Creato da catman101 il 14/02/2010

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AVERE O ESSERE

Post n°37 pubblicato il 12 Giugno 2010 da catman101
 

Avere o essere?

 

è il titolo del saggio forse più famoso di Erich Fromm.

 

Scritto nel 1976 ma ancora attuale, attualissimo direi, al punto tale che ora la differenza è tanto marcata da sembrare netta.

 

Fromm propone all’uomo contemporaneo  la scelta netta tra due categorie: o quella dell’avere, dominante nella società consumistica di oggigiorno, o quella dell’essere, cui la nostra stessa società dovrebbe aspirare.

Nella prima è vero che l’uomo ha cominciato a prendere possesso delle cose ma si è arrivati anche al paradosso che le cose possiedono l’uomo.

E’ facile capire come in questa ottica il materialismo dilaga, tutti gli sforzi protendono nell’atto dell’avere che può essere una cosa, una persona, una autorità, un sentimento.

 

Inversamente, nell’ottica dell’essere è più importante la sostanza e non l’apparenza, come può essere per l’avere.

 

Un’ ipotesi di società “mentalmente sana” è realizzabile solo se l’uomo si riconoscerà nel modello esistenziale dell’essere, smettendo così di essere alienato e diventando protagonista della propria vita. In tal modo l’uomo potrà anche ristabilire rapporti di pace e solidarietà con gli altri, rinunciando ad espandere “quantitativamente” il proprio Io e liberandosi da ciò che possiede.

 

Ci sentiamo dire, talvolta, la qualità è da preferire alla quantità.

Facile da dire a parole, difficilissimo la messa in pratica. Perché?

Vediamolo.

Se tendo all’avere guardo soprattutto all’impatto visivo immediato che un oggetto, persona, può avere quando sottoposto alla attenzione altrui.

Se tendo all’essere osservo la bellezza in sé.

 

 

Ma cos'e' la bellezza ? La bellezza puo' essere una persona , che per le sue qualita' estetiche provoca impressioni e ci elettrizza ? La letteratura puo' essere bella ? E' bello un quadro , le arti , le belle arti, le belle maniere , il bel mondo ? E' bella la societa' ricca , elegante ? La musica puo' essere bella ? E' bella Belen ? E' bello il Grande Fratello ? Ma puo' essere bello un animo nobile disponibile ? E' che vogliamo dire di un bello ingegno, persona di intelligenza vivace ?

" IL VALORE DI UN ESSERE UMANO , DIPENDE SOPRATTUTTO DALLA MISURA IN CUI I SENTIMENTI, I SUOI PENSIERI  ,LE SUE AZIONI ,  CONTRIBUISCONO ALLO SVILUPPO DELL' ESISTENZA DEGLI ALTRI INDIVIDUI ."

Grandezza e bellezza , come Einstein ci ha insegnato, ma senza mai dimenticare l'umilta' alla base di tutto , basta pensare alla storia di Einstein , alle mortificazioni che ha dovuto subire , prima di essere riconosciuto una mente superiore.Sono belle le stagioni come la primavera e l'estate . E' bello un paesaggio , un alba, un tramonto, e' bello il mare. E' bella la montagna i suoi silenzi. Farsi belli , a volte, di qualcosa , ingiustamente . E non e' bello attribuirci i meriti quando non sono nostri.

Vediamo un concetto, espresso da terzi, circa l’essere persona.

"... mi sento come senza sicurezze, senza difese, senza quella maschera che ognuno di noi, chi più e chi meno, indossa per non far trasparire i propri sentimenti, le proprie emozioni e le proprie paure; come se tutto ciò fosse qualcosa da reprimere e di cui vergognarsi. Io l'ho fatto per anni e ne ho pagato duramente le conseguenze. Ora mi sento come "rinata"; ho capito che si deve essere se stessi in ogni momento della nostra vita, in tutte le situazioni, in famiglia, al lavoro, con gli amici e anche con la gente in genere. Non sempre esprimere le proprie idee è controproducente, anche se "cozzano" con quelle degli altri; è liberatorio e ti fa sentire una persona viva, con un ruolo ben definito, non una qualsiasi tra le tante ma LILIANA: amabile, scontrosa dolce o ribelle LILIANA. Certo la vita ci mette, molto spesso a dura prova e davanti alle sofferenze e alle angosce che ci colpiscono ci si sente privi di forza per lottare; nonostante questo ho capito che è nostro dovere non farci schiacciare da questo fardello, bisogna trovare la forza di reagire tirando fuori tutte le nostre energie, che io spesso credo di aver esaurito. Prego Dio perché mi aiuti a superare tutte le brutte cose che inevitabilmente la vita mi riserverà, consolandomi spero, con l’aiuto e la spinta che la mia famiglia è sempre pronta a darmi.”

 

Vediamone un altro:

“Io credo che l’espressione "essere se stessi" può anche non significare niente se prima non è avvenuto un certo processo interiore. Se è vero che siamo composti di tante piccole parti allora prima di dire cosa siamo bisogna sapere con quale parte di noi stessi ci siamo identificati. Una volta scelta quella parte che poi chiamiamo "io", allora potremo farla crescere.”

 

Ora appare chiaro come essere è più difficile che avere.

Dobbiamo fare i conti con noi stessi. Dobbiamo ammettere le nostre debolezze, dobbiamo dimenticare il pronome “IO” e usare “NOI”.

Ang

 

 
 
 
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