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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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Messaggi di Febbraio 2018

Tradimento: senza via d'uscita?

Post n°376 pubblicato il 21 Febbraio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Se mi segui da un po', sai già che nel mio progetto "Metamorfosi di una farfalla" pensato per aiutare le donne in rinascita a vivere la trasformazione con gioia e consapevolezza, rientrano le inchieste che realizzo con l'intento di aiutare le due metà del cielo ad approfondire la conoscenza del sesso opposto.

Il tema che ho scelto è quanto mai attuale: il tradimento. Attivissima la partecipazione delle donne che hanno rappresentato il 56% del campione intervistato contro il 44% degli uomini (la cui partecipazione, devo dire, è stata sicuramente caratterizzata da uno slancio minore...) Il 78% degli intervistati vive al sud mentre il 22% al nord. Siamo più sensibili all'argomento, evidentemente...

Alla domanda: "Hai mai tradito?" il 67% ha risposto NO contro il 33% dei SI. Diverse le motivazioni indicate. Tra le più condivise, l'assenza di una vita sessuale appagante a cui non si voleva comunque rinunciare (dunque il tradimento sembra arrivare per colmare ciò che manca ad un rapporto diventato praticamente fraterno). Alcune donne (il 30% per l'esattezza) hanno invece ricondotto il tradimento ad un conflitto irrisolto con gli uomini. Vittime di un abbandono che le ha profondamente segnate, da parte di un ex compagno o della figura paterna, hanno tradito con l'intento di punire gli uomini attraverso questo gesto. Significativa è anche un'altra motivazione: c'è chi ha tradito perché si è sentito talmente amato da questa persona, da arrivare a mettere in discussione una relazione stabile in nome di un corteggiamento intenso e determinato a pagare qualsiasi prezzo.

Ho poi voluto capire se queste persone si fossero trovate dall'altra parte: "Se mai stato tradito?" Il 56% ha risposto SI, contro il 44% dei NO. Strano ma vero, le donne sembrerebbero aver subito tradimenti più degli uomini (80% contro il 20% degli uomini). Se alla domanda: "Sai perché sei stato tradito?" l'uomo risponde con un vago non lo so... chiedilo a lei... a saperlo! Le donne invece hanno fatto una vera e propria autopsia dell'amore che fu. Raccontano di aver subito il tradimento perché il partner non le amava più, perché era alla ricerca di prestazioni sessuali assurde al cui cospetto l'intimità di coppia sembrava piatta e noiosa. Insomma... appare evidente che il tradimento, agli occhi delle donne, risulti una sorta di cronaca di una morte annunciata...

"Come ti sei sentito dopo aver tradito?" Le risposte spaziano dalla disperazione totale sfociata nel pianto, al senso di annientamento conseguente alla constatazione della distruzione di ogni possibile speranza di salvezza. Anche le donne che avevano tradito in nome di un precedente senso di abbandono da vendicare, dichiarano che l'appagamento provato nell'immediato, ha velocemente ceduto il passo alla vergogna, scaturita dalla consapevolezza di aver fatto un gesto, tanto orribile quanto immeritato, ad un partner la cui unica colpa era quella di essere uomo.

Alla domanda: "Che ne è stato di quel rapporto?" il 100% degli intervistati risponde che è finito. Alcuni raccontano di aver tentato di ricucire lo strappo ma senza alcun risultato degno di nota. Insomma... è solo questione di tempo... il tradimento sembra una strada senza via di uscita.

"Se tornassi indietro lo rifaresti?": unanime anche qui la risposta, 100% NO.

A te le considerazioni finali...

 

 

 
 
 

Come si trasformerà il tuo lavoro tra cinque anni?

Post n°375 pubblicato il 20 Febbraio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Prendevo un ottimo caffè con un'amica, quando mi ha iniziato a parlare dell'approssimarsi del 18° compleanno del maggiore dei suoi due figli. Mi ha raccontato della festa a sorpresa che gli stava organizzando. Mi ha parlato del costosissimo regalo che le aveva chiesto (cosa non faremmo per vederli felici!) Poi si è incupita...

