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Un mondo nuovo

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Messaggi del 22/02/2018

Un giorno è partito

Post n°2531 pubblicato il 22 Febbraio 2018 da namy0000
 

“Un giorno è partito per l’Africa. Stava bene nel suo ospedale di Enna, dove lavorava come medico ed esperto in malattie infettive. ‹‹Un professionista molto accurato e generoso›› ha detto una infermiera che gli lavorava accanto e che ora l’ha definito ‹‹un eroe››. Fabrizio, il medico siciliano colpito da virus Ebola, il primo italiano contagiato, ricoverato allo Spallanzani di Roma, è uno di noi. È arrivato all’aeroporto di Roma dalla Sierra Leone, dove ha contratto il virus Ebola, lavorando con Emergency. Ospedale, casa dove lo aspettavano moglie e figlie, una vita come tante altre. Ma è anche uno che non volta mai la testa dall’altra parte, quando incontra la sofferenza. Aveva iniziato a fare i conti con quella provocata dall’Aids, poi è arrivata Ebola con le sue tragedie. Fabrizio ha avvertito le devastazioni di quel dolore, se lo è sentito dentro come uomo e come medico, e ha deciso di chiedere un permesso al suo ospedale per andare a lavorare con Emergency a Lakka, Sierra Leone. ‹‹Papà non era mai andato in Africa. È partito consapevole dei rischi che poteva correre›› ha raccontato una delle figlie. Sì, lui lo sapeva molto bene che cosa significa Ebola, forse avrà avuto anche paura, ma è stato più forte e decisivo il desiderio di “dedicarsi all’altro” in difficoltà. ‹‹È uno tosto, un medico rigoroso e preparato. Sono tanti quelli sopravvissuti che ha curato e in questi giorni sono venuti a donare il sangue per lui››, ha detto Gino Strada, esprimendo il timore che ora la paura scoraggi i medici a raggiungerlo. ‹‹Sarebbe una tragedia per le migliaia di malati in un Paese con poche decine di medici locali. L’unico modo serio per evitare il contagio in Europa è mandare aiuti in Africa in modo da chiudere l’epidemia. Subito››. Il mondo è diviso in due. Quelli che fanno parte del problemi e quelli che fanno parte della soluzione. Non si decide da che parte stare con un ragionamento. Lo sentiamo dentro di noi qual è la cosa giusta da fare. Fabrizio lo ha sentito ed è partito” (Mariapia Bonanate, Fabrizio insegna: l’altro si sceglie, FC n. 49-2014).

 
 
 

Oh tu che mi ascolti

Post n°2530 pubblicato il 22 Febbraio 2018 da namy0000
 

“Oh tu che mi ascolti, in pena viva o in letizia (e più se in pena) apprendi da chi ha molto sofferto, molto errato, che ancora esiste la Grazia e che il mondo – tutto il mondo – ha bisogno d’amicizia” (Canzoniere, Umberto Saba, poeta triestino, 1883-1957). “Il suo canto umile, che fiorisce dal deserto di una vita sofferta, diventa una celebrazione della Grazia divina che si manifesta nel dono dell’amicizia”. (Gianfranco Ravasi)

 
 
 

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