Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

 

BOICOTTARE ISRAELE È DOVERE MORALE!

Post n°1923 pubblicato il 18 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
 

Il movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) è la risposta pacifica contro la politica di apartheid e l’occupazione israeliana, nata nel 2005 su iniziativa di 170 gruppi della società civile palestinese che comprendeva sindacati palestinesi, reti di rifugiati, organizzazioni femminili, associazioni professionali e comitati di resistenza popolare. Prende ispirazione dal movimento anti-apartheid sudafricano e attraverso una lotta non-violenta che vuole colpire l’economia del colonizzatore si prefigge tre obiettivi principali:

  • Porre termine all’occupazione e alla colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellare il Muro
  • Riconoscere i diritti fondamentali dei palestinesi cittadini di Israele per una piena uguaglianza
  • Rispettare, proteggere e promuovere i diritti dei profughi palestinesi al ritorno nelle loro case e nelle loro proprietà

Per Israele il BDS è una spina nel fianco non da poco, tanto che nel 2015 è stato dichiarato “minaccia strategica” e il co-fondatore del movimento, Omar Barghouty, è stato minacciato da funzionari israeliani subendo in aggiunta la revoca della residenza permanente in Israele e vedendo negato il proprio diritto a spostarsi liberamente. Nel 2017 è stato vietato dalle autorità israeliane l’ingresso in Israele e nei Territori palestinesi occupati a chiunque sostenga o lavori per il boicottaggio.

Anche in Europa non sono mancati tentativi di criminalizzare il movimento e nonostante il BDS rifiuti l’antisemitismo, il razzismo, l’islamofobia e ogni ideologia fondata su presunte supremazie etniche o razziali, sono state mosse accuse di antisemitismo. Due casi importanti riguardano la Germania e la Francia che hanno condannato gli attivisti che sostenevano pubblicamente le attività del BDS e che promuovevano il boicottaggio. Tuttavia, nel 2020 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito con una sentenza che la condanna di 11 attivisti francesi che avevano organizzato iniziative per promuovere il boicottaggio di prodotti israeliani è una violazione del diritto alla libertà d’espressione e che le azioni degli attivisti rientrano nell’ambito dell’espressione politica e sono parte di un dibattito di interesse generale.

Dal 7 ottobre 2023, a seguito dell’assedio totale su Gaza, trasformata in un “cimitero per migliaia di bambini”come riporta Unicef, le campagne di boicottaggio e disinvestimento sono sentite più urgenti che mai e il BDS ha stilato una lista di prodotti e aziende da boicottare che svolgono un ruolo attivo nel supportare Israele e le gravissime violazioni dei diritti dei palestinesi.
La strategia adottata dal BDS riguarda il boicottaggio mirato che ha il fine di rendere non più sostenibile economicamente il genocidio in corso e contribuire a fermarlo. Di seguito, alcuni tra i prodotti e i marchi a cui viene data una massima priorità nella campagna di boicottaggio (per la lista completa si rimanda al sito bdsmovement.net):

  • McDonald’s, Burger King, Papa John’s e Pizza Hut hanno pubblicamente sostenuto Israele e/o fornito generose donazioni all’esercito israeliano durante le attuali operazioni sulla Striscia di Gaza. In Israele McDonald ha provveduto a offrire oltre 100.000 pasti gratis ai soldati e alle forze di sicurezza israeliane.
  • Carrefour è accusata di aver realizzato e donato migliaia di pacchi personalizzati all’esercito israeliano. Nel 2022 ha stretto una partnership con le aziende Electra Consumer Products e Yenot Bitan, entrambe responsabili di gravi violazioni dei diritti del popolo palestinese.
  • Puma sponsorizza la Federcalcio israeliana (IFA), che gestisce e promuove le squadre delle colonie illegali israeliane nei Territori palestinesi occupati.
  • HP (Hewlett Packard Inc) fornisce servizi e tecnologie al governo israeliano, tra cui il sistema di controllo biometrico installato ai posti di controllo militari israeliani in Cisgiordania e a Gaza per controllare gli spostamenti dei palestinesi
  • Siemens sta contribuendo al progetto dell’Interconnettore EuroAsia che prevede di collegare la rete elettrica degli insediamenti illegali israeliani nei Territori palestinesi occupati con quella europea.
  • Ahava ha il sito di produzione dei suoi cosmetici e lo store principale in un insediamento israeliano illegale
  • SodaStream è attivamente complice della politica israeliana di sfollamento nei confronti dei cittadini beduini-palestinesi indigeni di Israele nel Naqab (Negev) e ha alle spalle una lunga storia di discriminazione contro i lavoratori palestinesi;
  • Conad vende idatteri prodotti in Israele, non acquistateli.

Il web e i social sono importanti alleati per la campagna di boicottaggio, terreni dove gli utenti trasformano il proprio senso di impotenza di fronte a un massacro di civili palestinesi (il 40% sono bambini), che va avanti da più di un mese, in azioni concrete di supporto e sensibilizzazione che hanno un impatto tale da travalicare confini, differenze culturali e barriere linguistiche.

«Possiamo mettere da parte i nostri lussi giornalieri per non supportare un genocidio – dice la content creator Ariana Jasmine Afshar in un suo video diventato virale – Mentre il nostro drink da Starbucks – (altro marchio accusato di supportare Israele) – può essere sostituito, la gente di Gaza, in particolare i bambini di Gaza, non hanno scelta, sono costretti a subire tutto questo».

 
 
 

GIORGIA MELONI, LA CINA E LA VOLONTÀ DI CONCILIARE LAVORO E MESTIERE DI MADRE.

Post n°1922 pubblicato il 14 Settembre 2024 da scricciolo68lbr

Sono seguite molti polemiche successivamente al viaggio del premier italiano Giorgia Meloni in visita in Cina, dovute alla presenza della figlia Ginevra. A distanza di più di un mese, cercherò di spiegare cosa è accaduto. In una intervista fiume al settimanale Chi, il premier italiani Giorgia Meloni commenta le polemiche susseguenti al viaggio con sua figlia durante la visita ufficiale in Cina e molto altro: "Per la sinistra qualsiasi cosa negativa è colpa della Meloni, ormai è una barzelletta".

In una lunga intervista esclusiva pubblicata sul settimanale "Chi", in edicola il 7 agosto scorso, il Presidemte del Consiglio Giorgia Meloni ha tracciato un bilancio in totale trasparenza e con lo stile diretto che la caratterizza, dei due anni di governo, affrontando non soltanto temi politici (le riforme, i rapporti con gli alleati di governo), ma anche argomenti riguardanti la vita personale (dalla separazione dal giornalista Andrea Giambruno, all’impegno di conciliare il ruolo di madre con i doveri istituzionali) fino ai punti più scottanti, (il confronto con l’opposizione, la Rai, la questione femminile).

