Creato da teamgpg il 23/03/2009
IL BLOG DEL TEAM GUARDIE GIURATE

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Sono rigorosamente vietate critiche offensive nei confronti della Polizia, dei Carabinieri, Della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, dello Stato e dei suoi rappresentanti.
E' tassativamente vietato lo spam e la pornografia in ogni sua forma.
Sono severamente vietati avatar o firme che incitino al razzismo o alla violenza.
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L'innalzamento delle misure di sicurezza sta rendendo la vita difficile alla criminalita' e gli ultimi dati indicano un trend virtuoso: -23% nei primi mesi del 2008. Continuera' nel 2009?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

IL TEAM GUARDIE GIURATE

Post n°1 pubblicato il 23 Marzo 2009 da teamgpg

Nuovo sito web, in allestimento nuove sezioni, collaboriamo insieme.
Per la registrazione veloce bastano 2 minuti, scegliere un nick, una password e inserire un indirizzo e-mail valido (troverete in cima al sito registrazione veloce).
Sfruttiamo le nostre esperienze, servono nuove idee e proposte.

ADERITE AL TEAM GUARDIE GIURATE CLICCATE IL SEGUENTE LINK http://teamguardiegiurate.net.

 

Il Team è formato da Guardie Particolari Giurate che vorrebbero migliorare il mondo della Vigilanza Privata.
Chi entra nel Team non è più bravo o migliore degli altri, è solo una persona che decide di spogliarsi di una identità fittizia, che viene solitamente celata dietro un nickname, per riprendere la propria, e dare cosi un contributo REALE alla categoria.

Se vuoi anche tu contribuire insieme a noi mettendo a disposizione di tutti la tuà professionalità seriamente, invia una e-mail al seguente link teamgpg@yahoo.it


 
 
 

LA GUARDIA GIURATA

Post n°3 pubblicato il 23 Marzo 2009 da teamgpg

La Guardia Giurata, propriamente detta Guardia Particolare Giurata (G.P.G.), è un privato cittadino che possiede i requisiti utili al rilascio di un Titolo di POLIZIA è quindi autorizzato dallo STATO ai sensi dell'art. 133 del T.U.L.P.S. a tutelare i beni, mobili ed immobili di privati o enti anche pubblici; ma non le persone, la cui tutela dell'incolumità è onere e prerogativa esclusivamente dell'Autorità di Pubblica Sicurezza (ART.1 DEL T.U.L.P.S.)). Le Guardie Giurate fanno riferimento quasi sempre ad un Istituto di Vigilanza VIGILANZA PRIVATA; più di rado a enti o privati, e purché diretti proprietari dei beni da tutelare. Il titolo di Guardia Particolare Giurata è soggetto a rinnovo ogni due anni previa verifica delle autorità preposte della persistenza dei requisiti psico-fisico-attitudinali nonché legali.

La Guardia Particolare Giurata è inquadrata giuridicamente come "Incaricato di Pubblico ServizioO", benché alcune sentenze della Corte di CassazioneE ne abbiamo evidenziato anche la qualità di "Agente di Polizia Giudiziaria" e di "Pubblico Ufficiale"; ma solo quando, in determinate specifiche occasioni, chiamata a prestare soccorso ad altri Agenti o Ufficiali di Pubblica sicurezza. I poteri delle Guardie Giurate sono si rifanno ad un ordinamento del 1931. Da qualche anno si parla di una imminente riforma del settore della vigilanza Privata, resa ormai necessaria dallo scenario attuale in cui le odierne Guardie Giurate si trovano ad operare. Le G.P.G. possono stendere dei verbali in relazione al servizio cui sono destinate; ma questi fanno fede in giudizio fino "prova contraria" e non a fino a "Querela di Falso" come avviene per gli agenti di Polizia Giudiziaria. Il "Porto di Pistola" di cui sono quasi sempre dotate le G.P.G. è per "Difesa Personale" con tassa governativa ridotta; quindi dà diritto al porto, anche fuori servizio, in tutto il territorio nazionale, isole comprese, con le limitazioni imposte dalla legge (non si può portare l'arma negli stadi, nei seggi elettorali, nelle pubbliche assemblee, riunioni politiche, ecc.). Quello di Fucile rilasciato invece raramente e dalle Questure per chi effettua Trasporto Valori, consente il Porto solo durante il servizio. Il rinnovo del "Porto d'Armi" è biennale e solitamente coincide con quello del "Decreto di Nomina". Alle G.P.G. che prestano servizio armato, quindi, vengono rilasciate due differenti "Autorizzazioni di Polizia", seppur collegate fra loro; questo perché in qualche luogo i regolameti delle Questure prevedono solo il servizio disarmato, come nel caso del controllo negli aeroporti; in altri casi, lo stesso cliente dell'Istituto di Vigilanza richiede guardie prive di pistola. Di conseguenza, anche se raramente, alcune Prefetture rilasciano il Decreto ma non il Porto. Alle G.P.G. armate viene poi concesso dalla legge potere rispetto ai "Pubblici Ufficiali": Esse, anche in servizio, possono farne uso solo per legittima difesa (anche di terze persone); e gliene viene concesso l'uso legittimo come agli Agenti e Ufficiali di Pubblica Sicurezza, per la repressione in flagranza di derminati delitti. Alle Guardie Particolari Giurate e gli istituti di vigilanza dai quali esse per lo più dipendono, i titoli vengono rilasciati dalla Prefettura; il controllo sull'operato viene poi espletato della Questura. Come anche del Questore è il regolamento provinciale sulle modalità del servizio e le dotazioni.

Secondo l'Art. del 133 T.U.L.P.S.: Gli enti pubblici, gli altri enti collettivi e i privati possono destinare guardie particolari alla vigilanza o custodia delle loro proprietà mobiliari o immobiliari. Possono anche,con l'autorizzazione del Prefetto, associarsi per la nomina di tali guardie da destinare alla vigilanza o custodia in comune delle proprietà stesse.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 
 
 

PARLIAMO SUBITO DI ANTIRAPINA IN BANCA

Post n°5 pubblicato il 23 Marzo 2009 da teamgpg

Quello che si dovrebbe sapere sulle rapine
A cura della
Redazione del Gazzettino della Vigilanza


