Alla sera

La sdraio

Come ogni fine settimana si sono dati appuntamento in spiaggia.Una tranquilla domenica da trascorrere tutti insieme in compagnia.Ben presto si sono trovati soli.C’e’ chi si e’ immerso nei propri pensieri, chi si e’ tuffato tra le pagine di un libro, chi ha chiuso gli occhi per riprendersi dalla nottata appena trascorsa, chi sta annegando nei suoi affanni e chi, come lui, ascolta musica e si e’ isolato dal mondo.Lo osserva seduto dalla sua sdraio, la sua personale macchina spazio temporale che gli permette di essere ovunque…
in qualsiasi altrove ma non li’.
Una vaga sensazione di noia, un sapore amaro in bocca che nemmeno la birra che tiene tra le mani riesce ad addolcire.Tenta di sospingere le lancette dell’orologio affinche’ girino piu’ veloci e mettano fine ad una ennesima giornata trascorsa nell’attesa di un domani migliore…invano…e allora le raggira.Sa bene come farlo.E’ da molto tempo che prende in giro se stesso…forse da sempre o almeno da quando ha realizzato che la realta’ nella quale e’ costretto a vivere gli sta stretta come un paio di Nike di qualche numero piu’ piccole…dapprima con l’aiuto di fumo e alcol…negli ultimi tempi tramite giochini mentali che gli tengono impegnata la mente e gli impediscono di guardare assiduamente il quadrante del suo Sector.
Quel pomeriggio decide di divertirsi ad accostare ogni suo amico li’ presente ad un personaggio di un film.Non e’ un’impresa facile per alcuni…li conosce da poco tempo…ma alla fine riesce a dipingere ognuno dentro ad un fotogramma.Incontra cosi’ Ben Stiller in “Ti presento i miei”, Drew Berrymore in “Scrivimi una canzone”, Eddy Murphy in “Il principe cerca moglie” e molte altre star hollywoodiane.
Sorride.
Si domanda a quale personaggio lo accosterebbero se proponesse agli altri lo stesso gioco.
Ricorda una conversazione telefonica durante le feste natalizie dello scorso anno
”Io e S. ti abbiamo visto al cinema”
”Vi siete sbagliate…e’ un mese che non torno a casa”
“No..no…ti assicuro che eri tu.Siamo andate a vedere Un’ ottima annata e il protagonista del film eri tu…lo stesso nome…la stessa vita”
Il giorno successivo si era recato al cinema piu’ per curiosita’ che per interesse e si era specchiato nello schermo per quasi due ore.
Era cosi’ come gli altri lo vedevano…era cosi’ come da li’ a poco sarebbe ritornato ad essere.
Quando ritorno’ a casa alla sera, decise di scrivere alla casa produttrice per richiedere i diritti d’autore per la storia o almeno far modificare il finale del film per renderlo piu’ veritiero alla sua biografia.