Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi del 27/05/2014

Siamo in Sicilia..

Post n°6390 pubblicato il 27 Maggio 2014 da nina.monamour
 

Le donne siciliane

si che sanno come tenersi stretto il marito…!!

Bedda matri.. Ci rinuncio..

Ahahahahah!

 

 
 
 

Luoghi dove studiare, per nulla silenziosi..

Post n°6389 pubblicato il 27 Maggio 2014 da nina.monamour
 

Due cose hanno sempre destato meraviglia del mondo antico, la magnificenza dei monumenti e lo sconfinato amore per la cultura e per i libri. Lo stupore per la sapienza e la bellezza contenuta nei testi di filosofi, poeti, storici della civiltà greca e romana hanno fatto sì che per secoli, dopo il tramonto dell'età classica, gli uomini hanno cercato di salvarli e tramandarli.

Senza il lavoro dei monaci che nel Medioevo trascrissero pazientemente milioni di pagine, forse noi oggi non conosceremmo né Omero né Virgilio.



Lo splendore dei monumenti e la passione per i libri nell'antichità si fondevano nelle biblioteche di duemila anni fa, ed è stata allestita nel Colosseo a Roma, una mostra che racconta l'evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano.




Si passeggia così tra gli scaffali dove venivano conservati i libri che non erano, come oggi, dotati di copertina e pagine ma erano dei rotoli che venivano svolti per essere letti; il termine "volume" deriva infatti dal latino "volumen" quindi dal verbo avvolgere.




Il materiale poteva essere papiro o pergamena, il primo di origine vegetale, il secondo animale. Di papiro erano composti i 490mila volumi della bibblioteca di Alessandria di Egitto, la piu' grande dell'antichità; la sua rivale era quella di Pergamo. Il faraone Tolomeo vietò l'esportazione del papiro per impedire che l'altra biblioteca crescesse troppo, e allora a Pergamo si inventarono un nuovo supporto, chiamato da allora "pergamena".

La mostra presenta, con plastici e modelli, anche le biblioteche presenti a Roma antica, dove, fino al I° secolo avanti Cristo, ne esistevano solo di private.
A volere la prima struttura pubblica fu Giulio Cesare; l'edificio ospitava anche opere d'arte.


Le biblioteche erano infatti spazi dalle molte funzioni, dove si poteva anche ascoltare musica e fare teatro, posti felicemente poco silenziosi, pensati per far incontrare le idee..

 
 
 

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