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dal gattopardo..la morte del principe

Post n°12 pubblicato il 15 Gennaio 2009 da VinnyI

questa parte di testo che voglio riportare descrive la morte del principe Fabrizio di salina protagonista del gattopardo che ho potuto studiare e analizzare durante la simulazione d'esame della prova d'italiano

Tancredi. Certo molto dell'attivo proveniva da Tancredi:la sua comprensione tanto più preziosa in quanto ironica,il godimento estetico nel vederlo destreggiarsi fra le difficoltà della vita,l'affettuosità beffarda come si conviene che sia.Dopo, i cani:Fufi,la grossa Mops della sua infanzia,tom l'irruento barbone confidente ed amico,gli occhi mansueti di Svelto,la balordaggine deliziosa di bendicò,le zampe carezzevoli di Pop,il pointer che in questo momento lo cercava sotto i cespugli e le poltrone della villa e che non l'avrebbe più ritrovato; Vi erano le prime ore dei suoi ritorni a Donnafugata,il senso di tradizione e perennità espresso in pietra ed in acqua,il tempo congelato;lo schioppettare allegro di alcune caccie,il massacro affettuoso delle lepri e delle pernici,alcune buone risate con Tumeo,alcuni minuti di compunizione al convento fra l'odore di muffa e di confetture.Vi era altro? Sì, vi era altro:ma erano di già pepite miste a terra:i momenti soddisfatti nei quali aveva dato risposte taglienti agli sciocchi,la contentezza provata quando si era accorto che nella bellezza e nel carattere di concetta si perpetuava una vera Salina;qualche momento di foga amorosa;la sorpresa nel ricevere la lettera di Arago che spontaneamente si congratulava per l'esattezza dei difficili calcoli relativi alla cometa di Huxley. E perchè no.L'esaltazione pubblica quando ricevette la medaglia in Sorbona,la sensazione delicata di alcune finissime sete da cravatta,l'odore di alcuni cuoi macerati...Nell'ombra che saliva si provò a contare per quanto tempo avesse in realtà vissuto:"Ho settantatrè anni,all'ingrosso ne avrò vissuto,veramente vissuto,un totale di due tre al massimo."E i dolori, la noia quanti erano stati?...Tutto il resto:settant'anni.

Sentì che la mano non stringeva più qualla dei nipoti...Doveva aver avuto un'altra sincope perchè si accorse a un tratto di essere disteso sul letto.Qualcuno gli teneva il polso:dalla finestra il riflesso spietato del mare lo accecava;nella camera si udiva un sibilo:era il suo rantolo,ma non lo sapeva.Attorno vi era una piccola folla,un gruppo di persone estranee che lo guradavano fisso con un espressione impaurita.Via via li riconobbe:Concetta,Francesco Paolo,Carolina,Tancredi,Fabrizietto.Chi gli teneva il polso era il dottor Cataliotti;credette di sorridere a questo per darli il benvenuto,ma nessuno potè accorgersene:tutti tranne Concetta piangevano;anche Tancredi che diceva:"Zio, zione caro!"Fra il gruppetto ad un tartto si fece largo una giovane signora;snella,con un vestito marrone da viaggio ad ampia tournurecon un cappello di paglia ornato da un velo a palottine che non riusciva a nascondere una maliziosa avvenenza del volto.Insinuava una manina guantata di camoscio fra un gomito e l'altro dei piangenti,si scusava,si avvicinava.Era lei,la creatura bramata da sempre ch veniva a prenderlo:strano che così giovane com'era si fosse arresa a lui;l'orario di partenza del treno diveva essere vicino.Giunta faccia a faccia con lui sollevò il velo,e così,pudica,ma pronta ad esser posseduta,gli apparve più bella di come mai l'avesse intravista negli spazi stellari.

il fragore del mare si placò del tutto. 

 
 
 

 perle di saggezza di qua..mus

Post n°11 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da VinnyI

quando improvvisa l'incauto amante colse demenza....

 
 
 

luciano II la vendetta...