La prima cosa che una Guardia Giurata dovrebbe sapere è che sventare una rapina è estremamente difficile se non impossibile. Infatti il rapinatore ha il vantaggio della sorpresa e soprattutto ha il vantaggio di avere le armi in pugno. Se al vantaggio della sorpresa possiamo opporre una continua e attenta sorveglianza che ci faccia capire il pericolo, ma sappiamo che non è possibile stare all’erta ai massimi livelli per cinque o sei ore consecutive, al secondo vantaggio non possiamo opporre nulla in quanto la nostra arma è ben riposta in fondina. L’arma più importante che noi abbiamo è la prevenzione che ci deve far capire se qualche malintenzionato sta studiando il modo per rapinare quella banca o ufficio postale.
Abbiamo dato un’occhiata alle statistiche della Polizia e Carabinieri e a quelle dell’ABI sul tema delle rapine e si riscontrano queste caratteristiche:
1) che la maggior parte delle rapine avviene nella tarda mattinata e all’ora di chiusura quando l’attenzione è più scarsa a causa della fatica del servizio effettuato con il GAP e sia perché si intravede la possibilità di riposarsi un po’.
2) I mesi più a rischio sono Maggio e Novembre e comunque i mesi freddi in cui è più facile camuffare le sembianze con sciarpe, cappelli e nascondere armi con cappotti giacconi ecc.
3) Altra nota caratteristica che si rileva dalle statistiche è che gli sportelli bancari più a rischio sono quelli che hanno nelle vicinanze vie di fuga come tangenziali, strade a scorrimento veloce ecc.
4) L’arma più usate è il taglierino che sfugge al rilevamento dei metal detector delle bussole di sicurezza.
Come si può fare prevenzione per le rapine.
Ci sono delle precauzioni che si possono prendere per ridurre al minimo il rischio di una rapina e sono dettate dall’esperienza sia nostra che delle Forze di Polizia pertanto:
1) conoscere e seguire le direttive della Questura ed eventualmente quelle dell’Istituto;
2) prima di entrare nell’agenzia verificare, nella eventualità che ci siano, l’integrità delle finestre e delle grate alle finestre stesse;
3) controllare, nel caso ci siano locali vuoti confinanti l’agenzia bancaria, che sia possibile vedere all’interno o sapere se sono stati fatti lavori negli ultimi giorni. Questo soprattutto il Lunedì in quanto non è raro che dai locali vuoti adiacenti alla banca possano introdursi i malviventi sfondando i tramezzi e sorprendendo tutti al momento dell’apertura delle casseforti;
4) Verificare il funzionamento di bussole e metal detector;
5) Se ci sono verificare gli impianti di videoregistrazione
A quali cose dobbiamo stare attenti.
Rifacendoci al punto 3 del paragrafo precedente:
1) quando si entra in agenzia è buona cosa evitare di tenere nelle orecchie le cuffie di walkman, lettori mp3 ecc. che ci impedirebbero di ascoltare rumori sospetti, nella notte o nel fine settimana i ladri potrebbero aver forato una parete o un pavimento per aspettare Guardia e impiegati al varco.
2) Non disattivare mai il metal detector delle bussole e se ci viene imposto dal direttore chiediamo che ci venga messo per iscritto, nessuno si prenderà la responsabilità, credetemi.
3) Visto quanto dicono le statistiche, fare maggiore attenzione agli ultimi clienti . Soprattutto se non conosciuti.
4) E’ consigliabile che le finestre, anche quelle munite di inferriate siano chiuse. Pertanto sarebbe nostra cura chiedere che vengano chiuse.
Come dicevamo prima impedire una rapina è estremamente rischioso però abbiamo un’arma che può essere efficace come e più di una pistola.
Il nostro compito primario e la prevenzione dei reati, in questo caso le rapine. Prevenire significa cercare di capire quando i malviventi preparano la rapina. Sappiamo tutti che il rapinatore, ovviamente questo non vale per i tossici o similari, non si sveglia la mattina e decide di fare una rapina alla banca X. Il rapinatore normalmente, fa alcuni sopralluoghi per vedere il comportamento della Guardia Giurata, come si sposta, se si distrae guardando le donne, se si sofferma a chiacchierare con i passanti ecc. Gli orari dei furgoni blindati o le modalità caricamento dei bancomat.
Cosa dobbiamo fare allora?
1) notare movimenti sospetti, passaggi ripetuti delle stesse persone davanti alla banca, sia a piedi che su veicoli o che vi sostano a lungo come a controllare i movimenti;
2) persone che fotografano la strada cercando di prendere anche lo sportello;
3) controllare se eventuali tombini o grate o cavedi siano stati mossi
4) controllare sempre che locali, magari da tempo vuoti, adiacenti allo sportello bancario non presentino tracce di lavori magari alle pareti adiacenti allo sportello bancario
Tutto questo deve essere tempestivamente noviziato alle forze dell’ordine, magari ad una pattuglia di zona.

Nella disgraziata ipotesi che una rapina abbia corso che cosa dobbiamo fare?

1) non perdere assolutamente la calma e la freddezza ( è difficile lo so )
2) evitare gesti inconsulti come portare la mano alla pistola, loro hanno il dito sul grilletto e spesso sono in preda all’eccitazione di droghe o psicofarmaci che amplificano le reazioni.
3) Eseguire quello che viene richiesto dai rapinatori .
Ricordiamoci però che anche disarmati abbiamo un’arma importantissima: la vista e l’udito.
Cerchiamo, senza dare troppo nell’occhio, di carpire i segni caratteristici, altezza, colore dei capelli, occhi, segni particolari inflessione dialettale o la lingua parlata, oggetti particolari come catenine, anelli o braccialetti o orecchini ecc.
Tutti questi particolari vanno poi riferiti agli inquirenti con la massima precisione e chiarezza.

Sperando di essere stati esaurienti ma senza la pretesa di voler insegnare il mestiere a nessuno. Queste righe vogliono essere solo un aiuto, un concretizzare, scrivendoli, i pensieri e le esperienze di ognuno di noi.
Ci aspettiamo delle integrazioni o delle correzioni e magari anche l’aiuto di quei colleghi che possono mettere per iscritto le loro esperienze sui furgoni blindati e dare un aiuto concreto a chi intraprende questo lavoro e non ha l’esperienza necessaria.

 
 
 

SERVIZIO BOX BLINDATO IN BANCA

Post n°6 pubblicato il 23 Marzo 2009 da teamgpg

SERVIZIO INTERNO BOX BLINDATO IN BANCA

1) Qualora il servizio di vigilanza antirapina venga effettuato all´interno degli istituti di credito, che abbiano adottato sistemi di difesa passiva, (es. metal-detector), per tutto l´orario di sportello la guardia particolare giurata deve sostare all´interno del box blindato, la cui porta dovrà essere chiusa a chiave dall´interno.
m) La guardia giurata deve essere perfettamente a conoscenza delle procedure relative al funzionamento e all´attivazione dei sistemi antirapina installati presso l´utente e delle modalità operative a cui Io stesso deve attenersi.
n) In caso di assenza, anche temporanea, della guardia particolare giurata, la stessa deve essere sostituita a cura dell´Istituto di vigilanza, con l´esclusione di brevissima assenza per esigenze fisiologiche, durante la quale, previo accordi con il funzionario preposto, potrà essere sostituita da personale della banca stessa.
o) La guardia particolare giurata deve consentire l´ingresso all´interno dell´agenzia bancaria ai rappresentati delle Forze dell´Ordine armati, siano essi in divisa o in abiti civili, dopo che gli stessi si siano fatti adeguatamente riconoscere attraverso l´esibizione della tessera personale e abbiano fornito, altresì, il numero telefonico dell´Ufficio o Comando di appartenenza, in modo da poter consentire alla guardia particolare giurata di verificare l´autenticità del documento.
p) Qualora sorgano dubbi sulle intenzioni di elementi sospetti che intendano accedere nei locali della banca e si aggirino nei dintorni, la guardia particolare giurata provvede a bloccare gli ingressi, segnalando immediatamente il fatto al funzionano dell´agenzia e alla centrale operativa dell´Istituto.
q) La guardia particolare giurata non deve all´interno del box blindato, distrarre la propria attenzione è, pertanto, vietato leggere giornali, scrivere, ascoltare apparecchi radio e/o guardare la televisione.
r) Nel caso di accertata presenza di malviventi all´interno della banca, la guardia particolare giurata non deve frapporre ostacoli all´uscita degli stessi, evitando di esercitare qualsiasi azione di forza all´interno dei locali. Pertanto, non deve compiere alcun atto che possa mettere a repentaglio l´incolumità dei dipendenti e della clientela della banca.