Dalle pagine del settimanale, sulle polemiche nate dopo il suo recente viaggio in Cina, nel quale era accompagnata dalla figlia Ginevra, Giorgia Meloni spiega: “Il fatto che io sia arrivata con Ginevra in Cina, scendendo mano nella mano dall’aereo, ha fatto molto discutere. Non ne capisco la ragione, francamente. Tra viaggi e impegni sono stata via quasi una settimana, secondo chi critica tutto ciò, avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici? Mi fa sorridere che certe persone si ritengano moralmente così superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia“. 

Riguardo questa questione la Meloni spiega: “Io invece penso che ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole e debba scegliere in libertà. Ma c’è di più, è anche una sfida culturale che riguarda tutte le donne: penso che, se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro. Sulla carta, fare un lavoro importante e dimostrare che si possono anche crescere dei figli non dovrebbe essere una rivoluzione, ma in questa società che spesso usa i figli per impedirti di raggiungere i tuoi traguardi, probabilmente lo è”.

È vero che tra presidente del consiglio e un qualsiasi lavoro, un pò di differenza esiste, ma non voglio polemizzare, vado avanti. 

La Meloni conclude: “Per quello che riguarda la Cina, a Ginevra è piaciuta molto. Nella sua classe c’è una bambina cinese alla quale è molto legata, che era in Cina per le vacanze. Quindi era contentissima di vedere Chloe dall’altra parte del mondo”.  

Giorgia Meloni è al suo primo anno da mamma single, dopo la separazione dal compagno Andrea Giambruno, e su questo argomento così risponde a Chi con la consueta franchezza. “La domanda più frequente che mi fa Ginevra è: ‘Mamma, perché hai scelto questo lavoro?’. Credo che capisca a grandi linee che quello che faccio è importante, ma non abbastanza da considerare giusto che quel lavoro mi tolga il tempo da passare con lei. Di ritorno dalla Cina mi ha scritto un biglietto nel quale mi diceva che ogni volta che spegne le candeline, esprime il desiderio di passare più tempo con me. Mi ha fatto sentire molto in colpa. Di solito si dice che non sia una questione di quantità del tempo che passi con i figli, ma di qualità. Io penso che sia vero in astratto, ma non nel concreto. I bambini vogliono, giustamente, che tu ci sia quando accade qualcosa che li emoziona, perché la felicità ha bisogno di essere condivisa“. 

“Con i figli - aggiunge - non sai mai se stai facendo la scelta giusta. Essere genitori è un mestiere a cui nessuno sente di essere preparato, anche se in fondo tutti lo siamo. Ci facciamo domande, ci sentiamo eternamente in colpa, ed i bambini, nella loro ingenuità, sono in grado di dirti con semplicità la frase che ti rende felice come nient’altro al mondo e quella che ti distrugge. Anche Ginevra è così. Quando con Andrea ci siamo separati non è stato facile neanche per lei, ovviamente. È legatissima a entrambi. Con noi a lungo ha fatto finta di nulla, ma io so che piangeva quando non la vedevamo. Mi ha fatto venire il cuore come una nocciolina. Fortunatamente, io e Andrea, che rimane il padre migliore che potessi desiderare per mia figlia (se lo dice lei ci dobbiamo fidare ndr), abbiamo mantenuto un buon rapporto. Quando possiamo passiamo del tempo insieme con Ginevra. Penso sia importante far capire ai bambini che una separazione non debba scatenare per forza un conflitto tra i genitori e che i figli non debbano essere costretti a scegliere tra la mamma e il papà. Non è sempre facile, mi rendo conto, ma quando è possibile è utile farlo. Faremo tutti e tre anche qualche giorno di vacanza insieme con un gruppo di amici e i loro figli. Per Ginevra. Ma anche perché siamo ancora amici e ci vogliamo bene. Entrambi vediamo quanto lei sia felice quando non si deve dividere tra l’uno e l’altra, e anche se la nostra separazione è definitiva, passeremo sempre del tempo felice insieme, come fanno molte altre famiglie con genitori separati“.    

Riguardo ai contrasti con l’opposizione Giorgia Meloni sempre nell’intervista rilasciata al settimanale Chi puntualizza: “Dalla sinistra vengo accusata di qualsiasi cosa. Centenario della Marcia su Roma? È colpa della Meloni. Strage di Bologna? È colpa della Meloni. Naufragio di Cutro? È colpa della Meloni. Femminicidi? È colpa della Meloni. Etc etc. Ormai è una barzelletta, e quello che non capiscono è che le persone di buon senso, anche di sinistra, lo vedono. Detto questo, sulla questione femminile credo che la sinistra non abbia superato lo shock di vedere che è stata la destra ad esprimere la prima donna Presidente del Consiglio in Italia. Per loro era inimmaginabile, ma io penso che fosse inevitabile”.

E spiega: “C’è una differenza sostanziale tra il pensiero conservatore e liberale e quello di sinistra: noi crediamo che il merito venga prima di tutto, loro pensano che le etichette vengano prima di tutto. Risultato: da noi non c’erano preclusioni per alcuno, ma ognuno doveva dimostrare il suo valore e dare il massimo. Da loro le donne hanno spesso pensato che il ruolo ricoperto dovesse essere una concessione di una classe dirigente prevalentemente maschile, o un obbligo imposto attraverso quote rosa. Ma quando pretendi di essere il capo perché lo dicono le quote, non riesci a esercitare la leadership. Ecco perché è sempre stata la destra, e non la sinistra, a esprimere i principali ruoli di leadership femminile. Dopodiché, io non penso che si difendano i diritti delle donne con battaglie tipo farsi chiamare ‘la Presidenta’. Perché se ti chiamano presidenta, o assessora, ma vieni esclusa dal mondo del lavoro perché hai dei figli, temo che la parità sia ancora parecchio lontana. La sfida vera è costruire un mondo nel quale le donne non vengano discriminate perché sono madri, o potenziali madri. È per questo che abbiamo concentrato molte delle poche risorse che avevamo sulle mamme lavoratrici”.

 
 
 

I LOCKDOWN HANNO PROVOCATO SOLTANTO DANNI! GRAZIE GOVERNI CONTE E DRAGHI!

