acqua corrente fino a quando non ci sarà più traccia di impurità. A questo punto, mettete un filo d’olio e uno spicchio d’aglio pulito in una padella capiente facendolo rosolare qualche secondo. Versate le vongole nel tegame dopo averle scolate bene, copritele con un coperchio e fatele andare a fuoco vivace fino a quando le valve si apriranno con il calore. Appena i gusci saranno aperti spegnete la fiamma.

Togliete le vongole dalla padella conservando il liquido di cottura, poi sgusciatene metà e mettetele con il loro brodo di cottura in una padella dove unirete il succo di limone. Nel frattempo cuocete le tagliatelle in abbondante acqua salata. Una volta pronta, scolate la pasta e unitela in padella con la parte restante delle vongole, il prezzemolo tritato e la bottarga grattugiata. Aggiungete una spolverata di pepe e servite il piatto ben caldo.

Quando è servita come antipasto è di solito presentata a fettine con un filo d’olio d’oliva o sotto forma di bruschettine servite su crostini imburrati

 

 

 

Buon cenone..


 

 


 
 
 

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Post n°7350 pubblicato il 23 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

 

Non ho molti amici ma quelli che ho per me sono importanti, sono amici conosciuti nel virtuale, amici reali, amici persi e poi ritrovati, insomma amici con la "A" maiuscola.

Ad ognuno di voi dico grazie, grazie per le risate, grazie per i momenti fantastici che abbiamo passato, grazie per esserci sempre stati.

Il mio augurio per Voi e che possiate passare solo momenti belli.

Auguro ad ognuno di Voi un futuro pieno di emozioni indescrivibili. Auguro ad ognuno di voi che ogni vostro desiderio possa avverarsi.

A chi è solo auguro di trovare finalmente chi può colmargli il cuore

A chi è in dolce compagnia auguro un futuro pieno di battiti del cuore, un futuro pieno di tanto amore.

A chi ha sofferto tanto nella vita e, nonostante tutto ha sempre trovato la forza di rialzarsi, auguro la serenità del cuore e la pace dell'anima perché dopo il buio arriva sempre il sole a scaldarci.

Vi auguro solo il meglio che la vita possa donarVi.


Buon Natale e un felice anno nuovo


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Sperando che il nuovo anno Vi porti tutto ciò che avete sempre desiderato, e che tutti i sogni che avete nel cuore si realizzino.

 

               

 

 

 Auguro che queste feste siano ricche di magiche sorprese e che l'amore del Natale possa unire e rendere le vostre famiglie ricche di amore e gioia, con l'immensità del mio affetto per Voi, tantissimi auguri!


 

Il Natale regala sempre una piccola favola.

 

 
 
 

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Post n°7349 pubblicato il 23 Dicembre 2015 da nina.monamour



Non è da tutti riuscire a capire ed amare le donne difficili, spigolose, quasi inaccessibili. Solo apparentemente sono solari ed estroverse, anche sicure di sé, ma in realtà sempre diffidenti e insicure, sempre sulla difensiva. E si tengono tutto dentro. Non guardatele troppo negli occhi, perché non vogliono far vedere a nessuno la loro rabbia, delusione, paura, fragilità. La solitudine le accompagna, anche quando hanno decine di corteggiatori. Perché amano ma non dipendono mai dall’amore, da quell’amore che per loro è solo un sogno. E sono dure, prima di tutto con se stesse. Solo chi sa guardare “oltre” il sorriso riesce a vedere il muro impenetrabile che hanno eretto. Che difende la loro interiorità ricca ma ferita, spaventata. La loro sensibilità troppe volte ferita. Il difficile vissuto che solo loro conoscono. Perché sono donne spigolose, difficili, quasi inaccessibili. Quelle con l’anima in fiamme e il sorriso splendente.Agostino Degas



Non è da tutti riuscire a capire ed amare le donne difficili, spigolose, quasi inaccessibili. Solo apparentemente sono solari ed estroverse, anche sicure di sé, ma in realtà sempre diffidenti e insicure, sempre sulla difensiva.

E si tengono tutto dentro.

Non guardatele troppo negli occhi, perché non vogliono far vedere a nessuno la loro rabbia, delusione, paura, fragilità.

La solitudine le accompagna, anche quando hanno decine di corteggiatori, perché amano ma non dipendono mai dall’amore, da quell’amore che per loro è solo un sogno, e sono dure, prima di tutto con se stesse. Solo chi sa guardare "oltre" il sorriso riesce a vedere il muro impenetrabile che hanno eretto, che difende la loro interiorità ricca ma ferita, spaventata.