 
 
 

RAPINATORI IN FRENATA

Post n°7 pubblicato il 24 Marzo 2009 da teamgpg

RAPINATORI IN FRENATA (PARLANO LE BANCHE)

Crollano le rapine in banca nei primi 6 mesi del 2008. ben il 23% in meno. E anche i dati in previsione del secondo semestre confermano questo andamento. La ricetta vincente: meno contante in cassa, tecnologie di videosorveglianza piu' avanzate e costante collaborazione con le forze dell'ordine, con il risultato di rendere le rapine sempre meno reredditizie ed elevare la probabilita' di arresto dei rapinatori. Cosi il futuro fa ben sperare. Nell'attuale contesto italiano infatti le banche rappresentano un bersaglio privilegiato esposto agli attacchi della criminalita' comune e organizzata. Le tecniche di difesa devono considerare le diverse tipologie di rischio, per esempio: le piu' varie forme di frode( clonazione di carte, furto di identita' elettronica, contraffazione di assegni, ecc...)gli attacchi informatici, gli assalti ai bancomat, e, infine, le rapine ai danni delle dipendenze bancarie.E proprio la rapina il reato che piu' preoccupa, non solo per la numerosita' dei casi, ma soprattutto per le possibili conseguenze ai dipendenti e alla clientela. L' esperienza piu' che decennale nell'osservazione del fenomeno ci rivela che questo ha subito nel tempo una profonda trasformazione. Negli anni, e' cambiato l'identikit del rapinatore: non piu', o meglio non solo, opera il professionista, ma sono sempre piu' freguenti i casi di rapine perpetrate da rapinatori improvvisati. Una delinquenza di piccolo cabotaggio, che alcuni definiscono "disorganizzata", e che si accontenta di un bottino modesto (non si arriva mediamente a 20000 euro, in realta' se si escludono le grandi rapine, il bottino e' di importo di gran lunga piu' contenuto, talvolta di poche migliaia di euro). Certo, il numero di rapine alle dipendenze bancarie italiane e' aumentato in valore assoluto, ma l'incidenza sul numero di sportelli tende, col tempo e con gradualita', alla riduzione. Basti pensare che alle 2958 rapine del 1998 corrispondeva un indice di rischio pari a 11,3 rapine ogni 100 sportelli, mentre alle 2972 del 2007 (cioe' un valore assoluto quasi analogo) corrispondeva un indice di 9,1 rapine ogni 100 sportelli. E logico quindi che la moltiplicazione degli sportelli bancari degli ultimi anni si sia tradotta in una moltiplicazione delle attivita criminali. Ma e' anche palese che, se le rapine sono aumentate, lo hanno fatto in un modo meno che proporzionale rispettoall'espanzione del numero degli sportelli.

TRE AZIONI:

Meno contante in cassa.

Srumenti di videosorveglianza piu' evoluti

Collaborazione con le forze dell'ordine

DUE RISULTATI:

Rapine meno redditizie

Probabilita'di arresto piu' elevate.

 
 
 

VADEMECUM PER LA SICUREZZA

Post n°8 pubblicato il 24 Marzo 2009 da teamgpg

LE 10 REGOLE D'ORO DENTRO E FUORI LA BANCA

1 Porta con te solo piccole somme di denaro e usa di piu' le carte di pagamento (carta bancomat o di credito). Se smarrisci la carta o la rubano, puoi bloccarla con una semplice telefonata, mentre il contante, se sottratto, e' semplicemente perduto.

2 Puoi effettuare molte operazioni di pagamento usando l'internet banking comodamente da casa.

3 Se possibile evita di effettuare prelievi lo stesso giorno e alla stessa ora. Magari chiedi ad una persona fidata di accompagnarti in banca, soprattutto se intendi prelevare somme ingenti.

4 I malviventi agiscono spesso da soli, ma possono anche operare con un complice. Ad esempio se prelevi contanti allo sportello in modo sistematico, potresti essere seguito da qualcuno all'interno della filiale e sagnalato ad un complice esterno.

5 Se ricevi una somma di denaro consistente non metterla in tasca o nel portafoglio davanti a tutti. Spostati in una zona piu' discreta, magari chiedendo supporto al cassiere e qui sistema i contanti.

6 Presta attenzione a cio' che succede attorno a te ed evita le strade isolate. Sono da evitare anche la calca e i luoghi troppo gremiti come i mezzi di trasporto pubblici e le manifestazioni.

7 Qualcuno potrebbe tentare di scipparti la borsa, tienila dalla parte del muro e presta attenzione agli attraversamenti. Sicuramente avai evitato di mettere i contanti in borsa, tuttavia un tentativo di scippo puo' sempre costituire un pericolo.

8 I borseggiatori sono astuti e sanno distrarre le vittime con vari espedienti. Non lasciarti distrarre.

9 In strada potresti essere avvicinato con una scusa da sedicenti finanziatori o falsi funzionari. Non fidarti. Concediti sempre il tempo di riflettere o di chiedere consigli a persone fidate.

10 Se utilizzi  l'automobile non lasciare il contante in borse incustodite lasciate sui sedili. Portalo sempre con te e ricorda di chiudere le sicure dell'auto.

 

 
 
 

TIPOLOGIE DI SERVIZI DELLE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE

Post n°9 pubblicato il 26 Marzo 2009 da teamgpg

Piantonamento

Il servizio di piantonamento, consiste nel presidio fisso di un obiettivo da parte di una o più Guardie Particolari Giurate armate, in uniforme, dotate di protezione antiproiettile e collegate costantemente con la Centrale Operativa. Le aziende, gli enti pubblici, gli Istituti di Credito, le abitazioni private, ai quali questo tipo di servizio è rivolto, vengono così tutelati da una presenza costante anche 24 ore su 24, onde prevenire e reprimere atti criminosi. Il personale è interamente composto di GPG armate, ed è strutturato secondo un ordine gerarchico che va dal 4-5 livello al primo livello responsabile del servizio.

Tutte le guardie svolgono il servizio di vigilanza armate ed in divisa.

Il servizio si articola in:

  • Piantonamento fisso diurno
  • Piantonamento fisso notturno
  • Piantonamento temporaneo per brevi periodi

Il servizio di piantonamento può essere utile per luoghi ove esiste un pericolo continuo, in particolare per la sorveglianza di entrate o uscite di locali soggetti a rapine. Inoltre è l’ideale per coloro che desiderino personale selezionato e di fiducia per vigilare internamente il proprio locale anche in orari di apertura al pubblico.

Servizio Ispettivo

Contrariamente ad una presenza costante, come il servizio di piantonamento, la visita ispettiva prevede un intervento dinamico della Guardia Giurata in un determinato obiettivo da controllare.

Il servizio viene svolto prevalentemente nelle ore notturne da una GPG. Nell’arco di un turno di lavoro il servizio ispettivo di zona è eseguito per più Clienti e consiste nell’ispezione saltuaria dei loro rispettivi negozi, uffici pubblici e privati, attività commerciali piccole, medie e grosse.

Il numero di ispezioni per ciascun Cliente viene stabilito per contratto. Durante l’ispezione, le Guardie hanno il compito di effettuare un controllo generale e, soprattutto, controllare gli infissi esterni, porte e finestre. Queste devono trovarsi perfettamente chiuse. Se ciò non fosse e si dovessero rilevare segni di scasso e di effrazione, la Guardia ne informa immediatamente via radio il Centro Operativo per gli opportuni interventi da parte delle Forze dell’Ordine.