Post n°1921 pubblicato il 12 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
 

I lockdown hanno provocato solo danni! Lo dice una ricerca condotta dall’University of Washington e pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Le restrizioni imposte durante la pandemia e i lockdown avrebbero causato un livello di stress tale da accelerare il processo di maturazione cerebrale degli adolescenti, portando ad un “invecchiamento” di 4,2 anni nelle ragazze e di 1,4 anni nei ragazzi: è quanto emerge da una nuova ricerca sottoposta a revisione paritaria, condotta dall’University of Washington e pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). «Pensiamo alla pandemia di Covid-19 come a una crisi sanitaria, ma sappiamo che ha generato profondi cambiamenti nelle nostre vite, in particolare per gli adolescenti», spiegano gli autori, aggiungendo che le differenze riscontrate tra maschi e femmine potrebbero dipendere dal diverso valore che le relazioni sociali rivestono per i due sessi. Nonostante alcune limitazioni, si tratta di risultati che difficilmente possono essere ignorati e che, secondo gli autori, dovrebbero orientare le ricerche future.

La ricerca, avviata nel 2018, è uno studio longitudinale che coinvolge 160 adolescenti di età compresa tra i 9 e i 17 anni, con l’obiettivo di valutare i cambiamenti nella struttura cerebrale durante l’adolescenza. La coorte avrebbe dovuto essere riesaminata nel 2020, ma la pandemia ha causato un ritardo nei test, che sono stati poi eseguiti nel 2021. Utilizzando i dati raccolti in precedenza, i ricercatori hanno creato un modello di assottigliamento corticale previsto per l’adolescenza e, analizzando nuovamente l’80% dei partecipanti, hanno osservato un assottigliamento corticale in tutti i lobi e in entrambi gli emisferi cerebrali nelle ragazze, mentre nei ragazzi l’effetto è stato rilevato solo nella corteccia visiva. Queste differenze, spiegano i ricercatori, potrebbero dipendere dall’importanza che le ragazze attribuiscono all’interazione sociale, poiché «le adolescenti tendono a fare affidamento sulle relazioni con altre ragazze, dando priorità al riunirsi, al parlare e al condividere sentimenti, mentre i ragazzi si aggregano principalmente per attività fisiche».

«Gli adolescenti camminano davvero su una corda tesa, cercando di rimettere insieme le loro vite. Sono sotto una pressione tremenda. Poi arriva una pandemia globale e i loro normali canali di rilascio dello stress spariscono. Quei canali di rilascio non ci sono più, ma le critiche e le pressioni sociali rimangono a causa dei social media. Ciò che la pandemia sembra aver fatto davvero è isolare le ragazze. Tutti gli adolescenti sono stati isolati, ma le ragazze hanno sofferto di più. Ha influenzato il loro cervello in modo molto più drammatico», ha dichiarato Patricia Kuhl, co-direttrice dell’UW Institute for Learning & Brain Sciences e coautrice della ricerca. Kuhl ha inoltre aggiunto che è improbabile che la corteccia cerebrale possa ispessirsi di nuovo: «È possibile che ci sia una qualche ripresa, ma d’altra parte è anche possibile che la maturazione cerebrale resti accelerata in questi adolescenti», ha concluso.

La ricerca presenta però alcune limitazioni, come sottolineato alla CNN da Max Wiznitzer, professore di pediatria e neurologia alla Case Western Reserve University School of Medicine, non coinvolto nello studio. «L’autrice principale Kuhl ha contribuito alla ricerca per la rivista, il che significa che è stata anche una curatrice dello studio e ha potuto influenzare, seppur con alcune restrizioni, la scelta di chi lo sottoponeva a revisione paritaria». Inoltre, l’assenza di un gruppo di controllo ha costretto gli autori a utilizzare un modello per stimare i valori normali attesi. «Si tratta di uno studio valido, ma il campione potrebbe non essere abbastanza ampioda confermare in modo affidabile la differenza di genere nell’invecchiamento del cervello», ha affermato il dottor Ian Gotlib, direttore dello Stanford Neurodevelopment, anch’egli non coinvolto nello studio.

Nonostante ciò, esistono altri studi che, pur con altre limitazioni, includono un gruppo di controllo, e uno di questi è firmato proprio dal dottor Gotlib. Nel 2022, una sua ricerca ha concluso che gli adolescenti che hanno vissuto il lockdown durante la pandemia presentano segni di invecchiamento precoce del cervello. Sempre durante il lockdown, inoltre, sono significativamente aumentati i problemi legati all’alcol tra i ragazzi e sono stati condotti ulteriori studi che hanno sollevatopreoccupazioni sugli effetti sulle persone con disabilità.

In conclusione, questa ricerca si inserisce nel crescente corpus di evidenze scientifiche che mostrano le criticità legate alle restrizioni imposte durante la pandemia. Tuttavia, come affermano gli stessi autori, le limitazioni dello studio richiedono cautela, e saranno necessari ulteriori approfondimenti per confermare tali risultati e per indagare i possibili sviluppi e scenari futuri.

[di Roberto Demaio]

 
 
 

LA CENSURA DI GOOGLE E DI MOLTI SITI SFOCIA IN PALESE ILLEGALITÀ!

Post n°1920 pubblicato il 04 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
 
Tag: #google

Oramai il fatto che su internet siamo controllati, spiati, che tutti i nostri dati di navigazione vengono intercettati ed arbitrariamente (illegalmente) registrati, è risaputo. Però adesso l'attività di browser come GOOGLE sfocia nell'illegalità. E la stessa attività illegale viene svolta da tanti altri siti.

Si leggono sempre più spesso casi in cui GOOGLE blocchi l'attività degli utenti, che per sfuggire alle intercettazioni, si avvalgano dell'attività di una VPN, una cosa perfettamente legale ed a pagamento, mentre l'attività di GOOGLE è palesemente illegale e svolta all'insaputa degli utenti. SI, È ILLEGALE!

Che cos'è una VPN? 

Una VPN (Virtual Private Network o Rete virtuale privata) crea una connessione di rete privata tra dispositivi per la navigazione  su Internet. Sono utilizzate per trasmettere dati sulle reti pubbliche in modo anonimo e sicuro, camuffando gli indirizzi IP dell'utente e crittografando i dati in modo che non possano essere letti da chi non è autorizzato a riceverli. Un servizio VPN viene utilizzato principalmente per trasmettere dati via Internet in modo sicuro. Le tre funzioni principali delle VPN sono: 

1. Privacy: senza una VPN, i tuoi dati personali come le password, le informazioni della carta di credito e la cronologia possono essere registrate e vendute da terzi. Le VPN utilizzano la crittografia per mantenere private queste informazioni confidenziali, specialmente quando ti connetti da reti Wi-Fi pubbliche. 

