Alla sera

E' bello rientrare a casa dal lavoro e trovare un sorriso a cui raccontare le proprie giornate

 

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Messaggi del 24/05/2007

Il drago e la fata

Post n°241 pubblicato il 24 Maggio 2007 da mestesso69
 

Capitolo 6

L’allegria e la spensieratezza vennero spazzate via in un attimo.Le persone festanti intorno al falo’ iniziarono a correre confuse ed impaurite in ogni direzione cercando di sottrarsi alle asce di un manipolo di orchi inferociti.Li avevano assaliti all’improvviso con una manovra di accerchiamento perfetta.Poche le vie di fuga possibili..Aliah riusci’ con prontezza ad individuarne una e inizio’ a correre veloce verso il bosco Vagabondando per le stradine sterrate, su e giù tutt’attorno alla collinetta.Corse…corse a perdifiato fino a percepire in lontananza le urla dei suoi concittadini. Imponenti alberi con fusto accanto a rigogliosi cespugli fioriti, e qua e là una pioggia di glicini contro muretti di pietra.Si fermo’ in prossimita’ di una quercia che le sembro’ un buon nascondiglio dove poter attendere la fine di quella razzia.
Non era la prima scorribanda…non sarebbe stata l’ultima. Accomodandosi sull’erba umida, senti come ogni volta quel sottile brivido alla schiena. Era come un refolo di vento caldo che le scorreva attraverso i vestiti, lungo la spina dorsale, un alito tiepido proveniente forse dai suoi stessi pensieri, che da qualche tempo era solita avvertire quando era impaurita. Piano piano le passò quella strana sensazione e finalmente potè concentrarsi cio’ che aveva di fronte a non piu’ di una lega.Entro poco quelle bestie si sarebbero ritirate nell’ombra da dove erano sbucate trascinandosi dietro i corpi delle vittime come bottino di guerra.Erano momenti terribili, momenti vissuti con la speranza che tra quei caduti non vi fossero le persone piu’ care e vicine. La radura al centro della quale era accovacciata era immersa nel silenzio e nella quiete di una sera d’estate; soltanto i grilli e il fruscio leggero delle foglie, interrompevano il silenzio nel quale il bosco sembrava essersi calato.Si accorse che alcuni orchi si stavano dirigendo verso di lei. Resto’ impietrita.
 E ora che faccio….Pensa, pensa, pensa…. poi lascio’ che la paura prendesse le redini della sua mente e inizio’ a correre all’interno della radura. Lei scattò in piedi con un grido. Cominciò a correre incespicando sul terreno. Mentre i rami di alcuni arbusti le segnavano le gambe con profondi graffi, durante la fuga, qualcosa di bagnato le sfiorò il braccio. Cadde poi sul viso e infine si riversò sui capelli. La pioggia fu seguita da un rombo di tuono che le strappò un altro urlo. Pesanti gocce cominciarono a cadere da un cielo che improvvisamente da stellato si era trasformato in una coperta color fuliggine. Il fiato corto e il terrore non fecero che aumentare mentre si guardava intorno ormai disorientata su dove fosse, su quale sentiero avesse imboccato nella fuga. Di lontano però la cima della montagna le diede nuovamente l’orientamento. Si diresse verso di lei. Guardandosi intorno vide con terrore che parecchi sentieri sbucavano in quello spiazzo, e che il pericolo sarebbe potuto arrivare da ogni parte….
Con orrore si ritrovo’ di fronte ad una ripida parete di roccia.Scalarla sarebbe stato impossibile.Tornare indietro altrettanto.Ad un passo dalla disperazione scorse un piccolo passaggio dietro ad alcuni massi franati.Con molta fatica riusci’ ad infilarcisi e fu allora che si trovo’ all’interno di un lunga e buia galleria scavata nella roccia. Senti’ un rumore provenire dall’ingresso di quel rifugio.Forse era solo suggestione…forse era riuscita a mettersi in salvo.Ma il rumore si ripetè questa volta più forte. Si accoccolò in una piccola insenatura nella roccia poggiando la schiena contro il muro, da piccola lo faceva sempre quando aveva paura del buio, o temeva le liti furenti dei suoi genitori. Si sistemava accucciata ai piedi di una parete della sua camera, dalla quale aveva piena vista della porta, e pregava che quel momento durasse solo un attimo, un attimo di paura intensa che però sarebbe passata lasciando la quiete finalmente, e la pace. Da quella posizione poteva osservare l’accesso alla caverna. Il rumore che l’aveva terrorizzata si ripete’ , poi un pesante schioccò, che la lascio’ paralizzata contro la parete, con gli occhi sbarrati e il cuore a mille. Lei urlò quando il pesante tronco venne giù a poca distanza insieme alla roccia, in un fruscio di foglie e rami spezzati.