Questo tipo di servizio è la forma più antica di controllo per vigilare sulla proprietà privata. La Guardia che effettua i giri ispettivi ad orari casuali della notte, lascia come riscontro del passaggio un bigliettino con il simbolo della Vigilanza, uno ad ogni passaggio.

E’ un servizio considerato utile per sorvegliare aree circoscritte, facilmente accessibili.

Mentre risulta poco efficace per luoghi ove è custodita della merce facilmente trasportabile, o spazi difficilmente ispezionabili. In alternativa al classico bigliettino il servizio può essere documentato mediante la punzonatura di orologi di controllo posizionati in determinati punti del luogo da ispezionare. Questo tipo di controllo permette di conoscere l’ora di passaggio della Guardia.

Trasporto Valori

La raccolta ed il trasporto valori è una delle attività dell’Istituto che richiede una approfondita conoscenza delle problematiche connesse ed un elevato grado di sicurezza.

Il personale Operativo utilizzato per questo servizio è altamente qualificato, adeguatamente addestrato al poligono del Tiro a Segno Nazionale, e munito di giubbotto antiproiettile, è sottoposto a periodiche simulazioni fuori dall’aula che diventano efficaci perché si riconducono all’esperienza quotidiana.

L’equipaggio è composto di tre Guardie Particolare Giurate, armate. Il servizio è svolto all’insegna della massima sicurezza, con mezzi blindati e dotazioni specifiche ( dal tipo di blindatura, alle protezioni attive e passive, ai collegamenti radio satellitari e dai servizi speciali di scorte).

Le procedure differenziate e personalizzate per ogni tipologia di attività sono gli aspetti che determinano la Qualità e l’affidabilità del servizio.

Sala conta

Attività importante e delicata che l’IVND offre agli Istituti di Credito, Centri Commerciali ed altri. Il denaro che viene prelevato dalla sede del Cliente, non viene semplicemente custodito all’interno dell’Istituto (caveau), ma subisce alcune fasi di lavorazione come: ricontazione – verifica e trattamento e per ultimo il confezionamento, rendendo il tutto disponibile in tempi brevi per la riconsegna come da specifiche istruzioni impartite dal Cliente.

Tutte le operazioni vengono effettuate da personale adeguatamente formato e responsabilizzato, mediante l’ausilio di apparecchiature specifiche a norma.

La sala conta è moderna ed efficiente, in genere situata all’interno della sede operativa, dotata di sofisticati sistemi di sicurezza e di monitoraggio dell’ambiente.

Custodia Beni e Valori

Servizio garantito dal settore caveau, dotato di porte blindate, di assoluta sicurezza, il meglio per custodire valori – quadri d’autore – documenti – opere d’arte – e tutto ciò che richiede sicurezza, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno.

Il settore caveau è attrezzato per la custodia specializzata di pellicce. Questa attività è garantita da un ambiente tenuto costantemente a temperatura ideale e monitorato da un complesso sistema di protezione.

Localizzazione satellitare

Il sistema GPS (Sistema di Posizionamento Globale) lo si può considerare il servizio tecnologicamente più innovativo in assoluto. Consiste nella radio localizzazione satellitare a distanza di un mezzo in movimento sul territorio Nazionale.

Permette azioni in tempo reale nella gestione del mezzo, ricostruendo il percorso, eseguendo controlli ed inviando comandi. Il servizio interessa i possessori di auto di valore, aziende per il monitoraggio in tempo reale del posizionamento dei propri mezzi, società di trasporto valori, autobus, ecc.

Il sistema consiste nell’installare sul mezzo da monitorare un dispositivo dotato di una caratteristica cellulare incorporata. Il dispositivo GSM impiegato è in grado di inviare al Centro Operativo la posizione del veicolo, utile per le eventuali segnalazioni d’allarme.

Teleallarme

Per garantire una maggiore sicurezza ad un insediamento, ad un negozio, ad una abitazione, occorre innanzitutto installare un buon impianto antintrusione, secondo canoni normativi appropriati; occorre tenere l’impianto in regolare manutenzione; occorre infine collegare l’impianto con canali, ragionevolmente a prova di sabotaggio, ad organismi in grado di garantire la ricezione dell’allarme ed un’idonea reazione.

La soluzione proponibile è quella di collegarsi alla sala operativa di un Istituto di Vigilanza privata, che vive esclusivamente per servire i propri Clienti e che dispone di pattuglie di pronto intervento, che non ha altri compiti all’infuori di questo. Per questo il servizio di teleallarme è considerato una delle attività fondamentali connesse con la sicurezza del patrimonio.

La Vigilanza è dotata di un sistema di controllo a distanza che consente di verificare la condizione di sicurezza, in tempo reale, dei Clienti presso le quali siano installate delle Unità Periferiche radio. L’assistenza tecnica come la posa e l’attivazione delle periferiche radio viene garantita 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno da tecnici qualificati.

Gli apparati periferici, sono collegati ad impianti di antintrusione installati presso le sedi del Cliente.

Le operazioni di controllo concordate vengono attuate a mezzo del Centro Operativo in modo programmato o manuale. In programma, vengono effettuati controlli con ripetizione ciclica variabile e ad orari prefissati, secondo le esigenze dettate dall’ubicazione e dal rischio del sito da controllare; si possono effettuare controlli tendenti a stabilire se sia stato inserito o disinserito l’impianto d’allarme nelle ore di chiusura–apertura, nonché l’avvenuta attivazione di macchine o centrali.

In manuale: possono essere effettuate verifiche manuali, che danno le stesse informazioni circa lo stato dei vari allarmi, collegati alle Periferiche, attivazioni accensione e spegnimento di macchine, apertura e chiusura di cancelli o finestre, attivazione e disattivazione di centrali e impianti di riscaldamento, ecc.

Per tutte le operazioni di controllo e attivazione possono essere fornite, a richiesta, le stampe documentali sia periodica che saltuaria. Inoltre, tramite il collegamento con le periferiche radio possono essere acquisite indicazioni, oltre che sull’attivazione degli impianti d’allarme, su molteplici condizioni anomale. Del tipo: intrusione, furto, incendio, manomissione, guasto centrale, allagamento, fuga di gas, rapina, assenza di rete, arresto macchina o di impianti, e tante altre attivazioni.

Alla ricezione di un segnale d’allarme la Centrale Operativa visualizza la periferica che ha inviato il segnale e di conseguenza il Cliente in questione, inviando in loco in tempo reale una pattuglia di pronto intervento.

Telesoccorso

Il telesoccorso è un sistema all'avanguardia che propone soluzioni tecnologicamente avanzate, sicure ed efficace, di grande utilità per tutte le persone che vivono sole, anziani con particolare stato di bisogno fisico, che in qualsiasi momento possono aver bisogno di assistenza.

Il dispositivo è costituito da un radiocomando di piccole dimensioni, utile per l'attivazione a distanza della richiesta di soccorso. Da un combinatore telefonico installato presso l'abitazione dell'anziano, o in alternativa da una periferica radio monodirezionale nel caso l'anziano fosse sprovvisto di linea telefonica.

Sia il combinatore con la linea telefonica, che la periferica radio viene collegato con la Centrale Operativo dell'Istituto di Vigilanza.

Il combinatore o la periferica viene sollecitato dal radiocomando in dotazione all'anziano, che in condizione di necessità mediante la semplice pressione del pulsante invia al C.O. il messaggio di soccorso, attivando le procedure di assistenza-soccorso.