2. Anonimato: il tuo indirizzo IP (Internet Protocol) contiene informazioni sulla tua posizione e sulla tua attività online. Tutti i siti Web online tracciano questi dati utilizzando i cookie (che si installano sul tuo device) e tecnologie simili. Possono identificarti ogni volta che li visiti. Una connessione VPN nasconde il tuo indirizzo IP in modo che tu possa restare anonimo su Internet. 

3. Sicurezza: un servizio di VPN utilizza la crittografia per proteggere la tua connessione Internet dagli accessi non autorizzati. Può anche agire come meccanismo di arresto, chiudendo determinati programmi preselezionati in caso di attività sospetta su Internet. Questo riduce la possibilità che i dati vengano compromessi. Queste caratteristiche permettono alle società di fornire, a utenti autorizzati, accesso da remoto alle loro reti aziendali.

 

La VPN funziona in maniera tale che una connessione VPN reindirizza i pacchetti di dati dalla tua macchina a un altro server remoto prima di inviarli a terze parti su Internet. Tra i principi chiave dietro alla tecnologia VPN possiamo trovare:

1. Protocollo di tunneling: una rete privata virtuale crea un tunnel dati sicuro tra il tuo computer locale e un altro server VPN in una posizione a migliaia di chilometri di distanza. Quando ti connetti, questo server VPN diventa la fonte di tutti i tuoi dati. Il tuo fornitore di servizi Internet (ISP) e altre terze parti non possono più visualizzare i contenuti del tuo traffico Internet. 

2. Crittografia: i protocolli VPN come l'IPsec codificano i tuoi dati prima di inviarli attraverso il tunnel dati. L'IPsec è una suite di protocolli che si prefigge di ottenere connessioni sicure a livello di protocollo IP mediante l'autenticazione e la crittografia dei singoli pacchetti IP del flusso dei dati. Il servizio VPN agisce come filtro, rendendo i tuoi dati illeggibili da un lato e decodificandoli dall'altro lato: questo impedisce l'utilizzo improprio dei dati personali, anche se la tua connessione Internet dovesse essere compromessa. Il traffico di rete non è più vulnerabile agli attacchi e la tua connessione Internet è sicura.

Visto che tutti i siti, i motori di ricerca come GOOGLE penetrano di prepotenza nelle tue navigazioni, intercettano i tuoi dati ai fini di controllo sulle tue attività, tutti dovrebbero utilizzare una VPN. Questa favorisce un accesso sicuro alla rete Internet pubblica. Le reti virtuali private rendono l'attività online in movimento più sicura per tutti. Oggi le persone sono abituate a leggere articoli di giornale al bar, controllare le email al supermercato o accedere ai conti bancari dai loro dispositivi mobili. Questo tipo di connessione Internet è vulnerabile alle attività degli hacker poiché avviene su reti Wi-Fi pubbliche. Utilizzare i servizi VPN quando ti connetti a hotspot Wi-Fi pubblici non protetti, tiene al sicuro sia i tuoi dati che il tuo dispositivo.

Una VPN mantiene privata la tua cronologia di ricerca. Non è un segreto che il tuo fornitore di servizi Internet e il tuo browser tengano traccia della tua cronologia di ricerca. Spesso, possono vendere la tua cronologia di ricerca a fini di marketing. Ad esempio, la ricerca di articoli su rubinetti che perdono può generare annunci mirati di idraulici della zona. La tua connessione VPN ti proteggerà dall'utilizzo improprio dei dati.

Una VPN permette di accedere ai servizi di streaming in tutto il mondo. Quando viaggi al di fuori del tuo Paese, i tuoi servizi di streaming a pagamento potrebbero non essere disponibili a causa di termini contrattuali e regolamenti. La tua connessione VPN ti permetterà di cambiare il tuo indirizzo IP dal tuo Paese e di accedere ai tuoi programmi preferiti ovunque ti trovi.

Una VPN protegge la tua identità. Mantenendoti nell'anonimato, i servizi VPN ti proteggono dalla sorveglianza digitale. Prevengono il tracciamento dei tuoi commenti e delle tue conversazioni su Internet e proteggono il tuo diritto alla libertà di espressione a patto che non utilizzi la tua vera identità sulle piattaforme di social media.

Nonostante tutto questo, nonostante gli utenti paghino un servizio legale, GOOGLE (e molti altri siti) svolge attività illegale e si permette di bloccare le VPN perchè non riesce più ad intercettare i dati personali. SAREBBE DA DENUNCIARE ALLE PUBBLICHE AUTORITÀ nella speranza tuttavia, di trovare dei giudici onesti, che ti diano ragione...

 
 
 

VOGLIONO CANCELLARE IL DOLORE, LA SOFFERENZA, IL SENSO DELLA VITA, L’ANIMA E DIO!

Post n°1919 pubblicato il 03 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
 

Che non si debba necessariamente soffrire nella vita credo sia chiaro a tutti, come a,trettanto lo è il concetto che assai spesso le lezioni più importanti della vita passano per la sofferenza. Innanzitutto perchè la sofferenza è il rovescio della medaglia e serve per comprendere meglio la gioia. Cancellare una delle due facciate è assai pericoloso, perchè la dualità va vissuta in maniera completa, l'un asletto vive nell'altro. Eliminarne uno rischia di portare la mente e peggio, l'anima, verso il delirio.

Abito doppiopetto rosa con una lunga foglia d'oro sul revers per Pedro Almodovar stasera sul red carpet di Venezia 81 per l'anteprima mondiale in concorso del suo film: "La stanza accanto", con Tilda Swinton e Julianne Moore. Un look ambiguo, woke, inclusivista si, forse distante dal film, che racconta la storia di una malata terminale di cancro che sceglie l'eutanasia per dire addio alla vita, chiedendo ad una sua fedele amica di stare 'nella stanza accanto' quando accadrà.

La stanza accanto, al cinema dal 5 dicembre, è uno dei film del giorno alla mostra del cinema di Venezia. L'altro, con una accoglienza sentita e una decina di minuti di applausi, è l'italiano Vermiglio di Maura Delpero, un film 'alla Olmi', che evoca l'Albero degli zoccoli, una storia di radici, comunità e destini ambientata in un piccolo paesino della Val di Sole nel 1944, con facce autentiche, attori perlopiù non professionisti e uso del dialetto. Il film uscirà in sala dal 19 settembre. 