"Sai? Quest'anno ha gli esami di maturità... A settembre potrebbe non vivere più con me... Sta pensando all'università... Le facoltà che lo interessano sono tutte al nord. Lo so... non è arrivato a 18 anni in un giorno, e non è certo la prima volta che mi soffermo a riflettere... Ma non riesco a vivere bene l'idea di perderlo... E ancor peggio mi fa stare il pensiero che tra due anni la stessa decisione potrebbe prenderla anche mio figlio piccolo... Col lavoro precario che ho, mi toccherà realmente fare i salti mortali per poterli mantenere entrambi agli studi... Peccato però... Se la mia situazione fosse stata differente, avrei pure potuto pensare di trasferirmi e seguirli... tanto non ho altri legami importanti qui..."

L'ho abbracciata forte. Il suo dolore, all'idea di quello che si configura a tutti gli effetti come un abbandono, era sconfinato. Da mamma comprendo perfettamente la situazione. Li vediamo sempre piccoli, i nostri figli. Prese come siamo dalle difficoltà quotidiane legate alle vite frenetiche che conduciamo, spesso rinviamo certe valutazioni ad un tempo che sembra non dover arrivare mai. E che invece arriva. Prepotente e forte.

E tu? Ci hai mai pensato? Se hai la fortuna di essere in coppia, forse vivrai con meno angoscia l'idea... Se svolgi un'attività libera ed indipendente potresti tranquillamente scegliere di trasferirti e seguire il futuro dei tuoi figli da vicino.

Ma per chi si dibatte con una quotidianità che gli sta stretta? Per chi deve fare i salti mortali per arrivare a fine mese, per chi trascorre 8/10 ore al giorno a fare la commessa in un negozio, valutare quel che potrà succedere tra 5 anni, come pensi che sia? Un'esperienza infernale, credo.

Quando ho scelto la libera professione, l'ho fatto per diverse motivazioni. Il mio matrimonio era franato irrimediabilmente. Mi ritrovavo praticamente da sola a crescere una figlia che, all'epoca dei fatti, aveva sei anni. Non volevo farle mancare il riferimento importantissimo della mamma. Di cui aveva disperatamente bisogno essendo stata, la nostra, una separazione tormentata.

Lavorare liberamente mi permetteva di gestire le attività nelle ore in cui lei era a scuola, o mentre dormiva. Non avevo capi a cui dover dare conto. Bastava che rispettassi le scadenze di consegna del lavoro.

Poi mia figlia è cresciuta. Mi son resa conto dei limiti che la libera professione poteva avere. Tutto ruotava attorno a me. Non potevo permettermi neppure il lusso di infortunarmi perché se avessi smesso di lavorare avrei perso conseguentemente anche i rispettivi guadagni. Così ho cominciato a guardarmi intorno e ho deciso che era giunto il tempo di iniziare a costruire un business che colmasse i limiti dell'altro mio lavoro. Permettendomi di guardare al futuro con ottimismo, senza più temerlo.

Devo ringraziare all'infinito internet ed il digital marketing, che mi hanno permesso di lavorare comodamente da casa o da dove volessi. Costruendo una squadra di professionisti che collaborassero con me. In cui il successo di uno diviene il successo di tanti. In cui le ore di lavoro si cumulano e i risultati si sommano.

Un business che posso portare ovunque. Che posso estendere ovunque. A tassazione fissa agevolata del 17.94%. Con remunerazione puntuale il 15 di ogni mese. E se un giorno mi capita di dover star ferma? Nessun problema: ci pensa il mio team a proseguire l'attività.

Una rete di amici, oltre che di collaboratori, che uniscono le forze per realizzare qualcosa di molto importante. Questo ho scelto pensando che il futuro, senza tutto ciò, era troppo precario, incerto, spaventoso per me.

Se oggi sono padrona del mio tempo, se posso lavorare autonomamente ma beneficiando di avere alle spalle una struttura solida che garantisce per me, è perché non troppo tempo fa mi sono chiesta come avrei immaginato il mio futuro di lì a qualche anno.

Lamentarmi non è mai stato il mio forte (grazie a Dio), la confusione non mi piace perché disorienta. Ecco che sono andata alla ricerca di soluzioni. Che risolvessero il problema prima che mi calpestasse i sogni.

E tu? Come ti vedi tra cinque anni? Mi raccomando... fatti trovare pronta! 