Il C.O. al momento della ricezione del segnale di richiesta assistenza visualizza sul monitor del computer dedicato per il telesoccorso i dati caratteristici dell'anziano con tutte le informazioni di eventuali patologie pregresse e attuali, terapie da seguire e recapiti telefonici di familiari. Il tutto come da specifiche di accordo per il servizio richiesto.

Il Cliente che ha collegato il proprio impianto alla nostra C.O. presidiata 24 ore su 24, oltre ad una gestione completa dell'apparato stesso , può beneficiare del nostro servizio di pronto intervento a cui è preposto un adeguato numero di pattuglie altamente qualificate pronte a garantire un'efficace intervento.

Video Sorveglianza

È un sistema di monitoraggio utile nei casi di rilevazione o segnalazione di situazione di emergenza.

Consente alla C.O. di valutare la natura e la concretezza del segnale di allarme in corso, in quanto oltre alle normali segnalazioni vengono analizzate le immagini che giungono dall'area interessata dall'allarme.

Le immagini osservate su monitor a 21” provenienti dalle telecamere, possono essere registrate sia automaticamente tramite opportuna programmazione, che manualmente mediante l’intervento dell’Operatore di centrale.

In caso di ricezione di segnalazione d’allarme, la C.O. in contatto radio con la pattuglia intervenuta sul sito in allarme, ha la possibilità di guidare i controlli fornendo utili indicazioni necessarie ad effettuare l’ispezione in massima sicurezza. Il sistema, consente, mediante telecamere posizionate in punti strategici, di monitorare a distanza i luoghi, o locali, e tutto ciò che necessita di una sorveglianza.

La C.O. è in grado di ricevere segnalazioni automatiche in presenza di allarme, segnalazioni di manomissione e mascheramento di una telecamera, effettuare test ciclici delle periferiche.

Inoltre fornisce le registrazioni delle immagini utili a costruire un’adeguata documentazione disponibile sia per le forze dell’ordine per ulteriori indagini, che per il Cliente per fini assicurativi.

FONTE: WIKIPEDIA

 
 
 

NOI SIAMO LA STORIA

Post n°10 pubblicato il 26 Marzo 2009 da teamgpg

Nella Roma antica, nel III secolo a.C. esisteva una particolare istituzione denominata "Ufficio degli Edilii" che potremmo chiamare gli antenati degli attuali Istituti di Vigilanza. Infatti, mentre il Senato indicava la politica di Romaa, i consolii, i pretorii e i censorii avevano varie funzioni di carattere soprattutto amministrativo, e i questorii erano magistrati delle finanze, l'Ufficio degli Edili soprassedeva esclusivamente alla vigilanza sulla vita economica e religiosa ed attuava la prevenzione custodendo i beni dei civess e della collettività.

L'Ufficio degli Edili era costituito da quattro capi, detti appunto Edili, eletti dal Senato; essi avevano ai loro ordini delle guardie, dette Praefecti Nocturni, costituenti una particolare milizia non assoggettata alle sfere militari vere e proprie, ma esclusivamente impegnata per la vigilanza e custodia dei beni pubblici e privati.

Le guardie alla dipendenza degli Edili, potevano arrestare i delinquenti ed avevano l'obbligo di far rispettare leggii ed edittii. Nelle case degli Edili, poi, potevano essere custoditi beni e valori anche dei privati, la stessa cosa che si fa oggi nei caveauu degli Istituti di Vigilanza Privata.

Dopo la caduta della Roma repubblicanaa e del successivo imperoo, bisogna arrivare sino all'alto medioevoo per ritrovare organismi con funzioni e scopi simili a quelli delle Guardie Particolari Giurate e precisamente durante il complesso e grandioso fenomeno denominato "Comune Cittadino".

Al tempo dei comuni, che vedeva la città cinta da mura, vennero costituite le milizie cittadinee. Tale milizia, in periodo di pace, veniva esclusivamente impiegata per la vigilanza e la custodia dei beni dei cittadini che si svolgeva soprattutto di notte e durante i mercati urbani ed extraurbani, sotto il controllo del console o del podestàa'. Nel periodo dei comuni, alle corporazionii, che rappresentavano alcune categorie di cittadini che svolgevano la stessa arte o mestiere, venne anche concesso di costituire corpi autonomi di milizia urbana, stipendiati e gestiti dalle stesse corporazioni. Queste milizie avevano il compito di proteggere esclusivamente gli interessi degli appartenenti alla corporazione.

Comincia così a delinearsi il carattere non solo pubblico ma anche privatistico di alcuni organismi che avevano esclusivamente lo scopo di tutelare i beni di privati cittadini. La famosa figura del passeggiatore notturno con piccaa e lanternaa, spesso accompagnato da un grosso canee, presente in tanti quadri fiamminghi ed italiani del XIV, XV e XVI secolo non è altro che quella del precursore delle Guardie Particolari Giurate odierne.

La scomparsa dei comuni non decretò la fine di queste figure che continuarono ad esistere e a svolgere i loro compiti di vigilanza sotto svariate forme. Si arrivò fino alla costituzione del Regno d'Italiaa che vedeva però gravi carenze legislative riguardo le licenze e le funzioni delle Guardie Particolari Giurate. Occorreva quindi, per regolamentare la materia, qualche promotore coraggioso. Nel 18700 a Padovaa, per iniziativa di un certo Giuseppe Lombardii, ex garibaldino, sorse il primo Istituto di Vigilanza Privato italiano. Lombardi, con pochi uomini, iniziò a svolgere un servizio di vigilanza urbano con l'appoggio dell'allora Prefetto di Padova Luigi Bertii (successivamente divenuto capo della Poliziaa).

Il Berti, conscio delle nuove esigenze venutesi a creare col nascere dell'era industriale per effetto dell'urbanizzazionee e del successivo fenomeno criminologo in chiave moderna, condivise l'iniziativa del Lombardi e quale Prefetto di Padova favorì l'iniziativa. Da Padova tale iniziativa venne estesa a Veneziaa, poi a Milanoo, Genovaa e Torinoo dove l'Istituto venne denominato "Cittadini dell'Ordine" ed ancora oggi opera in gran parte delle province piemontesii e lombardee.

Il processo di espansione sopradescritto avvenne però con grosse difficoltà iniziali, mancando infatti una precisa normativa sulla materia, Giuseppe Lombardi venne per due volte trascinato in tribunale sotto l'accusa di "usurpazione di pubblici poteri" e di "accolita di uomini ed armi senza il permesso delle Autorità Governative". Tuttavia venne sempre assolto e finalmente vide la propria iniziativa riconosciuta e regolamentata da precise disposizioni. L'esperienza di Lombardi venne seguita, negli anni successivi da altre persone che diedero vita ad organizzazioni analoghe e negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondialee, per volere delle Istituzioni Nazionali, furono costituiti in quasi tutte le città d'Italia Istituti di Vigilanza sotto l'egida dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, creati soprattutto per dare occupazione agli ex combattenti della grande guerra.

Si espanse così in Italia la vigilanza privata.

 
 
 

SCELTE SBAGLIATE DEL GOVERNO

Post n°11 pubblicato il 27 Marzo 2009 da teamgpg

 
 
 

TERMINOLOGIA DELLA PAROLA "SICUREZZA"

Post n°12 pubblicato il 27 Marzo 2009 da teamgpg

La sicurezza (dal latinoO "sine cura": senza preoccupazione) può essere definita come la "conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati". In termini più semplici è: sapere che quello che faremo non provocherà dei danni. Il presupposto della conoscenza è fondamentale da un punto di vista epistemologico poiché un sistema può evolversi senza dar luogo a stati indesiderati, ma non per questo esso può essere ritenuto sicuro. Solo una conoscenza di tipo scientifico, basata quindi su osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sensata della sicurezza.