 

Le èlite finanziarie pedo-sataniste, la razza askenazita khazariana ormai pasesa il suo dogma: quello della morte! Parlare della vita per loro non è edificante, preferiscono incensare invece il culto della morte. "È difficile parlare della morte - ha detto al Lido Almodovar alla prima mondiale della Stanza Accanto -. Io l'idea che qualcosa di vivo debba morire non l'accetto, sono forse infantile, immaturo anche se poi la morte è dappertutto, basti pensare alle guerre che ci circondano".

Qui salta subito agli occhi la contraddizione del regista spagnolo: "Io l'idea che qualcosa di vivo debba morire, non l'accetto", certo Almodovar non accetta il concetto di morte per mano della sofferenza indotta da quella atroce malattia, però poi lamprotagonista vuole ricorrere alla EUTANASIA, e cosa pensa che sia l'eutanasia Almodovar, un giro sulle montagne russe al parco giochi?

Nel film, tratto dal romanzo 'Attraverso la vita' di Sigrid Nunez, il primo in inglese per l'autore spagnolo, Ingrid (Giulianne Moore), scrittrice di romanzi, viene a sapere che Martha (Tilda Swinton), ex reporter di guerra, che non vede da tempo, è una malata terminale di cancro e la va a trovare. Le due antiche amiche si ritrovano in confidenza e malinconia a parlare del passato, della vita di successi avuti e Martha racconta a Ingrid del dolore per la incomunicabilità con la figlia avuta da adolescente e di sentirsi per questo una madre imperfetta. Senza voglia di affrontare una nuova cura sperimentale (non sia mai funzioni...) e contraria ad ogni retorica sulla 'lotta' dei malati 'per sconfiggere' il cancro (il CULTO DELLA VITA SOSTITUITO DA QUELLO DELLA MORTE SCELTA), chiede a Ingrid di aiutarla nell'eutanasia (ha comprato la pillola giusta sul dark web). Per farlo andranno insieme in una meravigliosa villa isolata tra i monti a due ora da New York.

"È un film a favore dell'eutanasia - ha detto Almodovar - la cosa terribile è che queste due donne devono comportarsi come delinquenti per portare avanti il loro progetto. In Spagna noi abbiamo una legge che permette l'eutanasia, una legge che dovrebbe però esistere in tutto il mondo" (Almodovar scenda in politica e si impegni allora, invece di fare il pupazzo e dispensare parole di saggezza/stupidaggini).

Il film mette al centro "una donna agonizzante, malata terminale, ma in un mondo altrettanto agonizzante", ha concluso il regista scagliandosi contro i negazionisti del cambiamento climatico e gli odiatori razzisti. Vedete che ho ragione? Almodovar vuole fare politica, però invece di sudare e rimboccarsi le maniche, pensa sia più sensato farlo dal mondo dorato del cinema, marcio e corrotto altrettanto quanto il mondo della politica, per raggiungere i suoi scopi. Odiatore seriale, anzichè affrontare un dibattito sui temi reali, lui si caglia contro gli odiatori e i negazionistk del cambiamento climatico... Almodovar, che ca...spita dici, ti sei bevuto quel poco di cervello che ancora ti è rimasto? E su cosa basa le sue certezze, il regista spagnolo, tanto da sentirsi esente di doverle dimostrare di fronte a chi nega il contrario? Non mi sembra un messaggio, né un atteggiamento democratico il tuo, tutt'altro, a me sembra il messaggio di un sedicente vate uscito di senno...

 

 
 
 

IL CALCIO NON PIACE ALLE NUOVE GENERAZIONI!!!

Post n°1918 pubblicato il 01 Settembre 2024 da scricciolo68lbr

Il calcio non piace più agli italiani.

Un milione in meno di spettatori dopo due turni di serie A.

Parlare di dati ed ascolti dopo appena due giornate, non fa statistica, tanto più se giocati in pieno agosto eppure né in Lega, né a Dazn sorridono di fronte ai primi dati sull’andamento degli ascolti in tv del calcio. 

Eppure solitamente gli appassionati dopo l'astinenza estiva, si gettano a capofitto sul campionato, non appena riparte. Eppure non è andata proprio così. Nessuno si sbilancia o azzarda ipotesi, tuttavia, davanti a quasi un milione di spettatori in meno dopo le prime due giornate di serie A rispetto a un anno prima, qualche dubbio nasce.

E comunque questa a me pare proprio una bella notizia!!!

Nessuno arriva a dire che il pallone non seduce più, che quello che un tempo era presentato come il campionato più bello del mondo perde appeal, soprattutto tra le nuove generazioni, ma i numeri sono numeri. E allora leggiamoli.

La Juventus per la seconda settimana di fila ha vinto la sfida degli ascolti (oltre a quella sul campo, visto che è rimasta l’unica a punteggio pieno), mettendo insieme per la gara a Verona quasi un milione di spettatori. Ecco, ma proprio come una settimana fa, non è riuscita a raggiungere i sei zero: 963 mila spettatori lunedì sera, 943 mila per la gara d’esordio con il Como. 

Dietro va anche peggio: questa settimana la partita più vista dopo i bianconeri è stata Parma-Milan che ha raccolto 545 mila abbonati. Centomila spettatori in meno per Napoli-Bologna (411 mila per la precisione) mentre l’Inter campione d’Italia ha richiamato davanti alla tv 366 mila tifosi. Al quarto posto c’è stata Torino-Atalanta con 259 mila utenti. A ruota Cagliari-Como (243 mila) che ha interessato più appassionati di Roma-Empoli (223 mila). Una settimana fa alle spalle di Juve-Como si era piazzata Genoa-Inter (670 mila). Complessivamente il primo turno aveva garantito a Dazn 3 milioni e 964 mila spettatori. Il turno finito con Verona-Juventus ne ha messi insieme 3 milioni 932 mila. Insomma, ballano come differenza trentamila spettatori. Ma un anno fa alla stessa giornata gli spettatori erano stati 600 mila in più: 4 milioni 540 mila.  Ed è forse la crepa più evidente. Questa settimana la partita meno vista ha fatto decisamente meglio di quella del primo turno: allora Empoli-Monza aveva messo insieme 11 mila tifosi, cinquantamila in meno di Monza-Genoa che ha richiamato 60 mila appassionati. Nel complesso solo altre due partite dell’ultima giornata sono state sotto quota centomila: Udinese-Lazio (72 mila) e Fiorentina-Udinese (94mila). Eppure i conti non tornano, almeno per ora.

Il peso delle vacanze sull'auditel?