Post n°10 pubblicato il 16 Settembre 2008 da VinnyI

ascolta dunque:non infatti un grazioso spettacolo lascia un amico a bocca aperta e queste cose come tu dici...(manca).Infatti non appena ricerco le cose ridicole in relazione alla vita,le cose tapine,le circostanze stravaganti,trovo ogni cosa,considero ricchezze sia l'autorità che le signorie disprezzando tali cose e comprendendo la pena riguardo queste cose,l'occupazione di coloro che sono veramente bravi,cercavo di guardare con attenzioene e sommare ogni cosa;e lì per prima cosa mi presentò un certo disagio proprio questo che dai saggi è chiamato cosmo;non potevo capire infatti nè in che modo fosse nato,nè il demiurgo,nè il principio,nè quale fosse la sua fine.in seguito osservando con attenzione mi sforzavo di scorgere molto di più,infatti vedevo gli astri disseminati nel cielo. come capita desideravo aver visto una volta capito quale fosse lo stesso sole;sopratutto per quanto riguarda la luna mi sembrava insolita e totalmente strana. scoprivo quale fosse il motivo dei suoi aspetti molteplici e della sua misteriosa varietà. ma tuttavia anche lampi fulminei,tuoni dal fragore lacerante e pioggia e neve e grandine a precipizio  e tutte cose che erano così oscure e inaspettate.

ciao a tutti... 

 
 
 

così scrisse il buon vecchio luciano...

Post n°9 pubblicato il 16 Settembre 2008 da VinnyI

chi aspira alla ricchezza ed è ammaliato dall'oro,chi misura la felicità con la veste di porpora e il potere,chi non ha assaporato la libertà,chi non ha provato la libertà di parola,che non ha visto la verità,che matura ogni cosa insieme all'adulazione e alla schiavitù, o chi ha rivolto l'animo completamente al piacere,ha scelto di essere schiavo solo di questo,amante dei piatti ricercati,amante del bere e dei piaceri sessuali,che ricorre al fascino sia dell'inganno che della menzogna,chi si diletta ascoltando sia melodie che cinguettii e languidi canti,qui (a Roma) tale genere di vita è adatto a questi. Infatti tutte le piazze e le strade sono stracolme di appassionati di questo genere di cose:è possibile ricevere il piacere attraverso tutte le porte,ora attraverso gli occhi,ora attraverso le orecchie e il naso,ora anche attraverso la gola e il sesso;da questo scorrendo per una corrente eterna e sporca si congiungono tutte le vie:insieme infatti si presenta l'adulterio,anche l'avidità e la falsità e questo è il genere di piaceri il pudore,la virtù e la giustizia vengono trascinati via dall'anima tutta sommersa:il posto essendo privo di queste cose sempre pieno di desiderio,si ricopre di molti e selvaggi piaceri.

 
 
 

da Seneca...

Post n°8 pubblicato il 27 Luglio 2008 da VinnyI

Consumpsere se quidam dum acta regum externorum componunt et quaerunt quae invicem passi vel ausi sint popoli. Quanto melius est sua mala exstinguere quam aliena posteri tradere! Quanto potius deorum opera celebrare quam Philippi aut Alexandri Macedonis latrocinia ceterorumque qui exitio gentium clari exstiterunt! quemadmodum Hannibal superaverit Alpes scribunt; quemadmodum bellum Italiae inopitanus intulerit; ad quos reges,fractis Carthaginiensium rebus, pererraverit,contra Romanos ducem se promittens,exercitum petens; quam pertinaciter non desierit,senex,in omnibus terrae angulis bellum  quaerere. Nam sine patria esse poterat,sine hoste non poterat.Nonne melius est quid faciendum sit,non quid factum quaerere,ac docere eos,qui suas res permiserunt fortunae,nihil stabile ab illa datum esse,eius omnia fluere ut aura mobilem? Nescit enim quiescere,gaudet laetis tristia miscere. Itaque in secundis rebus nemo confidat,in adversis nemo animo deficiat:alternae sunt vices rerum.

Alcuni si persero mentre desideravano e progettavano azioni di sovrani stranieri che i popoli alternativamente sia subirono che osarono. Quant' è meglio estinguere i propri errori piuttosto che tramandare ai posteri quelli degli altri; quant'è meglio ricordare le imprese degli dei piuttosto che le campagne di Filippo o Alessandro di Macedonia e di tutti gli altri che divennero famosi per la rovina di molti popoli! Descrivono in che modo Annibale  abbia oltrepassato le Alpi; scrivono in che modo abbia condotto inaspettatamente una guerra contro l'Italia; presso quali sovrani,dopo la disfatta delle truppe Cartaginesi,si rifugiò,proponendosi come comandante contro i Romani,chiedendo un esercito; come non abbia smesso anche da vecchio di desiderare una guerra in ogni angolo della terra. Infatti poteva stare senza patria,non poteva resistere senza un nemico. Non è forse meglio chiedere che cosa si debba fare, e non che cosa è stato fatto,insegnare a coloro che affidano i propri beni alla fortuna, che niente che provenga da quella è sicuro,che ogni sua cosa fluisce come l'aria mobile? Non è capace infatti di stare immobile e si diverte a mescolare  li avvenimenti tristi con quelli lieti, E così nessuno confidi nella felicità,nessuno si perda d'animo nelle situazioni sfavorevoli:alterne sono le situazioni nella vita umana.     