La loro sensibilità troppe volte ferita.
Il difficile vissuto che solo loro conoscono, perché sono donne spigolose, difficili, quasi inaccessibili, quelle con l’anima in fiamme e il sorriso splendente.

 
 
 

L'ottusità di certi Italiani...

Post n°7348 pubblicato il 22 Dicembre 2015 da nina.monamour

          

 

 Come promesso, continuiamo il viaggio in Danimarca..

E' razzista solo chi offende e disprezza un altro essere umano per il colore della sua pelle? E' razzista solo chi odia persone di credo religioso o politico diverso dal proprio?
E' razzista solo chi crede nella superiorità di un popolo, di un Paese o di una "razza"?

Non sarà che esistono altre forme di razzismo, spesso socialmente più accettate, come la seguente?
 "Chi se ne frega di come (le ragazze Danesi) trattano gli uomini, dopo che te la spassi un mesetto almeno passi ad un'altra. Meglio una donna senza personalità e strafica che le superdepresse, convinte di avere le paxxe solo perché hanno atteggiamenti da uomo (prepotenza e fattezze). Insomma l'atteggiamento tipico delle coatte, meglio strafiche e cambiarle spesso, almeno non ci si annoia. Con le Danesi non avrei nemmeno il tempo di capire la loro personalità, ma solo di capire il loro sapore. Solo a guardarle a me sembra che abbiano più personalità di certe depresse italiane coatte."
E ancora..
"Come trattano gli uomini (sempre le Danesi) chi se ne frega! Lo dico io, da uomo. Dopo che si lascia andare per un mesetto, almeno se mi piace, passo ad un'altra. Se mi tratta male (cosa che non può accadere, visto come sono a letto e anche fuori, passo alla successiva più bella della prima."

Purtroppo questo tipo di pregiudizi sulle ragazze nordiche è vivo più che mai e si sta diffondendo sempre più, piuttosto che lentamente scomparire con l'avvento della modernità, anche grazie a tutta una serie di ignobili "personaggi" che, pur di vantarsi di aver trovato la loro "America" nel Nord Europa, diffondono volgari e basse "leggende metropolitane" sui comportamenti sociali e sessuali delle ragazze danesi, norvegesi, svedesi e chi più ne ha, più ne metta.




Carissimi Italiani (e non) che pensate che tutte le donne nordiche siano poco più che delle donne da marciapiede, fatevi una domanda, non è anche questa una forma di razzismo becero e ignorante (anche se è decisamente indicativo del vostro livello morale e intellettuale)?

Meditate, uomini, meditate..



 

 
 
 

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Post n°7347 pubblicato il 22 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

Il Natale di una volta, sapeva di antico, la casa profumava di legna bruciata nel caminetto e di buccia d’arancia messa sul fuoco, la mamma preparava dei buoni dolcetti natalizi nella stufa che riscaldava la casa piccina. 

Nella stufa ardeva la legna, tra il tric e trac delle castagne messe sul fuoco e l’odore dei dolcetti messi nel forno.

Fuori era freddo e la pioggia batteva sui vetri, mentre la nebbia rivestiva il paesello; tutto era semplice e tutto era bello, poi nella casa piccina, c’era l’alberello e la capanna con le lucette; e la nonna che raccontava le fiabe vicino alla fiamma del caminetto.

Come era bello stare accanto al fuoco  e sentire le novelle di Natale che raccontava la nonna, 

tutto era semplice e tutto era bello, quando nella notte della Vigilia, la mamma prima di andare a letto infilava altra legna nella stufa perché diceva che doveva venire la Madonna ad asciugare i pannolini a Gesù Bambino.

Ritornare indietro vorrei, per rivivere la magica fiaba, del tempo che fu.

  

 
 
 

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Post n°7346 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

Ma insomma, arrivati quasi alla fine di questo Calendario dell’Avvento, ci si potrebbe porre la domanda, ma perché la gente si ostina a credere a Babbo Natale?
Giuro che è l’ultima volta che tiro in ballo il libro dei due socio-psico-antropologi, ma in effetti gli autori si ponevano una domanda che mi sembra anche interessante. Per quale ragione al mondo i genitori di ogni latitudine continuano a insistere, e insistere, e insistere con la favoletta di Babbo Natale, arrivando persino a negare l’esistenza quando il bimbo un pò grandicello comincia a dubitare, e chiede di conoscere la verità?