Difficile ipotizzare stanchezza nel tifoso dopo appena due turni (tanto più che per ora non si giocano le competizioni internazionali e dunque la giornata di campionato è spalmata su tre giorni, gli altri quattro restano liberi) forse pesa di più il periodo agostano, da sempre dedicato dagli italiani alle vacanze. Magari già dal prossimo turno i numeri lieviteranno sensibilmente prima della pausa per la nazionale, complici sfide di grande interesse come Atalanta-Inter, Lazio-Milan e Juventus-Roma. Però che la serie A non sia più quella macchina di successo di inizio millennio lo rivela una recente ricerca di StageUp-Ipsos pubblicata dalla Gazzetta dello sport. Negli ultimi vent’anni, tra il primo dei cinque scudetti dell’Inter morattiana (2005/2006) e il primo conquistato dai neroazzurri allenati da Inzaghi, il numero degli appassionati di calcio è sempre oscillato tra i 28 e 29 milioni, con una punta di 30 toccata nell’anno del nono scudetto di fila della Juventus che aveva in campo Ronaldo. Di questi il 46% (13,5 milioni) sono fruitori regolari della serie A. Un altro 26% (7,8 milioni) tifosi abbastanza regolari. Quelli saltuari (il 28% del totale) sono otto milioni. Su cento appassionati 67 sono uomini e 33 donne. Il Sud e le isole è l’area che segue il calcio con più passione (qui è concentrato il 39% del totale) seguito dal Nord Ovest (25%), Centro (19%) e Nord Est (16%).

 

 
 
 

BIG PHARMA CI VUOLE MALATI E CONTENTI!

Post n°1917 pubblicato il 31 Agosto 2024 da scricciolo68lbr
 

Le materie prime per fabbricare i farmaci, non giustificano mai gli alti costi dei farmaci messi sul mercato. Eppure Big Pharma in questo settore ha mani libere, visto che sono le aziende farmaceutiche che stabilisco i prezzi.

Questi fatti, evidenziano l’enorme potere e libertà d’azione che ha Big Pharma. Una forza che più di una volta è stata utilizzata per corrompere personaggi politici e dirigenti ministeriali in tutto il mondo, compresi gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Basti vedere quello che è accaduto durante la psico-info-pandemenza.

Fa un certo effetto però scoprire che il medico o nel leggiore delle ipotesi, lo specialista, al quale hai affidato la cura della tua salute, ha ricevuto un compenso economico sotto banco, da una azienda farmaceutica per promuovere il suo prodotto e la sorpresa aumenta enormemente, quando ti accorgi che anche l’ospedale superspecializzato, dove ti sei recato, riceve anch’esso fondi dalla stessa multinazionale. Provi a consolarti pensando che costoro ti prescrivono medicine e esami di controllo validati da enti scientifici al di sopra di ogni sospetto. È la scienzah... no???

Poi invece scopri che a ricevere finanziamenti dalla stessa azienda/multinazionale farmaceutica, sono anche varie facoltà di medicina e le stesse società scientifiche che compiono gli studi e che poi in moltissimi casi, orientano le scelte dei cittadini malati, società scientifice che hanno in soldoni, il compito di aggiornare le linee guida indicando le migliori terapie per ogni patologia; non manca nemmeno l’Istituto Superiore di Sanità, organismo scientifico del Ministero della Salute, che ha il dovere di controllare le sperimentazioni in atto.

A quel punto di certezze non ne rimangono più, anzi una si... dire NO!

Ricordo nel 2019, il Codacons “decise di pubblicare la lista dei medici italiani e delle fondazioni/università/istituti finanziati dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline, così come diffuso dalla EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations)… la Glaxo-Smith-Kline – scrisse Codacons – ha reso pubblici, fra le altre cose, anche gli elenchi dei medici italiani che nel 2015/2016/2017 hanno ricevuto finanziamenti (a titolo di servizi, consulenze, eventi vari)… il totale elargito dalla Glaxo-Smith-Kline appariva in crescita: più di 11 milioni nel 2015, più di 13 milioni nel 2016, quasi 15 milioni nel 2017.

E se qualcuno pensasse che le cose non siano peggiorate, si sbaglia di grosso. Basti vedere sempre cosa accaduto durante la psico-info-pandemenza. Non mi ripeterò qui, perchè lo sapete bene!

Ora la domanda è lecita: a cosa servono tutti questi soldi?

Tra Università, Fondazioni e Aziende Ospedaliere stupisce, in particolare – proseguiva Codacons – leggere il nome dell’Istituto Superiore di Sanità (125.660,00 nel 2016, 93.940,00 euro nel 2017 per “servizi e consulenze”) scriveva ancora Codacons: appare quanto meno inopportuno infatti che l’organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale rientri nella lista, e sarebbe davvero il caso di spiegare le ragioni di questi trasferimenti” [Radio Popolare, trasmissione “37e2”, la denuncia del presidente di Codacons, dal minuto 27,58].

La Glaxo ovviamente non è l’unica azienda farmaceutica a sviluppare una simile politica, ed infatti in una successiva puntata Codacons pubblicò i dati relativi ad altre protagoniste di Big Pharma quali: Abbvie, Almirall, Merck, Msd, Hospira, Pfizer, Pfizer Italia, Pierre Fabre Pharma, Pierre Fabre Italial.

Alla denuncia del Codacons fece seguito una ricerca pubblicata dalla Fondazione Gimbe nel febbraio 2019 “Trasferimenti di valore 2107 dall’industria farmaceutica a operatori e organizzazioni sanitarie”: “Le analisi sono state effettuate sui trasferimenti di valore di 14 aziende farmaceutiche che, insieme, rappresentano il 51,5% del fatturato totale di settore nel 2017 (10.997€ / 21.337 milioni €)” in quell’anno “le 14 aziende hanno trasferito complessivamente € 288,1 milioni – dei quali- € 45,9 milioni (15,9%) sono stati destinati ad operatori sanitari, € 124,8 milioni (43,3%) ad organizzazioni sanitarie e € 117,3 milioni (40,7%) alla ricerca e sviluppo”.

Sul quotidiano il manifesto (questo quando i quotidiani avevano ancora un briciolo di dignità e qualche notizia in favore del cittadino, ancora la pubblicavano), del 9 settembre 2018, Andrea Capocci citava una ricerca del 2016 pubblicata su BMJ Open, secondo la quale il 65% delle associazione mediche italiane è sponsorizzata da società farmaceutuche, ma solo il 6% di esse "inserisce" questi fondi nel proprio bilancio annuale.

Perchè non li inseriscono nei bilanci? Si vergognano? Sono fondi indirizzati a scopi malevoli?