 
 
 

                     la precarietà delle cose...

Post n°7 pubblicato il 23 Luglio 2008 da VinnyI

Ipsae voluptates hominum trepidae et variis terroribus inquietae sunt,subitque,cum maxime exultant,sollicita cogitatio:"Haec quamdiu?". Ob hunc affectum reges saepe suam fleverunt potenziam nec illos magnitudo fortunae suae delectavit,sed venturus aliquando finis exterruit. Cum per magna camporum spazia porrigeret exercitum nec numerum eius comprehenderet,Persarum rex insolentissimus lacrimas profudit quod intra centesimum annum nemo ex tanta iuventute superfuturus esset. At illis admoturus erat fatum ipsae qui flebat perditurusque erat alios in mari alios in terra,alios proelio alios fuga,et intra exiguum tempus consumpturus illos,quibus centesimum annum non sperabat. Cur ergo gaudia potentium trepida sunt? Non solidis causis innituntur,sed eadem, qua oriuntur,vanitate turbantur. Maxima quoque bona sollicita sunt neque ulli fortunae minus quam optimae credendum est. Omne enim fortuito obvenit instabile est;quod altius surrexerit,opportunius est in occasum. Neminem porro casura delectant;miserrimam ergo necesse est vitam eorum esse,qui magno parant labore quae facillime casura sunt.

Gli stessi piaceri degli uomini sono instabili e tormentati da varie paure,quando gli uomini sollecitamente esultano,si fa strada una domanda pungente:"Quanto durerà?" Per questo sentimento i re spesso piansero il loro potere nè la Grandezza della loro fortuna li dilettò  anzi la fine che un giorno sarebbe sopraggiunta li atterriva.dispiegando un esercito per un vasto territorio di campi di battaglia,non riuscendo nemmeno a contare il numero di quelli l'insolente re dei Persiani pianse poichè nessuno di quei tanti giovani sarebbe sopravissuto fino al centesimo anno d'età. ma li avrebbe avviati al proprio destino lo stesso che li piangeva e ne avrebbe perso altri in mare altri in terra altri ancora in battaglia altri in fuga,e in poco tempo avrebbe perso tutti quelli per i quali non sperava i cent'anni. perchè allora le gioie dei potenti sono tormentati? perchè non sono sostenute da solidi principi,ma le stesse appena nascono,sono già sconvolte dalla vanità. Ci sono fortune anche bellissime che causano tormenti nè ci si deve fidare di alcuna fortuna meno ancora se ottima. ogni cosa infatti che avviene in maniera fortuita è instabile;quelle cose che si elevano più in alto sono più soggette a cadere. Quelle cose che sono destinate a finire non piacciono a nessuno;così è inevitabile che la vita di coloro che acquistano con grande fatica quelle cose che sono facilmente destinate a cadere,sia la più misera

Seneca & company

 
 
 

DAL "IL SIGNORE DEGLI ANELLI  IL RITORNO DEL RE"