Ve la ricordate la Giornalista di Fox News che, qualche anno fa, aveva negato in diretta televisiva l’esistenza di Babbo Natale, e poi, sotto il fuoco di proteste che ne era derivato, era stata costretta dall’emittente a chiedere scusa per le sue parole, e ad affermare pubblicamente che Babbo Natale esiste davvero?

Cerchiamo di essere razionali per un attimo, e rendiamoci conto dell’assurdità, ma in quale altra situazione al mondo, un Giornalista televisivo potrebbe essere costretto a fare pubbliche scuse dopo aver proclamato l’inesistenza di un personaggio di fantasia, che, beh sappiamo tutti che non esiste?

Roba dell’altro mondo, che non stanno né in cielo né in terra.
E allora, perché noi adulti siamo pronti a tirar fuori gli artigli per combattere a difesa di un personaggio che non esiste affatto?
Ci deve pur essere una spiegazione, ed in effetti c'è!

I due socio-psico-antropologi si interrogano sulle ragioni che possono spingere gli adulti d’oggi a un comportamento così irrazionale, insomma, che beneficio ne abbiamo, continuando a raccontare ai nostri figli la storiella di Babbo Natale? 

 


Non lo facciamo per ragioni disciplinari, non lo facciamo perché nostro figlio si comporterà come un angioletto per tutto l’anno, solo perché vuole ricevere dei bei regali da Babbo Natale, suvvia.
La funzione disciplinatrice di questo personaggio è decisamente venuta meno fino a scomparire del tutto, non so Voi, ma io non conosco nessun bambino che si comporti bene durante l’anno per ricevere regali a Natale. Semmai può cercare di esser meno pestifero alla Vigilia; ma non mi sembra un risultato tale da giustificare anni di menzogne.

Non lo facciamo per questioni pedagogiche, non lo facciamo perché ci piace l’idea di raccontar frottole ai bambini, anzi, in linea di massima siamo proprio dell'idea opposta nei limiti del possibile, ai bambini deve sempre esser raccontata l’assoluta verità, su tutto. Soprattutto dal ’68 in poi, siamo tutti concordi nell’affermare che il rapporto con i propri figli dovrebbe esser improntato alla sincerità assoluta, niente frottole, niente bugie, niente storielle inventate ad hoc per evitar le domande scomode.

Non parliamo di Babbo Natale perché ci tiri fuori dagli impicci, mentre noi ci arrabattiamo nel tentativo di spiegare un argomento tabù.
Questo può capitare (e capitava spesso) nel passato per altri personaggi della tradizione; ma non è certo il caso del vecchio panzuto.

La cicogna che porta i bimbi toglieva i genitori dall’imbarazzo di rispondere all’annosa domanda "come nascono i bambini?”.

Gli angioletti che hanno preso il nonno e l’hanno portato con loro su nel cielo è un escamotage che ho sentito usare personalmente, non più di qualche mese fa, da parte di persone che assolutamente non sono credenti, ma che non sanno come altro spiegare ai figli piccoli il mistero della morte.

Ma un cavallo a dondolo sotto l’albero di Natale ha poco a vedere con il sesso, con la caducità dei corpi, o con qualsiasi altro elemento scabroso che mi possa venire in mente.
Quindi, insomma, perché non spiegare con chiarezza da dove sbucano i regali?


 

Sarebbe anche più gratificante per gli adulti, voglio dire, io spendo tempo, soldi e fatica per trovare il regalo perfetto per mio figlio, e poi gli vado a raccontare che no, non deve ringraziare me, ma un panzone inesistente che gli ha portato i doni perché è buono?
Ma?

A quanto pare, una certa Cindy Dell Clark, Psicologa, ha raccolto una serie di interviste ai genitori, domandando loro per quale motivo raccontassero ai figli la storia di Babbo Natale.

Le risposte fanno tutte leva su una generica gioia che i bambini dovrebbero provare al pensiero dell’omone panzuto che lascia i regali sotto l’albero, "mi piace vederli emozionati, e la gioia nei loro occhi, la meraviglia, l’eccitazione". "Lasciamogli credere che c’è qualcosa di magico nel mondo”. "È sempre stato magico, per me, da bambina. Credo che sia questo che cerco di far vedere ai miei figli, la magia.         

I genitori, sembrano rimpiangere il tempo dell’illusione, prima dell’incontro con la "dura" realtà, idealizzando l’infanzia come una magica età dell’oro, di cui Babbo Natale costituisce una parte essenziale.
Insomma, parlare di Babbo Natale sarebbe un modo per proteggere i bambini dalla triste realtà del mondo che li circonda. Un tentativo di tenerli lontani dal male, di farli crescere nella convinzione che ci sia ancora del buono, in questo triste universo; e che valga ancora la pena confidare nel futuro e amare il prossimo.

