Un mondo nuovo

Libro dei mutamenti

“Il libro dei mutamenti è: I King. Se negli aspetti più alti dell’inventiva e della creatività umana troviamo un intimo desiderio di trasformazione, essa è in definitiva la scintilla che muove la vita biologica e materiale in ogni aspetto dell’Universo conosciuto, dal micro-organismo alla complessità del cervello, dall’apparente stabilità della roccia a nascere e al morire delle Stelle, dalle particelle subatomiche, alle galassie. Come nell’eterno assunto di Antoine Lavoiser: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, o in quelle narrate da Ovidio, il più grande poeta delle trasformazioni, nelle sue Metamorphosi. (...) La vita è flusso e cambiamento, continua e costante trasformazione, anche se non sembriamo rendercene conto. Il tempo scorre, le stagioni cambiano, le culture si trasformano. (...) La trasformazione implica qualcosa di diverso del cambiamento, ma dal cambiamento, volendo, posso tornare al precedente, ma dalla trasformazione non posso tornare. Trasformare implica cambiare radicalmente... Ciò che è trasformato non torna allo stato precedente, può verificarsi solo nelle favole...” (Geloan Satiac, Che ti do, n. 83 Dic. 2015).

Siamo testimoni

"Siamo testimoni del fatto che siamo arrivati a una distorsione della definizione e pratica dell’amore, e di una paternità e maternità responsabile. E coloro che in passato hanno collaborato alle cause di questa situazione sono quelli che oggi suonano l’allarme con forza. Penso che sarebbe una cosa molto interessante e istruttiva se comparassimo le dichiarazioni degli stessi settimanali o quotidiani nelle edizioni di quindici anni fa e di oggi: allora si invocavano i contraccettivi e li si elevava al rango di imperativo sociale. Dopo quindici anni si richiede un aumento delle nascite. A chi venne detto che bisognava evitare di avere figli nel matrimonio oggi si dice invece che bisogna avere figli e averne in abbondanza. Ma è una cosa realizzabile? L’uomo è forse un meccanismo sul quale è così facile imprimere degli ordini a livello così profondo? Alla base di tutto questo non c’è forse un orribile errore nel campo stesso della visione dell’uomo? E con che faccia possiamo poi ancora parlare di umanesimo?".