continua....

immagine

 
 
 

Colazione

Post n°240 pubblicato il 24 Maggio 2007 da mestesso69

immagine

Ha messo il caffè
    Nella tazza
     Ha messo il latte
      Nella tazza di caffè
       Ha messo lo zucchero
        Nel caffè latte
         Con il cucchiaino
          Ha girato
           Ha bevuto il caffè latte
Senza parlarmi
    Si è acceso
     Una sigaretta
      Ha fatto dei cerchi
       Con il fumo
        Ha messo la cenere
         Nel portacenere
          Senza parlarmi
Senza guardarmi
    Si è alzato
     Ha messo
      Il suo cappello sulla testa
       Ha messo
        Il suo impermeabile
         Perché pioveva
         E parti
          sotto la pioggia
           Senza una parola
            Senza guardarmi
E io io ho preso
    la mia testa nella mano
     E ho pianto
.

(Prevert)

 
 
 

Libri

Post n°239 pubblicato il 24 Maggio 2007 da mestesso69

immagine

Fa bella mostra di se sul ripiano della libreria.Si pavoneggia nella sua copertina blu con ricami in oro in mezzo a tanti altri libri.Sa di attrarre l’attenzione di chi guarda nella sua direzione, percepisce lo sguardo malizioso di chi vorrebbe tenerlo tra le mani e rimane fermo, in attesa di essere scelto.solo perche’ elegante, solo perche’ raffinato, solo perche’ ha una bella copertina.Eppure al suo interno e’ scritta una storia che, nonostante non sia un capolavoro e contenga una marea di errori ortografici, si lascia leggere e potrebbe anche piacere.Difficile che si lasci sfogliare…troppo diffidente ma quando decide di farlo allora svela ogni minima parola che contiene senza alcun pudore o paura.Tanti hanno approfittato di questo suo modo d’essere…alcuni hanno corretto a penna capitoli per renderli piu’ vicini a cio’ che volevano leggere…altri hanno strappato via intere pagine perche’ non erano di loro gradimento o semplicemente per cattiveria e non permettere a nessun altro di leggere quello stesso libro.

C’e’ chi addirittura si e’ impossessato delle sue parole, gli ha rubato la canzone che piu’ ama perche’ rappresenta il suo motivo di vita, ha provato a toglierli tutto per trasformarlo in pagine di un quotidiano da cestinare il giorno dopo.

Nessuno sa pero’ che esiste un’altra sua copia perfettamente conservata in un luogo segreto e pronta a farsi leggere

Vanno via
e non tornano piu'
non danno neanche il
tempo di chiamarli.
E non lasciano
niente non scrivono
dietro il
mittente
e nelle stanze
trovo solo
luci spente.
Sapeste che pena
per chi organizza
la scena
restare dietro al
banco come un
cane con la
sua catena.
E lei che viene
spesso a notte
fonda
e' cosi' bella
e' quasi sempre
bionda
e' lei che cambia
sempre cavaliere
e mi parla soltanto
quando chiede
da bere.
Ma la portero' via
e lei mi seguira'
prenotero' le
camere in tutte
le citta'
la portero' lontano
per non
lasciarla piu'
la portero' nel
vento e se possibile
piu' su
e quando ci
sorprendera' l'inverno
non saro' piu'
portiere
in questo albergo
Sapeste che male
quando la
vedo entrare
non la posso
guardare
senza immaginare.
Ma e' lei che
non immagina
per niente
cosa darei
per esserle
presente
ma lei non vede
e allora
parlo piano
con la sua forma
in un asciugamano.
Ma la portero' via
non l'abbandonero'
la rendero'
partecipe
di tutto cio' che ho
la portero' lontano
per non lasciarla mai
e mi dira'
"ti voglio per
quello che mi dai".
E quando insieme
prenderemo il largo
non saro' piu'
portiere in
questo albergo
e insieme
dentro al buio
che ci inghiotte
non saro' piu'
il portiere
della notte.
della notte.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: mestesso69
Data di creazione: 21/01/2007
 

immagineSiamo angeli con un'ala sola...
solo abbracciati riusciremo a volare

 

SEI NELL'ANIMA

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
 

 
 

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