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Post n°688 pubblicato il 30 Novembre 2006 da ad_metalla
 
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Caso Saatchi, indaga una commissione. Passa la richiesta del centrodestra, presto l'esame degli atti. Il presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, nominerà una commissione d'inchiesta sul maxi appalto della Regione.I consiglieri nominati dall'assemblea dovranno far luce sulla gara d'appalto da 65 milioni

Il Consiglio regionale indagherà sull'appalto da 65 milioni di euro per la pubblicità istituzionale. Ieri, il presidente dell'Assemblea, il diessino Giacomo Spissu, ha dato il suo parere favorevole - come da regolamento - all'istituzione di una commissione di inchiesta, ventiquattro ore dopo che trenta consiglieri dell'opposizione avevano presentato la richiesta. Con il procedimento tecnicamente ancora in corso - la responsabile non ha ancora esaminato i verbali delle riunioni e delle votazioni - il Consiglio regionale potrà comunque verificare se tutto si è svolto secondo le norme e se l'agenzia scelta dalla commissione, la Saatchi&Saatchi, una delle società più quotate nel mondo del marketing quando si parla di campagne d'immagine, ha regolarmente vinto la gara avendo, per giunta, i requisiti di legge per parteciparvi. le polemicheAveva cominciato il deputato azzurro Mauro Pili a sollevare qualche dubbio sulla gara, quando ancora la commissione non si era riunita per l'esame delle varie proposte. Lo avevano seguito i pubblicitari locali, esclusi - di fatto - da una norma che imponeva ai concorrenti di esibire un fatturato di alcuni milioni di euro negli ultimi anni, traguardo neanche sognato dalle nostre imprese. Il centrodestra sardo aveva cavalcato il ciclone Pili in queste richieste di chiarimenti al presidente della Regione, nello stesso momento - all'apertura delle buste con le offerte economiche - l'agenzia classificatasi al secondo posto, la Tbwa, aveva perfino preannunciato un ricorso al Tar della Sardegna contro il successo della S&S. Fino allo sfogo di uno dei cinque membri della commissione giudicante, il pubblicitario Aldo Brigaglia, che aveva definito su L'Unione Sarda la campagna vincente «una delle peggiori», «fuori tema» e «assolutamente lontana dalle attese e dai requisiti richiesti dalla Regione». In seguito, e siamo a pochi giorni fa, l'opposizione ha puntato i riflettori sul capogruppo di Progetto Sardegna in Consiglio, Chicco Porcu, ex pubblicitario e nel recente passato in rapporti di lavoro proprio con la Saatchi: «Conflitto di interessi», ha tuonato Pili, seguito da alcuni consiglieri dell'opposizione. Accuse rispedite al mittente dallo stesso Porcu. lo scontroDue giorni, sullo sfondo di un accesissimo confronto in Consiglio fra il presidente Soru e il centrodestra, è stata presentata la richiesta - con trenta firme - al presidente Spissu perché istituisse una commissione consiliare di inchiesta. Un quesito posto sulla base dell'articolo 125 del Regolamento del Consiglio, che impone fra l'altro all'Assemblea di mettere all'ordine la richiesta entro trenta giorni dalla data di accoglimento, cioè martedì scorso. Ma può essere il Consiglio a delegare il presidente perché decida i componenti, rispettando la composizione dei gruppi consiliari. i compitiLa commissione avrà libero accesso a tutti gli atti della gara d'appalto, una delle più "pesanti" dal punto di vista economico in Italia negli ultimi anni fra quelle pubblicitarie legate a un'amministrazione. Tutti i settori della Regione dovranno fornire i documenti richiesti e non sarà valido in nessun caso il segreto d'ufficio. La commissione d'inchiesta, però, non potrà procedere a "interrogatori" (in questo caso, dei cinque commissari e del segretario) ma potrà acquisire «dati, documenti e informazioni», come recita il comma 6 dell'articolo 125. Il caso Saatchi non è ancora chiuso, almeno fino a quando la commissione d'inchiesta non metterà la parola fine.

abstract: L'Unione Sarda del 30 novembre 2006

 
 
 
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