Creato da TheNightWriter il 25/02/2014

ODIO I CAZZI TUOI.

Poesie e racconti. No diario. No cuoricini. No foto baldracche, fatine & co.

 

 

:: viti e brugole.

Post n°32 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da TheNightWriter

Non lo so perché
e non me lo chiedere
perché ogni testo che inizio
ha davanti una negazione
perché pianifico partenze
senza destinazione
perché tutto quello che cerco
tu mi diresti “non c’è”
perché se ancora ti cerco
ti chiedi sempre… “perché
perché proprio me”.

 

Non lo so perché
e ci viene da ridere
quando ti guardo e non penso
quando ti parlo e penso in eccesso
perché non sono equilibrista
e il cuore mi sbilancia
perché averti addosso mi slancia
perché dimenticarti
è un pensiero che mi scansa
e dal masturbarmi a scrivere poesie
non c’è poi tutta quella distanza.

 

Non lo so perché
e non me lo chiedere
perché ti sento parte di me
più o meno come le spine per l’istrice
la luce intermittente per le lucciole
il senso del gol per ibrahimovic
le viti per la brugola
l’unico amore della tortora
la fine del mondo per l’apocalittico
l’amore fino alla morte per Willy Shakespeare
la fine dell’amore per Damien Rice
tua madre che ammonisce con i suoi “vedrai…”
io disorientato nella giungla dei miei forse,
e tu a valutare se valga la pena scardinare anche uno solo
uno tra tutti i tuoi mai.

 
 
 

:: non c'è modo peggiore del condizionale

Post n°31 pubblicato il 09 Ottobre 2015 da TheNightWriter

Te lo vorrei spiegare
magari con una favola
come si fa coi bambini
poco prima che ti addormenti.

 

Vorrei avessi quella briciola
di me ancora commestibile
prima che evapori
come la pioggia sull’asfalto che cuoce d’estate.

 

Ti vorrei accompagnare per le stanze
di un castello che avevo inventato
travestirmi da Napoleone
e consegnarti tutto il mondo conquistato.

 

Avrei voluto farti ridere
tanto da farti stare male
passarti un sacchetto del pane
e dirti di respirare.

 

Avrei voluto avere la tua mano
da posare al bisogno sul cuore
sarà un pensiero egoista,
ma ti avrei voluta anche per essere migliore.

 

Avrei infine fatto a meno
di questo vile e innocuo modo condizionale
è che vedi, sono così pieno di coraggio
quando è chiaro
non ci sia più niente da salvare.

[ simonepapo.wordpress.com ]

 
 
 

:: sto arrivando, piccola Jane [balzane derive salingeriane] ::

Post n°29 pubblicato il 11 Settembre 2015 da TheNightWriter

Quello che mi piaceva erano i suoi occhi quando rubavano le immagini. Come quando stavamo a guardare il laghetto ghiacciato e ci chiedevamo dei cigni e compagnia bella. Che poi mentre camminavamo nel parco mi bastava guardarla e vedevo ancora il laghetto e poi però, a lato, decisamente a lato, mi pareva di scorgere una sagoma. Sembrava il mio contorno. Sembravo io stretto nel mio cappotto e il cappello rosso da cacciatore che chissà dov’è finito, però ora non mi va di cercarlo, che sono quasi in ritardo, come sempre, come in ogni cosa e non sembra mai il momento più opportuno per ricordare, per ripensare a quei giorni strani, che sembrava che c’ero solo io al centro del mondo. Voglio dire, mi sembrava di non contare una tacca, eppure quella tacca mi sembrava fosse fondamentale per fare girare molte cose, ma forse è solo una cosa che ho pensato per non scomparire, per non fare la fine dei cigni d’inverno o del ghiaccio in primavera.