Per ogni essere umano la salute è il bene più grande; andrebbe garantita una totale trasparenza su tutto quello che riguarda il mondo della medicina, nessun malato, quando un medico gli prescrive una cura, dovrebbe avere il dubbio che dietro a quella compressa ci possa essere un "interesse economico" dell'azienda/multinazionale produttrice.

E’ urgente che, il mondo scientifico, le istituzioni nazionali ed internazionali tutte intervengano, ognuno nel suo ambito, con provvedimenti che possano mettere al riparo la nostra salute dai danni provocati dalla voracità del potere farmaceutico.

Sappiamo bene che questo, per ora, è assai improbabile...

 
 
 

2025: LA GEOINGEGNERIA USATA COME ARMA MILITARE?

Post n°1916 pubblicato il 31 Agosto 2024 da scricciolo68lbr
 

I fenomeni atmosferici potranno essere adoperati come armi per scopi militari? Fantascienza? Sembra di no, quindi probabilmente assisteremo prossimamente a fenomeni catastrofici provocati dall'uomo per nuocefe ad altri esseri umani. Si probabilmente i fenomeni atmosferici saranno trasformati in armi offensive, li vedremo, dato che ci sono Stati che lo hanno dichiarato, e ci stanno seriamente lavorando. Tutto il pianeta è considerato come materia per esperimenti. Anche l'Italia, dove è in atto una sperimentazione, iniziata nel 2003. Gli accordi in proposito, furono stipulati a margine del G7 di Genova, 19/22 luglio 2001, dall'allora premier italiano Berlusconi e dall'allora presidente degli USA George W. Bush jr. Tale sperimentazione si concluderà nel 2025. Appunto.

Immediatamente dopo la Seconda guerra mondiale, accanto agli innumerevoli esperimenti con armi nucleari, test realizzati da un pò tutti gli Stati, che hanno devastato il pianeta, parallelamente sono iniziate, e portate avanti su scala sempre più ampia, le sperimentazioni militari sul clima.

Un esempio significativo del progetto di dominio e controllo del clima a scopi bellici è il rapporto condotto nel 1996 dal Department of Defense School Environment of Academic Freedom e presentato alla Air Force degli Stati Uniti dal titolo: Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025 (Il clima come forza di moltiplicazione. Possedere il clima nel 2025).

Entro il 2025 i ricercatori militari prevedono di poter dominare il clima a livello planetario e di proseguire nella sperimentazione all’ombra del segreto militare. Il rapporto, che è passato al vaglio “delle autorità preposte alla sicurezza” prima di essere reso pubblico, si sofferma su alcune delle potenzialità militari del controllo del clima e in particolare slle modificazioni della ionosfera, ma tace sulle applicazioni della geoingegneria nella guerra del Vietnam e nella guerra del Golfo e si limita a ipotizzare modificazioni del clima “localizzate” e a breve termine. L’interesse del documento pertanto non risiede nella ricostruzione delle sperimentazioni e delle loro applicazioni quanto nella logica alla base della manipolazione del clima che domina il pensiero, le ambizioni e le strategie militari. Così si legge nel sommario del rapporto:

Nel 2025 le forze dello spazio aereo statunitense possono “possedere il clima”, avvalendosi delle nuove tecnologie e indirizzando lo sviluppo di quelle tecnologie verso applicazioni di guerra combattuta. Una tale capacità offre al combattente strumenti per modificare lo spazio bellico in modi che non sono mai stati possibili prima.

Negli Stati Uniti nel 2025 la modificazione del clima diventerà parte integrante della strategia militare. Citando le parole del generale Gordon Sullivan, i ricercatori militari scrivono: “La tecnologia è là e aspetta che noi la mettiamo insieme. Nel 2025 avremo il possesso del clima. Nel 2025 la nuova arma post-nucleare sarà una realtà.

Già nel 1957 la commissione consultiva del Presidente degli Stati Uniti sul controllo del clima riconosceva esplicitamente il potenziale militare della modificazione del clima e prevedeva che sarebbe stata un’arma più importante della bomba atomica (p. 3).

L’impresa, naturalmente, è rischiosa, continuano i ricercatori, ma le straordinarie potenzialità militari devono ricevere la più alta considerazione. Ideologia del rischio, controllo, dominio, supremazia, termini che ritornano costantemente nel rapporto, emergono con chiarezza ad ogni passo:

Come impresa ad alto rischio e ad alta ricompensa, la modificazione del clima presenta un dilemma non dissimile dalla scissione dell’atomo. Mentre alcuni segmenti della società saranno sempre riluttanti ad esaminare questioni controverse, come la modificazione del clima, le straordinarie potenzialità militari che possono risultare da questo campo sono ignorate (p. VI).

L’accettazione del rischio, ovvero le conseguenze distruttive per il pianeta, trova la sua giustificazione nella supremazia militare. La capacità di controllare il clima, si legge, avrà un effetto moltiplicatore e potrà essere utilizzato in tutte le fasi di un conflitto. Interventi volti a provocare siccità, impedire il rifornimento di acqua pura, intensificare la forza distruttiva di temporali e altre perturbazioni atmosferiche, indirizzando grandi masse di energia verso un obiettivo militare portano all’estremo la guerra alla natura e alla popolazione civile.

Benché nel 1977 l’assemblea generale delle Nazioni Unite avesse adottato una risoluzione che proibiva l’uso ostile delle tecniche di modificazione ambientale, la ricerca non si è mai arrestata e le sperimentazioni, condotte con determinazione, sono andate ben oltre il laboratorio.

“[Per la modificazione del clima] la determinazione esiste […]. La motivazione esiste. I potenziali benefici e il potere sono estremamente lucrativi e allettanti per coloro che hanno le risorse per svilupparlo. Questa combinazione di determinazione, motivazione e risorse alla fine produrrà la tecnologia della manipolazione del clima” (p.35).

Il rapporto si conclude con una riaffermazione del principio della deterrenza:

“La storia dimostra che non possiamo permetterci di non avere la capacità di modificare il clima se la tecnologia è sviluppata e usata da altri. Anche se non abbiamo intenzione di usarla, altri l’avranno. Per richiamarsi ancora una volta all’analogia con le armi atomiche, abbiamo bisogno di dissuadere o contrastare questa capacità con la nostra propria capacità” (ivi).

Se la soluzione diventa la geoingegneria

Il progetto di usare la Terra come una mega-macchina ha creato e creerà profitti e potere.

