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Lettera a Gesù

Post n°3131 pubblicato il 16 Settembre 2019 da namy0000
 

Caro Gesù, ti chiedo scusa se ti do del “tu”, ma ti conosco da tanti anni, da quando, ancora in tenera età, mi hanno portato nella tua casa: un edificio enorme e pieno di gente. Persone che cantavano, si salutavano e si volevano bene. Poi sono cresciuto e mi hai messo accanto esempi da imitare: i miei genitori, i miei familiari, i catechisti, i sacerdoti, le suore e semplice gente che si sentiva famiglia e comunità. Che bello quando, da ragazzino, si andava in oratorio (unico centro di aggregazione e di crescita nell’amore fraterno) per divertirsi con quel poco che si aveva. E il “don” faceva di tutto per rendere quel poco… molto e per tutti! E che bello il catechismo: avevamo dei papà e mamme di famiglie, delle suore e delle persone dedicate all’educazione che ci volevano davvero bene. Ci insegnavano la preghiera e il dialogo con te. Si parlava, si discuteva, gioiva, litigava… ma sempre si cresceva insieme. Che bei tempi.

Ora non è più così. Ci sono Whatsapp e internet per comunicare. Non occorre più guardare le persone negli occhi e nel cuore per parlare. Basta un click e siamo nel mondo. che bello! Non ci occorre più il catechista, il genitore, l’educatore, l’insegnante per sapere qualcosa. Il click ci dà tutto e offre tutto: moda, denaro, cose tabù, alcool, divertimento, svago… Finalmente si può pensare a noi stessi senza problemi, senza pensare agli altri. Che si devono arrangiare. Sai, caro Gesù, ora i ragazzi hanno tutto: cellulari all’ultima moda, vestiti griffati, soldi in tasca, divertimento. Tutto subito senza sacrificio come una volta. Anche la famiglia è cambiata: ora non ci si sposa più in chiesa, si va a convivere e così se abbiamo dei problemi ognuno per la sua strada. E dire che delle “famiglie arcobaleno”? Che bella invenzione: tutto è lecito e libero. Si è davvero raggiunto un traguardo di piena democrazia e libertà. E la scuola? Finalmente i ragazzi possono fare ciò che vogliono e gli insegnanti ed educatori devono temere i ragazzi e le loro famiglie. Questa è la vera educazione e formazione. E l’accoglienza? Tutti devono stare nella loro casa e terra. Non devono più venire qui da noi perché sono una minaccia per la nostra democrazia. Siamo padroni a casa nostra. Non si può aiutare tutti. Ora basta.

E la Chiesa? Non si è mai modernizzata. Continua a dire le stesse cose. Lo stesso tuo Vangelo vecchio di 2000 anni non si è aggiornato. Bisogna cambiarlo, renderlo adatto i tempi. Deve essere più egocentrico. Sai, ora non è più di moda quello che dicevi tu. Però mi sovviene un ricordo del Vangelo scritto da Luca (18,1-8). Verso la fine tu dicevi: ‹‹Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla Terra?››. Questa domanda che ci rivolgi mi fa un po’ paura… sembra che tu sappia già che, per le nostre troppe false libertà, perdiamo la via maestra. Perdiamo la luce che ci guida a te. In Matteo (6,19-21) ci aiuti a capire che siamo sulla strada sbagliata perché affermi: ‹‹Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano, accumulatevi, invece, tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore››. Quanto è vero, Gesù. Abbiamo accumulato ricchezze prive d’amore e di carità; di ascolto e comprensione; di dialogo e accoglienza; di condivisione.

Abbiamo messo al centro il nostro Io anziché il Noi. Abbiamo pensato solo a noi stessi dimenticandoci del povero, del misero, del profugo, dell’abbandonato, del vicino di casa, del senza tetto, del disoccupato che ci chiedevano aiuto. Abbiamo chiuso il nostro cuore. Ma la Tv, i mass media, la pubblicità, internet ci insegnano e vogliono questo. E noi vediamo normale questo. Chiudere i porti anche a chi fugge da guerre, miserie, malattie, dittature. Questa oggi è la nostra normalità: chiudere e alzare muri anziché aprire e creare ponti.

Caro Gesù, aiutaci a riscoprire la bellezza del Vangelo che non invecchia mai. Aiutaci a portare sempre l’esempio con le opere e non solo con le parole. Aiutaci a portare la luce dove si sta spegnendo grazie alla nostra fede e all’amore che tu hai messo nei nostri cuori. Aiutaci a essere saldi nei valori che la tua Parola ci hanno insegnato senza vergogna o paura. A credere che la famiglia è una sola, come Dio l’ha costituita sin dal principio. Aiutaci a non dare tutto e subito ai nostri ragazzi, ma capiscano e sperimentino il dono del sacrificio e dell’attesa per capire quanto sia prezioso il dono che si vuole ricevere. Aiutaci a ritornare a te… anche se il mondo non ti vuole più ed essere cristiani ci rende “diversi” agli occhi di tutti. Aiutaci a essere sempre lampade accese. Sempre.

Grazie, Gesù e, nelle nostre case, vieni quando vuoi e se trovi chiuso… e non riusciamo più a trovare la chiave per aprirti, perché siamo troppo accecati dalla luce del male e dell’egoismo… butta giù la porta e spalanca il nostro cuore. a presto! Gianluca P. (FC n. 37 del 15 settembre 2019).

 
 
 
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