Boh, non so, genitori, voi condividete?

 Io non idealizzo l’infanzia proprio per niente, non me la ricordo come una "età dell’oro", particolarmente più fulgida rispetto a quelle (in effetti ancora poche) che son arrivate dopo.
Sarà che non ho mai creduto a Babbo Natale e che son cresciuta comunque senza traumi, ma personalmente non avrei nessun problema a raccontare fin da subito che i regali li comprano mamma e papà, e grazie tante.

Eppure, una qualche ragione ancestrale che ci spinge ad amare Babbo Natale ci deve pur essere, visto che il primo che prova a negare la sua esistenza rischia di essere scannato vivo. 

 


Insistiamo così tanto su Babbo Natale “perché lo fanno tutti, e non c’è niente di male”? Mi sembrerebbe già di per sé una motivazione ragionevole (nessuno vuole crescere un figlio disadattato e fuori dal mondo); ma sarà davvero l’unica ragione?

 

 

O non sarà che forse siamo noi adulti a insistere tanto su Babbo Natale, perché siamo noi adulti che abbiamo bisogno di ricorrere a lui, perché infonda un po’ di magia in queste nostre vite che ormai percepiamo troppo tristi e spente?

Non lo so, eh.
Lo chiedo a voi, sarei curiosa di sentire il vostro parere.
Io non sono proprio nelle condizioni di commentare, perché, da piccola, la famosa “magia del Natale” la avvertivo in tanti dettagli ma assolutamente non in Babbo Natale quindi, da questo punto di vista, non posso che tacere e chiedervi "Voi che ne dite?"

 

 
 
 

(。-‿-。)

Post n°7345 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da nina.monamour

 

 

Lo definirei.. vitale, sensuale, solare e caldo.

Sì, hai capito bene, caldo.

Aggiungerei forte, misterioso, gustoso e deciso e poi è eccitante, avvolgente e penetrante, insomma davvero un tipo unico.

E tu, non pensare male, perché non sto parlando del tipo appena conosciuto, ma dell'unico compagno che non tradisce mai,  il caffè.

Buongiorno!

 

 

Sono tante le cose che nella vita cambiano, ma il fedele compagno di ogni giorno no, lui non cambia, ci aspetta ogni mattina per darci il suo profumato buongiorno.

Buongiorno al profumo del caffè.

 



Un sorriso per salutare il nuovo giorno, un nuovo sole per illuminare la giornata, un bacio e degli amici speciali come Voi per sorridere alla vita.

 

 


 
 
 

Non rinneghiamo le nostre radici..

Post n°7343 pubblicato il 20 Dicembre 2015 da nina.monamour

Oggi riflettevo..

Il Preside che vieta i canti natalizi nella sua scuola, e prima ancora i Professori che annullano la gita a Firenze per vedere la mostra "Bellezza divina" a palazzo Strozzi dove è esposto la crocifissione di Chagall, perchè qualche studente musulmano può turbarsi.

 

 

Meglio forse i video che circolano su You Tuve con i criminali dell'Isis che crocifiggono i cristiani.

C'è in giro un'aria che è difficile dire se sia di stupidità o di vigliaccheria, come se ci si vergognasse di ciò che siamo, della nostra storia, delle nostre radici, scambiando la solidarietà e l'apertura a chi ha bisogno con il rinnegamento della propria identità. Forse perchè noi stessi non ci crediamo piu', e facciamo finta di crederci solo quando ci colpiscono con brutalità, senza pietà, e allora via con la retorica, le bandiere, gli inni, salvo poi, il giorno dopo, tornare nella nostra ignavia, nella nostra indifferenza.

Qualche tempo fa, ad una Maestra che andò a spiegare ai genitori di uno studente musulmano perchè avesse deciso di fare il presepe, il padre rispose: "Lei fa bene, siamo noi che veniamo a casa vostra e dobbiamo adattarci a voi".

Ecco, quel padre ha capito ciò che tanti idioti non riescono a comprendere, il rspetto degli altri non vuol dire il tradimento di se stessi. Va bene aprire le porte di casa, ma non c'è bisogno di distruggerla, perchè altrimenti sulle macerie di casa nostra qualcuno costruirà la sua di casa, e state sicuri che ci caccerà via e non ci chiederà mai il permesso.

Svegliamoci dal nostro sonno prima che sia troppo tardi.



 
 
 

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