Un mondo nuovo

Partito da zero...

Baba Ramdev, Eminenza arancione, partito da zero, oggi è una stella dello yoga e un potente industriale. Ha aiutato Narendra Modi a vincere le elezioni ed è diventato uno dei suoi ideologi. (…) Nel 2015 il ministero delle finanze ha definito lo yoga un’”attività caritatevole”, permettendo al settore di ottenere degli sgravi fiscali. A trarne vantaggio sono state soprattutto le aziende che, come a Patanjali, hanno mostrato di sostenere l’idea di nazione indù immaginata dal Bjp.

Il partito di Modi sta attaccando l’eredità laica dei governi precedenti e portando avanti quella che alcuni leader politici hanno definito una “rivoluzione culturale” in un paese in cui quasi l’ottanta per cento della popolazione è indù e i musulmani rappresentano circa il 14 per cento.

Man mano che il Bjp accumula vittorie alle elezioni locali, il partito e i suoi ideologi rivelano in maniera sempre più esplicita il loro programma nazionalista e indù. Il movimento è all’origine di numerosi episodi di violenza compiuti da bande di indù contro musulmani e persone di altre minoranze sospettati di aver partecipato all’uccisione di mucche.

Modi e Ramdev hanno molto in comune. Come Modi, il cui padre vendeva tè nelle stazioni, anche Ramdev è di umili origini. Figlio di un contadino, è nato nell’India settentrionale a metà degli anni Sessanta. L‘imprenditore edile Jeevraj Patel ha dichiarato che quando conobbe Ramdev, nel 1992, organizzava piccoli corsi di yoga, mescolava erbe medicinali e viveva in un ashram (un ritiro spirituale) a Haridwar.

Acharya Balkrishna, manager della Patanjali, ha raccontato che lui e Ramdev avviarono la loro prima attività nel 1995, dopo aver imparato come preparare medicine e integratori ayurvedici. All’epoca avevano solo 3.500 rupie (circa 90 dollari dell’epoca) e ne presero a prestito altre 10.000. Accendevano falò per mescolare gli ingredienti necessari a preparare il chyawanprash, una marmellata tradizionale, con cui riempivano dei recipienti che poi trasportavano a casa reggendoli sulla testa, visto che nessuno dei due aveva il denaro sufficiente per una corsa in risciò.

Ramdev non sarebbe mai diventato famoso se non fosse stato per una rete televisiva chiamata Aastha. Nel 2001 la rete era alla ricerca di volti nuovi, racconta Ajit Gupta, all’epoca amministratore delegato dell’azienda che controllava Aastha. Fu così che scoprirono Ramdev. ‹‹Parlava in maniera diretta. La gente era impressionata dalle sue posizioni yoga››, ricorda Gupta. Più spazio il canale concedeva a Ramdev, più gli spettatori chiedevano di vederlo, racconta Ved Sharma, allora responsabile del marketing di Aastha. Ramdev stava diventando una stella.

Oggi il suo volto compare sui cartelloni pubblicitari di tutta l’India. Aditya Pittie, manager di una delle aziende che curano la distribuzione per la Patanjali, chiama Ramdev “il super boss”. Eppure nei recenti documenti aziendali il suo nome non è mai citato…” (Rahul Bhatia e Tom Lasseter, Reuters, Regno Unito, Internazionale n. 1214 del 21 luglio 2017).