Post n°6 pubblicato il 07 Giugno 2008 da VinnyI

Allora Erlond e Galadriel ripresero il cammino;la Terza Era  era  infatti finita e i Giorni degli Anelli ormai passati,così si concludeva la storia e i canti di quei tempi.E con essi se ne andavano molti Elfi di Alto Lignaggio che non volevano più dimorare nella Terra di Mezzo,e in mezzo a loro,pieni di una tristezza benedetta e priva di ogni amarezza,cavalcavano Sam,e Frodo,e Bilbo e gli Elfi erano felici di poterlo onorare.Benchè cavalcassero attraverso la Contea durante tutta la sera e tutta la notte,nessuno li vide passare...e quando ebbero lasciato la Contea oltrepassando le pendici meridionali dei Bianchi Poggi,i Luoghi Lontani e le Torri,videro in lontananza il mare;e così giunsero a Mithlond,i Porti Grigi sul lungo estuario del Lune. Quando arrivarono al cancello,Cìrdan il timoniere si fece avanti ad accoglierli...li guardò s' inchinò e disse:"Tutto è pronto". Poi Cìrdan li condusse ai Porti,e una bianca nave li attendeva,e sul molo si ergevano un grande cavallo grigio e una figura ammantata di bianco... allora coloro che dovevano partire furono sereni,perchè compresero che Gandalf sarebbe salpato con loro.Ma ora Sam era pieno di tristezza,e gli parve che se la separazione sarebbe stata amara,più amara ancora era la via del ritorno.Ma mentre erano tutti là riuniti,e gli Elfi stavano salendo sulla nave,e ogni cosa veniva preparata per la partenza,arrivarono al gran galoppo Pipino e Merry..."Hai cercato di andartene di nascosto già una volta Frodo e non ci sei riuscito", egli disse... "Oggi stavi quasi per farcela,eppure hai di nuovo fallito. Ma non è stato Sam a tradirti questa volta,ma Gandalf in persona!". "Si" disse Gandalf "Ebbene cari amici,qui sulle rive del Mare finisce la nostra compagnia nella Terra di Mezzo...Non dirò "Non piangete", perchè non tutte le lacrime sono un male". Allora Frodo baciò Merry e Pipino e per ultimo Sam e salì a bordo; le vele furono issate,il vento soffiò e lentamente la nave scivolò via lungo il grigio estuario...la nave veleggiò nell'Alto Mare e passò a ovest,e infine in una notte di pioggia,Frodo sentì nell'aria una dolce fraganza,e udì dei canti giungere da oltre i flutti. Allora gli parve che,come quando sognava nella casa di Bombadil,la grigia cortina di pioggia si trasformasse in vetro argentato e venisse aperta,svelando candide rive e una terra verde al lume dell'alba. Ma per Sam la sera diventò buia,mentre si teneva in piedi sulla riva dei Porti e guardando il grigio mare vide soltanto un'ombra sulle acque che scomparve presto a occidente. Rimase a lungo lì immobile nella notte,udendo soltanto il sospiro e il mormorio delle onde sulle spiagge della Terra di Mezzo,e il rumore penetrò sino in fondo al suo cuore. Accanto a lui erano Merry e Pipino,immobili e silenziosi.

Infine, i tre compagni si allontanarono e partirono, tornando lentamente verso casa senza mai voltarsi;e non dissero una parola finchè non ritornarono nella Contea,ma ognuno traeva molto conforto dalla presenza degli amici sulla lunga strada grigia.Passarono infine i poggi e presero la Via Orientale,e Pipino e Merry cavalcarono verso la Terra di Buck...Ma Sam prese la via per Lungacque,e tornò al Colle e di nuovo il giorno stava finendo. Egli vide una luce gialla e del fuoco acceso...Rosa lo accolse e lo fece accomodare sulla sua sedia,e gli mise la piccola Elanor sulle ginocchia. Egli trasse un profondo respiro. "Sono tornato",disse.

dedicato a tutte le persone che mi vogliono bene 

e ricordatevi: "il Tuo Vinny è sempre con te!!"

 
 
 

"c'è gente nel mondo..."

Post n°5 pubblicato il 15 Maggio 2008 da VinnyI

C'è gente nel mondo che ha avuto mille cose

tutto il Bene tutto il Male del mondo...

C'è gente Ambiziosa,Invidiosa,

C'è gente che segue incessantemente

Il Piacere

La Vanità

L'Affermazione

Il Potere

Ragazzi che muoiono prendendosi a cortellate...

Ma Qualcuno sa

che gli uomini hanno il loro inferno

sia dentro che fuori;

che gli uomini si sforzano

per cambiare,per migliorare

che tentano di farlo ogni giorno

che possono sbagliare e rimediare

Sa che tutti possono farlo...

anche gli assassini

Si chiama Libero Arbitrio no?!

che trascina la nostra vita

senza un attimo di pace

per poter riposare e forse sognare...

Tommaso


 
 
 

I consigli di Vinny: le Cinque regole romane...