 

 

 
 
 

Tu sei una favola

Post n°374 pubblicato il 19 Febbraio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Da una decina di giorni incontro nel quartiere in cui vivo una ragazza che faceva parte dei gruppi parrocchiali quando ero adolescente. La prima volta che l'ho vista son rimasta gelata. La ricordavo come una ragazza solare e molto dolce. Invece il primo impatto mi ha fatto un brutto effetto.

Sostanzialmente era sempre la stessa, stessi capelli scuri, stesso taglio, avrà giusto cambiato montatura di occhiali. Ma l'aria che aveva, era arcigna. Tipo strega delle favole, hai presente?

In questi anni si è sposata ed ha due bambini. L'ho incontrata più volte, mentre passeggiava con la sua famiglia, intenta a spingere il passeggino o a dare la mano all'altro figlio; al mattino da sola, di ritorno dalla spesa; l'ultima volta ci siamo incrociate in un negozio di detersivi. E lì ho capito che la mia sensazione era più che fondata: era davvero arcigna.

Si rivolgeva al marito con un tono autoritario, seccato, stizzoso, impartendogli ordini come fosse il suo terzo figlio. L'uomo a dire il vero non spiccava per brillantezza. Un volto senza alcuna espressione, il suo. Apatico. Spento. Che ti domandi: ma ce l'avrà un mondo interiore o si limita a lasciarsi vivere?

Ecco... Mi son ritrovata a chiedermi come si arrivi a trasformarsi così. Conosco perfettamente la fatica che comporta il crescere un figlio, per carità. Ma non giustifica certo una simile metamorfosi... E mi domando se si giunga a quel capolinea più o meno consapevolmente.

Insomma... a me non sembrava felice nessuno dei due... Altro che famiglia del Mulino Bianco...

Potrei proseguire il post chiedendomi che senso abbia continuare a stare insieme in queste situazioni, oppure spiegarti dettagliatamente perché credo che questo rientri tra gli effetti collaterali del matrimonio (e che possa portare conseguenze letali)... Ma preferisco riflettere insieme a te su un'altra cosa.

Convenzioni a parte, quando ci si innamora, si ha la sensazione di essere magicamente trasportati in una favola. Non ti sto parlando del principe azzurro. Mi riferisco alle meravigliose emozioni che riescono a farti sembrare tutto speciale, a catapultarti i pensieri in un mondo magico che va ben oltre i confini concreti della razionalità.

Questo però non può bastare. Occorre impegno. Voglia di continuare a crederci all'incanto. Capacità di mantenersi innamorati anche quando si sta insieme da tanto e si pensa di sapere praticamente tutto del proprio partner. Occhi in grado di guardarlo con stupore e meraviglia, capaci di innamorarsi delle impercettibili metamorfosi che vive, giorno dopo giorno.

Essere una cosa sola senza mai commettere l'errore di viversi come un diritto di proprietà acquisito. Saper tenere vivo lo slancio e l'entusiasmo legati semplicemente allo stare insieme.

Si fa un gran parlare dell'amore. Lo si sogna come fosse un mondo surreale, il cui accesso è consentito solo a pochi fortunati. E allora? Perché mai poi si arriva a sprecarlo così?

E' tempo di fermarsi a fare ordine nei sentimenti. Ciascuno a modo proprio. Per arrivare a capire cosa realmente si vuole. Non è detto che si debba stare necessariamente in coppia per essere felici. Ma se si opta per questa scelta è necessario farlo senza commettere errori.

Perché se sogni un amore felice, appagante, emozionante, travolgente... devi accettare l'idea che non lo troverai mai pronto e confezionato per te. Dovrai piuttosto plasmarlo con impegno e dedizione, certa di avere accanto un uomo che voglia fare altrettanto. Allora sì, la favola diventerà realtà. Ma non sarà il vostro amore. Sarai tu, sarà lui, sarete voi che insieme continuerete a crederci giorno dopo giorno, con passione e gioia, oltre tutti i possibili ostacoli e le difficoltà.

L'amore è per molti, non per tutti...

