The Truman ShowLa mia vita è un "Truman Show", ma al rovescio: vivo in un mondo tutto mio, illudendomi di essere il protagonista della storia! |
CITAZIONE
“Ho smesso da tempo di fumare, bevo con moderazione, e in quanto a peccati capitali non li pratico proprio tutti e sette. Se andrò all’inferno, com’è probabile, sarà per aver abusato del cinema, fin da ragazzino. Non credo che ci sarà qualcuno a sostenere che è stato il cinema ad abusare di me: ero minorenne, ma sveglio” - Gianni Amelio
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« Quirinale, gran casino! | Riforme costituzionali: ... » |
Il "conclave" di Montecitorio ha rieletto il suo Ratzinger: l'Italia è una monarchia costituzionale fondata sul pallone! Quello che dispiace non è solo che non abbiano eletto Stefano Rodotà (che è un signore della sinistra al quale il PD ha voluto ingiustamente dare uno schiaffo), o la Bonino, o Amato, o qualche altra personalità di alto profilo che avrebbe saputo svolgere l'incarico bene quanto Napolitano; ma che il Parlamento abbia scelto di non scegliere e abbia decretato l'insostituibilità dell'attuale Presidente della Repubblica, sancendo il mantenimento dello status quo, sino al punto di "prorogare" tutto, finanche il settennato del Capo dello Stato (cosa che, in più di sessant'anni di storia repubblicana, non si era mai vista). In una democrazia matura come la nostra, nessuno è insostituibile, nemmeno Giorgio Napolitano. Potevano scegliere qualcun altro, senza costringere un signore di quasi 90 anni a restare ancora in servizio per altri due o tre mesi, o due o tre anni. E fa specie vedere che, alla fine, la "sfida" sia stata tra due ex comunisti: il primo (Napolitano), riconosciuto adesso come padre della Patria anche dal centrodestra (che non lo votò sette anni fa) ed il secondo (Rodotà), che è stato sacrificato dal PD sull'altare delle faide interne tra ex DC ed ex DS. Ciò che è ridicolo è che questi partiti, buoni a nulla e capaci di tutto, non abbiano voluto mettersi d'accordo su un qualunque altro nome (Amato, Cassese, etc.) e, adesso, quel nome finirà per indicarlo lo stesso Napolitano per formare un governo. Perché è ovvio che, ora, un governo lo dovranno fare: con un PD a pezzi, che adesso deve solo andare al congresso, se si andasse al voto, rivincerebbero Berlusconi e Grillo! E tutto perché Bersani, senza prendere nemmeno in considerazione le ipotesi alternative, si era messo in testa che l'unico a poter fare un Governo era lui! Dal giorno dopo le elezioni, infatti, Bersani ha rivendicato non solo il diritto-dovere del PD ad indicare il premier (come era giusto che fosse, visto che si trattava e si tratta del partito che, grazie al premio di maggioranza di questa legge elettorale, si trova ad essere il partito di maggioranza relativa del Parlamento), ma anche e soprattutto il diritto di essere lui il capo del Governo, sebbene un esecutivo guidato da lui - come è stato chiaro fin da subito - non avesse i numeri per essere varato. Se si fosse dimesso o, quanto meno, se avesse fatto un passo indietro, lasciando ad altri la possibilità di "trattare" con i grillini, forse un Governo PD-SEL-M5S lo avremmo avuto. Niente di tutto questo: le ambizioni personali di Bersani hanno avuto la precedenza su tutto il resto. Ha preteso ed ottenuto il pre-incarico e, anche dopo aver relazionato al PdR di non avere una maggioranza in suo favore, ha insistito per considerarsi ancora "in campo", nella speranza che, una volta eletto il nuovo PdR, si sarebbe potuto riprendere il discorso del 'suo' Governo. Per settimane, ci ha raccontato che il "governissimo" con il PDL non lo avrebbe mai fatto ed ora, invece, saranno i primi a spingere per farlo, perché ormai - anche volendo - ridotti come sono ad un cumulo di macerie, non possono più andare alle elezioni anticipate. Per settimane, ha chiesto ai grillini di consentire la nascita del suo Governo e, quando finalmente Grillo gli ha detto che, votando Rodotà al Quirinale, si sarebbe potuto ragionare di un Governo insieme ai giovani del PD, ha risposto picche! Nel giro di sei mesi, Bersani è riuscito a perdere le elezioni, il governo, il partito, la segreteria e la faccia: un vero record! Ma quel che è peggio è che Bersani ha fatto perdere al paese due mesi, nei quali abbiamo visto "prorogare" prima il Governo tecnico e, poi, il Capo dello Stato; oggi si dimette, con due mesi di ritardo. Non lo rimpiangeremo! |
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