Capitolo 10
Era orgogliosa del suo operato, come se ad un tratto la sua vita avesse avuto un senso.Lo guardo’ alzarsi in volo con profonda invidia.Quanto desiderava volare anche lei.
Lo vide volteggiare nel cielo libero, tuffarsi tra le nuvole in picchiata, disegnare forme geometriche e infine sparire nel sole quasi fosse un miraggio.Provava un profondo senso di liberta’, una nuova linfa che alimentava la sua voglia di vivere, di divertirsi e di andare avanti nonostante i pesi che le gravavano addosso.Sith ritorno’ prima dell’imbrunire. Aveva assaporato vecchie sensazioni ataviche ma al tempo stesso dimenticate, sepolte dalla fuliggine nera dei rimpianti e dei dolori. Aveva visto panorami mozzafiato da lassu’ ma niente a confronto dello spettacolo che aveva di fronte in quel momento.Era bellissima, il suo sguardo si era trasformato nel corso del tempo, era diventato radioso come la stella del nord, era come se le sue iridi si fossero tramutate in due splendidi smeraldi, gioielli di inestimabile valore da conservare nel forziere della propria anima.
Leggeva in quello sguardo ogni parola, non aveva bisogno di domande per capire quello che desiderava.
”Sali sul mio dorso e vola con me” le disse
Un sorriso, il piu’ bel sorriso che avesse mai visto, sostitui’ la risposta e in pochi istanti si ritrovarono ,padroni del cielo, ad inseguire gli ultimi raggi del sole che si tuffavono sull’orizzonte.
Insieme, come mai lo erano stati, uniti in un'unica essenza …un drago e una donna…un’anima.Lassu’ potevano essere quello che non potevano essere quando avevano i piedi per terra.Lassu’ lui non era piu’ una creatura mostruosa a guardia del tesoro piu’ importante che fosse mai esistito.Lassu’ lei non era piu’ una tessitrice obbligata a ricamare stoffe per contribuire al sostentamento della propria famiglia.Un drago e una donna…due vite difficilmente coniugabili. Le poche occasioni che avevano per stare insieme sembravano non bastare piu’.L’immenso piacere provato nei momenti in cui erano uniti si era trasformato in un profondo dolore legato ai periodi in cui dovevano per forza rimanere separati.Il bisogno di condividere ogni momento della propria vita si fece di giorno in giorno sempre piu’ pressante, il desiderio di appartenere alla quotidianita’ dell’altro si moltiplico’ nelle loro anime cosi’ come la volonta’ di non essere piu’ semplici ombre segrete ma personaggi di cui parlare, amici da mostrare con orgoglio al mondo intero.Non potevano…lo sapevano bene, l’avevano sempre saputo…forse avevano sempre fatto finta di nulla, avevano mentito all’altro e soprattutto mentito a se stessi.Si erano raccontati tutto senza alcuna reticenza, si erano mostrati in tutta la loro complessita’ ma non avevano mai avuto il coraggio di dirsi cio’ che realmente desideravano.Paura di rovinare tutto, paura di affrontare argomenti scottanti come lava di un vulcano, paura di ferire la sensibilita’ dell’altro…paura di rovinare la favola di cui erano protagonisti. Eppure entrambi sapevano…entrambi pensavano di sapere…entrambi non avevano capito…entrambi avevano sbagliato.Era il prezzo del silenzio, un prezzo alto da pagare.Il silenzio…la tana del dubbio…ancora piu’ buia e terrificante di quella dove erano costretti ad incontrarsi per stare lontano da occhi indiscreti, per non svelare al mondo la loro amicizia perche’ avrebbe messo in pericolo le loro esistenze.
Sith era ben conscio del desiderio di Aliah di esplorare quella caverna nella sua totalita’, di toccare con mano gli antichi testi del passato, di vedere e vivere le tracce di passato contenute in quella grotta.Voleva esserne parte per poter camminare fiera tra loro, per poter dire di esserci lei ora in quel posto che altri avevano avuto la possibilita’ di toccare.
Ma non poteva…troppo pericoloso per lei…oltre quelle porte vi erano nascoste insidie che le avrebbero potuto fare male.Invidie…cattiverie…sopite dallo scorrere del tempo ma rimaste ben vive e pronte a ferire anche mortalmente.Il suo continuo tentennare, le sue reticenze avevano finito per convincere la sua amica che lui non volesse quando in realta’ era solo un modo per apparire migliore di quello che pensava di essere. Vedeva il suo malessere…era anche il suo.Sperava che capisse o almeno che non lo ritenesse fondamentale per il proseguio della loro amicizia.Un giorno per mettere a tacere il suo senso di colpa decise di farle un regalo speciale.Sapeva quanto fosse felice quando poteva volare nel cielo per cui decise di violare le antiche regole della magia e di formulare un incantesimo su di lei.
Poche frasi in elfico e due magnifiche ali di farfalla apparsero sul dorso di Aliah.
”Ora sei una fata come hai sempre desiderato.Da questo momento potrai volare libera attraverso i cieli, cavalcare le nuvole come fossero destrieri ogni volta che vorrai senza aver piu’ bisogno di me” le disse
Vederla svolazzare lassu’ gli riempiva il cuore di gioia perche’ la felicita’ di lei era anche la sua.
Ma nulla poteva farlo sentire soddisfatto perche’ qualsiasi regalo le avesse fatto, persino il mondo intero, non sarebbe mai stato sufficiente.Voleva che fosse felice perche’ aveva paura di perderla.Passava le sue giornate a pensare come poterle fare sorridere l’anima dimenticandosi di far sorridere la propria anima ma soprattutto ignorando il fatto che cio’ che l’avrebbe resa la donna piu’ felice della contea non era altro che la sua pace e la sua serenita’.Viveva per lei ma si era dimenticato di vivere.Aveva lasciato che la malinconia per il suo passato e la sua solitudine prendessero il sopravvento nel suo cuore cancellando il sorriso dal suo volto.E quando il cuore non pulsa piu’ la mente inizia a pensare.Analizza e rifiuta cio’ che non comprende.
Costruisce castelli di ipotesi sulle rovine delle certezze via via sgretolate quando invece la realta’ e’ molto ma molto piu’ semplice di ogni finzione.
continua...
Inviato da: emilytorn82
il 21/12/2016 alle 12:02
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il 21/07/2016 alle 16:36
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il 21/07/2016 alle 12:05
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il 23/10/2010 alle 15:02