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Post n°6 pubblicato il 20 Giugno 2008 da W_Kurtz
di Massimo Serafini Un manipolo di «avventurieri», vestiti da ministri dui questa repubblica, nel chiuso dei broccati di Palazzo Chigi, ha attentato alla nostra sicurezza collettiva, decidendo di aprire nuovamente l'esperienza dell'energia nucleare. Mi chiedo in quale girone dell'inferno stia precipitando questo paese per meritarsi una classe dirigente che considera più pericoloso, per la cittadinanza, un campo rom di una centrale nucleare. Non solo, ma che pensa di convincerci che le cose stanno così arrivando al punto da chiamare con sfrontatezza la scelta nucleare «libertà energetica». Forse il grande fustigatore di impiegati pubblici Brunetta, che lo afferma, oltre all'ambulante fra i suoi lavori giovanili avrà fatto anche il minatore in una delle numerose miniere di uranio che ci sono nella Pianura padana. Ma quale libertà se per avere un po' di elettricità, per giunta carissima, dovremo convivere, oltre che con il pericolo, anche con i militari per strada come fossimo a Beirut, circondati da «limiti invalicabili», perennemente sospettati, spiati, controllati e repressi duramente alla ben che minima protesta. Eppure qeusta scelta sciagurata non sembra incontrare l'opposizione politica che merita. Questa limitazione delle nostre la libertà sembra avanzare tranquillamente, se si esclude l'opposizione organizzata dalle associazioni ambientaliste. Un panorama che condanna noi tutti alla peggiore delle insicurezze tra quelle provate nella storia recente: l'angoscia di Cernobyl. La sinistra sembra troppo impegnata, in logoranti congressi, a individuare le ragioni della sua sconfitta elettorale che l'ha fatta scomparire dalle istituzioni della repubblica. Sembra quasi scordare che l'incapacità di costruire una visibile opposizione sociale potrebbe condannarla a una sorte persino peggiore: farla sparire dalla società oltre che dal parlamento. Il Partito democratico, al di là delle ambiguità sul merito che sono rilevanti, sembra come paralizzato e quasi affascinato dal decisionismo demente e arrogante del governo delle destre. Bisognerebbe, invece, tenere a mente che ricostruire il radicamento sociale della sinistra e i rapporti di forza politici per un'alternativa alle destre non può che partire dalla capacità di costruire un'opposizione a queste scelte che aggravano la crisi del paese e lo allontanano dall'Europa. Sulle scelte energetiche prese ieri va alimentata in primo luogo una vera e propria campagna di controinformazione che sappia convincere la popolazione che la vera libertà energetica e la vera sicurezza sono quelle che ci possono dare le fonti rinnovabili come il sole, il vento e soprattutto la più preziosa di esse: la nostra intelligenza che potrebbe permetterci di avere un ottima qualità della vita avendo bisogno di poca energia |
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