La sicurezza totale si ha in assenza di pericoli. In senso assoluto, si tratta di un concetto difficilmente traducibile nella vita reale anche se l'applicazione delle norme di sicurezza rende più difficile il verificarsi di eventi dannosi e di incidenti e si traduce sempre in una migliore qualità della vita.

Nella lingua italiana, come in altre lingue, il termine sicurezza non viene molto bene differenziato da quello di prevenzione. Forse, più che un problema linguistico, si tratta di un residuo di antichi concetti sul fato, sull'ineluttabile e sulla prevalenza del destino e della fortuna rispetto all'intelligenza umana. Quando si verifica un incidenteE, ancora oggi si sente parlare di sfortuna. Si può affermare che un incidente è causato dal mancato rispetto delle norme di sicurezza.

Campi di applicazione

I campi in cui è vitale che la sicurezza sia uno dei primi obiettivi sono molto numerosi, così come vari sono i sistemi per raggiungere un grado di sicurezza ritenuto accettabile. Le attività lavorative in genere ma anche la vita domestica, gli hobby, il gioco e lo sport richiedono alcune attenzioni particolari. Praticamente ogni settore della vita moderna ha delle implicazioni relative alla sicurezza: l'informaticaa (vedi sicurezza informaticaa), le comunicazionii, i trasportii, sicurezza automobilisticaa.

Sicurezza nazionale

Un capitolo a parte è costituito dalla sicurezza nazionale e internazionale, dalla difesa da atti di terrorismoo e da catastrofii (terremotii, maremotii, uraganii, etc.), i relativi compiti sono svolti in Italia dalla protezione civilee, attraverso le direzioni regionali, i comandi provinciali e i distaccamenti presenti sul territorio nazionale, che dipendono dal ministero dell'Interno.

Sicurezza dei luoghi, delle abitazione e delle strade

Nella vita quotidiana, per migliorare la sicurezza, diminuire la possibilità di infortuni e incidenti, aumentando nel contempo la probabilità di risolvere favorevolmente ogni situazione di emergenza, sono necessarie azioni preventive ed organizzative adeguate, che includono:

  • analisi dei rischi;
  • formazione delle persone addette alla sicurezza;
  • formazione sul primo soccorsoo;
  • dotazioni personali appropriate (abbigliamento, dispositivi di protezione individualee, dispositivi di controllo, telerilevamento e telesoccorso);
  • la cassetta di pronto soccorsoo, obbligatoria negli ambienti di lavoro, dove deve essere segnalata appropriatamente, del tipo stabilito per legge e reintegrata dopo ciascun utilizzo, fortemente consigliata in casa;
  • controllo periodico dei dispositivi antincendio, delle vie di fuga e del piano di evacuazione nei locali a rischio incendio;
  • controllo periodico degli impianti elettrici, con particolare riferimento all'efficienza dei dispositivi di apertura per sovraccarico e per dispersione e alla verifica dell'impianto di messa a terra;
  • controllo periodico di filtri e prese d'aria negli impianti di aereazione e condizionamento;
  • controllo e revisione periodica dei veicoli;
  • custodia accurata e proporzionata al rischio di ciascun dispositivo e del materiale pericoloso, tossico o nocivo.

Sicurezza sul lavoro

Nel mondo del lavoro organizzato, il compito di garantire la sicurezza dei lavoratori è del datore di lavoro che, per le leggi della Unione Europea, deve adoperarsi per rendere l'attività dei propri sottoposti "sicura".

La più recente norma italiana in materia di sicurezza sul lavoro è il Decreto Legislativo 81/2008, che ha abrogato e sostituito molte delle precedenti norme, tra cui D.P.R. 547/1955 (sicurezza sul lavoro); D.P.R. 303/195 (igiene sul lavoro); D.Lgs. 626/94 (organizzazione della sicurezza); D.Lgs. 494/1996 (cantieri edili). In Italia l'ISPESL (www.ispesl.it) svolge attività di definizione e diffusione delle linee guida per l'adozione di misure di prevenzione e protezione.

Da Wikipedia
 
 
 

LETTERA DI UNA GPG

Post n°13 pubblicato il 27 Marzo 2009 da teamgpg

Le guardie particolari giurate si affidano a leggi del 1931, siamo arrivati nel 2009 e nessun politico ha mai cercato di fare qualcosa per migliorare questa pecca italiana. Si è parlato sempre di proposte, ma mai niente di effettivo, tutte le proposte di riforma sono o state bocciate o messe in disparte!
E intanto chi subisce siamo noi gpg che ci troviamo davanti a situazoni di pericolo quotidiane e non possiamo fare nulla per agire! Giriamo per le strade con servizi di pattugliamento per 7-12 ore a servizio e ci sentiamo dire di tutto,dalle offese a gente che sputa o rubano le pistole,ma ovviamente non possiamo farci niente perchè per il governo noi non abbiamo nessun potere di agire,dobbiamo solamente lasciare passare,come è sempre successo!
Molti colleghi sono purtroppo deceduti anche con servizi di pattugliamento, avendo macchine non idonee o non avendo le misure neccesarie per rendersi sicuri di girare per molte ore!In più la legge ci obbliga a intervenire il prima possibile sugli allarmi, ma dobiamo obbligatoriamente rispettare i limiti, però se arriviamo in ritardo la gente se la prende con la gpg! Scendiamo di macchina, per lavoro, circa 80-100 volte a sera, ma dobbiamo portare le cinture di sicurezza, altrimenti prendiamo la multa, perciò pensate togliersi e rimettersi le cinture ogni volta!
I furgoni portavalori sono un altra pecca, obbligati ad andare su normali corsie, in mezzo al traffico con milioni di euro all'interno, sembra fatto apposta per i mal intenzionati! Non possono neanche uare le corsie di emergenza in autostrada, altrimenti scattano multe, ma le possono usare tranquillamente le auto blu che sono di certo meno a rischio di un trasporto-valori.
Nei piantonamenti in aziende o banche dobbiamo stare fermi e se per caso c'è una macchina vicino a noi che pare mal intenzionata non possiamo sapere chi è e nè possiamo chiedere un documento di riconoscimento!
Giuriamo per una repubblica che non ci considera, siamo carne da macello e lo stato non fa niente,i media non ci aiutano e noi continuamo a soffrire per le strade, per difendere e proteggere i nostri clienti! Ma nessuno preotegge noi!
Governo italiano è ora che ti dai una mossa, non possiamo continuare così! BASTA PRENDERCI IN GIRO,NOI VOGLIAMO VIVERE E LAVORARE SERENAMENTE!

 
 
 

GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE

Post n°14 pubblicato il 28 Marzo 2009 da teamgpg

Il giubbotto antiproiettile è un indumento, generalmente con taglio a gilett o casacca, usato da esercitii e forze dell'ordine che serve a proteggere l'operatore dai colpi di arma da fuocoo e/o schegge da frammentazione di esplosivi (in questo caso anche noto come "flack jaket"), fermando il proiettilee e/o le schegge al suo interno.