Post n°4 pubblicato il 04 Maggio 2008 da VinnyI

"Lavora sempre un pò meno dè la tua soglia minima dè sopportazione,e ricordete dè abbassà ciclicamente i livelli de stà soglia;"

"Nun te incazzà cò i deboli,nun te incazzà cò li forti,NUN TE INCAZZA PROPRIO!!!! E ricordati: i deboli fanno finta,domani saranno forti,quindi se proprio devi,sistemali subito nun li fà cresce"

"Nun tutti i mali vengono per nuocere quindi tutte le volte che hai fatto der male a qualcuno,nun te sembra,ma gli hai fatto del bene,perciò nun te sta a preoccupà..che te frega..."

"Aiutate che tanto nun te aiuta nessuno..."

"Nun scaglià mai la prima pietra se non sei sicuro de piallo bene..sennò è meglio che te conservi la pietra per dopo... "         

 
 
 

Alla giustiziera rampante..o meglio..arrapata....

Post n°3 pubblicato il 30 Aprile 2008 da VinnyI

  • Cara per me sei come un salvadanaio trabocante d'oro...non vedo l'ora di tirarti una martellata!!! (scherzo non voglio sporcare il martello);
  • non ho mai contemplato un sorriso come il tuo,uno sguardo..non ho mai visto un corpo come il tuo e sopratutto, non ho mai sentito una voce come la tua...dimmi.. e contattare un esorcista?!
  • cara... madre natura ti ha donato almeno così si dice molte qualità: inteligenza (te dico),bontà(aahh!!me la rido),bellezza e fascino(speraci)...ma dimmi:perchè le hai rifiutate?
  • ho provato a scolpire il tuo corpo nel marmo bianco...ma per fare il culo mi sono dovuto trasferire a Carrara!!
  • cara  per me sei stata un fulmine a ciel sereno...il più grande colpo di sfiga che possa capitare..
  • quando parli lasci il segno,quando ridi lasci il segno,con lo sguardo lasci il segno...cara hai rotto i coglioni!
  • nei momenti d'angoscia eri lì vicino a me...quando ero disperato,depresso,deluso sempre lì...quando stavo male lo stesso...certo che portavi una sfiga...
  • ho capito..finalmente ho capito perchè .. A orario continuato.. sette giorni su sette continui a fare la stronza...era tutto così semplice...sei una testa di cazzo (senza offesa per il cazzo);
  •  annuso i tuoi capelli e sento l'odore dei campi di melograno...soffio sulla tua pelle e sollevo nell'aria l'effluvio dei boschi...FATTI UNA DOCCIA UNA VOLTA OGNI TANTO!!!!
  • sulla strada  davanti a te butterò petali di rosa,butterò garofani,lancerò con giubilo i ciclamini....scivolerai prima o poi!!
  • tu...che porti la luce nelle tenebre,tu..che porti la luce nel buio..tu che illumini la notte..hai capito perchè quando vai al cinema rompi i coglioni?
  • aveva (anche se non ci credo) una sola difesa:la sua inteligenza..si sentì allo scoperto!!

Sono sicuro che chi ti sposerà (se mai lo troverai) ti dirà:"Sei la rugiada della mia esistenza..ti sposerò perchè dai un senso alla mia inquietudine.. ti sposerò perchè..perchè...sei la luce delle mie notti" Quante palle!! La verità mia cara è che avra finito i soldi per andare a puttane!!

ciao!!                  

  TUTTI I DIRITTI RISERVATI 

 
 
 

Aforismi,epigrammi e cazzatine varie

Post n°2 pubblicato il 29 Aprile 2008 da VinnyI

Nella vita quante volte dobbiamo stare a galla romperci le palle in tutto....avere a che fare con gente che butteresti volentieri in discarica in mezzo alle lavatrici e le tv usate ma non può essere così...potrei raccontare cosa mi è toccato vedere l'altro giorno una roba...ma  per non turbare la sensibilità di nessuno non lo racconterò ma le persone che mi conoscono personalmente sanno di che cosa sto parlando...basta che dico "capelli unti e piastrati"...quindi visto che dobbiamo stare a galla conviene essere stronzi!!! 

 
 
 

 ORAZIO DICEBAT

Post n°1 pubblicato il 27 Aprile 2008 da VinnyI

Orazio diceva:è meglio accontentarsi del poco che è veramante necessario e godere delle occasioni della vita perchè la ricchezza non è in grado di dare stabilitàe felicità alla precaria condizione dell'uomo...sarà vero? 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 27/04/2008
 

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