Odio dovermi vestire come quelli. Quelli sono tutto ciò che mi rende questo mondo difficile da digerire. Non è vero, non digerisco neanche i troppo buoni senza divisa, che sorridono sempre, né i cani che stanno sempre sulle palle, ma quelli che si vestono così sono davvero il peggio. Perché, mi chiedo, hanno avuto bisogno di una divisa, se sono così forti. Perché mettersi un vestito è come indossare una divisa, ecco cos’è. Una maledetta divisa per occasioni mondane in cui sono gradite solo persone con la divisa. A me sembra una debolezza, questo mi sembra. E poi, come si fa a non avere mai delle macchie sulle scarpe. Voglio dire, io non ce la faccio. Io che ho i piedi di una misura spropositata rispetto alla mia altezza, come pretendono che non picchi con le scarpe di tanto in tanto, e mica posso stare lì a controllare che non ci siano macchie o microscopiche righe. Mi pagassero, certo, lo farei, ma non mi pagano. Nessuno li paga eppure loro si sentono felici così. La verità è che gli basta poco. Un vestito e un paio di scarpe, come carta da parati usa e getta, e non ci sono più buchi nelle loro personalità, non ci sono più vuoti nelle loro esistenze. Un vestito gli basta, e prima o poi tanto arriva Natale o il giorno del Ringraziamento. Ora devo stare attento, sono in ritardo e quelli in divisa non guardano mai di buon occhio quelli che arrivano in ritardo, e a me non è che frega come mi guardano, ma alla piccola Jane sì. Questa sera mi metto in divisa solo per lei. Avevo altri progetti. Avevo il mio rito dell’annullamento del sabato. Come segno di ribellione contro quelli che si accendono solo di sabato ed escono e vanno a ballare e a ubriacarsi. Io invece, per oppormi al loro noioso cerimoniale, al sabato mi spengo. Mi chiudo in camera e ascolto musica. Ascolto musica, catalogo musica, passo ore a battere il tempo col piede, a ciondolare la testa, tanto che certe volte mi viene perfino male, alla testa intendo, o al collo, a forza del continuo avanti e indietro, o anche di lato, dipende.

Sto arrivando Jane. Con su uno di quei vestiti che ti fa pensare agli attori delle serie tv che ti piacciono tanto. Sto arrivando Jane. Sto arrivando su di un catamarano bianco che vola. Sto arrivando Jane, travestito da uomo come piaceva a te, che amavi vedermi recitare la parte di quelli normali.

Sto arrivando, piccola Jane.

 
 
 

...ti fotterei].

Post n°28 pubblicato il 11 Agosto 2015 da TheNightWriter
 

Ci si potesse
aggrappare a un colore
potessi scegliere
sarebbe il bianco
tutto da scrivere
e la sua totale assenza
di deformi istinti.

Ci si potesse
inchiodare a un posto
sarebbe lì
all’angolo tra
tua strada
e la mia, e vivere
per sempre un incontro
sarebbe il mio
personalissimo inferno.

Ci si potesse
incollare a un ricordo
e valessero anche le idee
vorrei sapere ancora
cosa intendevo per amore
innamorarsi fino ad arrossire
umiliarsi fino a sorridere.

[Ci si potesse
fidare ancora
mostrarsi vulnerabili
rischiando finanche di farsi fottersi…


 
 
 

:: e se tipo sognassi di scopare con Matteo? :: [ dialogo ]

Post n°26 pubblicato il 29 Giugno 2015 da TheNightWriter

– Ma se tipo tu sognassi di scopare con Matteo?

