Il mondo che puoi..

La ragazza del lago

Ormai ti chiamo per bere un altro sorso... sono arrivata a quattro camomille, ma ancora non passa il mal di testa. Prevedevo ke non sarebbe passato così facilmente, ma ormai tento tutte le strade, anche le più semplici.
Le altre le ho già provate ed eccolo qua il risultato. Probabilmente queste sono più sbagliate, ho sempre pensato che le strade troppo facili fossero poi scorciatoie poco efficaci. Tant'è.
Mi sento tanto la ragazza del lago di "Al di là dei sogni". Amici mi hanno sempre detto che le somigliavo fisicamente invece io ora mi sento tanto lei quando scrive il suo diario sotto consiglio dello psicanalista. A me non l'ha ancora consigliato nessuno psichiatra, ho sempre scritto per conto mio. E sì, anche come sfogo. Tant'è.
...Tutto mi sembra inutile, tutto mi sembra com'è... telefonarti, uccidere... che differenza c'è...
La musica. Anche quella. La ascolto e sto un po' meglio, si può dire che sia un'altra boccetta di ossigeno.
Estintori d'entusiasmo come secchi d'acqua fresca, come note di sarcasmo aspettando che tu esca. Estintori d'ottimismo proprio come lavativi, videogames d'emergenza per sentirsi ancora vivi...
Mio padre. Quello stronzo dopo stanotte con una flebo nel braccio ha pensato di scrivermi un SMS stamattina. Un SMS.
Mi dice quanto mi vuole bene papà. Spero fosse una battuta di spirito, lo spero per lui più che altro. Poi ha telefonato nel pomeriggio ed ha chiesto anche di parlare con me questa volta. La pazza gli ha risposto di no. Tanto per cambiare. Non recepirà niente lo stesso.
Sono 6/7 anni che nessuno capisce un cazzo di me. E prima andava bene solo perchè ero anch'io a non capirci un cazzo. E così ho la mia prima diagnosi psichiatrica. Beh per la prima sinceramente speravo in uno psichiatra un po' meno ebete. Tutto quel che ha detto, poi quattro parole in croce bofonchiate, lo sapevo già io e da tempo.
I miei nonni. Un paio se non mi vedono "gli faccio un doppio favore" e l'altro paio mi dà della zoccola senza un motivo e fanno finta di nulla giorno dopo giorno come fosse tutto normale, scontato, giusto.
Poi ogni tanto si preoccupano se mi vedono con qualche pastiglia o bicchiere in mano, per qualche minuto, una mezz'ora. E più ke altro è un fastidio. E a me spiace pure di arrecarglielo, ma sono io a non farcela più ora con tutti quanti.
Tutti. Proprio tutti ora.
Davide. E il mio gec. Ed io che capivo e vivo fino nel profondo tutte le parole che abbiamo usato, tutte le simbologie che abbiamo voluto, tutte le storie che abbiamo raccontato.
Vorrei - ed è tanto ormai che lo penso - che nei momenti più "importanti" ci fosse lui. Non perchè abbia uno strano morboso attaccamento alla sua persona, e forse anche lì ho sbagliato, troppi messaggi o boh. Troppo affetto troppo palese. E magari non ci è nemmeno abituato.
Delle volte mi chiedo cosa farebbe lui al mio posto o vorrei un suo consiglio da leggere ogni tanto nei commenti dei miei blog. Ma lui ha la sua strada da portare avanti e probabilmente non avrebbe nemmeno tempo.
Mi "rilassa" pensare a lui, forse perchè ho molte speranze che lo investono e la sua strada è un po' anche la mia.
Forse perchè uno ha finalmente capito. Se non me, come gira il mondo. Poi sono ottimista non uno solo, a Cracovia e nelle piazze siamo stati di più. Ma lui ha molta energia, ecco.
Riesce a coniugare razionalità ed istinto in maniera splendida. Magica? una di quelle magie senza bacchetta.
Il mal di testa non passa comunque.
Forse dovrei chiamarti e prendere qualcosa.