Generalmente è realizzato da un contenitore esterno in tessuto balistico ("carrier") e più pannelli balistici interni a seconda del grado di protezione. I pannelli balistici sono generalmente costituiti da più strati di fibre aramidiche intrecciate (kevlarr) o tessute ed incollate su microfilm di polietilenee (twaron e spectra). La funzione delle fibre è quella di assorbire e disperdere la forza di arresto e penetrazione della palla (o scheggia) attraverso la deformazione plastica (allungamento) delle fibre stesse. Il numero di strati sovrapposti determina la capacità di protezione del pannello balistico, generalmente classificato in classi di protezione NIJ (Stati Uniti) o SK (Germania). Normalmente i pannelli balistici realizzati con tale tecnologia consentono la protezione contro palle da arma corta e limitatamente da armi automatiche fino al calibro 9x21, velocità fino a 600m/s. Per la protezione contro palle rigate da arma lunga (calibri 223, 308 e superiori), è necessaria l'aggiunta di pannelli semirigidi o rigidi in materiali metallici (alluminio balistico; acciaio balistico; titanio balistico) o ceramici (Boro-Carbride; Silicio-Carbride); plastici come il poliuretano ultrauretanico ad alta densità. Questi pannelli aggiuntivi consentono la frammentazione dell'ogiva di palle veloci (oltre 700m/s) in parti più piccole facilmente arrestabili dal sottostante pannello balistico in fibra aramidica. La differenza tra le diverse soluzioni riguarda soprattutto il peso, fattore molto vincolante nella scelta della protezione più adatta alle missioni da svolgere. Un corpetto di classe NIJ-IV può pesare fino a 7kg.

È indossato per proteggere le parti vitali del corpo. Prende questo nome perché si indossa come un giubbotto normale, la parte che copre la zona anteriore del corpo si unisce a quella posteriore con delle strisce di velcro. I modelli più validi offrono anche protezione laterale dei fianchi, del basso ventre, del collo, delle spalle. Una curiosità: negli anni 70/80 fu prodotta una sorta di mutandone in kevlar, concepita per gli elicotteristi esposti al tiro dal basso con armi leggere.

I giubbotti utilizzati dall'esercito e dalle forze dell'ordine vengono testati per poter resistere all'impatto di raffiche di proiettili. Questa capacità è definita multi strike.

Nonostante i proiettili abbiano una massa molto piccola la loro quantità di moto è grande poiché viaggiano ad una velocità superiore ai 300 m/s, sebbene l'impulso non sia tale da spostare il corpo umano. Scene di vittime spostate anche di metri per l'effetto di proiettili ricevuti sono solo finzione cinematografica.

L'impatto di proiettili attraverso pannelli balistici causa comunque traumi da punzonamento (in inglese blunt trauma): ematomi, lesioni interne, fratture localizzate, a causa della deformazione del pannello stesso, che trasferisce comunque al corpo l'energia assorbita dalle fibre (al netto di quella dispersa con le deformazioni plastiche) e la penetrazione di punzonamento dovuta al carico puntuale dell'ogiva.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 
 
 

FANTASMI CON LA PISTOLA

Post n°15 pubblicato il 14 Aprile 2009 da teamgpg

E' ormai da tempo che navigo nel web in siti di vigilanza armata. In questo periodo ho avuto modo di conoscere bene quali sono i problemi relativi alla nostra situazione lavorativa, riscontrando che (purtroppo) il vero ed unico problema siamo proprio noi guardie giurate.  Sappiamo solo parlare dei nostri problemi...c'e' chi dice che e' un lavoro usurante, chi dice che dobbiamo manifestare, chi dice di scioperare. Si parla di licenziamenti facili e di contratti a termine...ma la cosa piu' scandalosa e' che in tanti lanciano il sasso e nascondono la mano. Parole, parole e pochi fatti in sostanza.E ora che tutti noi (causa dei nostri mali) ci svegliamo e cominciamo tutti insieme a prendere quelle decisioni importanti che rivoluzioneranno il nostro settore. Trovo inutile che nei vari forum di vigilanza scrivete che bisogna reagire(solo perche' protetti da un nickname) e invece su facebookvi tirate indietro e non commentate nulla sulla nostra situazione, forse perche' qui usate il vostro vero nome?. Pensate che chi sta scrivendo queste righe e' una GPG come voi, ed io sono uno di quelli che con il mio IVP va daccordissimo, non ho nessun problema e a volte mi sento un raccomandato della centale operativa. Eppure ho sposato questa causa nonostante non ne abbia bisogno. Solo per senso di giustizia verso i piu' deboli, quelli che hanno paura di parlare e che aspettano che altri facciano il lavoro dei salvatori della categoria per loro. Con il concetto di onesta' e solidarieta' lavorativa porto avanti quei valori che hanno fatto di me una GPG.  Sin da bambino mi sono sempre sentito di essere un uomo di legge, e di far rispettare la legge. Anche se ora sono un semplice incaricato di pubblico servizio e non un pubblico ufficiale. Ma questo non c'entra niente con il fatto di far rispettare i diritti dei lavoratori, di quei lavoratori che abbassano la testa e non si lamentano mai...Ma adesso e' ora che tutti voi vi svegliate dal letargo che non avra' mai risveglio, se non uscite allo scoperto adesso da quel comodo guscio che vi fa credere di essere al sicuro fino alla pensione. Scoprirete molto presto che non sara' cosi. La vigilanza e' in crisi ed i licenziamenti previsti nei prossimi anni saranno tanti, tantissimi. E questa crisi potrebbe toccare anche a voi, voi che vi sentite al sicuro. M a quando lo scoprirete sulla vostra pelle sara' troppo tardi. E' tempo di agire ora. Tutti insieme. Basta con le divisioni. Questo gruppo e' nato appunto senza alcun scopo sindacale. Non ha capi, non ha sponsor pubblicitari e non vende niente. Cerca solo di essere al tuo fianco, per farti capire che l'ora e' arrivata e non c'e' piu' tempo.da perdere. Certo non siamo santi e non facciamo miracoli. Ma abbiamo ottime idee di come poter agire per far si che la crisi non ci tocchi dal vivo, Quello che ti chiediamo e' soltanto di scrivere e dire la tua, un semplicissimo stimolo per farti sentire sicuro di te. Perche' se non dai il tuo contributo almeno in questo, noi non avremo la forza di agire e portare avanti quelle idee di innovazione che hanno bisogno del tuo sostegno. Perche' per vincere questa battaglia c'e' bisogno di collaborazione e adesioni. Ma soprattutto bisogna far sentire a chi ci manovra che non siamo piu' quei burattini silenziosi e senza nome e cognome. Come dico sempre a tutti: La conquista piu' grande mai fatta dalla nostra categoria potrebbe cominciare proprio da qui. Ma non e' giusto che quello che dovremmo fare tutti insieme venga fatto da poche persone. Spogliatevi dalla veste di fantasmi con la pistola. Vorrei anche precisare una cosa. IO non mi intendo molto di ccnl e piattaforme varie...per questo ci sono i miei colleghi che parlano per me. M a so benissimo come si effettua un servizio di trasporto valori, un  servizio di antirapina, e come si manda avanti una centrale operativa. Dico questo per rispondere ad una collega che mi ha fatto una domanda alla quale non ho saputo rispondere. TEAM e' sinonimo di squadra...dove non arrivo io c'e' sempre un collega che interviene in mio aiuto. Perche questo e' lo spirito del team. Questo e' stato il motivo per cui e' nato questo gruppo. Semplicemente per fare in modo che tutti noi possiamo uscire allo scoperto, ma soprattutto uscire dall'ignoranza del non sapere. Perche' nessuno e' nato imparato, ma si impara crescendo, con l'aiuto del prossimo. E in questo caso il prossimo siamo semplicemente tutti noi.Abbiamo tutti qualcosa da imparare e abbiamo tutti ualcosa da insegnare. Ma se nessuno di noi parla, sara' impossibile farci ascoltare. E se nessuno ci ascolta resteremo sempre fantasmi con la pistola.