– Mi taglierei l’uccello. Hai sognato di scopare con Matteo?
– No. Ma ti sembra? Era una domanda così…
– A me non verrebbe mai una domanda così. Matteo ha sognato di scopare con me?
– Non che io sappia.
– Tu hai sognato di scopare con me?
– No. Non che io ricordi.
– Vuoi dire che secondo te esistono delle possibilità per cui tu…
– Non me la sento certo di escluderlo al cento per cento.
– Ti piaccio?
– Ma no.
– Sicuro?
– Sicuro.
– Perché non ti piaccio?
– Perché non sei il mio tipo.
– Ci sono maschi che sono il tuo tipo?
– Non li conosco tutti. Magari uno su un miliardo c’è.
– Quindi per te l’omosessualità e un po’ come il principe azzurro.
– Perché no…
– Vuoi dirmi che potresti un giorno trovare l’uomo della tua vita e buttare nel cesso anni di eterosessualità?
– Non lo escludo.
– Ma cazzo, tu non escludi niente. Non si fa così.
– Perché no?
– Perché uno deve avercele delle certezze.
– Di sicuro dovrò essere innamorato come un matto. Questa è la certezza che ho.
– Potrebbe anche essere un papero o un bue?
– Ma no.
– Perché no?
– Stiamo parlando di persone con cui condividere esperienze, fare sesso, discutere…
– Ahahah mi fa ridere che rispondi proprio a tutto.
– Sai, uno domanda e uno risponde…
– Ma se uno ti fa una domanda idiota potresti anche esimerti.
– Ah. Ma non mi sembrava idiota la tua domanda. Passi ore intere a guardare quei filmatini con attrici amatoriali e animali di varie specie…
– Ma che c’entra. Lo faccio per ridere.
– A me non sembra, anzi…sono abbastanza sicuro di averti interrotto.. l’altra sera, davanti a un asino e una bionda maggiorata… o era una carpa che inghiottiva un pene?
– Ma smettila. Torniamo a noi.
– Ah ecco, ora vuoi tornare a noi. Va bene. Sono un buono. Allora, che penseresti dopo un sogno con Matteo a novanta davanti a te?
– Penserei che sarebbe il caso di trovarmi una donna, perché a non scopare non ne esce nulla di buono.
– Non penseresti che magari Matteo potrebbe essere l’uomo della tua vita?
– Senti, ho sognato anche di volare, non per questo ho creduto di essere un elicottero!
– Sì, forse hai ragione.
– Certo che ho ragione. Frociazzo!
– Vuoi sapere cosa penso io?
– No.
– Tranquillo, guarda che non lo dico a nessuno della tua eccitazione per le carpe…
– Va bene, spara.
– Penso che bisognerebbe fregarsene di tutti. Eterosessuali, omo, lesbiche, trans…
– Ah, che bella merda che sei. Finalmente esci allo scoperto. Sei peggio di me, Adolf!!
– Ma no, voglio dire che dovrebbe essere irrilevante. Dovrebbero restare proibiti certi atteggiamenti in pubblico, ma a tutti. Che se poi non ci sono più divieti e si può scopare in pubblico, mi salirebbe l’ansia che ormai siamo indifferenti a tutto. L’imbarazzo secondo me è una cosa tutta umana che vorrei conservare, ma a parte questo…. chi se ne frega. Che gliene frega allo Stato di chi si sposa, se chi si sposa si ama. L’amore non è una roba naturale e dopo secoli di elucubrazioni non potrebbe esserlo. L’amore è una roba che ormai ha vita sua e ci abbellisce.
– E il sesso coi i minori? Magari è amore!
– Che c’entra? Sei proprio un coglione. Lì si tratta di non avere strumenti a sufficienza per gestire un rapporto tanto incasinato come quello sessuale. Si tratta di prevenire al più possibile traumi devastanti e manipolazioni.
– Sì. Va bene. Saggio del cazzo. Io continuo con le mie maggiorenni e qualche milf quando capita… Tu fai pure quel che cazzo ti pare.
– Figa anche per me.
– Hai detto figa?
– Sì, ma solo per fraternizzare un po’ con un barbaro..
– Tanto lo so che aspetti il principe azzurro, frocettino.
– Non sarebbero cazzi tuoi. E ti lascio col dubbio. Tanto per non farti passare notti tranquille…
– Chiudo la porta.
– L’amore non lo fermi con una serratura…..trema!!!

(….)

– Ciao…no, non gli ho detto che l’hai sognato. Perché ancora non è pronto. Tu però hai messo una buona parola con lei? Sì? Lo so, non sarà proprio una passeggiata, non è proprio una a cui puoi fare un incanesimo e fermarla lì, da qualche parte. Comunque grazie! No, non lo sa che ho beccato una tua foto sul suo pc. Che poi ancora non sappiamo, magari ti vuole solo bene. Va a sapere. Però sarebbe figo se restasse in famiglia. Ciao fratellino!

 
 
 

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