Alla conferenza di Copenhagen sul cambiamento climatico, nel 2010, ha scritto Rosalie Bertell (2018, p.) i geoguerrieri ebbero il loro momento di gloria mascherando la geoingegneria come una “soluzione al problema del cambiamento climatico”, presentato anche come un problema di sicurezza, una minaccia per lo Stato che può avere un effetto moltiplicatore: afflusso di grandi masse di profughi, destabilizzazione sociale, accelerazione dei conflitti per le risorse sempre più scarse. I discorsi sulla sicurezza inducono un senso di impotenza e di paura e in definitiva incoraggiano soluzioni autoritarie, militari e tecnico-scientifiche dove sono possibili forti guadagni e che prevedono maggiore crescita e sviluppo anziché maggiore precauzione e umiltà sui limiti dell’azione umana.

 

Bruna Bianchi

Da unsplash.com 

 

 
 
 

SE ENTRI IN POLITICA SEI FINITO!!!

Post n°1915 pubblicato il 29 Agosto 2024 da scricciolo68lbr
 

Il Deep State, ovvero la razza dei khazari-sionisti-askenaziti conertitisi all.kebraismo, perchè costretti, ma che nulla hanno a che fare con il vero popolo ebraico, un popolo dignitoso e ingegnoso, come tanti altri, ha stilato una lista di Stati da occupare in tutti i settori, ed in cima alla lista c'è l'Italia. Un Paese ricco, di tante cose, tanti talenti, di persone generose, che amano il benessere e la socialità, che hanno il gusto del bello e delle belle cose, che amano la buona tavola, che vivono in uno dei Paesi più belli, se non il più bello al mondo.

Eppure il Deep State non na fatto i conti con la peculiarità più importante del popolo italiano, ovvero la sua spiritualità. E non parlo del cattolicesimo del. aticano, ormai una conchiglia vuota, occupata dal Deep State oramai da tempo, quanto della spiritualità che si manifesta in tanti diversk e molteplici modi.

Ebbene grazie a questa spiritualità, il Deep State sta impazzendo, perchè non fa altro che porsi la medesima domanda: come mai pur avendo corrotto tutto il corruttibile nel Paese, dai politici, alle istituzioni, alla magistratura, agli imprenditori più facoltosi, l'Italia tiene testa al Deep Stete?

È proprio grazie alla sua connotazione spirituale così forte, perchè si può essere seguaci di Cristo e del divino, anche senza senza frequentare gli ambienti vaticani, preti e altre istituzioni spesso forieri di valori e parole vuote. Adesso è in atto una battaglia spirituale, siamo entrati nei tempi dell'Apocalisse, della Rivelazione, la luce che illumina il buio, il male, l'oscuro e che lo porta alla luce senza più nessun alibi e possibilità di nascondersk.

E la battaglia è appena cominciata. ma la Luce na giá vinto, questo non dobbiamo dimenticarcelo mai, e porterà spiritualità anche nella materia, così alla fine, Satana e i suoi numerosi e troppo fiduciosi adepti, o saranno conertiti, oppure maledetti per sempre, nel fuoco della Geenna.

A voi la scelta, piloola blu o pillola rossa?

 
 
 

SPECULAZIONE ENERGIA ALTERNATIVA: ASSOCIAZIONE ITALIA NOSTRA RICORRE CONTRO GOVERNO!

Post n°1914 pubblicato il 29 Agosto 2024 da scricciolo68lbr
 

Leggendo le notizie del giorno si apprende che l'associazione Italia Nostra Sardegna ha presentato un ricorso alla Commissione Europea contro il governo italiano, sostenendo che questo avrebbe violato varie direttive, inclusa la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, per quanto concerne la «difesa del territorio, del mare e del paesaggio della Sardegna».

Nell’applicare le direttive dell'UE sulla promozione dell’energia proveniente da fonti rinnovabili, secondo l'associazione, il governo non avrebbe tenuto conto «delle politiche relative alla partecipazione delle persone interessate dai progetti», in particolare della popolazione locale, favorendo «la speculazione energetica ritardando strumentalmente la pianificazione territoriale e incentivando l’installazione dei grossi impianti di produzione a discapito delle comunità energetiche rinnovabili e degli auto-consumatori».

Il ricorso di Italia Nostra è stato presentato lunedì 26 agosto e reso noto dalla stessa associazione ambientalista il giorno successivo.

L’esposto alla Commissione Europea viaggia principalmente su quattro binari.

In primo luogo, Italia Nostra rileva come il governo Meloni abbia mancato di considerare le politiche relative alla partecipazione degli abitanti locali interessati dagli impianti autorizzati.

Successivamente, secondo l’associazione ambientalista, l’esecutivo non avrebbe osservato correttamente la normativa sull’individuazione delle aree idonee, aggirando tra l’altro l’obbligo di assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica il piano delle aree idonee sfruttando «i ritardi nell’applicazione della norma (circa 1.000 giorni rispetto ai 180 previsti)».

In terzo luogo, sarebbe stato violato il regolamento che «dispone il finanziamento delle sole opere che rispettino il principio di non arrecare alcun danno significativo all’ambiente».

Quarto ed ultimo punto, ma non per importanza, secondo Italia Nostra «la normativa italiana favorisce di fatto la "speculazione" nell’ambito delle attività relative all’insediamento di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile» finendo così per violare «ripetutamente» l’articolo 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Tale articolo sancisce il diritto di ciascuno a venire ascoltato «prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimento individuale che gli rechi pregiudizio».

Con l’esposto di lunedì, si allunga la lista di azioni contro la “speculazione eolica” portate avanti da associazioni ambientaliste, organizzazioni cittadine, e comitati locali. In Sardegna, infatti, è mesi che la popolazione lotta contro i progetti di realizzazione di maxi-impianti di energia rinnovabile nelle mani delle multinazionali dell’eolico: nel mese di luglio, presso il porto di Oristano è iniziato un presidio permanente, che in breve tempo è stato oggetto di sgombero (ricorda un pò gli sgomberi del Governo Conte con gli idranti, al porto di Trieste), da parte delle forze dell’ordine.

Precedentemente, nell’entroterra cagliaritano, alcuni cittadini hanno dato il via alla “Rivolta degli Ulivi”, una sollevazione popolare spontanea che ha risposto agli espropri coattivi dei terreni dei contadini (dove dovranno sorgere i parchi eolici) piantando ulivi e altre specie vegetali.

Nel frattempo, è ufficialmente partita la raccolta firme, che in una manciata di giorni ha superato le 10.000 firme, per fermare i progetti di parchi eolici e fotovoltaici nell’isola in assenza di un adeguato piano energetico regionale.

 
 
 
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tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
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sono note che aiutano
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                                  i
 
 

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