CONCLUDENDO: Chiedo semplicemente a tutti voi di dedicare dieci minuti al giorno del proprio tempo libero per interagire nel gruppo, facendo sentire la propria voce in maniera concreta, non dimenticando che c'e' gente on line 24 ore su 24 che lavora per capire come uscire da questa situazione, usando ore del proprio tempo libero per uno scopo ben chiaro...Migliorare il mondo delle Guardie Giurate Italiane.

 

UN SALUTO A TUTTI.

 

 GPG Jean Jose' Rosati

( noi siamo tutto quello che rimane del nostro futuro)

 
 
 

L'ESERCITO DELLA PAURA

Post n°16 pubblicato il 23 Aprile 2009 da teamgpg

Ci sono i morti e ci sono le «pecore nere», nel grande business della vigilanza privata in Italia. Guardie giurate ammazzate (23 negli ultimi sei anni, contando solo gli assalti ai furgoni portavalori) e guardie giurate complici (basisti o «pali» delle rapine). Questa è la cronaca, e la cronaca è fatta di estremi. In mezzo c’è un mondo di imprese che impiega 50 mila persone, fattura 2 miliardi e 400 milioni di euro, dal 2000 a oggi è cresciuto al ritmo del cinque per cento l’anno.

I servizi aumentano e il mercato si allarga. Business della paura? Non solo. Lo dicono i fatti. Le guardie giurate controllano porti, aeroporti, metropolitane, musei, Sert. Tutti i soldi che fisicamente si muovono in Italia, dai rifornimenti per le banche alla distribuzione delle pensioni alle Poste, viaggiano sui loro furgoni blindati, senza scorta delle forze dell’ordine. Le ronde notturne, prima che arrivasse le Lega, erano già il loro lavoro. Uomini che di notte, soli in macchina, pattugliano case, aziende, capannoni, banche e periferie delle città. Lo fanno nell’Italia che vive sempre più assediata da paure vere e presunte. Ecco, in questo contesto, le aziende della vigilanza privata rivendicano: «Abbiamo un ruolo centrale nel sistema di sicurezza di questo Paese».

Il business
Si parte dal numero di imprese, in Italia sono 965. Quasi la metà delle aziende è nata dopo il 2001, quando l’attacco alle Torri Gemelle ha gonfiato la domanda di controllo e sicurezza. I dati sono contenuti nel primo «Rapporto sulla vigilanza privata» presentato ieri da Federsicurezza, la federazione del settore che aderisce a Confcommercio. La sicurezza privata si divide in gran parte tra piantonamenti (48 per cento del fatturato), vigilanza (30%) e trasporto valori (18). Gli allarmi collegati con le centrali degli istituti sono 600 mila. E la stima più accreditata parla di unmilione e 200 mila clienti. Anche qui, i numeri rivelano qualcosa di interessante: se la maggior parte dei cittadini si lamenta per la poca sicurezza, quelli che poi si rivolgono agli istituti di vigilanza sono un numero limitato (appena il 5 per cento del fatturato viene dalla sorveglianza di case e ville). «Le forze dell’ordine giustamente si concentrano sulle zone da allarme rosso—spiega il presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele — e lasciano a noi l’allarme "arancione", dagli aeroporti alle metropolitane. Siamo essenziali e complementari per la sicurezza del Paese. E ora il nostro ruolo va riconosciuto con un aggiornamento delle regole».

Il decreto regio
Sembra assurdo, ma ancora oggi il lavoro delle guardie giurate è regolamentato da un decreto regio del 1931. Decine di migliaia di uomini che escono con una pistola e indossano giubbotti antiproiettile sono inquadrati come operai generici. Il 13 dicembre dell’anno scorso è arrivata una condanna dell’Unione Europea. Da quel momento l’Italia ha elaborato nuove regole, che aspettano però la ratifica da parte del Governo. Primo: le guardie diventano «incaricati di pubblico servizio». Secondo: fino a oggi, ogni istituto doveva essere autorizzato dal prefetto e poteva lavorare solo nella Provincia per la quale aveva ricevuto l’autorizzazione (sistema bocciato dalla Ue come ostacolo alla libera impresa). Con la nuova legge, questi vincoli dovrebbero essere aboliti. «Faccio un appello accorato alla politica — dice Matteo Balestrero, presidente Assiv, associazione di 160 istituti di vigilanza che aderisce a Confindustria —. Senza un quadro di regole certe, non ci può essere sviluppo. Il rischio è che rimanga tutto ingessato per le aziende serie e si favorisca chi è più "disinvolto", con forme di concorrenza al limite della legalità». Sotto il boom apparente, si nascondono pesanti ombre: il 47 per cento delle imprese ha chiuso lo scorso anno con il bilancio in rosso.

La strage
Sette gennaio scorso, primo pomeriggio, strada isolata nelle campagne di Massa Marittima. Cinque rapinatori assaltano un furgone della Securpol, lo speronano, sparano alla cieca raffiche di kalashnikov. Raffaele Baldanzi, guardia giurata, 42 anni, padre di un figlio di 12, muore sul colpo. Il suo collega sviene per lo choc, i banditi lo credono morto, «altrimenti avrebbero ammazzato anche lui», dicono quel giorno i carabinieri. Raffaele Baldanzi è l’ultima delle 23 guardie giurate uccise tra 2002 e 2007, solo negli assalti ai furgoni portavalori. Si tratta sempre di rapine violente, feroci, simili ad azioni da guerra. Negli ultimi sei anni sono state 242, passando dalle 30 del 2002 alle 52 del 2007. A tenere le statistiche è il Sindacato nazionale guardie giurate (autonomo). Il segretario, Marco Fusco, è una guardia che lavora a Rimini, un tipo tosto, caparbio. Uno che ce la mette tutta perché non sopporta più di «vedere i colleghi che fanno sei-sette ore di straordinario e poi si schiantano tornando a casa». Non accetta che «padri di famiglia vengano mandati allo sbaraglio».

Una GPG denuncia una condizione di vita a volte infernale: «Se sono in autostrada con un portavalori e trovo traffico, devo restare incolonnato. Anche se trasporto cinque milioni di euro e in quel momento sono un bersaglio, non posso usare i lampeggianti, né andare in corsia d’emergenza». E ancora: «La paga base è 980 euro lordi». Se non fai straordinari non campi. «Ma le nostre aziende chiedono 20 euro l’ora più Iva per i nostri servizi. Sapete quanti di quei soldi vanno alla guardia? Cinque euro e 60». Il lato oscuro del business della vigilanza si alimenta tra vecchie regole e pochi controlli. «Se la legge dice che per il trasporto valori servono tre guardie — conclude Fusco— e l’azienda ne manda solo due, il datore di lavoro deve andare in galera. Perché in quel momento sta giocando con la vita dei propri dipendenti. E chi controlla? Ho 15 anni di esperienza: non ho mai visto un portavalori fermato per ispezione».

Gianni Santucci ( pubblicato su ''Il Corriere Della Sera'' il 29 maggio 2008 )

 
 
 
 
 

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