 

 

 
 
 

Secret Love Book (Top Five Game)

Post n°373 pubblicato il 13 Febbraio 2018 da irene.74

L'ho appena terminato, e devo ammettere che ne sono proprio soddisfatta. "Secret Love Book (Top Five Game)" è l'e-book nato in risposta ai tanti messaggi che scrivete per raccontarmi le vostre esperienze sentimentali e chiedermi un consiglio.

Alcune di voi mi dicono che ormai non ci vogliono credere più all'amore. Neanche lontanamente pensarci. Non esiste. E se esiste, non è per loro.

Altre lo ricercano in maniera maniacale. Lo vedono pure dove non c'è. Non sanno farne a meno. Si aggrappano a qualsiasi illusione possa dar loro modo di credere che non sono sole. Ma l'unico risultato che ottengono è di ritrovarsi a constatare un fallimento dopo l'altro. Con le conseguenze che puoi facilmente immaginare.

Secret Love Book (Top Five Game)è pensato per te, e ti rivelerà:

  • chi è il tuo partner ideale

  • perché con gli altri non ha funzionato

  • la ricetta segreta di un amore appagante

  • come sorprenderlo (e farti felice)

Ma non aspettarti una lettura passiva, Non ho intenzione di elargirti perle di saggezza orientale. Voglio piuttosto proporti di fare un viaggio insieme.

Accetti la sfida?


"Se l'amore è un gioco...

ricorda che sei tu

a dettarne le regole..."

 

 

 
 
 

Meno due (e se son single?)

Post n°372 pubblicato il 12 Febbraio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Non mi riferisco alla temperatura di certi cuori invidiosi che si approssimano al 14 febbraio praticamente ibernati, con lo spirito pungente e l'animo inacidito.

Mancano due giorni, questo intendevo, alla festa degli innamorati. Se sei in coppia, felice, sarai probabilmente già al settimo cielo. E se invece fossi single? Vorrei suggerirti di fare un esperimento...

Torna indietro col pensiero a quando sei stata innamorata. Non invaghita di qualcuno. Proprio innamorata. Se conservi foto di quel periodo ti esorto ad andare a rispolverarle.

Come ti sentivi? Felice, serena, col pensiero eternamente rivolto a lui.

Come ti vedevi? Bella, coi lineamenti distesi, gli occhi che brillano, e un magnifico sorriso a farti costantemente compagnia.

Qui ti volevo. Il sorriso. In diverse foto lo mostriamo. Quando siamo tra amiche a condividere momenti spensierati, mentre ci divertiamo coi nostri figli, quando giochiamo con un cagnolino... Ma il sorriso di quando siamo innamorate è in assoluto il più bello.

Inutile negarlo, sembra dire: tutto è perfetto, non c'è nulla che manchi.

Non sono un'amante delle ricorrenze, anzi. Prendo sempre più spesso le distanze da tutto ciò che è convenzionale. Preconfezionato. Imposto. Ma siccome, proprio ieri, scrivevo che c'è sempre un altro modo di vedere le cose, ti propongo di organizzare, per questo San Valentino, un appuntamento importante... con te stessa!

Sì perché in fondo può essere interessante scegliere di dedicare un giorno all'amore a prescindere dall'avere un partner o meno. Se fossi stata in coppia, sicuramente avresti voluto trascorrere questa ricorrenza con la tua metà. Regalarle qualcosa che la rendesse felice. E ora che sei single? Riparti da te!

Dai tuoi sogni più belli. Dalla tua sete di felicità. Dalla tua voglia di amare. Lascia andare tutto ciò che finora ti è pesato sul cuore. Inizia a coltivare pensieri positivi. Fatti bella. Indossa qualcosa che ti faccia sentire speciale. Dedica qualche minuto in più al restyling e scegli con cura anche gli accessori da abbinare.

Quindi comprati dei cioccolatini o dei fiori che ti rallegrino casa.

Non pensare che non hai nessuno con cui trascorrere questa ricorrenza, amati.

Non impedirti di essere felice se al momento sei sola.

Non guardare agli innamorati con fastidio, sorridi. E che quel sorriso spalanchi le porte del cuore a qualcosa di nuovo, al meglio che meriti, alla felicità che attendi, all'amore che sogni. Inizia a crederci.

Sorridi e otterrai ciò che vuoi!

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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